venerdì 31 ottobre 2025

John Holden - The Great Divide 2025 (Neo Prog) UK

                     John Holden - The Great Divide

John Holden - The Great Divide

John Holden, un artista in grado di fondere tradizione e innovazione. Sin dal suo debutto nel 2018 con album che spaziano da sonorità ecclesiastiche a intricate architetture sonore, ha catturato l'attenzione di appassionati e critici. In questo post, intraprenderemo un viaggio attraverso i suoi lavori recenti, esplorando non solo le sue influenze, ma anche come le nuove tecnologie abbiano influenzato la musica che amiamo.

Il genere prog è storicamente un terreno fertile per l'innovazione, e John Holden rappresenta un perfetto esempio di questa evoluzione continua. Sin dal suo primo album, "Capture Light", il suo percorso musicale è contraddistinto da audaci ricerche artistiche e collaborazioni sorprendenti. Analizzeremo i suoi ultimi album, immergendoci in composizioni che sfidano le convenzioni e pongono interrogativi sul futuro della musica, in un contesto di crescente utilizzo dell'intelligenza artificiale.

La combinazione di influenze musicali e progressioni audaci rende l'opera di Holden una delle più affascinanti del panorama prog contemporaneo. Dalla sua prima produzione ai lavori più recenti, ha dimostrato un'incredibile capacità di reinventare suoni e atmosfere. 

Dal suo esordio nel 2018, John Holden ha pubblicato sei album di straordinaria qualità, a partire dal suo debutto con "Capture Light", che porta con sé un fondo di musica ecclesiastica. Questi progetti si distinguono non solo per la loro composizione brillante e le performance di artisti ospiti, ma anche per le sofisticate tecniche di produzione, in particolare negli album orchestrali "Kintsugi" e "Proximity & Chance", pubblicati rispettivamente nel 2022 e nel 2024.

In questo suo ultimo lavoro, The Great Divide, il brano che da il titolo all’album spicca come uno dei migliori brani epici di progressive del 2025. La sua creazione ha suscitato interrogativi riguardo all'impatto delle tecnologie riferite all’intelligenza artificiale, poiché John ha rivelato di aver integrato una cantante artificiale nella loro composizione, un approccio con cui ha progressivamente trovato conforto. Questo solleva una domanda cruciale: nel nostro futuro musicale, ci sarà meno spazio per i musicisti umani e più per composizioni generate artificialmente? Se la musica è valida, ciò influisce realmente sulla sua essenza? A mio parere no, anche se il brano vanta melodie avvincenti e una solida tavolozza strumentale, con un mix e una produzione eccellenti. 

"Storm Warning" presenta testi che sembrano rendere omaggio a chi da sempre ha ispirato John, evocando sonorità legate al Peter Gabriel degli anni '80. L'interpretazione vocale di Peter Jones, come sempre superba, aggiunge potenza al brano, creando una solida un'atmosfera Prog. La sonorità complessiva è accattivante, con un’ottima progressione del pianoforte, così come per il lavoro vocale di Peter nei cori. 

"Runes" si apre con un pianoforte elettrico seguito da un ricco accompagnamento orchestrale sintetico. L'atmosfera è affascinante, i testi coinvolgenti, le chitarre acustiche e si fondono con strati rock sintetici. 

"Leaf to Blade" richiama sonorità degli anni '90; discostandosi in parte da rock progressivo che invece pervade essenzialmente gli altri brani.

"This Jewel Was Ours" inizia con una bella melodia di chitarra accompagnata da ottimi arrangiamenti orchestrali. L'interpretazione vocale di Peter Jones si amalgama perfettamente alla musica, mentre gli interventi ingegneristici di John, esaltano la qualità della composizione e delle esecuzioni.

In "Sandcastles" un pianoforte elettrico ci ricorda lo stile di Peter Gabriel. Il basso vivace di John Poole in primo piano aggiunge valore al brano, che incorpora influenze prog, metal e folk, rendendolo un'esperienza musicale perfetta.

"Art and Craft" inizia con Ian Hornall, il cantante di "Leaf to Blade", il brano presenta influenze pop e richiama gli stili crossover di fine secolo. Apprezzabile l’uso di strumenti folk , soprattutto nella fase strumentale finale, che elevano il brano facendo emergere un momento di grande potenza sonora.

In conclusione, l'ascesa di John Holden e delle sue opere rappresenta una fusione originale di composizione e innovazione, affrontando le sfide e le opportunità sollevate dall'intelligenza artificiale nella musica. Brani come "The Great Divide" e "Storm Warning" offrono una straordinaria varietà di stili e influenze, dai tradizionali suoni prog all'impatto pop. Tuttavia, resta fondamentale interrogarsi sull'impatto dell'AI sul futuro della musica: possiamo permettere che pezzi generati artificialmente, privi dell'emozione umana, competano con le autentiche espressioni artistiche? La discussione è aperta: conta davvero la qualità della musica o è l'umanità dell'interpretazione a fare la differenza?

A mio parere, se l’intelligenza artificiale è guidata sapientemente dalla mano dell’uomo, può diventare un’ottima compagna di viaggio per la creazione di brani straordinari ricchi di passione, sentimento, emozione, lirismo ed intensità emotiva.

In sintesi, l'analisi degli ultimi lavori di John Holden rivela un artista in continua evoluzione, che sfida le convenzioni del prog integrando tecnologie moderne e collaborazioni artistiche. I suoi brani, affrontando temi controversi e innovativi, offrono un'esperienza sonora che incanta e stimola la riflessione. Brani potenzialmente significativi come "This Jewel Was Ours" e "Sandcastles" non solo mostrano il talento dei musicisti coinvolti, ma sollevano anche questioni fondamentali sul crossover tra generi e sulla direzione futura del prog. La meraviglia della musica di Holden risiede nella sua capacità di suscitare una profonda conversazione sul significato della creazione artistica nell'era contemporanea.

Infine, l'evoluzione del prog attraverso l'opera di artisti come John Holden, con la sua audace combinazione di sonorità e l'uso di tecnologie avanzate, solleva interrogativi cruciali sul futuro della musica. Sebbene brani come "Runes" e "Art and Craft" dimostrino eccezionale maestria compositiva, le scelte sonore e i rischi di omogeneizzazione nell'uso dell'AI pongono domande inquietanti su ciò che ci attende. Mentre il progresso tecnologico può arricchire l'esperienza musicale, è fondamentale mantenere l'autenticità e l'umanità del coinvolgimento umano. La vera sfida consiste nel trovare un equilibrio tra innovazione e connessione umana in un panorama musicale in continua evoluzione.

                                                             The Great Divide (Trailer)

giovedì 30 ottobre 2025

James Senese - In Memoriam

                            James Senese

                                         In Memoriam

James Senese (6/gennaio/1945 - 29/ottobre/2025)

                                          
                                                               Catania (2/aprile/2023) 00:53
                                                (ultimo suo concerto al quale ho assistito)

Con profonda tristezza il mondo della musica napoletana si stringe attorno alla perdita di James Senese, sassofonista e cantante che ha segnato un'epoca. All'età di 80 anni, James Senese, icona della scena, ha lasciato un’eredità indelebile che continua a emozionare appassionati e artisti.

Fin dagli esordi con i Napoli Centrale, James Senese ha contribuito in maniera significativa a plasmare il panorama musicale partenopeo. La sua carriera, arricchita dalle collaborazioni con grandi nomi come Pino Daniele, Tony Esposito ed Enzo Avitabile, testimonia l'infinita passione per la musica e il profondo legame con la cultura napoletana.

La sua vita e il suo impegno artistico rappresentano un faro di ispirazione per tutti gli amanti della cultura napoletana e della musica italiana. Il contributo di James Senese alla musica napoletana rimarrà per sempre scolpito nella storia e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di ascoltarlo.

In questo momento di commemorazione, si invita ciascuno a celebrare la vita e l'arte di James Senese ascoltando la sua musica, onorando così un grande artista che ha segnato un'intera generazione.

                                             "Chi tene o' mare" (dedicata a Pino Daniele)


                                                      James Senese con i Napoli Centrale

                                                                            "Campagna"

                                                         James Senese & Enzo Avitabile

                                       James Senese & Pino Daniele (Jeans concerto 1979)

                                                         Jame Senese & Tony Esposito

martedì 28 ottobre 2025

Flame Dream - Elements 1980 (Re-Master 2025) Svizzera

Flame Dream

Elements


Flame Dream - Elements

                 "Elements" Flame Dream (1980) Re-Master 2025

L’album "Elements" dei Flame Dream, pubblicato nel lontano 1980 dalla prestigiosa etichetta 'Vertigo', si conferma, oggi, come una pietra miliare nell’evoluzione del rock progressivo, un genere in cui la sperimentazione tecnica e la complessità esecutiva sono elementi imprescindibili. In questo lavoro, il gruppo ha saputo fondere progressioni armoniche audaci a strutture musicali articolate, arricchite da intricate sezioni ritmiche e parti vocali che si integrano in una narrazione sonora senza tempo. Il presente articolo, in occasione del re-master del 2025, si propone di analizzare, in maniera dettagliata e critica, la struttura musicale, gli aspetti armonici, le caratteristiche melodiche, la sezione ritmica e le parti vocali dei cinque brani che compongono l’album: "Sun Fire", "Sea Monsters", "Earth Song", "A Poem of Dancing" e "Savate? Nose"

1) Sun Fire

"Sun Fire" apre l’album con una struttura musicale che si sviluppa attraverso una concatenazione dinamica di temi e variazioni strumentali. La progressione armonica, caratterizzata da modulazioni inaspettate, accompagna l’ascesa e la caduta di motivi melodici intercalandosi tra momenti di quiete e esplosioni soniche. Musicalmente, il brano impiega un’introduzione lenta basata su toni minori, per poi evolversi in passaggi più luminosi e risoluti. Sul piano armonico, si osservano estrema attenzione alla tensione e al rilascio, dove accordi dissonanti si fondono gradualmente in risoluzioni maggiori, creando un percorso emotivo e intellettualmente stimolante.

La sezione ritmica di "Sun Fire" si caratterizza per una base percussiva complessa, in cui la batteria e i bassi svolgono un ruolo centrale nel definire il tempo senza mai restituirsi ai cliché del rock convenzionale. Il groove è al contempo ipnotico e articolato, capace di sostenere le variazioni armoniche e melodiche. Particolarmente degne di nota le parti vocali, che nel corso del brano introducono linee melodiche inedite, integrandosi armoniosamente con fiati e tastiere, e conferendo un ulteriore livello di profondità alla composizione.

2) Sea Monsters

"Sea Monsters" si distingue per una struttura musicale che si apre su un'atmosfera misteriosa, quasi marina, con linee guida che richiamano la fluidità dell’acqua e la vastità degli abissi. Dal punto di vista armonico, il brano sfrutta progressioni che alternano tonalità minori e maggiori, creando contrasti efficaci e un senso di ambiguità tonale che trascina l’ascoltatore in un viaggio sonoro. La progressione armonica è particolarmente innovativa, caratterizzata dall’uso sapiente di accordi sospesi e modulazioni che sfidano le aspettative tradizionali.

La sezione ritmica in "Sea Monsters" si fa notare per la sua sinergia tra strumenti a percussione e linee di basso complesse, elementi che insieme disegnano un tessuto ritmico stratificato e poliedrico. Le melodie, solitamente elaborative, si intrecciano con la struttura armonica in modo quasi organico, dando vita a un dialogo costante tra melodia principale e controtempi ritmici. Le parti vocali, seppur presenti in modo più sottile, offrono tessiture armoniche arricchenti, in particolare nelle sezioni dove le armonie a più voci si scontrano ed espandono il panorama sonoro.

3) Earth Song

Con "Earth Song" i Flame Dream omaggiano una dimensione terra-terra, dove la fisicità e la forza della natura si traducono in una struttura musicale pregnante e monumentale. L’analisi armonica di questo brano rivela l’impiego di progressioni che alternano ripetizioni ipnotiche a improvvisi cambi di tonalità; questi passaggi sono abili strumenti espressivi che sottolineano l’idea di un continuo divenire, in linea con i temi naturali sottesi alla composizione. Le modulazioni e i passaggi cromatici contribuiscono a creare un ambiente sonoro che richiama le forze primordiali della terra.

Dal punto di vista della sezione ritmica, "Earth Song" impiega pattern ripetitivi e al contempo complessi, in cui la percussione si fa interprete di un linguaggio che va oltre la mera funzione pulsante, interagendo dinamicamente con l’andamento armonico. Le parti vocali, distribuite in vari assi polifonici, forniscono un contrappunto delicato alla potenza strumentale, esprimendo una dimensione quasi liturgica e rituale. Le voci, trattate come ulteriori strumenti, si intrecciano con le linee strumentali, arricchendo il tessuto musicale con timbri e sfumature che rendono il brano un’esperienza totale.

4) A Poem of Dancing

Il brano "A Poem of Dancing" offre un esempio eccellente di come il rock progressivo possa coniugare poesia e tecnica in una struttura musicale articolata. Dal punto di vista melodico, il brano si caratterizza per linee fluide e sinuose, in cui la melodia si dispiega con leggerezza attraverso variazioni ritmiche e armoniche ben definite. La progressione armonica, ricca di cambiamenti modali ed elementi cromatici, esalta l’aspetto poetico e quasi etereo della composizione.

La sezione ritmica, basata su una suddivisione in tempi irregolari e sincope, permette alle melodie di espandersi senza restrizioni, garantendo allo stesso tempo una struttura solida che sostiene l’intero pezzo. Le parti vocali in "A Poem of Dancing" sono caratterizzate da una purezza timbrica che permette la diffusione di armonie a più livelli, dando importante rilievo all’aspetto lirico senza divenire la parte dominante. Tale approccio evidenzia l’intento dei Flame Dream di fondere i confini tra voce e strumentazione, creando un tessuto sonoro unificato e coerente.

5) Savate? Nose

Il brano conclusivo "Savate? Nose" (1:28 minuti) si presenta come una fase finale di sperimentazione, in cui la struttura musicale si fa particolarmente complessa e stratificata. La progressione armonica mantiene un’aria enigmatica, fatta di continui cambi di chiave e presenza di accordi alterati, che dimostrano una notevole capacità compositiva. Le transizioni armoniche, sebbene sorprendenti, sono rese coerenti da una solida base ritmica che guida l’ascoltatore attraverso il labirinto sonoro.

La sezione ritmica di "Savate? Nose" sfrutta pattern poliritmici e campagne sincopate, che spingono il brano verso territori poco battuti nel panorama progressive degli anni ’70. Tutte le parti strumentali, presenti in modo frammentario, rispondono al delicato equilibrio stabilito tra virtuosismo e sperimentazione sonora, offrendo un ulteriore livello di complessità armonica. Le armonie, in questo pezzo, contribuiscono a dare al brano una dimensione quasi onirica, in cui i vari strumenti oscillano tra accompagnamento e assolo, integrandosi perfettamente alla base musicale complessiva.

Contesto Storico e Conclusioni

L’album "Elements" rappresenta un momento cruciale sia per i Flame Dream che per il panorama musicale degli anni ’70. In un’epoca di cambiamenti culturali e di rinnovamento espressivo, il gruppo ha saputo trarre ispirazione dai mutamenti sociali e dalle innovazioni tecnologiche, dando vita a un’opera che sfida le convenzioni e spinge l’ascoltatore a una riflessione profonda sull’evoluzione musicale. La complessità degli arrangiamenti, la ricchezza degli strumenti impiegati e la capacità di fondere elementi armonici classici a influenze sperimentali rendono questo album una pietra miliare nel genere del rock progressivo.

Ogni brano dell’album è un microcosmo in cui si studiano le interazioni tra armonia, melodia, sezione ritmica e parti vocali. Dall’introduzione con "Sun Fire", che imposta il tono con una progressione armonica ricca di contrasti dinamici, fino a "Savate? Nose", che conclude la suite in maniera imprevedibile e sperimentale, i Flame Dream hanno saputo creare un percorso sonoro che parla sia al corpo che alla mente. L’analisi dettagliata di ogni traccia rivela l’accurata attenzione posta dai musicisti nelle transizioni e nella coesione tematica, elementi essenziali nel rock progressivo.

In conclusione, l’album "Elements" (ancor di più nella versione re-master del 2025) si configura non soltanto come una raccolta di brani, ma come un’esperienza musicale completa, in cui ogni traccia contribuisce in maniera fondamentale a delineare l’evoluzione armonica e strutturale dell’opera. L’interazione profonda tra le parti ritmiche, le sofisticate progressioni armoniche e le melodie fortemente caratterizzate rendono questo lavoro un esempio paradigmatico di innovazione nel rock progressivo degli anni ’70

Invitiamo tutti gli appassionati a lasciarsi guidare da questo viaggio sonoro, ascoltando l’album completo per apprezzare appieno l’arte e la tecnica che hanno forgiato questa opera storica.

Per un primo ascolto:

                                                                   "Sea Monsters"



domenica 26 ottobre 2025

Dave Brainbridge - On The Edge (Of What Could Be) 2025 (Symphonic Celtic Prog) UK

                              Dave Brainbridge

                        "On The Edge (Of What Could Be)"

Dave Brainbridge - On The Edge (Of What Could Be)

In un panorama musicale in costante evoluzione, emerge "On The Edge (Of What Could Be)" di Dave Brainbridge. Questo doppio CD non solo testimonia il talento di un artista straordinario, ma celebra anche le collaborazioni creative che arricchiscono il panorama del rock celtico e oltre. Con voci che attraversano culture e epoche, ogni traccia invita l'ascoltatore a intraprendere un viaggio sonoro, esplorando territori musicali dove jazz, musica classica e rock progressivo si intrecciano. Preparatevi a lasciarvi trasportare in un universo di sonorità avvolgenti, dove ogni nota racconta una storia.

In un'epoca in cui la musica contemporanea è spesso caratterizzata da suoni sintetici e produzioni standardizzate, "On The Edge (Of What Could Be)" di Dave Brainbridge emerge come un faro di autenticità e innovazione. Con un ensemble di musicisti di talento, tra cui ex membri di band iconiche e solisti affermati, l'album offre un connubio unico di esperienze e stili. L’ascoltatore verrà invitato a scoprire, non solo melodie ipnotiche, ma anche le storie profonde che risuonano nelle armonie in gaelico e irlandese. Questo lavoro è un'opera d'arte che merita attenzione, conducendo chi ascolta al centro di un'avventura musicale senza tempo.

Quando l'arte musicale si fonde con la maestria, nascono opere come "On The Edge (Of What Could Be)". Questo album epico è un mosaico di emozioni e connessioni umane, intrecciate attraverso diverse influenze culturali. Con artisti di spicco come Troy Donockley e Simon Phillips, ogni traccia si trasforma in un'esperienza sonora che invita l'ascoltatore a riflettere, sognare e sentirsi parte di un tutto più grande. Immersi in melodie incantevoli e testi penetranti, si viene trasportati in una dimensione in cui la musica diventa un linguaggio universale capace di emozionare e ispirare.

Dave Brainbridge ha realizzato questo doppio CD che diventa imprescindibile per gli appassionati di celtic rock, arricchito da elementi progressivi, jazz, musica classica moderna e sonorità ambient. Il suo ex compagno di band, Troy Donockley, torna a incantare con le cornamuse e i fischietti, accompagnato dalla dolce voce di Sally Minnear. L'album vanta anche il supporto di numerosi musicisti altamente qualificati, come il batterista Simon Phillips e la cantante Rachel Walker. Con sette cantanti che si esibiscono in inglese, gaelico scozzese e irlandese, il disco trasmette un'atmosfera senza tempo, invitando gli ascoltatori a immergersi completamente. La title track presenta testi toccanti che collegano passato e presente, arricchiti da arrangiamenti complessi che mettono in luce il talento dei musicisti. Quest’album rappresenta l'apice del lavoro di Dave, rivelando sempre nuove sfumature ad ogni ascolto e abbracciando vari stili musicali, tutti avvincenti e gradevoli.

In conclusione, "On The Edge (Of What Could Be)" segna un momento cruciale nella carriera musicale di Dave Brainbridge, fondendo influenze di rock celtico, jazz e musica classica in un'opera che si distingue per la sua profondità emotiva e la complessità delle sue composizioni. Arricchito dalla partecipazione di artisti di talento come Troy Donockley e Simon Phillips, l'album offre un'esperienza sonora senza tempo che invita l'ascoltatore alla riflessione sulla grandezza dell'universo, immergendosi in melodie che colpiscono il cuore.

La varietà di voci e stili presenti in questo disco celebra non solo la collaborazione tra artisti, ma crea anche un arazzo sonoro che trasmette un senso di appartenenza e continuità, riverberando il passato e le tradizioni musicali. La scelta di includere brani in gaelico scozzese e irlandese arricchisce ulteriormente l'esperienza, sottolineando l'autenticità e la ricerca dell'artista nel produrre un lavoro che è sia universale che intimo. Ascoltando "On The Edge (Of What Could Be)", ci si annovera in un viaggio contemplativo che promette di rivelare nuove sfumature ad ogni ascolto. Dave Brainbridge ha creato un'opera che non solo intrattiene, ma invita anche a una profonda introspezione, facendoci sentire come piccole parti nella vastità del cosmo, proprio come l'aurora boreale catturata sulla copertina dell'album. Questo disco rappresenta senza dubbio un'opera essenziale, in grado di trascendere i confini musicali e rimanere impressa nella memoria di chiunque decida di avventurarsi in essa.

                                                                              Promo

sabato 25 ottobre 2025

Habitat - Fifth Return 2025 (Crossover Prog) Argentina

                                     Habitat - Fifth Return

Habitat - Fifth Return

Gli Habitat tornano con il loro nuovo album “Fifth Return”, che non solo riafferma la loro presenza nella scena, ma introduce anche un audace e innovativo cambiamento di direzione. Questo lavoro segna una netta distanza dai precedenti, immergendo gli ascoltatori in un’esperienza sonora che unisce progressive rock e testi ispirati alla ricca tradizione letteraria della band. In un'epoca in cui la musica evolve rapidamente, “Fifth Return” promette di ridefinire il percorso artistico degli Habitat. Con sonorità che abbracciano il progressive rock e testi che richiamano opere letterarie significative, il disco non è soltanto una continuazione, ma una vera e propria reinvenzione. Scopriamo le atmosfere misteriose di brani come “Sortilegios” e l'importanza simbolica che li pervade.

“Fifth Return” è un viaggio immersivo attraverso un universo sonoro ricco di riferimenti culturali e letterari. Sotto la guida di Aldo Pinelli e con il contributo di nuovi talenti, la band offre un'esperienza musicale unica, caratterizzata da improvvisi contrasti e melodie avvolgenti. Preparatevi a scoprire  un mondo di riff incisivi e testi profondi, dove ogni brano narra una storia capace di toccare le corde più intime dell'animo umano. Questo lavoro rappresenta un importante ritorno per la band argentina, segnato da un netto distacco dai loro precedenti progetti. Le tracce seguono il formato canzone, arricchite da arrangiamenti moderni di progressive rock, con stacchi improvvisi, melodie vivaci e testi che riflettono il forte legame con la tradizione letteraria del gruppo, tra cui, i riferimenti a Tolkien ed ai temi di mistero ed esistenzialismo. In particolare, “Sortilegios” evoca atmosfere mistiche e suggestive. La collaborazione di Aldo Pinelli con due batteristi storici e nuovi musicisti, così come l'opera d'arte sulla copertina firmata da Oscar Bitz, contribuiscono a rendere questo capitolo ancora più significativo. Il numero sette, presente in vari elementi della copertina, simboleggia i settimo album registrato in studio.

In conclusione, “Fifth Return” non solo segna un'evoluzione musicale per gli Habitat, ma è anche un’immersione profonda nel loro immaginario letterario. Con sonorità moderne e collaborazioni preziose, ogni traccia rivela un messaggio complesso, fondendo tradizione e innovazione. Quest’album è un'esperienza che invita i fan a esplorare il mondo evocativo della band, tornata con una freschezza avvolgente e una profondità che stimola la riflessione esistenziale. Il viaggio musicale proposto da “Fifth Return” si presenta come un caleidoscopio di emozioni e stili, dove i riferimenti a Tolkien e le atmosfere mistiche si intrecciano con arrangiamenti di progressive rock, rendendo l'album un'opera da riscoprire e apprezzare. La decisione di Aldo Pinelli di lavorare con una nuova formazione, accompagnata da una copertina simbolica, indica un rinnovato slancio verso il futuro della band, pur mantenendo un forte legame con il loro passato. I fan possono aspettarsi che questo album diventi un punto di riferimento nella discografia degli Habitat.

In definitiva, “Fifth Return” è una narrazione sonora ricca che riflette il percorso evolutivo degli Habitat. Grazie alla fusione di melodie coinvolgenti, testi significativi e una produzione all’avanguardia, la band si conferma un pilastro del progressive rock, offrendo ai propri ascoltatori sia introspezione che gioia. Oltre a celebrare il numero sette, simbolo di questo nuovo capitolo, l'album promette di lasciare un'impronta duratura nel panorama musicale attuale e di conquistare il cuore di molti appassionati di buona musica.

venerdì 24 ottobre 2025

Malibran - Remastered Collection (Italian Symphonic Prog)

                                   Malibran

                                  "Remastered Collection"

Malibran - "Remastered Collection"

La Ma.Ra.Cash. Records pubblica “Remastered Collection” dei Malibran. Si tratta di una raccolta che consente di ascoltare su un solo CD un’esaustiva storia della carriera discografica del gruppo, per chi già lo conosce, per quanti ne hanno solo qualche disco o sono curiosi, avendo sentito parlare della band.

Senza un ordine cronologico, il disco offre l’ascolto di almeno due brani per ognuno dei nostri lavori, a parte un unico estratto dal primo “The Wood of Tales”, presente con la strumentale traccia omonima. Questo album era stato registrato nel 1989 e pubblicato l’anno successivo in vinile nero, rosso e verde. Fanno seguito “Nuvole di Vetro” del 1998, “I Know Your Soul” – inciso alla fine del 1991 e pubblicato nel 1993 – “Si Dirà di Me” del 2001 – presentato in anteprima negli USA al “ProgDay” l’anno prima, “Trasparenze” – che aveva vinto il “Prog Award” del 2009 come miglior pezzo di progressive italiano di quell’anno – “La Città sul Lago”, dall’omonimo terzo disco del 1998, “Magica Attesa” dallo stesso lavoro, “In Viaggio” del 2001 – il disco è “Oltre l’Ignoto”- e infine un nuovo missaggio di “Livin’Alone” del 1993.

Come nel caso di “I Know Your Soul” questo è un estratto da “Le Porte del Silenzio”, disco apprezzato soprattutto per l’omonima suite di 27 minuti, e tra i primi dieci migliori del rock progressivo italiano secondo l’autorevole rivista “Prog Italia”. Una raccolta della quale sono davvero molto fiero.

Giuseppe Scaravilli

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Una piccola anticipazione:

                                                                           Trasparenze

                                                                    I Know Your Soul

Nemrud - At The End Of The Day 2025 (Psychedelic / Space Prog) Turchia

                    Nemrud - At The End Of The day

                                                (Turchia)

Nemrud - At The End Of The Day

Nel cuore della scena musicale Turca, una nuova luce si riaccende con il loro trionfale ritorno. Dopo anni di silenzio, i Nemrud sono tornati con "At The End of The Day", un ambizioso doppio LP che promette di affascinare e stimolare il pubblico, affrontando tematiche profonde e presentando un'evoluzione sonora sorprendente. Quest’album non è semplicemente un nuovo capitolo; è una riflessione intensa sulla condizione umana che invita ogni ascoltatore a esplorare conflitti interiori e la decadenza morale attraverso un’esperienza musicale unica. Immagina di essere avvolto in un viaggio sonoro, dove ogni nota e parola risuonano come un’eco di riflessioni sull’esistenza e le sfide dell’umanità. Con "At The End of The Day", i Nemrud ci guidano in questo viaggio attuale, presentando un’opera che rappresenta la loro crescita musicale e un ritorno alle radici del progressive. Preparati a lasciarti trasportare da atmosfere complesse, melodie indimenticabili e una critica poetica alla nostra società – un invito a proseguire e scoprire ciò che questa nuova offerta discografica ha in serbo. I Nemrud, con "At The End of The Day", band già iconica nel panorama progressive turco è tornata più forte e matura che mai, dopo anni di assenza. Questo loro quarto album si presenta come un’opera monumentale che esplora temi di grande rilevanza attraverso melodia e strumentazione innovativa. Il loro sound evolve e si trasforma, mantenendo le influenze che li hanno resi celebri, prepariamoci a immergerci in una nuova dimensione musicale che potrebbe cambiare il  modo di tutti noi di percepire il rock progressivo. I Nemrud, con "At The End of The Day" pur mantenendo fede alle loro radici prog old-school, con questo ricco di forti innovazioni, offrono qualcosa di nuovo e stimolante. Gli album precedenti hanno preparato il terreno per questa evoluzione, guadagnando riconoscimento a livello mondiale. "At The End of the Day" non solo consolida questo cambiamento, ma lo perfeziona ulteriormente.

Questa nuova opera si rivela sorprendente sotto ogni aspetto, partendo da una complessa atmosfera sonora creata da strati di tastiere che catturano l’ascoltatore fin dall’inizio. Il brano di apertura, "The Fate", mette subito in evidenza l’uso sinfonico delle tastiere, arricchite da strumenti vintage come il Mellotron e l'organo Hammond. "Open Your Eyes" presenta passaggi delicati di chitarra e pianoforte pulito, seguiti da una sezione rock groovy che riporta a un’atmosfera sognante. La fantastica "Tool" si distingue come una jam influenzata dalla fusion, mentre "Let It Burn", considerata uno dei punti forti del disco, evoca atmosfere in stile Canterbury simili ai Jethro Tull, mescolate a suoni innovativi di Moog e una solida linea di basso. Arricchito da influenze orientali, il drammatico "Return to Void" si presenta come un vero gioiello psichedelico che mette in luce un'eccellente musicalità.

I momenti di grande enfasi compositiva e virtuosismo strumentale sono numerosi: dall'apertura pesante e aggressiva dei primi brani, alla drammaticità travolgente e ai continui cambi di tempo dell’epica "End of the Day", fino ai malinconici sustain della conclusiva "The Gate". Queste tracce si rivelano intense e soavi, elevate e delicate, criptiche e poetiche, tutte memorabili allo stesso tempo. Sebbene quest’album possa sembrare un omaggio alle band del passato del progressive rock, il suono retrò dell’organo e del Mellotron attirerà sicuramente i fan più esperti, mantenendo comunque lo stile distintivo dei Nemrud. Ogni traccia di questo album si presenta come un’opera completa, con melodie accattivanti, armonie ben articolate e composizioni brillanti, unite a una propensione ad esplorare diversi ambiti musicali, qualità rare al giorno d’oggi.

In definitiva, "At The End of The Day" è un disco di grande qualità che continueremo ad ascoltare per anni, proprio come gli altri lavori dei Nemrud. In conclusione, questo lavoro rappresenta non solo il ritorno dei Nemrud, ma un’affermazione audace del loro posto nel panorama del rock progressivo Turco. È un viaggio sonoro che invita alla riflessione e al confronto con le complessità dell’esistenza umana, promettendo di lasciare un segno indelebile nei cuori dei fan storici e dei nuovi ascoltatori. Con il loro mix di innovazione e radici ben definite dal passato, i Nemrud mostrano che il rock progressivo ha ancora storie profondamente rilevanti da raccontare. In sintesi, "At The End of The Day" non è un semplice prodotto musicale, ma un’esperienza che invita a esplorare valori e dilemmi contemporanei attraverso una narrazione sonora potente. Il loro ritorno sulla scena, arricchito da melodie intricate e testi incisivi, segna un’epoca emozionante per i fan del genere, spronando ognuno di noi a contemplare il proprio viaggio personale in questo mondo in continua evoluzione. Infine, l’accoglienza dei fan per "At The End of The Day" è un segno della passione che i Nemrud suscitano nel panorama musicale: questa nuova opera non solo riprende il dialogo con temi universali, ma testimonia anche la loro evoluzione artistica, promettendo di arricchire l’esperienza del rock progressivo e trasformando l’ascolto in un potente atto di connessione umana.

(Buy) 


Per un primo ascolto

                                                                           Let It Burn

                                                                              The Fate

giovedì 23 ottobre 2025

Magic Pie - Maestro 2025 (Symphonic Prog) Norvegia

                             Magic Pie - Maestro

                                          Symphonic Prog

                                               (Norvegia)

Magic Pie - Maestro

"Maestro" dei Magic Pie è un opera destinata a ridefinire lo stesso concetto  di progressive rock. Questa band non si è limita a suonare delle tracce, ma si è presentata come narratrice, guidando gli ascoltatori attraverso un'esperienza sonora senza precedenti. Il viaggio musicale, incentrato sulla ricerca di un accordo smarrito, intreccia abilmente note e arrangiamenti, dando vita a un racconto audace e innovativo, invitando gli ascoltatori a esplorare ogni sfumatura di questo lavoro straordinario.

Quando ci si immerge nell'universo di "Maestro", l'ultimo progetto dei Magic Pie, si ha l'impressione di varcare la soglia di una sala da concerto, dove la musica diviene protagonista. Quest’album non è semplicemente un insieme di brani, ma un'esperienza complessa che ritrae le emozioni umane attraverso melodie avvolgenti e ritmi cangianti. Con la sublime narrazione che si dipana in "Opus Imperfectus Pt 1 e Pt 2", la band crea un'opera capace di evocare potenza e delicatezza, invitando ogni ascoltatore a sondare le profondità della loro creazione.

In un'epoca in cui la musica è spesso relegata a un semplice sottofondo, "Maestro" si erge come una maestosa opera, catturando l'attenzione e stimolando riflessioni profonde. Grazie a una raffinata architettura sonora e a una narrazione musicale avvincente, l'album invita l'ascoltatore a intraprendere un viaggio emotivo e intellettuale. Ogni traccia, sotto la guida di un "direttore d'orchestra" metaforico, si incastra perfettamente, rivelando una band che ha raggiunto una maturità artistica straordinaria.

Il lavoro si presenta come un viaggio concettuale che segue un direttore d'orchestra in cerca di un accordo scomparso. La narrazione dell'album si sviluppa attraverso le due parti monumentali di "Opus Imperfectus", che costituiscono il cuore emotivo e strutturale del progetto. All'interno del disco, i Magic Pie intessono una storia sonora complessa, unendo elementi orchestrali a variazioni ritmiche e mutamenti d'umore, permettendo alla musica di evolversi in modo dinamico. L'ascoltatore ha l'impressione di seguire una composizione ben ponderata, in cui ogni traccia riveste un ruolo cruciale nel delineare l'intera narrazione.

Grazie a arrangiamenti sofisticati e a un'alternanza equilibrata di momenti intensi e passaggi introspettivi, l'album acquista una qualità quasi cinematografica, mantenendo al contempo la sua identità nel progressive rock. La sua capacità di catturare l'attenzione dall'inizio alla fine evidenzia come ogni elemento sia interconnesso e ogni scelta musicale sia studiata con cura. Le composizioni rivelano una band sicura di sé, consapevole della direzione che desidera intraprendere e della storia che intende raccontare attraverso la musica.

Ogni traccia si integra perfettamente nell'insieme, priva di eccessi o ampollosità. Si percepisce un equilibrio tra la maestria tecnica dei musicisti e la profondità emotiva che permea l'intero album. I momenti più intensi emergono laddove necessario, mentre le melodie sono concepite con attenzione, e la complessità si presenta naturalmente a servizio della musica. I Magic Pie si esprimono in un periodo di grande fiducia creativa, dando vita a un album finemente strutturato e ricco di dettagli, senza sacrificare un senso di spontaneità.

Sebbene possa essere prematuro affermare che questo sia il vertice della loro discografia, considerando la possibilità che l’entusiasmo iniziale influisca sul giudizio, è innegabile il peso artistico di quest’opera. La sua struttura dimostra un forte equilibrio, alternando passaggi potenti e incisivi a sfumature delicate, creando spazio per pause e momenti più raccolti, amplificando così la varietà dell’esperienza di ascolto. Questo contrasto tra forza e grazia fluisce con naturalezza, permettendo a ciascuna parte di trovare il proprio posto distintivo. Ciò che l'ascoltatore percepisce è il frutto di anni di esperienza, dedizione e un impegno costante verso un suono di alta qualità. Questo è un album maturo, concepito da musicisti che comprendono la propria identità e la sanno esprimere con chiarezza.

In conclusione, "Maestro" dei Magic Pie è un vero e proprio viaggio nelle profondità dell’animo umano. Grazie alla loro incredibile capacità di fondere melodia e narrazione, la band ha creato un’opera che sfida i confini del progressive rock. Ogni brano invita l’ascoltatore a tuffarsi in un universo sonoro ricco di sfumature, riaffermando che la musica può ancora stupire e ispirare.

Riassumendo, "Maestro" è un’esperienza musicale imprescindibile per chiunque desideri esplorare nuove dimensioni musicali. Con maestria, i Magic Pie riescono a trasmettere emozioni profonde e un senso di meraviglia, trasformando ogni ascolto in un’opportunità per riflettere sull’arte e sulla vita. Quest’album è destinato a rimanere nei cuori degli ascoltatori, testimoniando la potenza della musica come forma d’arte.

In sintesi, "Maestro" non solo ridefinisce il panorama musicale contemporaneo, ma offre anche una visione poetica del viaggio umano. Attraverso la loro maturità artistica e attenzione ai dettagli, i Magic Pie ci ricordano che la musica ha il potere di unire e trasformare. Ascoltare quest’album rappresenta un’opportunità per andare oltre il quotidiano e riscoprire la magia intrinseca della musica.

Tracks list:

1) Opus Imperfectus Pt. 1 - The Missing Chord  18:22
2) By the Smoker's Pole  04:19
3) Name It to Tame It  07:10
4) Kiddo...  02:12
5) Someone Else's Wannabe  07:34
6) Everyday Hero  05:10
7) Opus Imperfectus Pt. 2 - Maestro  04:17


                                                                         Official Video

martedì 21 ottobre 2025

Cruise To The Edge - La Crociera dei Fan del Progressive Rock

                                      Cruise To The Edge

                               Miami. Key West . Nassau ( 4 - 9 / Marzo / 2026 )


Concerti a oltranza

 
Locandina

Cruise To The Edge

Cruise To the Edge - La Crociera del Rock Progressivo (4/9 Marzo 2026) Miami 


Cruise To the Edge: La Crociera Imperdibile per i Fan del Rock Progressivo

L’anno 2026 si preannuncia ricco di emozioni per tutti gli appassionati di musica e viaggi: la tanto attesa Cruise To The Edge sta per salpare da Miami, regalando un’esperienza indimenticabile a bordo di una crociera del rock progressivo unica nel suo genere. Se siete fan del rock progressivo e amate viaggiare, preparatevi a vivere un’avventura in cui melodia, paesaggi mozzafiato e il brivido dell’oceano si fondono in un connubio perfetto.

Questa crociera non rappresenta solo un viaggio in mare, ma un’opportunità di incontro, divertimento e scoperta. Pensata per un pubblico maturo, dai 20 ai 70 anni, che ha a cuore la musica e il piacere di esplorare nuove destinazioni, la Cruise To The Edge promette di trasportare i partecipanti in un vortice di emozioni grazie ai suoi artisti di spicco e a servizi a bordo pensati per soddisfare ogni esigenza.

Una Crociera del Rock Progressivo Senza Precedenti

La Cruise To The Edge è molto più di una tradizionale vacanza da crociera: si tratta di un vero e proprio festival itinerante sul mare, in cui il rock progressivo si trasforma in esperienza di vita. Partendo da Miami il 4 marzo del 2026, la nave diventerà una vera e propria piattaforma musicale dove artisti di fama internazionale si esibiranno in performance dal vivo, regalando al pubblico concerti esclusivi e momenti di pura intensità musicale.

A bordo, la crociera offrirà numerosi spazi pensati per coccolare gli ospiti. Dalle lussuose cabine alle aree dedicate al relax e al benessere, ogni dettaglio è curato per rendere il soggiorno confortevole e indimenticabile. Ristoranti di alta cucina, bar a tema e lounge accoglienti saranno a disposizione per permettere ai viaggiatori di socializzare e godere di momenti all’insegna della convivialità. Inoltre, le attività a bordo non si limiteranno soltanto ai concerti: workshop, sessioni di Q&A con gli artisti e momenti interattivi garantiranno un’esperienza completa e coinvolgente.

Gli Artisti e gli Show a Bordo

Il cuore pulsante della Cruise To The Edge è senza dubbio la sua ricca offerta musicale. Numerosi artisti di rock progressivo saliranno sul palco per esibirsi e portare in scena performance che coniugheranno tecnica, creatività e passione. Questi musicisti, noti per le loro sperimentazioni sonore e per la capacità di trasmettere emozioni intense, sono pronti a far vivere agli ospiti serate indimenticabili.

Durante la crociera, il pubblico avrà l’opportunità di assistere a set dal vivo che spaziano da pezzi classici a nuove sperimentazioni, in un formato progettato per sorprendere e deliziare. Gli show saranno organizzati in sala principale e in spazi esterni della nave, offrendo diverse atmosfere: da esibizioni intime a concerti di grandi dimensioni, ogni performance sarà studiata per creare un’interazione unica tra artista e spettatore.

Non si tratterà solo di ascoltare, ma di vivere un’esperienza immersiva. Le luci, gli effetti audio e visivi, e la scenografia studiata appositamente per esaltare il carattere progressivo della musica renderanno ogni concerto un evento spettacolare. Gli appassionati avranno anche la possibilità di partecipare a sessioni interattive, durante le quali potranno fare domande agli artisti, scoprire curiosità dietro le quinte dei loro grandi successi e immergersi completamente nel mondo del rock progressivo.

Gli artisti selezionati per la Cruise To The Edge sono tutti riconosciuti per la loro abilità nel creare atmosfere uniche e coinvolgenti. Pur non approfondendo biografie complesse, è importante sottolineare come ciascuno metterà in scena il meglio del proprio repertorio, offrendo un mix di brani storici e innovazioni musicali che sapranno conquistare sia i fan più fedeli che i nuovi ascoltatori.

Il Percorso della Crociera e le Destinazioni

Una delle caratteristiche che rende ancora più affascinante la Cruise To The Edge è il meraviglioso itinerario di viaggio. La crociera partirà da Miami, città simbolo della musica, del divertimento e dello stile di vita libero, per poi attraversare rotte panoramiche che si snodano lungo le coste caraibiche. Durante il percorso, la nave farà scalo in alcune delle destinazioni più affascinanti dei Caraibi, offrendo agli ospiti l’opportunità di esplorare culture diverse, godere di spiagge incontaminate e scoprire luoghi pittoreschi.

Il percorso prevede una durata che consentirà di armonizzare momenti di puro relax, divertimento e scoperta culturale. Ogni tappa è stata scelta con cura per garantire un perfetto equilibrio tra le esigenze di chi cerca una vacanza all’insegna della musica e quelle di chi desidera esplorare nuovi orizzonti. Gli itinerari includono soste in piccole isole, località storiche e città costiere, tutte da esplorare durante escursioni organizzate che metteranno in luce tradizioni, cucina locale e bellezze naturali.

Il viaggio non si limita al semplice spostamento da un porto all’altro, ma diventa un percorso emozionale in cui ogni giorno offre nuove sorprese. Durante gli scali, i partecipanti avranno l’opportunità di visitare mercatini locali, provare specialità culinarie e immergersi nella cultura del luogo, creando ricordi indelebili che arricchiranno ulteriormente l’esperienza complessiva della crociera.

A bordo, mentre il mare e il paesaggio si trasformano, il rock progressivo continuerà a fare da colonna sonora a questo incredibile viaggio. La combinazione del relax, del divertimento e della contemplazione delle bellezze naturali farà sì che ogni ospite si senta parte di un’avventura unica, in cui ogni dettaglio è studiato per coinvolgere tanto il corpo quanto la mente e l’anima.

Servizi a Bordo: Comfort e Divertimento per Tutti

La nave che ospiterà la Cruise To The Edge è equipaggiata per offrire un’esperienza a cinque stelle, pensata per soddisfare ogni interesse e necessità dei viaggiatori. Tra i numerosi servizi a bordo, si evidenziano:

Sistemi di intrattenimento all’avanguardia: Sale da concerto, teatri e spazi dedicati per serate a tema.

Ristorazione di qualità: Ristoranti che offrono piatti tipici locali e cucine internazionali, abbinati a una selezione di vini pregiati.

Spazi benessere: Centri spa, piscine e aree relax per rigenerarsi tra una sessione musicale e l’altra.

Attività interattive: Workshop musicali, incontri con i musicisti e sessioni di domande e risposte per avvicinare il pubblico al mondo del rock progressivo.

Intrattenimento serale: Dj set, proiezioni di film e spettacoli dal vivo, per garantire divertimento anche fuori dall’ambito musicale.

Questi servizi sono studiati per garantire il massimo comfort e per permettere a tutti, dagli appassionati più accaniti ai viaggiatori che cercano semplicemente un’esperienza nuova, di godere a pieno di questa vacanza unica.

Il Fascino di Miami come Porta d'Accesso all'Avventura

La scelta di far partire la Cruise To The Edge da Miami non è casuale. Questa città, famosa per il suo spirito vibrante e cosmopolita, offre il perfetto mix di cultura, divertimento e comodità, ideale per accogliere viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Nel contesto di Miami, i partecipanti avranno l’opportunità di vivere anche un assaggio della vita urbana prima di imbarcarsi in questa straordinaria avventura.

La vivacità di Miami, con le sue spiagge incantevoli, la sua scena artistica e musicale e il clima perfetto in marzo, rappresenta il contesto ideale per dare il via a una crociera del rock progressivo che promette emozioni intense e momenti di pura estasi musicale. Prima della partenza, la città offrirà ulteriori opportunità di scoperta, con eventi culturali, mostre d’arte e festival locali che renderanno ancora più speciale l’attesa del grande viaggio.

Un Invito all’Azione per gli Amanti del Rock Progressivo e dei Viaggi

Se siete alla ricerca di un’esperienza che vada oltre il semplice viaggio in crociera, se desiderate immergervi in un’atmosfera fatta di musica, emozioni e avventure, allora la Cruise To The Edge è l’evento che non potete assolutamente perdere. Con partenza da Miami il 4 marzo del 2026, questa crociera vi offrirà la possibilità di vivere ogni istante come se fosse unico, grazie a concerti indimenticabili, destinazioni da sogno e servizi di altissimo livello.

La combinazione di rock progressivo, itinerario mozzafiato e comfort a bordo crea una formula infallibile per chi desidera vivere il meglio della musica colta in un contesto di relax e divertimento. Non solo assisterete alle esibizioni dei vostri artisti preferiti, ma avrete anche l’opportunità di esplorare luoghi affascinanti, conoscere nuove persone e creare ricordi indelebili.

Vi invitiamo a informarsi maggiormente su questa straordinaria iniziativa e a prenotare il vostro posto a bordo! Visitate il sito ufficiale della Cruise To The Edge (https://share.google/EdmjZaUOoLVRfh1OG) per scoprire tutte le offerte, il programma completo e i dettagli relativi alle cabine e ai servizi. Che siate veri appassionati di rock progressivo o semplicemente in cerca di un’esperienza diversa, questa crociera rappresenta l’occasione perfetta per unire il piacere della musica con l’emozione del viaggio.

Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di partecipare a questa crociera unica nel suo genere. La Cruise To The Edge vi aspetta con la promessa di emozioni senza fine, musica che vi farà vibrare l’anima e destinazioni da sogno che vi lasceranno senza fiato. Preparate le valigie, afferrate il vostro biglietto e tuffatevi in un viaggio che vi farà sentire vivi come mai prima d’ora.

Che aspettate? Se siete pronti per un’avventura imperdibile, fate il primo passo verso questa esperienza da non perdere. Visitate subito il sito ufficiale per prenotare la vostra cabina e scoprire ogni dettaglio su questo evento unico. La Cruise To The Edge è più di una crociera: è un invito a vivere la passione per il rock progressivo, a godere ogni nota musicale e a lasciarsi trasportare dalle emozioni di un viaggio che unisce il meglio della musica e delle meraviglie del mare.

In conclusione, se amate la musica, l’avventura e desiderate vivere un’esperienza completamente fuori dall’ordinario, la Cruise To The Edge è la risposta ai vostri sogni. Unitevi a una community di appassionati, lasciatevi ispirare dalle performance live degli artisti e scoprite nuove culture visitando destinazioni incantevoli lungo il percorso. Non c’è momento migliore per prenotare e prepararsi a salpare verso un orizzonte di emozioni!

Prenotate ora la vostra esperienza e immergetevi in un mondo fatto di musica, mare e magia. Vi aspettiamo a bordo per vivere insieme questa straordinaria crociera rock che segnerà un nuovo capitolo nella storia del Progressive Rock e dei viaggi musicali.

Nino A.


https://cruisetotheedge.com/