lunedì 7 ottobre 2024

Beardfish - Sleeping In Traffic: Part Two (Eclectic Prog) 2008 Svezia

                    Beardfish - Sleeping In Traffic: Part Two

                                       Eclectic Prog - 2008

                                                  Svezia

Il Gruppo svedese dei Beardfish è emerso nel panorama musicale nel 2001, portando una ventata d'aria fresca nel mondo del prog rock. Fondato da Rikard Sjoblom, il gruppo ha saputo mettere insieme diverse influenze, creando un sound distintivo che non si limita a un solo genere. Con il loro approccio eclettico e la volontà di sperimentare, i Beardfish si sono rapidamente affermati come una delle band più innovative della scena. "Sleeping in Traffic: Part Two", pubblicato nel 2008, rappresenta un capitolo fondamentale nella loro evoluzione artistica. Quest'album non solo riflette il loro stilistico viaggio, ma offre anche un'analisi profonda che  scaturisce dalle tematiche affrontate.
Evoluzione del Prog Rock nel loro sound
I Beardfish hanno saputo incarnare l'evoluzione del prog rock mescolando elementi classici con sonorità moderne. La loro musica presenta intricate melodie e complesse strutture armoniche, che richiamano le radici del genere, ma con un tocco contemporaneo. L'uso di tastiere, chitarre elaborate e ritmi inaspettati contribuisce a creare una dimensione sonora unica. Questa fusione di tradizione e innovazione fa dei Beardfish una band in grado di attrarre non solo i puristi del prog rock, ma anche nuovi ascoltatori alla ricerca di originalità. "Sleeping in Traffic: Part Two" non fa eccezione, con brani che esplorano nuove frontiere espressive.
Analisi dei temi principali di "Sleeping In Traffic: Part Two"
Il tema centrale dell'opera è la riflessione sula vita moderna e le sue sfide. Attraverso testi ricchi e poetici, la band affronta questioni relative alla società contemporanea, come il materialismo e la ricerca di senso. I Brani trasmettono una sensazione di nostalgia e introspezione, invitando l'ascoltatore a considerare le proprie esperienze. Allo stesso tempo, il disco gioca con il concetto di movimento, utilizzando la metafora del viaggio per descrivere le transizioni della vita. Ogni traccia è un'opportunità per esplorare emozioni profonde e storie coinvolgenti.
Struttura musicale e composizione dell'album
La struttura musicale di "Sleeping in Traffic: Part Two" è caratterizzata da una varietà di tempi e stili, testi complessi, e una lirica evocativa. La band riesce a bilanciare momenti di intensa emozione con sezioni strumentali sorprendenti, creando un'esperienza di ascolto dinamica. Brani come "Into The Night" e "Sleeping In Traffic" mostrano una composizione articolata, in cui ogni strumento ha il suo spazio per brillare. La capacità di unire diversi generi, dal rock sinfonico al jazz fusion, definisce il suono distintivo dei Beardfish e rende quest'album particolarmente memorabile. Queste transizioni fluide rendono il disco un viaggio musicale affascinante.
Impatto e ricezione critica dell'album
All'uscita, L'album , ha ricevuto un critico riconoscimento per la sua originalità e complessità. Le riviste specializzate hanno lodato i Beardfish per la loro capacità di innovare al'interno di un genere consolidato. Il disco è stato descritto come un lavoro che supera le aspettative, capace di catturare l'essenza del prog rock moderno. Le recensioni evidenziano la qualità della produzione e la maestria strumentale della band. La loro popolarità è cresciuta in modo esponenziale, attirando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto.
Confronto con le opere precedenti della band
Rispetto ai loro album precedenti, "Speeping in Traffic: Part Two" segna un'evoluzione sia tematica che musicale per i Beardfish. Mentre i dischi precedenti presentavano un'affermazione più forte di esperimenti sonori, questo lavoro si concentra maggiormente sull'interconnessione della musica e delle parole. I brani mostrano un a maturazione nelle tematiche affrontate, riflettendo le esperienze accumulate nel loro percorso. La crescita artistica della band è evidente,  dimostrando come i Beardfish siano riusciti a mantenere la loro essenza pur evolvendosi nel tempo. Quest'album non è solo un punto culminante nella loro discografia, ma anche una tappa significativa nel panorama del prog rock contemporaneo.
In conclusione, "Sleeping in Traffic: Part Two" dei Beardfish è un'opera fondamentale per comprendere la crescita della band e il progresso del Prog Rock moderno. Con la loro capacità di sperimentare pur rimanendo radicati nei temi universali, i Beardfish si sono affermati come pionieri del genere. La combinazione di testi significativi, complessità musicale e un approccio innovativo fanno di quest'album un ascolto imperdibile. La loro evoluzione continua a suscitare interesse e ammirazione, lasciando una marcata impronta nel mondo della musica. La band ha dimostrato che la ricerca di nuove esperienze è sempre al centro della loro creazione artistica.

Tracklist:

1) As The Sun Sets
2) Into The Night
3) The Hunter
4) South Of The Border
5) Cashflow
6) The Downward Spiral/Chimay
7) Sleeping In Traffic
8) Surise Again

Per un primo ascolto
                                                                     Sleeping in Traffic

                                                                       Into The Night


sabato 5 ottobre 2024

Big Big Train - The Underfall Yard 2009 (Symphonic Prog) UK

                          Big Big Train - The Underfall Yard 

                                         Symphonic Prog

                                                                 (UK) 2009


L'album "The Underfall Yard" dei Big Big Train, pubblicato nel 2009, è un capolavoro del panorama Progressive contemporaneo. Quest'opera non è solo una collezione di brani, ma un viaggio sonoro attraverso le storie, ambientazioni e sentimenti profondamente radicati nella cultura britannica. In questo articolo, esploreremo vari aspetti dell'album, dalle sue origini e dal contesto storico al suo impatto sulla scena musicale.
Origini e contesto dell'album
"The Underfall Yard" è emerso in un periodo di rinnovato interesse per il progressive rock, con band che riscoprivano le radici del genere mentre incorporavano elementi moderni. I Big Big Train , con le loro sonorità uniche e le complesse strutture musicali, hanno trovato la loro voce in questo contesto. L'album è ispirato dall'industria navale e dai paesaggi industriali dell'Inghilterra, riflettendo un periodo di trasformazione e nostalgia. Questa connessione con la storia locale giocava un ruolo cruciale nell'identità della band, creando un legame emotivo con gli ascoltatori.
Analisi del titolo "The Underfall Yard"
Il titolo "The Underfall Yard" si riferisce a un'antica area del porto di Bristol, carica di storia e significato. Questo luogo, un tempo centrale per l'industria navale, rappresenta metaforicamente il passaggio del tempo e la perdita delle tradizioni. La scelta del titolo invita gli ascoltatori a riflettere sulle proprie esperienze legate al cambiamento e alla memoria storica. Inoltre suggerisce un'introspezione sul ciclo della vita e le sue inevitabili trasformazioni.
Tematiche principali dell'album
Le tematiche dell'album si intrecciano intorno alla memoria, al cambiamento e all'importanza della storia personale. Attraverso le varie tracce, si esplorano emozioni come la nostalgia e la perdita, ma anche la resilienza e la speranza. L'album affronta storie di vita quotidiana, sogni infranti e il potere della riflessione storica. Queste tematiche conferiscono all'album una profondità che risuona con molti ascoltatori, rendendo il messaggio universale e pertinente.
Struttura musicale e composizione
Musicalmente, "The Underfall Yard" è caratterizzato da una combinazione di melodie evocative, arrangiamenti stratificati e virtuosismo strumentale. Ogni brano presenta una cura meticolosa nei dettagli, con sezioni soliste di chitarra e tastiera che si intersecano fluidamente, L'uso di strumenti orchestrali e cori arricchisce la sonorità, creando un'atmosfera immersiva. La composizione è una fusione di stili, che spazia dal folk britannico al rock progressivo classico, riflettendo l'abilità della band di sperimentare senza perdere la loro essenza.
Interpretazione dei brani chiave
Brani come "The Underfall Yard" e "Victorian Brickwork" offrono storie raccontate con intensità lirica e musicalità avvincente. La title track si distingue per la sua progressione emotiva e la capacità di trasportare l'ascoltatore in un viaggio attraverso paesaggi sonori. "Victorian Brickwork" esplora la simbiosi tra passato e presente, evocando immagini vivide di epoche trascorse. Ogni brano è un capitolo assestante, contribuendo alla narrativa complessiva dell'album, mostrando l'abilità della band nel raccontare storie attraverso la musica.
Impatto dell'album sulla scena musicale
L'uscita di "Underfall Yard" ha avuto un impatto significativo nel rinvigorire l'interesse per il rock progressivo, contribuendo a un rinnovato seguito per il genere. L'album ha attratto una vasta gamma di ascoltatori, dai fan di vecchia data del prog a nuovi arrivati, grazie alle sue complesse composizioni e ai testi coinvolgenti. La band ha guadagnato credibilità nel panorama musicale, affermandosi come uno dei gruppi di punta nel revival del progressive rock. La loro capacità di attingere al passato mentre si guada al futuro è stata fonte di ispirazione per molte altre formazioni emergenti.
Critiche e recensioni ricevute
"The Underfall Yard" ha ricevuto recensioni generalmente positive dalla critica, lodato per la sua originalità e maestria tecnica. Molti critici hanno sottolineata la capacità della band di fondere influenze classiche con un approccio moderno. Questa miscela ha reso l'album non solo un lavoro d'arte, ma anche una dichiarazione rispetto al potere della narrazione musicale. L'album continua a essere riconosciuto come un capolavoro del genere, apprezzato tanto dai vecchi fan quanto da quelli nuovi.
In conclusione, "The Underfall Yard" dei Big Big Train è un album che lascia un'impronta duratura. La sua esplorazione di temi storici e personali, unita a una composizione musicale eccelsa, lo rende un lavoro di riferimento nel panorama del rock progressivo. Quest'opera invita gli ascoltatori a riflettere sul significato e l'impatto della loro storia personale, rendendola non solo un'esperienza di ascolto, ma anche un viaggio di auto-riflessione.

Per un primo ascolto
                                                                  The Underfall Yard

                                                                 Victorian Brickwork


venerdì 4 ottobre 2024

Neal Morse - ? (Symphonic Prog) 2005 (US)

                                            Neal Morse - ?

                                Symphonic Prog - 2005 (US)


Neal Morse è un musicista e compositore americano noto per il suo lavoro e passione per il progressive rock. Nato nel 1970, ha iniziato la sua carriera musicale nei primi anni '90 con la band "Spock's Beard", che ha contribuito a consolidare la scena progressive contemporanea. Con una voce unica e un talento smisurato per la composizione, Morse ha saputo mescolare il rock progressivo con elementi di musica classica e religiosa. L'album "Question Mark" pubblicato nel 2005, segna una tappa fondamentale nella sua carriera solista e offre uno sguardo profondo sulle sue evoluzioni artistiche.
La musica di Neal Morse è radicata in una vasta gamma di influenze: Sin da giovanissimo, è stato affascinato dal rock progressivo e da band come Genesis e Yes. Questa passione per il prog ha influenzato pesantemente la sua scrittura e il suo approccio alla musica. Con il passare del tempo, ha iniziato a incorporare elementi di musica pop e classica, creando uno stile distintivo che si allontana dai confini tradizionali.
Gli Spock's Beard hanno rappresentato l'inizio della carriera di Morse, una band che ha rapidamente guadagnato popolarità nella scena prog. Fondata nel 1992, la band ha pubblicato diversi album di successo, catturando l'attenzione di fan e critici. Il loro stile innovativo e le complesse composizioni hanno reso gli Spock's Beard un punto di riferimento nel genere. Morse ha continuato a scrivere e produrre musica per la band fino al 2002, prima di intraprendere la sua carriera solista.
Dopo aver lasciato gli Spock's Beard, Neal Morse ha intrapreso un viaggio musicale personale. La sua carriera solista ha mostrato un'evoluzione significativa, esplorando tematiche più intime e spirituali. Morse ha rilasciato numerosi album da solista, cimentandosi in progetti che spaziano dal rock a opere più elaborate. La sua capacità di mescolare il personale con il progressive ha attirato l'attenzione di una nuova generazione di fan.
Tematiche presenti in "Question Mark"
"Question Mark" affronta questioni esistenziali e riflessioni profonde sulla vita e la fede. Attraverso le sue canzoni, Morse invita gli ascoltatori a esplorare le proprie incertezze e il significato dell'esistenza. Le liriche sono spesso introspettive e possono risultare sia consolatorie che provocatorie. Quest'album rappresenta un dialogo aperto tra l'artista e il pubblico, affrontando temi universali che risuonano con molti.
Musicalmente, "Question Mark" è un'esperienza ricca e stratificata. Gli arrangiamenti variano da momenti di intensa orchestrazione a passaggi più intimi ed acustici: Utilizzando una varietà di strumenti, Morse crea un paesaggio sonoro complesso, evidenziando la sua abilità di compositore. La produzione è impeccabile, mantenendo un equilibrio tra sofisticazione e accessibilità, che rende l'album appassionante e coinvolgente.
Collaborazioni significative in "Question Mark"
In "Question Mark", Neal Morse collabora con diversi musicisti di talento, arricchendo ulteriormente il suo sound. Tra i collaboratori, possiamo trovare nomi noti nel panorama del progressive rock: Steve Hackett, Mike Portnoy & Jordan Rudess (Dream Theater), Roine Stolt (The Flower Kings), Alan Morse (Spock's Beard), ognuno dei quali porta un tocco unico al progetto. Queste interazioni artistiche non solo arricchiscono le melodie, ma evidenziano anche la rete di connessione che Morse  ha costruito nel corso della su carriera.
Influenza e ricezione critica dell'album
"Question Mark" ha ricevuto un'accoglienza calorosa da parte della critica e del pubblico. Gli esperti del settore hanno elogiato la profondità lirica e la complessità musicale dell'album. Questa reazione positiva conferma la posizione di Morse come uno dei principali rappresentanti del Prog Rock contemporaneo. L'album è visto come un importante contributo al genere, spingendo i confini e invitando gli ascoltatori a riflettere.
Rispetto ai lavori precedenti di Neal Morse, "Question Mark" rappresenta una significativa evoluzione. Mentre gli album precedenti si concentravano maggiormente su narrazioni epiche e strutture elaborate, questo album si cimenta in conversazioni più intime e personali. Ogni brano trasmette una vulnerabilità che rende l'ascolto di "Question Mark" un'esperienza significativa e memorabile. Morse continua a dimostrare la sua crescita artistica e la sua capacità di reinventarsi.
Impatto sull'industria prog-rock attuale
Con il rilascio di "Question Mark", Neal Morse ha ulteriormente consolidato la sua influenza nell'industria del progressive rock. L'album ha ispirato musicisti emergenti a esplorare tematiche simili e a sperimentare con nuove sonorità. La sua capacità di affrontare questioni profondamente umane attraverso il rock progressivo ha reso Morse una figura emblematica nel panorama musicale contemporaneo. L'album non solo ha arricchito la sua discografia, ma ha anche contribuito a una rinnovato interesse per il Rock Progressivo nel suo insieme.

Per un primo attento ascolto

                                               Question Mark Medley (Live from DVD) 


giovedì 3 ottobre 2024

Wobbler - From Silence to Somewhere 2017 (Symphonic Prog) Norvegia

                  Wobbler - From Silence to Somewhere

                                                   2017

                                Symphonic Prog (Norvegia)


L'album "From Silence to Somewhere" dei Wobbler segna un'importante pietra miliare nel panorama musicale contemporaneo. Con una fusione di Rock Progressivo, melodie vocative e una narrativa sonora avvincente, il gruppo presenta un a proposta artistica originale. Questo lavoro è caratterizzato da una varietà di elementi musicali che si intrecciano, creando un'esperienza immersiva per l'ascoltatore. La struttura dell'album è ponderata, con ogni brano che contribuisce a un tema più ampio, invitando a un'analisi dettagliata di ogni pezzo. In questo articolo, esploreremo le singole tracce e con una descrizione minima, esamineremo le strutture musicali, le armonie e le tematiche che rendono questo album così distintivo.
L'album si apre con una chiara intenzione di trasportare l'ascoltatore in un viaggio sonoro unico. "From Silence to Somewhere" è composto da quattro brani, ognuno dei quali contribuisce a un arco narrativo complesso. I Wobbler utilizzano una gamma di strumenti che spaziano dal pianoforte al flauto, infondendo ogni traccia con una energia vibrante. L'album si distingue per la sua capacità di mantenere viva l'attenzione, grazie ad una alternanza di sezioni melodiche e passaggi più virtuosistici. Questa varietà rende l'ascolto non solo piacevole ma anche intrigante, stimolando l'apprezzamento per l'abilità tecnica dei musicisti.
La struttura di ciascun brano è elaborata e ben congegnata, con un attento bilanciamento tra sezioni strumentali e vocali. Il primo brano, ad esempio, si sviluppa attraverso diverse parti che si armonizzano tra loro, mantenendo un flusso coerente. I Wobbler utilizzano ritmi complessi e cambi di tempo che arricchiscono la progressione musicale. Questa attenzione ai dettagli crea un'architettura sonora che invita all'ascolto ripetuto. Ogni ascolto rivela nuove sfumature e complessità,rendendo l'album un'opera in continua evoluzione.
Nel primo brano, le armonie si intrecciano magnificamente, creando un'atmosfera quasi magica. Le melodie sono sostenute da una base armonica ricca, permettendo ai vocalist di esprimere una vasta gamma emotiva. I contrappunti tra i vari strumenti offrono un'eco che amplifica la profondità delle composizioni. Ciò non solo arricchisce l'esperienza d'ascolto, ma genera anche una risonanza emozionale che è palpabile. Le scelte intime di arrangiamento rivelano un'attenzione meticolosa per l'equilibrio sonoro.
Il secondo brano rappresenta un'evoluzione significante, spingendo i confini di ciò che il Rock Progressivo può offrire. La complessità si manifesta in una serie di passaggi dinamici e cambi di tonalità, che abbondano in sorprese musicali. Le deviazioni ritmiche incoraggiano l'ascoltatore a rimanere attento e a lasciarsi trasportare dalle spire melodiche. La strumentazione rispecchia una maturità artistica, mostrando come i Wobbler sappiano unire innovazione e tradizione in maniera fluida. Questo brano in particolare evidenzia una padronanza timbrica che si traduce in una narrazione coinvolgente.
Il terzo brano dell'album è caratterizzato da complesse interazioni strumentali che si intrecciano in modo affascinante. Questa traccia mette in evidenza il dialogo tra i vari componenti del gruppo, dimostrando la loro affinità musicale. Ogni strumento, dall'organo alle chitarre, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo narrativo del brano. Le sezioni strumentali offrono momenti di pura estasi sonora, mentre le parti vocali conferiscono profondità e significato. L'interazione tra gli strumenti crea un tessuto sonoro ricco e stratificato, evidenziando la maestria del gruppo.
Il quarto brano affronta tematiche profonde, invitando l'ascoltatore a riflettere su questioni esistenziali. Le liriche, intrise di simbolismo, si intrecciano con la musica per creare un'esperienza profondamente emozionale. Le armonie vocali, unite a una strumentazione delicata, conferiscono una sensazione di introspezione. Questo pezzo culmina in un'esplosione di suoni che rappresentano la ricerca di significato e di connessione umana. L'intensità emotiva di questo brano lo rende il punto culminante dell'intero album.


Valutazione complessiva dell'album e il suo impatto sulla scena musicale contemporanea

In  conclusione, "From Silence to Somewhere" è un'opera che non solo manifesta la creatività dei Wobbler, ma pone anche interrogativi sul futuro del rock progressivo. La combinazione di tecnica, emozione e innovazione garantisce che l'album risuoni nel panorama musicale contemporaneo. Ogni traccia non è solo un pezzo musicale, ma un viaggio che coinvolge l'ascoltatore in una narrazione complessa. L'impatto emotivo e la qualità artistica di quest'opera suggeriscono che i Wobbler continueranno a plasmare il genere e a ispirare nuove generazioni di musicisti. Quest'album rappresenta un traguardo significativo e una testimonianza della potenza duratura del Rock Progressivo.

Tracklist:

1) From Silence to Somewhere
2) Rendered in Shades of Green
3) Fermented Hours
4) Foxlight

Line-up

Andreas Wettergreen Stromman Prestmo - Voce, chitarre elettriche ed acustiche, percussioni
Marius Halleland - Chitarre acustiche e d elettriche a 6 e 12 corde, Cori
Lars Fredrik Froislie - Hammond C3, Mellotron, Minimoog model D, Pianoforte a Coda, Solina, Rhodes MKII, Spinetta, Cori e tastiere varie 
Cristian Karl Hultgren - Basso, pedaliera, Fiati
Martin Nordrum Kneppen - Batteria, Fiati

Con

Ketil Vestrum Einarsen - Flauto (brano 1,4)
Renato Manzi - Voce da vecchio (brano 3)
Oystein Bech Gadmar - Cromorno (brano 4)

                                                                        (Full album)


mercoledì 2 ottobre 2024

Beardfish - Sleeping in Traffic: Part One (Eclectic Prog) Svezia

Beardfish - Sleeping in Traffic: Part One

Eclectic Prog (Svezia) 2007



 L'album "Sleeping in Traffic: Part One)" dei Beardfish è un'opera che mescola rock progressivo, melodie intricate e liriche pensierose. La struttura generale dell'album è affascinante, presentando un fluido equilibrio tra brani più energici e momenti di introspezione musicale. Ogni brano offre una nuova dimensione sonora , trasformando l'ascolto in viaggio emozionale che coinvolge l'ascoltatore in modo profondo. L'album esplora vari stili, pur mantenendo un'unità tematica che lo rende coeso e coinvolgente. Andiamo ad analizzare i vari brani per comprendere meglio la loro struttura e le tematiche trattate.

Il primo brano dell'album "...On the verge of sanity" si apre con armonie complesse e una melodia accattivante. Le chitarre intrecciano riff che creano un'atmosfera dinamica, mentre le tastiere aggiungono profondità con sezioni melodiche immersive. Le armonie vocali sono un punto forte, essendo essenziali per costruire il carattere del pezzo. L'equilibrio tra ritmi sostenuti e momenti di calma permette all'ascoltatore di assaporare ogni strato musicale. Nel complesso, questo brano cattura l'attenzione e invita a scoprire ciò che segue nell'album.

Il secondo brano "Sunrise" è caratterizzato da liriche che esplorano la vulnerabilità e la ricerca di significato. Le parole evocative si intrecciano con la musica in modo tale da amplificare il messaggio emotivo. Sono presenti riflessioni sulla vita e le relazioni, che risuonano profondamente nell'ascoltatore. La collaborazione tra i testi e la musica rende il brano particolarmente toccante, dimostrando la capacità della band di coniugare poesia e sonorità. Attraverso il suo ritmo incalzante, questa traccia invita l'ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze.

Il terzo brano "Afternoon conversation" mostra un'evoluzione musicale che mette in luce la versatilità dei Beardfish. La complessità compositiva cresce, grazie a cambi di tempo e sezioni strumentali elaborate. La ricchezza sonora e le variazioni melodiche esemplificano l'abilità della band nel mantenere viva l'attenzione dell'ascoltatore. Ogni passaggio musicale sembra un gradino verso una rivelazione emotiva finale, contribuendo così a creare un'esperienza unica. Questo brano, come anche gli altri nell'album, rappresenta un viaggio attraverso la creatività e l'innovazione musicale.

I contrasti ben rappresentati dei brani che seguono offrono una gamma di emozioni e atmosfere. Ogni traccia, pur mantenendo una certa coerenza stilistica, presenta caratteristiche distintive che ne  arricchiscono  il messaggio complessivo. Le transizioni tra i pezzi più energici e momenti di calma riflettono le sfide e le gioie della vita. Questo dinamismo contribuisce a rendere "Sleeping in Traffic: Part One" un ascolto variegato e coinvolgente. Le connessioni tematiche tra i brani accrescono la sensazione di un'unità narrativa che attraversa tutto l'album.

In conclusione, "Sleeping in Traffic: Part One" dei Beardfish è un'opera che invita alla riflessione e all'ascolto attento. L'album riesce a evocare una vasta gamma di emozioni grazie alla sua complessità musicale e alle liriche significative. L'impatto emotivo si manifesta non solo nei singoli brani, ma nell'insieme dell'opera, creando un'esperienza indimenticabile. I temi universali diventano parte della narrazione musicale. Quest'album rimane un esempio eccellente della maturità artistica della band e della loro capacità di innovare nel panorama musicale contemporaneo.

Tracklist:

01) ...on the verge of sanity

02) Sunrise

03) Afternoon Conversation

04) And never know

05) Roulette

06) Dark poet

07) Harmony

08) The ungodly slob

09) Without you

10) Same old song (sunset)

Line-up

Rikard Sjoblom - Voce, chitarra elettrica ed acustica, tastiere, percussioni

Robert Hansen - Basso

David Zackrisson - Chitarra acustica ed elettrica, percussioni

Magnus Ostgren - Batteria, percussioni

                                                                         (Full album)



martedì 1 ottobre 2024

IQ - Ever 1997 (New Prog) UK

                                                IQ - Ever 

                                     New Prog (1977) UK


L'album "Ever" degli IQ rappresenta un momento cruciale nella storia del rock progressivo, segnando 'definitivamente' il ritorno di questo genere su una scena musicale che sembrava in declino. La partenza di Fish dai Marillion, aveva lasciato molte incertezze sul futuro del Prog, almeno fino all'uscita di quest'album capolavoro rilasciato dagli IQ nel 1997. L'uscita di questo album ha riacceso la passione di molti fan della musica prog, questo capolavoro dimostrava che la scena era ancora viva e vibrante. "Ever" è diventato  un fondamentale punto di riferimento nella storia del New Prog.
Uno degli aspetti più notevoli di "Ever" è la traccia "Further Away", riconosciuta dai membri della band come una delle loro composizioni più impegnative. Questo brano supera i 14 minuti, esplora diverse sezioni musicali e cambi di tempo. Può sembrare difficile eseguirlo dal vivo, ma la band ha gestito la sfida con maestria, creando un pezzo di grande intensità emotiva e compositiva. L'apertura melodica, sostenuta da tastiere eteree e un basso innovativo, si fonde in un crescendo di chitarre potenti e ritmi incalzanti. Essa riflette perfettamente l'essenza della musica Prog, combinando complessità e bellezza in un unico brano sinfonico.
La qualità sonora dell'album è eccellente, contribuendo notevolmente all'esperienza complessiva.
La struttura di ogni brano è stata curata nei minimi dettagli, con arrangiamenti sofisticati che rendono ogni ascolto un viaggio unico.
Brani come "The Darkest Hour" e "Fading Senses" dimostrano la capacità della band di amalgamare melodie orecchiabili con complessità armoniche.
"Out Of Nowhere" offre un ritorno a ritmi più energici, mantenendo l'ascoltatore coinvolto dal primo all'ultimo brano.
Le tracce finali di "Leap of Faith" e "Came Down" confermano che l'album mantiene un livello elevato di qualità artistica fino alla fine.
Inoltre, l'album dal vivo "ForEver Live" ha ulteriormente evidenziato l'importanza di "Ever" nella carriera degli IQ. La musica dal vivo cattura l'energia e l'emozione che solo una performance in tempo reale può offrire. Quest'album ha anche posto un confronto diretto con opere Prog storiche, rivelando come gli IQ possano continuare a innovare pur mantenendo fedeli le radici del genere. "Ever" ha rappresentato non solo un ritorno del Progressive, ma anche una dichiarazione che il genere ha ancora molto da esplorare e offrire. La sua rilevanza nel tempo è innegabile e continua a influenzare nuove generazioni di musicisti ed appassionati.

Tracklist:

1) The Darkest Hour     10:52

2) Fading Senses             6:36

    a) After All

    b) Fading Senses

3) Out Of Nowhere         5:10

4) Further Away             14:31

5) Leap Of Faith              7:22

6) Came Down                5:56

Line-up

Peter Nicholls - Voce solista

Martin Orford - Tastiere, mellotron, synth, flauto, cori

Mike Holmes - Chitarre

John Jowitt - Basso, cori

Paul Cook - Batteria

 Per un primo ascolto      

                                                                      Further Away


                                                                     The Darkest Hour


lunedì 30 settembre 2024

Discipline - Unfold Like Staircase 1997 (Symphonic Prog) USA

                     Discipline - Unfold Like Staircase

                               Symphonic Prog (USA) 1977




Nel 1997, il panorama musicale era caratterizzato da una varietà di stili, dal grunge al pop elettronico. Gli statunitensi Discipline emersero come una forza unica in questo contesto, lasciando un segno indelebile con l'album "Unfold Like Staircase". La band si distinse per la sua fusione di rock progressivo  e atmosfere malinconiche, creando un'opera che è diventata  un classico nel suo genere. Quest'album non è solo un insieme di brani, ma un viaggio emotivo che attraverso tematiche profonde e complesse.

Panoramica sulla band 'Discipline'
I Discipline sono una band originaria degli Stati Uniti che si è formata negli anni '90, focalizzandosi su un sound che mescola rock progressivo con influenze contemporanee. I membri fondatori si sono ispirati  a gruppi storici come i King Crimson e gli Yes, cercando di ricreare una narrativa musicale attraverso le loro composizioni. La loro tecnica strumentale e l'abilità vocale hanno rapidamente guadagnato attenzione nella scena musicale underground. "Unfold Like Staircase" rappresenta il culmine della loro creatività, un'espressione completa della loro visione artistica.
Esplorazione del significato delle liriche
Le liriche di "Unfold Like Staircase" sono enigmatiche e introspettive, spesso riflettendo temi di crescita personale e introspezione. I testi si presentano come una narrativa che invita gli ascoltatori a esplorare le proprie esperienze ed emozioni. L'immagine della scala che si 'unfold' rappresenta il viaggio della vita, con i suoi alti e bassi. Ogni brano funge da capitolo di questa storia, richiamando alla mente riflessioni sul tempo e sul cambiamento.
Struttura musicale e sviluppo armonico
Musicalmente, l'album si distingue per la sua complessità e per le transizioni fluide tra le varie sezioni. I brani presentano strutture non lineari che mantengono l'ascoltatore coinvolto, con riff intricati e assoli di chitarra che si intrecciano in ricche armonie. A livello armonico, i Discipline utilizzano progressioni di accordi che creano tensione e rilascio, accompagnando le liriche in modo significativo. Questa attenzione alla struttura rende l'album un'esperienza d'ascolto unica e coinvolgente.
Strumentazione e approccio melodico
La strumentazione di "Unfold Like Staircase" è variegata, incorporando chitarre, tastiere e batteria in un modo che esalta le melodie sofisticate. Ogni strumento è usato con maestria per aggiungere profondità e dinamismo ai brani. Le linee melodiche spesso si intrecciano e si sovrappongono, creando un tessuto sonoro ricco e coinvolgente. Il risultato è un sound che è sia complesso che accessibile, attirando una vasta gamma di ascoltatori.
Impatto e ricezione critica dell'album
Il rilascio di "Unfold Like Staircase" ha avuto un impatto significativo sulla scena musicale, catturando l'attenzione di critici e fan. E' stato acclamato per la sua originalità e per la capacità della band di portare freschezza e novità  nel Progressive Rock. Le recensione hanno lodato la narrativa lirica e la complessità musicale, consolidando la reputazione dei Discipline come nuovi pionieri del genere. Col tempo, l'album ha guadagnato lo status di culto, continuando a ispirare nuove generazioni di musicisti ed appassionati.
Riflessioni sulle influenze artistiche e culturali
Infine, "Unfold Like Staircase" è il prodotto di un'epoca ricca di influenze artistiche e culturali. Gli anni '90 hanno visto un'esplosione di sperimentazione musicale, e i Discipline hanno saputo catturare questo spirito innovativo. Il loro lavoro non è solo una rielaborazione del passato, ma un contributo significa alla musica contemporanea. Quest'album serve come testimonianza della capacità della musica di riflettere e plasmare la cultura, rimanendo rilevante attraverso i decenni.

Tracklist

1) Canto IV (Limbo)    13:48

2) Crutches                   13:12

    a) The Carrot

    b) The Silent Mirror

    c) Down The Hatch

    d) Crutches

3) Into The Dream        22:05

    a) Descent

    b) Chock Full O'Guts

    c) Drawn And Quartered

    d) Clearing

    e) Stealing The Key

    f) Sum Music

    g) Turtles All The Way Down

4) Before The Storm     15:51

    a) The Ocean

    b) The Storm

    c) Eden

Per un primo ascolto

                                                                 Canto IV (Limbo)


                                                               Into The Dream (part 1)

                                                                 Into The Dream (part 2)


domenica 29 settembre 2024

La Simbiosi - L' Angelo della Morte 1973 (Progressive Rock) Italia

                         La Simbiosi - L' Angelo della Morte

                                               (postumo)




La Simbiosi è stata una band, come tante, che non è riuscita a registrare un album negli anni '70 nonostante avesse prodotto del  materiale veramente originale.
Costituita alla fine degli anni '60, incarnava il fervore musicale del Rock Progressivo dell'epoca. Questo movimento andava oltre la semplice forma canzone, puntando ad esplorare composizioni più complesse ed articolate. La band fondeva suoni rock con influenze classiche, folk e sperimentazioni, creando sonorità uniche. Queste audaci scelte musicali rivelavano la volontà condivisa in Italia di superare i confini tradizionali della musica, in un periodo di grande fermento artistico e culturale.
Negli anni '60 e '70, molte band come La Simbiosi avvertivano l'esigenza di esprimere la propria creatività attraverso brani originali. Seppur le cover di canzoni già celebri fossero necessarie per guadagnarsi da vivere, la band si concentrava attivamente sulla creazione di materiale inedito. Con questa dedizione si preparavano per i lancio del loro primo album "L' Angelo della Morte", progetto tanto ambizioso quanto atteso. Le esibizioni in locali e durante le feste di piazza non erano semplicemente occasione di intrattenimento; costituivano anche una preziosa opportunità per testare e affinare i loro brani originali, permettendo alla band di raccogliere feedback diretti dal pubblico.
Il primo vero concerto in cui la Simbiosi si esibì con brani inediti si tenne nella primavera del 1972, segnando un evento storico per la band e per i suoi fan. Questo significativo appuntamento fu organizzato da me medesimo e dal mio amico d'infanzia Costantino in una sala cinematografica del paese, trasformando l'ambiente in un palco per la creatività musicale. La performance rappresentò un vero e proprio punto di svolta, poichè il pubblico potè finalmente immergersi nella vera essenza musicale della band, allontanandosi dalle consuete cover ( Santana, Deep Purple e Creedence Clearwater Revival su tutti) per apprezzare l'originalità della loro proposta artistica. All'epoca, i componenti la band non si rendevano neanche conto, che con le musiche proposte, erano entrati, a loro insaputa, nel grande panorama del progressive rock italiano
Nel luglio del 1973, ancora con uno spettacolo organizzato da me inseme al mio amico Costantino, La Simbiosi si esibì nuovamente presentando ancora una volta soltanto i loro brani originali, questa volta condividendo il palco con gli "Experience" del chitarrista 'Maurino' clone del grande Jimi Hendrix, in un concerto che restò impresso nella memoria collettiva. L'evento, tenutosi presso la villa comunale del paese, presentò l'intero album "L'Angelo della Morte" in una performance che affascinò il pubblico presente. Grazie alla promozione effettuata tramite un raduno religioso noto come "Mariapoli" ed all'articolo di un autorevole giornale siciliano, l'affluenza di pubblico fu incredibile. I volantini distribuiti in precedenza riscossero una straordinaria risposta, attirando migliaia di persone. Purtroppo, molti di essi si trovarono costretti a rimanere fuori per la mancanza di spazio, segno inequivocabile del grande interesse che la band aveva suscitato.
Nel 1974 La Simbiosi, oramai al culmine della popolarità, ricevette l'invito per partecipare ad un festival pop che si sarebbe tenuto in estate, nel paese di Belpasso (CT), insieme a band ed artisti blasonati, tra i quali anche il "Rovescio Della Medaglia".
Nonostante, però, i successi ottenuti, il percorso verso la registrazione dell'album "L' Angelo della Morte" si rivelò costellato di sfide significative, La partecipazione a numerosi eventi festivi distraeva definitivamente i membri della band dai lavori di composizione e registrazione. La realtà quotidiana del suonare per divertirsi creava un divario tra il loro potenziale creativo e la necessità economica di esibirsi regolarmente. Questo conflitto interiore tra creatività e sopravvivenza economica costrinse La Simbiosi a riflettere sul proprio futuro artistico portando inesorabilmente allo scioglimento definitivo della band.

Questa registrazione postuma è frutto della riesumazione di vecchie registrazioni effettuate ai tempi su nastro magnetico e del collage di frammenti musicali ritrovati, oltre a nuove registrazioni artigianali coese con le tracce già esistenti.
Il supporto fisico del disco non esiste, nonostante ciò, voglio raccontarne la storia con una recensione brano per brano utile alla comprensione dell'intero concetto espresso dalla musica.

Tracklist:

1) Ouverture
2) Il Lento scorrere de tempo
3) Attraversando la felicità
4) L' Angelo della morte (suite)
    a) Rivelazione
    b) Attesa
    c) Ultimo viaggio
    d) Un'altra vita oltre il confine
5) Ancora quì
6) Ultima meta
7) Ricordi del passato
8) Falsa eternità
9) Epilogo 

                                                                       RECENSIONE
1) Ouverture
Il brano "Ouverture rappresenta l'apertura dell'album, fungendo da introduzione a un percorso musicale e tematico profondo. Questa composizione, affidata a pochi ma essenziali strumenti, è caratterizzata da un'atmosfera intensa, che prepara l'ascoltatore a una narrazione che esplora la mortalità e la possibilità di ritorno alla vita. Attraverso melodie evocative e armonie ricche, l'intera opera comunica una dualità tra vita e morte, tematica centrale dell'intero album.

2) Il Lento scorrere del tempo
Il tempo scorre lento, costante, inesorabile. Una presenza fissa nella nostra vita, segnando ogni istante, ogni momento vissuto. Questo brano esplora la percezione del tempo che sembra fermarsi, rallentare, mentre ci perdiamo nei dettagli del quotidiano. Riflette su come ogni minuto, ogni secondo che si trascina lentamente, modella le nostre esistenze, le nostre decisioni e i nostri ricordi. Vivere significa navigare attraverso il fluire del tempo, accettando i suoi ritmi, le sue pause, i suoi acceleri. La morale? Sapersi adattare al suo scorrere, per non rimanere intrappolati in un momento che è già passato o in uno che deve ancora venire.

3) Attraversando la felicità

Attraverso un'esplosione di note leggere, allegre e giocose, la melodia racconta il viaggio di che cerca la felicità. Non un obiettivo da raggiungere, ma un percorso da vivere, un'esperienza da assaporare in ogni suo frammento. Il brano intreccia le voci di coloro che hanno trovato brillanti momenti di gioia nelle piccole cose, coloro che rincorrono sogni e coloro che, semplicemente, vivono. La felicità emerge come un arcobaleno dopo la pioggia, effimera ma intensa, un tesoro che si nasconde nella quotidianità della vita.

4) L' Angelo della morte (suite)

    a) Rivelazione
La prima parte del brano introduce l'inevitabilità della morte come parte integrante della vita. Una realtà da accettare, non temere. La rivelazione di tale fine apre la strada a un'esistenza più significativa, spingendoci a vivere pienamente ogni giorno.
    b) Attesa
L' attesa della fine si svela attraverso la lentezza del tempo, l'accettazione della vita come un dono prezioso. Racconta di come questo periodo di attesa modelli comportamenti e percezioni, inducendoci a riflettere sull'essenza stessa dell'esistere.
    c) Ultimo viaggio
Il viaggio finale si dipana nella consapevolezza e nell'accettazione della morte. Il brano esplora i pensieri, le speranze e le paure che accompagnano questo ultimo percorso, offrendo una riflessione sulla transizione verso l'ignoto.
    d) Un'altra vita oltre il confine
La conclusione apre a speculazioni su ciò che potrebbe attenderci oltre la vita terrena. La morte vista non come fine, ma come passaggio a un'esistenza diversa, forse un nuovo inizio, un'altra avventura da scoprire.

5) Ancora Qui

"Ancora qui", il brano lento dell'album che invita alla riflessione esplorando, con l'emotività trasmessa dalla sola musica, temi profondi e universali, come la continuità dell'esistenza e il ritorno delle anime, il brano si apre con una melodia delicata, che cattura subito l'ascoltatore trasportandolo in un viaggio emotivo, poetico e riflessivo, suggerendo che la morte non è la fine, ma piuttosto una trasformazione. Questa idea è rafforzata dalla dolce melodia evocativa articolata da flauto e tastiere. L'arrangiamento strumentale, con i suoi toni eterei e le sue armonie soft, crea un'atmosfera quasi mistica, perfettamente in linea con il tema del brano. "Ancora qui", per sempre.

6) Ultima meta
"Ultima meta" delinea un viaggio musicale penetrante che va oltre il mero ascolto, trasportando l'ascoltatore in un universo sonoro che lo riconduce alle radici del suo passato, con gli errori e le conquiste. Il brano narra di come, guardando indietro, possiamo imparare a lasciar andare, a muoverci verso il futuro senza il peso delle nostre esperienze passate. Si tratta di un viaggio emotivo, un rilascio, un'apertura verso nuove possibilità, illustrando l'importanza cruciale di non lasciare che il nostro passato definisca chi siamo, ma piuttosto di usarlo come trampolino di lancio per ciò che potremmo diventare.

7) Ricordi del passato

Ricordi del passato e un brano che alterna un breve tratto vocale alle conseguenti parti strumentali, evocando il ricordo di chi prima di noi a varcato il confine ultimo. Questa traccia presenta una struttura inaspettatamente fluida, con transizioni morbide tra le varie sezioni musicali, con cambi di tempo e dinamica che mantengono l'ascoltatore coinvolto dall'inizio alla fine, le melodie complesse si intrecciano a ritmi sincopati, creando un'atmosfera unica e coinvolgente.

8) Falsa eternità

In un'epoca ossessionata dall'apparenza e dalla giovinezza eterna, questo brano critica l'illusione di poter ingannare il tempo.Sottolinea come la vera unica eternità risieda nei momenti che viviamo, nell'istante presente, nell'autenticità delle nostre esperienze. La vera immortalità si raggiunge vivendo pienamente, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi resta, non aspirando a un'inesistente giovinezza perpetua.

9) Epilogo

L'epilogo è una riflessione poetica che intreccia tutti i temi trattati: il tempo, la vita, la morte, la felicità. Riassume l'esistenza come un'opera d'arte, un'incredibile avventura da vivere con coraggio, amore e una consapevolezza acuta del momento presente. Invita ad abbracciare l'inevitabile, a cercare la felicità in ogni respiro, a lasciare il passato dove appartiene e ad accogliere ogni nuova alba con speranza e gratitudine.

CONCLUSIONI

le influenze musicali di "La Simbiosi" erano profondamente radicate nel suono che caratterizzava i grandi del progressive italiano come "Le Orme" e la "Premiata Forneria Marconi". Tuttavia, il gruppo era determinato a creare un suono distintivo, che pur avendo radici nel progressive, trascendesse le convenzioni per esplorare nuove sonorità. Il loro approccio alla musica si caratterizzava per l'utilizzo di strumentazioni complesse e per la ricerca di una narrativa , spesso soltanto strumentale, coerente all'interno delle loro composizioni, che spiccava per originalità in un'epoca già ricca di innovazioni.

sabato 28 settembre 2024

Banco del Mutuo Soccorso - Greggio e Pericoloso (Original Soundtrack) 1981 (2024)

                         Banco del Mutuo Soccorso

                              "Greggio e Pericoloso" (1981)

                                    (Original Soundtrack)


Colonna sonora inedita del Banco del Mutuo Soccorso del 1981

Pubblicata per la prima volta in assoluto in formato fisico! 

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"Greggio e Pericoloso" è un romanzo del 1975 scritto dall'ingegnere e divulgatore scientifico Roberto Vacca, che racconta un'intricata storia di intrighi fanta-economici e politici derivanti dalla possibilità che una risorsa come il petrolio possa rivelarsi, sul nostro pianeta, inesauribile. Nel 1981 quello stesso libro diventa materiale per la sceneggiatura di una mini-serie di quattro episodi, realizzati e trasmessi dalla RAI nell'autunno del medesimo anno.
A comporre e registrare i brani della colonna sonora di "Greggio e Pericoloso" è chiamato il Banco del Mutuo Soccorso, che in questo frangente ritrova e recupera alcune sfumature progressive del proprio sound che negli album della discografia ufficiale della band - in particolare nei contemporanei "Urgentissimo" (1980) è "Buone Notizie" (1981) erano stati accantonati in maniera quasi totale; due aspetti sono particolarmente esaltati in queste dodici tracce strumentali: uno più energico, data dal jazz-funk elettrico, e uno più riflessivo e al tempo stesso carico di tensione, espresso da sonorità accostabili all'elettronica tedesca dei cosiddetti corrieri cosmici degli anni '70.
Nonostante l'indubbia qualità del materiale, questa colonna sonora - insieme ad altre realizzate dal gruppo che mai hanno visto la luce - è rimasta completamente inedita fino ai giorni nostri, e per la primissima volta in assoluto dopo oltre 40 anni viene finalmente pubblicata in formato fisico e resa nota ai moltissimi appassionati di prog italiano che probabilmente ne ignoravano completamente l'esistenza.


Tracklist:


01) Greggio e pericoloso (Titles)
02) Greggio e Pericoloso (Seq. 2)
03) Greggio e Pericoloso (Seq. 3)
04) Greggio e Pericoloso (Seq. 4)
05) Greggio e Pericoloso (Seq. 5)
06) Greggio e Pericoloso (Seq. 6)
07) Greggio e Pericoloso (Seq. 7)
08) Greggio e Pericoloso (Seq. 8)
09) Greggio e Pericoloso (Seq. 9)
10) Greggio e Pericoloso (Seq. 10)
11) Greggio e Pericoloso (Seq. 11)
12) Greggio e Pericoloso (Seq. 12)

Per un primo ascolto

Greggio e Pericoloso ( Titles)
                                                             Greggio e Pericoloso (Seq 4)