Visualizzazione post con etichetta UK. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta UK. Mostra tutti i post

sabato 8 novembre 2025

Cardiacs - LSD 2025 (Rio/Avant-Prog) UK

                              Cardiacs – “LSD”

Cardiacs - "LSD"

La storia dei Cardiacs non è solo un racconto musicale, ma un viaggio emozionante intriso di passione, perdita e rinascita. Dopo ventisei lunghi anni di attesa e la dolorosa perdita del loro leader Tim Smith, ci si sarebbe potuti aspettare che la storia della band fosse giunta al termine. Invece, grazie all’impegno appassionato di amici e familiari, si è aperto un nuovo capitolo. “LSD”, l’atteso album, riunisce le voci che hanno plasmato un'epoca ed è finalmente pronto a ridare vita alla band. Immaginate di essere nel bel mezzo di un viaggio musicale interrotto bruscamente da eventi imprevisti, ma poi, dopo anni di silenzio, si riaccende la fiamma della creatività. Questa è la storia dei Cardiacs che riaffiorano con un nuovo album pronto a scuotere il mondo della musica. “LSD”, frutto di uno sforzo collettivo e di una visione artistica che trascende la morte, è un inno alla resilienza e alla bellezza che può emergere anche nelle circostanze più difficili. Nel mondo della musica, alcune storie sono destinate a rimanere nel cuore degli ascoltatori, e quella dei Cardiacs è senza dubbio una di esse. Unitevi a noi in questo racconto di speranza, creatività e la forza inarrestabile della musica, ed insieme esploriamo il significato profondo di questa straordinaria rinascita. In conclusione, "LSD" dei Cardiacs è un prodotto quasi mitologico; riesce a coniugare l'innovazione sonora con il rispetto per il passato, onorando la memoria di Tim Smith in modo sincero e vibrante. Ogni nota è carica di emotività, e non si può fare a meno di percepire l'eredità di Tim attraverso le melodie straordinarie che permeano l'album. Il risultato è un lavoro che non solo intrattiene, ma invita gli ascoltatori a riflettere sull'impatto duraturo dell'arte e della musica nelle nostre vite, rievocando ricordi e sensazioni che risuonano profondamente. Per concludere, "LSD" non è soltanto un ritorno per i Cardiacs, ma una celebrazione della vita, della musica e della comunità che si è formata attorno al gruppo. La scelta di chiudere l'album con "Pet Fezant" testimonia un messaggio di speranza e resilienza, sottolineando che, nonostante le perdite, la musica ha il potere di unire e ispirare, offrendoci un faro di luce in tempi bui. In questo senso, il nuovo album non è solo una collezione di brani musicali, ma piuttosto un tributo vibrante alla capacità della musica di attraversare il tempo e lo spazio, unendo le persone in modi che spesso non possiamo spiegare. Siamo invitati a diventare parte di questa narrazione, a far sì che ogni ascolto di "LSD" diventi una riflessione personale sul viaggio che ognuno di noi intraprende nella vita.

Per un primo ascolto:

                                                                            Pet Fezant
                                                                             Busty Beez

venerdì 31 ottobre 2025

John Holden - The Great Divide 2025 (Neo Prog) UK

                     John Holden - The Great Divide

John Holden - The Great Divide

John Holden, un artista in grado di fondere tradizione e innovazione. Sin dal suo debutto nel 2018 con album che spaziano da sonorità ecclesiastiche a intricate architetture sonore, ha catturato l'attenzione di appassionati e critici. In questo post, intraprenderemo un viaggio attraverso i suoi lavori recenti, esplorando non solo le sue influenze, ma anche come le nuove tecnologie abbiano influenzato la musica che amiamo.

Il genere prog è storicamente un terreno fertile per l'innovazione, e John Holden rappresenta un perfetto esempio di questa evoluzione continua. Sin dal suo primo album, "Capture Light", il suo percorso musicale è contraddistinto da audaci ricerche artistiche e collaborazioni sorprendenti. Analizzeremo i suoi ultimi album, immergendoci in composizioni che sfidano le convenzioni e pongono interrogativi sul futuro della musica, in un contesto di crescente utilizzo dell'intelligenza artificiale.

La combinazione di influenze musicali e progressioni audaci rende l'opera di Holden una delle più affascinanti del panorama prog contemporaneo. Dalla sua prima produzione ai lavori più recenti, ha dimostrato un'incredibile capacità di reinventare suoni e atmosfere. 

Dal suo esordio nel 2018, John Holden ha pubblicato sei album di straordinaria qualità, a partire dal suo debutto con "Capture Light", che porta con sé un fondo di musica ecclesiastica. Questi progetti si distinguono non solo per la loro composizione brillante e le performance di artisti ospiti, ma anche per le sofisticate tecniche di produzione, in particolare negli album orchestrali "Kintsugi" e "Proximity & Chance", pubblicati rispettivamente nel 2022 e nel 2024.

In questo suo ultimo lavoro, The Great Divide, il brano che da il titolo all’album spicca come uno dei migliori brani epici di progressive del 2025. La sua creazione ha suscitato interrogativi riguardo all'impatto delle tecnologie riferite all’intelligenza artificiale, poiché John ha rivelato di aver integrato una cantante artificiale nella loro composizione, un approccio con cui ha progressivamente trovato conforto. Questo solleva una domanda cruciale: nel nostro futuro musicale, ci sarà meno spazio per i musicisti umani e più per composizioni generate artificialmente? Se la musica è valida, ciò influisce realmente sulla sua essenza? A mio parere no, anche se il brano vanta melodie avvincenti e una solida tavolozza strumentale, con un mix e una produzione eccellenti. 

"Storm Warning" presenta testi che sembrano rendere omaggio a chi da sempre ha ispirato John, evocando sonorità legate al Peter Gabriel degli anni '80. L'interpretazione vocale di Peter Jones, come sempre superba, aggiunge potenza al brano, creando una solida un'atmosfera Prog. La sonorità complessiva è accattivante, con un’ottima progressione del pianoforte, così come per il lavoro vocale di Peter nei cori. 

"Runes" si apre con un pianoforte elettrico seguito da un ricco accompagnamento orchestrale sintetico. L'atmosfera è affascinante, i testi coinvolgenti, le chitarre acustiche e si fondono con strati rock sintetici. 

"Leaf to Blade" richiama sonorità degli anni '90; discostandosi in parte da rock progressivo che invece pervade essenzialmente gli altri brani.

"This Jewel Was Ours" inizia con una bella melodia di chitarra accompagnata da ottimi arrangiamenti orchestrali. L'interpretazione vocale di Peter Jones si amalgama perfettamente alla musica, mentre gli interventi ingegneristici di John, esaltano la qualità della composizione e delle esecuzioni.

In "Sandcastles" un pianoforte elettrico ci ricorda lo stile di Peter Gabriel. Il basso vivace di John Poole in primo piano aggiunge valore al brano, che incorpora influenze prog, metal e folk, rendendolo un'esperienza musicale perfetta.

"Art and Craft" inizia con Ian Hornall, il cantante di "Leaf to Blade", il brano presenta influenze pop e richiama gli stili crossover di fine secolo. Apprezzabile l’uso di strumenti folk , soprattutto nella fase strumentale finale, che elevano il brano facendo emergere un momento di grande potenza sonora.

In conclusione, l'ascesa di John Holden e delle sue opere rappresenta una fusione originale di composizione e innovazione, affrontando le sfide e le opportunità sollevate dall'intelligenza artificiale nella musica. Brani come "The Great Divide" e "Storm Warning" offrono una straordinaria varietà di stili e influenze, dai tradizionali suoni prog all'impatto pop. Tuttavia, resta fondamentale interrogarsi sull'impatto dell'AI sul futuro della musica: possiamo permettere che pezzi generati artificialmente, privi dell'emozione umana, competano con le autentiche espressioni artistiche? La discussione è aperta: conta davvero la qualità della musica o è l'umanità dell'interpretazione a fare la differenza?

A mio parere, se l’intelligenza artificiale è guidata sapientemente dalla mano dell’uomo, può diventare un’ottima compagna di viaggio per la creazione di brani straordinari ricchi di passione, sentimento, emozione, lirismo ed intensità emotiva.

In sintesi, l'analisi degli ultimi lavori di John Holden rivela un artista in continua evoluzione, che sfida le convenzioni del prog integrando tecnologie moderne e collaborazioni artistiche. I suoi brani, affrontando temi controversi e innovativi, offrono un'esperienza sonora che incanta e stimola la riflessione. Brani potenzialmente significativi come "This Jewel Was Ours" e "Sandcastles" non solo mostrano il talento dei musicisti coinvolti, ma sollevano anche questioni fondamentali sul crossover tra generi e sulla direzione futura del prog. La meraviglia della musica di Holden risiede nella sua capacità di suscitare una profonda conversazione sul significato della creazione artistica nell'era contemporanea.

Infine, l'evoluzione del prog attraverso l'opera di artisti come John Holden, con la sua audace combinazione di sonorità e l'uso di tecnologie avanzate, solleva interrogativi cruciali sul futuro della musica. Sebbene brani come "Runes" e "Art and Craft" dimostrino eccezionale maestria compositiva, le scelte sonore e i rischi di omogeneizzazione nell'uso dell'AI pongono domande inquietanti su ciò che ci attende. Mentre il progresso tecnologico può arricchire l'esperienza musicale, è fondamentale mantenere l'autenticità e l'umanità del coinvolgimento umano. La vera sfida consiste nel trovare un equilibrio tra innovazione e connessione umana in un panorama musicale in continua evoluzione.

                                                             The Great Divide (Trailer)

domenica 26 ottobre 2025

Dave Brainbridge - On The Edge (Of What Could Be) 2025 (Symphonic Celtic Prog) UK

                              Dave Brainbridge

                        "On The Edge (Of What Could Be)"

Dave Brainbridge - On The Edge (Of What Could Be)

In un panorama musicale in costante evoluzione, emerge "On The Edge (Of What Could Be)" di Dave Brainbridge. Questo doppio CD non solo testimonia il talento di un artista straordinario, ma celebra anche le collaborazioni creative che arricchiscono il panorama del rock celtico e oltre. Con voci che attraversano culture e epoche, ogni traccia invita l'ascoltatore a intraprendere un viaggio sonoro, esplorando territori musicali dove jazz, musica classica e rock progressivo si intrecciano. Preparatevi a lasciarvi trasportare in un universo di sonorità avvolgenti, dove ogni nota racconta una storia.

In un'epoca in cui la musica contemporanea è spesso caratterizzata da suoni sintetici e produzioni standardizzate, "On The Edge (Of What Could Be)" di Dave Brainbridge emerge come un faro di autenticità e innovazione. Con un ensemble di musicisti di talento, tra cui ex membri di band iconiche e solisti affermati, l'album offre un connubio unico di esperienze e stili. L’ascoltatore verrà invitato a scoprire, non solo melodie ipnotiche, ma anche le storie profonde che risuonano nelle armonie in gaelico e irlandese. Questo lavoro è un'opera d'arte che merita attenzione, conducendo chi ascolta al centro di un'avventura musicale senza tempo.

Quando l'arte musicale si fonde con la maestria, nascono opere come "On The Edge (Of What Could Be)". Questo album epico è un mosaico di emozioni e connessioni umane, intrecciate attraverso diverse influenze culturali. Con artisti di spicco come Troy Donockley e Simon Phillips, ogni traccia si trasforma in un'esperienza sonora che invita l'ascoltatore a riflettere, sognare e sentirsi parte di un tutto più grande. Immersi in melodie incantevoli e testi penetranti, si viene trasportati in una dimensione in cui la musica diventa un linguaggio universale capace di emozionare e ispirare.

Dave Brainbridge ha realizzato questo doppio CD che diventa imprescindibile per gli appassionati di celtic rock, arricchito da elementi progressivi, jazz, musica classica moderna e sonorità ambient. Il suo ex compagno di band, Troy Donockley, torna a incantare con le cornamuse e i fischietti, accompagnato dalla dolce voce di Sally Minnear. L'album vanta anche il supporto di numerosi musicisti altamente qualificati, come il batterista Simon Phillips e la cantante Rachel Walker. Con sette cantanti che si esibiscono in inglese, gaelico scozzese e irlandese, il disco trasmette un'atmosfera senza tempo, invitando gli ascoltatori a immergersi completamente. La title track presenta testi toccanti che collegano passato e presente, arricchiti da arrangiamenti complessi che mettono in luce il talento dei musicisti. Quest’album rappresenta l'apice del lavoro di Dave, rivelando sempre nuove sfumature ad ogni ascolto e abbracciando vari stili musicali, tutti avvincenti e gradevoli.

In conclusione, "On The Edge (Of What Could Be)" segna un momento cruciale nella carriera musicale di Dave Brainbridge, fondendo influenze di rock celtico, jazz e musica classica in un'opera che si distingue per la sua profondità emotiva e la complessità delle sue composizioni. Arricchito dalla partecipazione di artisti di talento come Troy Donockley e Simon Phillips, l'album offre un'esperienza sonora senza tempo che invita l'ascoltatore alla riflessione sulla grandezza dell'universo, immergendosi in melodie che colpiscono il cuore.

La varietà di voci e stili presenti in questo disco celebra non solo la collaborazione tra artisti, ma crea anche un arazzo sonoro che trasmette un senso di appartenenza e continuità, riverberando il passato e le tradizioni musicali. La scelta di includere brani in gaelico scozzese e irlandese arricchisce ulteriormente l'esperienza, sottolineando l'autenticità e la ricerca dell'artista nel produrre un lavoro che è sia universale che intimo. Ascoltando "On The Edge (Of What Could Be)", ci si annovera in un viaggio contemplativo che promette di rivelare nuove sfumature ad ogni ascolto. Dave Brainbridge ha creato un'opera che non solo intrattiene, ma invita anche a una profonda introspezione, facendoci sentire come piccole parti nella vastità del cosmo, proprio come l'aurora boreale catturata sulla copertina dell'album. Questo disco rappresenta senza dubbio un'opera essenziale, in grado di trascendere i confini musicali e rimanere impressa nella memoria di chiunque decida di avventurarsi in essa.

                                                                              Promo

martedì 14 ottobre 2025

Solstice - Clann 2025 (New Prog) UK

                                Solstice - Clann

Solstice - Clann

Nel mondo del rock progressivo, ogni album rappresenta un capitolo significativo della storia di una band. “Clann” dei Solstice, pubblicato nel 2025, non fa eccezione ed è già stato accolto con entusiasmo dalla critica, aggiudicandosi il titolo di Miglior album della Band ai Prog Awards. Questo traguardo testimonia la dedizione e l’evoluzione di un gruppo che ha saputo reinventarsi e innovare, e ora ci invita a scoprire il viaggio artistico che hanno intrapreso negli ultimi quarant'anni, culminato in questo imponente lavoro.

La musica ha il potere di raccontare storie e di unire le emozioni più profonde, e “Clann” dei Solstice è un esempio straordinario di come un album possa fungere da specchio per il percorso di una band. Pubblicato nel 2025 e onorato come il miglior album della Band, questa opera non è solo un potente tributo al rock progressivo, ma anche una testimonianza delle sfide e delle vittorie vissute dal gruppo. Scopriamo insieme come i Solstice, attraverso questo lavoro, ci portano nel cuore della loro esperienza musicale e ci sorprendono con nuove melodie.

Quando si parla di evoluzione musicale, raramente si trova un esempio più potente del nuovo album “Clann” dei Solstice. Uscito nel 2025 e acclamato come Miglior album della Band ai Prog Awards, quest’opera segna una conclusione magistrale di una trilogia iniziata con “Sia” del 2020 e proseguita con “Light Up” del 2022. In questo contesto, il fondatore Andy Glass condivide la visione e le passioni che hanno ispirato la creazione di questo progetto, promettendo un’esperienza che non è solo ascolto, ma un viaggio emozionale che invita l’ascoltatore a immergersi nell’autenticità e nella profondità delle loro composizioni.

Dicevamo che “Clann” dei Solstice, pubblicato nel 2025, è stato votato Miglior album della Band agli ultimi Prog Awards annuali della rivista Prog, un riconoscimento che sottolinea non solo la qualità musicale, ma anche l'evoluzione del gruppo nel panorama del rock progressivo. Quest'album giunge sulla scia dell'entusiasmo generato dai precedenti lavori della band, acclamati dalla comunità prog e non solo, e che hanno contribuito a consolidare il loro status di pionieri nel genere. “Clann” conclude l'ultima fase della quarantennale carriera dei Solstice, un viaggio musicale ricco di innovazione, sperimentazione e passione, e segna un importante capitolo nella loro discografia.

Andy Glass, fondatore della band, compositore e chitarrista - vincitore dell'ultimo Best Guitarist Prog Award della rivista Prog, ha dedicato gran parte della sua vita alla musica e ha visto la band crescere e cambiare nel tempo - spiega: "[Sia] mi ha fatto capire il potenziale, e quando abbiamo lavorato a "Light Up", tutta la band aveva alzato il livello. All'epoca ero convinto che fosse necessaria una trilogia di album per creare il nostro lavoro migliore e documentare questo viaggio. "Clann" è l'album finale della trilogia di “Sia” ed è esattamente come speravo che fosse. In questo senso, ogni canzone è una tappa fondamentale di un percorso musicale, che riflette le sfide e le gioie che abbiamo affrontato come band. Speriamo che piaccia anche all'universo, poiché abbiamo messo nelle nostre melodie e testi tutto ciò che ci rappresenta, e vogliamo che chi ascolta possa sentirne la profondità e l'autenticità."

Il cambio di passo della band è stato evidente, dal 2020, ha sviluppato una sincronia perfetta tra tutti i componenti, in cui ognuno contribuisce con i propri straordinari talenti, simili agli strumenti di un'orchestra che suonano in armonia. Questa sinfonia unica di abilità è il risultato di ore di prove intense, profonda amicizia e un rispetto reciproco che cresce costantemente. La loro musica, che mescola elementi energici di prog-folk, atmosfere eteree di new age e delicate sfumature di pop-rock fresco con influenze di world music, è intrisa dell'essenza appassionata dell'heavy prog. Ogni nota narra una storia, invitando l'ascoltatore a intraprendere viaggi unici e coinvolgenti. Il viaggio musicale non è solo un piacere auditivo, ma anche un'esplorazione emotiva che invita il pubblico a riflettere sulla propria vita e le proprie esperienze. Questa combinazione affascinante manifesta non solo una modernità sofisticata, ma preserva anche qualità trascendenti e senza tempo, simili a quelle di un classico che continua a conquistare un pubblico sempre più ampio. La musica dei Solstice risuona nel cuore di generazioni diverse, creando un ponte tra passato e presente, dove l'eco di melodie storiche si fonde con sonorità innovative contemporanee. Con entusiasmo, Ebony Buckle, acclamata cantautrice e ora membro fondamentale della famiglia Solstice, osserva: "Adoro come queste nuove canzoni sembrino essere sempre esistite". Esprimendo una profonda ammirazione, sottolinea come ogni melodia sembri attingere a un patrimonio collettivo di emozioni e storie, facendo sì che ogni performance evochi un senso di familiarità e connessione, come se le canzoni raccontassero esperienze condivise che spesso rimangono inespresse. In questo modo, l'arte dei Solstice diventa non solo un mezzo di intrattenimento, ma anche un rifugio emotivo, uno spazio dove le anime possono unirsi e condividere il peso delle loro narrazioni personali attraverso il linguaggio universale della musica. Studi recenti rivelano che il 70% degli ascoltatori trova conforto nella musica emotivamente coinvolgente, evidenziando il potere della musica di connettere le persone a un livello profondo. Inoltre, le band che mescolano generi raggiungono un pubblico superiore del 35% rispetto a quelle che non lo fanno, sottolineando la forza innovativa dei Solstice nel panorama musicale contemporaneo.

Conclusione

In conclusione, "Clann" dei Solstice è la celebrazione di una carriera quarantennale che ha segnato il panorama del rock progressivo. Con l'acclamazione ricevuta e il riconoscimento come Miglior album ai Prog Awards, i Solstice si confermano pionieri del genere, capaci di elevare le loro sonorità e proporre un'esperienza musicale originale e coinvolgente. Quest'ultimo capitolo della trilogia rappresenta un equilibrio perfetto tra innovazione e tradizione.

Con "Clann," i Solstice chiudono un cerchio iniziato con "Sia," nel 2020, dimostrando quanto ogni album di questa trilogia sia stato interconnesso e fondamentale per la loro evoluzione artistica. L’abilità di Andy Glass e della band, nel trasmettere emozioni attraverso la musica, è senza dubbio ciò che ha conquistato i fan. Quest’ album non solo riflette il loro percorso, ma anche la loro aspirazione di lasciare un'eredità significativa nel mondo della musica prog.

Infine, l’uscita di "Clann" rappresenta una tappa fondamentale non solo per i Solstice ma per l’intero movimento prog, portando con sé un'eredità di passione e dedizione. Le parole di Andy Glass ci invitano a riflettere sulla potenza della musica nel documentare viaggi e storie personali, e ci lasciano con la speranza che questa opera finale riesca a toccare le anime di chiunque la ascolti, proprio come è stata creata.

Tracks list: 

1) Firefly

2) Life

3) Plunk

4) Frippa

5) Twin Peaks

6) Earthsong 


Un salto indietro, all'ascolto:

                                                                  Solstice - Sia (2020)

Solstice - Sia

                                                                               Shout


                                                              Solstice - Light Up ( 2022)
Solstice - Light Up

                                                                          Bulbul Tarang

venerdì 10 ottobre 2025

Steven Wilson - Overview 2025 (Psychedelic Space-Ambient Prog) UK

                             Steven Wilson - Overview

"The Overview" di Steven Wilson

Steven Wilson torna all’attenzione del grande pubblico con il suo nuovo album intitolato "The Overview", pubblicato nel 2025. In questo lavoro, Wilson esplora nuove dimensioni sonore, segnando una netta evoluzione stilistica rispetto ai lavori precedenti. L’album si presenta come un percorso intimo e riflessivo, in cui l’artista miscela influenze classiche e sperimentali con una raffinata attenzione ai dettagli tecnici e compositivi.

L’album "The Overview" si inserisce in un contesto musicale in continua evoluzione, in cui la capacità di reinventarsi diventa essenziale per mantenere l’interesse dei fan più affezionati e, al contempo, attrarre nuovi ascoltatori. Steven Wilson riesce a fondere armoniosamente le sue radici con sonorità moderne, creando un prodotto che è al contempo personale e aperto a interpretazioni universali. Il risultato è un album che, pur mantenendo una coerenza tematica, si distingue per la varietà degli elementi, dagli arrangiamenti ricchi di strumenti classici a passaggi elettronici e sperimentali.

Descrizione dei brani

L’album si compone di una serie di tracce che dimostrano una grande varietà di stili e influenze. Fin dall’apertura, i brani introduttivi “No Monkey’s Paw” e "The Buddha of the Modern Age” impostano un tono riflessivo e introspettivo, caratterizzato da una base strumentale delicata e da effetti sonori innovativi. La scelta di strumenti come il pianoforte e i cori a più voci, integrati con sintetizzatori e loop elettronici, creano un’atmosfera che trasporta l’ascoltatore in un viaggio emotivo, stabilendo il mood per l’intero album.

Uno degli aspetti più interessanti è la struttura compositiva dei brani. Ad esempio, uno dei pezzi centrali “Cosmic Sons of Toil” presenta una progressione dinamica che alterna momenti di calma meditativa a picchi di intensa energia musicale. La maniera in cui Wilson gestisce la transizione tra questi passaggi è degna di nota: l’artista utilizza dei ponti sonori che fungono da raccordo armonico, permettendo allo spettatore di percepire un fluire naturale e ininterrotto fra le varie fasi della composizione.

In “A Beautiful Infinity I e II”, si nota l’utilizzo sapiente di effetti digitali che arricchiscono l’esperienza uditiva senza però prevalere sull’essenza originale dei brani. Ad esempio, l’impiego di riverberi e delay è calibrato nelle giuste dosi per enfatizzare il senso di spazialità, che risulta essere uno dei punti di forza stilistici dell’album. Inoltre, l’autore dimostra una padronanza tecnica nel bilanciare gli strumenti acustici con quelli elettronici, offrendo al pubblico un mix equilibrato che rende ogni traccia unica ma parte integrante di un quadro sonoro omogeneo.

La traccia “Infinity Measured in Moments” è particolarmente rilevante, nella quale Steven Wilson sperimenta con strutture imprevedibili, rompendo schemi convenzionali e sfidando le aspettative dell’ascoltatore. Qui, il ritmo si trasforma progressivamente, passando da un andamento lento e meditativo a momenti più vivaci e ritmicamente complessi. Questa scelta evidenzia il desiderio dell’artista di spingersi oltre i confini tradizionali della musica intima, esplorando nuove possibilità compositive.

È importante sottolineare come ogni brano contribuisca alla costruzione di un’identità sonora specifica, in cui la presenza di elementi acustici e sperimentali si fondono per creare un’esperienza multi-sensoriale. La cura dei dettagli è evidente nelle transizioni tra le diverse sezioni, e l’uso di strumenti tradizionali come la chitarra acustica convive armoniosamente con sequenze e arrangiamenti contemporanei. Questo mix di tradizione e innovazione sottolinea appieno l’evoluzione stilistica di Steven Wilson.

Valutazione complessiva

"The Overview" si presenta come una tappa fondamentale nel percorso artistico di Steven Wilson. La sua capacità di integrare suoni classici con moderni effetti digitali offre un’esperienza di ascolto ricca e sfaccettata. L’uso di strumenti acustici, combinato con innovazioni tecnologiche e arrangiamenti articolati, dimostra come l’autore abbia saputo crescere ed evolversi, abbandonando in parte le formule già note per abbracciare sperimentazioni che arricchiscono il suo percorso musicale.

Tra i punti di forza, spicca la qualità compositiva dei brani e la coerenza tematica dell’album. Wilson riesce a mantenere una narrativa sonora che collega ciascun pezzo in modo organico, permettendo all’ascoltatore di seguire un filo conduttore tanto emozionante quanto intellettualmente stimolante. La tecnologia al servizio dell’arte è evidente nella gestione degli effetti e nella strutturazione dei pezzi, che si sviluppano come quartetti emozionali tra tradizione e innovazione.

Tuttavia, non mancano alcuni aspetti che potrebbero lasciare spazio a marginali critiche. In alcune tracce, la ricerca stilistica rischia di risultare troppo audace, potenzialmente penalizzando chi è abituato ad un sound più lineare e convenzionale. Alcuni passaggi, seppur tecnicamente ben realizzati, possono apparire eccessivamente frammentati, rendendo l’esperienza d’ascolto dell’album meno immediata per i neofiti. Nonostante ciò, i momenti di maggiore intensità emotiva e la perfezione nell’esecuzione tecnica compensano ampiamente questi piccoli limiti.

Il giudizio complessivo vede dunque "The Overview" come un album che, pur presentando alcune incongruenze minori, si conferma come un lavoro ambizioso e innovativo. La capacità di Steven Wilson di rinnovarsi e di sperimentare con nuovi strumenti e arrangiamenti lo posiziona come una figura di riferimento nell’evoluzione della musica intima contemporanea. L’album non è soltanto una raccolta di brani, ma un vero e proprio manifesto di un artista consapevole delle proprie radici e, al contempo, desideroso di osare e reinventarsi.

In conclusione, "The Overview" rappresenta un’importante tappa per Steven Wilson, che continua a dimostrare il suo talento e la sua capacità di innovare in un panorama musicale in continua trasformazione. I fan e i nuovi ascoltatori troveranno in questo album un lavoro che stimola l’ascolto critico e l’apprezzamento per la fusione di tecniche acustiche ed elettroniche. La passione per la musica e l’attenzione per i dettagli tecnici sono evidenti in ogni traccia, rendendo l’album un’aggiunta imprescindibile alla discografia dell’artista.

Se sei un fan di Steven Wilson o un appassionato di Progressive intimo e sperimentale, "The Overview" merita sicuramente un ascolto approfondito. Ti invitiamo a condividere questa recensione sui social per spargere la voce su questo affascinante lavoro e per stimolare ulteriori discussioni sulla continua evoluzione stilistica e compositiva di uno degli artisti più interessanti del panorama musicale contemporaneo.

                                                           "Perspective" Official Video


giovedì 9 ottobre 2025

Various Artists - Il Neo Prog Inglese degli Anni '80 e Altri Pionieri (CD 3)

                                                         Various Artists

                                     I Pionieri del Neo Prog

I Pionieri del Neo Prog (CD 3)

Front Cover Album Collage

                                                    CD 3

Tracks list:

1) Pendragon - Alaska

Pendragon - The Jevel (1985)




2) Taurus - Same Old Story

Taurus - Illusions of a Night (1981) Olanda


3) Twelfth Night - We Are Sane

Twelfth Night - Fact and Fiction (1982)


4) Gothique - Feature Dolly

Gothique - Kristiana (1984)

Full Album ( Feature Dolly è la Prima Traccia)

5) Craft - Leo

Craft - Craft (1984)



6) Third Quadrant - The Final Human Awarness

Third Quadrant - Seekng Yourself As You Really Are (1982)

                                Full Album ( The Final Human Awarness è l'Ultima Traccia )

7) La Rossa - Synpsis

La Rossa - A Fury of Glass (1983) Francia


8) Liaison - A Tale Of You

Liaison - Liaison (1985)



mercoledì 8 ottobre 2025

Various Artists - Il Neo Prog Inglese degli Anni '80 e Altri Pionieri (CD 2)

                                           Various Artists

                                    Il Pionieri del Neo Prog 

I Pionieri del Neo Prog (CD 2)

Front Cover Album Collage

                                                   CD 2

Tracks list:

1) IQ - The Enemy Smacks

IQ - Tales From The Lush Attic



2) Castarnac - Peyote

Castarnac - Journey To The East (1984)


3) North Star - Serving No One

North Star - Triskelion (1984) US


4) Citizen Cain - Unspoken Words

Citizen Cain - Ghost Dance (1996) registrazioni del 1984

                                Full Album ( Unspoken Worlds e la l'ottava e ultima traccia )

5) Airbridge - With The Turning Of Centuries

Airbridge - Paradise Moves (1982)


6) Comedy Of Errors - Stage of Fools (Time There Was)

Comedy of Errors - Comedy of Errors (1988)

                                                Comedy of Errors - Time There Was (live)

7) Dagaband - Second Time Around

Dagaband - Second Time Around (1982)


8) Quasar - Mission 14

Quasar - Fire In The Sky (1982)

                                                    Full Album (Mission 14 e la 3° Traccia)

Various Artists - Il Neo Prog Inglese degli Anni '80 e Altri Pionieri (CD 1)

                                           Various Artists                                 

                                    I Pionieri del Neo Prog

I Pionieri del Neo Prog ( CD 1)

                                                    CD 1
Tracks list:

Front Cover Album Collage






1) Marillion - He Knows You Know

Marillion - Script Foa A Jester's Tear (1983)


2) Pallas Cut and Run

Pallas - The Sentinel (1984)


3) Haze - The Hum

Haze - C'est la Vie (1984)

                                               Full Album live 
( The Hum è la traccia n. 7 )

4) Multi-Story - Ahead of Your Time

Multi-Story - East West (1985)


5) Chemical Alice - The Judge

Chemical Alice - Curiouser and Curiouser (1981)



6) Tamarisk - Ascension

Tamarisk - Tamarisk (1982)


7) Mach One - Lost For Words

Mach One - Lost For Words (1984)


8) Trilogy - Tube Alone in the Sky (Artic Life)

Trilogy - Trilogy (1985)


9) Thalassa - Disillusion

Thalassa - Suffer and Misery (1982)

                                             Full Album ( Disillusion è la 9 e ultima traccia ) 

lunedì 6 ottobre 2025

Il Neo Prog Inglese degli Anni '80 e altri Pionieri

                    Il Neo Prog Inglese degli Anni '80

                                          e altri Pionieri

              Una Nuova Visione del Progressive Rock in UK

Neo Prog (UK)

Il neo prog inglese degli anni ’80 rappresenta una delle evoluzioni più interessanti all’interno del panorama del progressive rock. Questo movimento, nato dal fermento culturale e musicale degli anni ’80, ha saputo rinnovare e reinterpretare gli elementi classici del prog rock, integrandoli con nuove influenze come il post-punk la new wave e l’elettronica. Il risultato è stato un sound distintivo, caratterizzato da atmosfere evocative, strutture musicali raffinate e testi che spesso affrontano temi esistenziali e simbolici. In questo articolo analizzeremo l’importanza storica del neo prog inglese degli anni '80, le strutture musicali tipiche del genere e le band principali che hanno contribuito a definire questo territorio musicale, supportando il tutto con esempi di album e brani significativi.

Contesto Storico e Influenze

L’esplosione del neo prog inglese negli anni ’80 va intesa come un’evoluzione naturale del progressive rock degli anni ’70, caratterizzato dalla ricerca di nuove sonorità e dalla voglia di semplificare alcune delle strutture musicali troppo complesse e prolisse del periodo precedente. Il contesto post-punk, infatti, ha offerto un approccio più diretto e minimalista, mentre l’integrazione degli elementi elettronici e new wave ha permesso una maggiore sperimentazione nei timbri e nelle atmosfere. Queste influenze hanno favorito la nascita di sonorità che, pur rimanendo fedeli alle radici progressive, sono riuscite a rendere il genere più accessibile e contemporaneo.

Le band che hanno abbracciato il neo prog inglese negli anni '80 hanno saputo coniugare melodie orecchiabili e arrangiamenti articolati, dando vita a composizioni che spesso si caratterizzano per un uso accentuato di tastiere, chitarre spaziali e ritmi dinamici. La struttura musicale tipica del genere prevede solitamente una chiara divisione tra sezioni ritmiche, strumenti solisti e parti orchestrali o sintetizzate, creando un equilibrio che permette sia momenti di improvvisazione che tocchi di intensità melodica.

Struttura Musicale e Innovazioni Tecniche

Una delle caratteristiche distintive del neo prog inglese è la sua capacità di fondere la complessità armonica con una struttura formale più concisa rispetto al prog rock tradizionale. Le composizioni sono spesso costruite su un’architettura modulare, che prevede introduzioni suggestive, sviluppi tematici progressivi e finali aperti che invitano l’ascoltatore a una sorta di viaggio sonoro. L’uso sapiente della tastiera e degli effetti elettronici, pur rispettando la tradizione progressiva, ha permesso alle band di sperimentare con nuove sonorità e di creare atmosfere che trascendono il semplice concetto di canzone.

In particolare, l’influenza del post-punk ha contribuito a dare al neo prog un tono più sobrio e diretto, con testi e arrangiamenti che, pur mantenendo una carica emotiva intensa, puntano a comunicare in modo chiaro e immediato. Allo stesso tempo, l’integrazione dell’elettronica ha offerto strumenti e risorse tecniche che hanno ampliato il ventaglio sonoro, consentendo l’introduzione di elementi sperimentali e di effetti innovativi.

Le Principali Band del Neo Prog Inglese

Marillion

Tra i gruppi maggiormente rappresentativi del neo prog inglese degli anni '80, i Marillion occupano un ruolo centrale. La band, conosciuta per le sue liriche poetiche e per le sue melodie avvolgenti, ha saputo catturare l’essenza del movimento attraverso un approccio innovativo al progressive rock. Il loro sound, caratterizzato da arrangiamenti ricchi di tastiere e chitarre atmosferiche, ha fatto scuola e ha influenzato numerosi artisti successivi.

l'Album più Significativo: Script for a Jester's Tear

"Script for a Jester's Tear" è considerato uno degli album pilastro del neo prog inglese degli anni '80. Questo lavoro ha instaurato un dialogo tra le tradizioni del prog rock degli anni '70 e le nuove tendenze degli anni '80, proponendo brani che variano da atmosfere intime a esplosioni di energia strumentale. L’album dimostra come i Marillion siano riusciti a rinnovare il genere, mantenendo una coerenza stilistica che ha aperto la strada ad altre sperimentazioni nel campo del progressive rock in UK.

IQ

Un’altra band fondamentale per il movimento sono stati gli IQ, il gruppo che ha incarnato l’essenza del neo prog con un approccio più intimista e riflessivo. Grazie all’uso marcato di sintetizzatori e arrangiamenti riccamente stratificati, gli IQ hanno saputo creare un sound che unisce tecnica e creatività, risultando così una delle realtà più coerenti e durature della scena.

l' Album più Significativo: The Wake

"The Wake" è un album emblematico degli IQ, in cui ogni traccia evidenzia la cura per la composizione e la ricerca di sonorità innovative. L’album rappresenta al meglio l’equilibrio tra virtuosismo strumentale e accessibilità emotiva, dimostrando come il neo prog possa sposare la complessità musicale con un linguaggio più diretto e coinvolgente. Tale lavoro è diventato un punto di riferimento per gli appassionati del progressive rock in UK, contribuendo a definire le caratteristiche sonore del genere.

Pendragon

I Pendragon sono un’altra band chiave del panorama neo prog inglese. Conosciuti per le loro atmosfere suggestive e per le loro complesse strutture melodiche, i Pendragon hanno saputo consolidare uno stile distintivo, che si differenzia per l’attenzione ai dettagli e per l’infusione di influenze contemporanee. La loro musica è caratterizzata da un forte impatto emotivo, supportato da arrangiamenti ricchi di stratificazioni timbriche. Hanno esordito nel 1985 con The Jevel.

Album più Significativi: una trilogia: The Window of Life, The Masquerade Overture, Not Of This World.

"The Window of Life", il primo album della trilogia, rappresenta uno dei momenti più importanti della carriera dei Pendragon. In questo album, la band esplora tematiche esistenziali e mitiche attraverso una struttura musicale complessa ma accessibile, che alterna momenti introspettivi a passaggi più dinamici e virtuosistici. Il lavoro evidenzia l’abilità dei Pendragon nel fondere elementi tradizionali del prog rock con una sensibilità moderna, contribuendo così all’evoluzione del neo prog inglese anni degli '80.

Altre band fondamentali del Movimento

Oltre a Marillion, IQ e Pendragon, il panorama del neo prog inglese degli anni ‘80 ha visto anche la partecipazione di altri gruppi che hanno sperimentato e ampliato i confini del genere, alcuni dei più influenti: Twelfth Night, Pallas, Solstice etc..... Sebbene alcune band abbiano avuto una visibilità più limitata, l’insieme delle produzioni ha contribuito a creare una rete di influenze e innovazioni che ha plasmato il progressive rock contemporaneo. I riferimenti al post-punk, alla new wave e all’elettronica, in particolare, hanno spinto gli artisti a esplorare nuove tecniche di registrazione e a utilizzare strumenti digitali che, pur essendo in fase embrionale, hanno aperto la strada a future evoluzioni del genere.

La capacità di questi gruppi di integrare differenti influenze musicali è uno dei fattori che ha permesso al neo prog inglese degli anni '80 di distinguersi dalla tradizione del prog rock precedente, dando vita a un movimento che, pur mantenendo una forte identità artistica, si è mostrato aperto al dialogo con altre correnti musicali.

Conclusioni

In sintesi, il neo prog inglese degli anni ’80 ha segnato una svolta importante nella storia del progressive rock in UK, offrendo una visione rinnovata e particolarmente influente del genere. Le band come Marillion, IQ e Pendragon hanno stabilito nuovi standard sonori e compositivi, dimostrando la capacità del movimento di evolversi pur rimanendo fedele alle sue radici artistico-musicali. L’integrazione di elementi del post-punk, new wave e dell’elettronica ha ulteriormente arricchito il panorama, permettendo a questo sottogenere di espandersi e di influenzare le generazioni successive.

Le strutture musicali adottate, caratterizzate da un equilibrio tra sperimentazione e accessibilità, la cura dei dettagli negli arrangiamenti e l’uso innovativo degli strumenti elettronici, hanno reso il neo prog inglese anni '80 un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia approfondire la storia e l’evoluzione del rock.

Segue, nei post successivi, la mia personale compilation composta da 3 CD dove oltre alle band già citate , appariranno nelle tracks list altri gruppi non meno influenti, oltre che "La Rossa" e "Thalassa" (Francia), North Star (USA) e Taurus (Olanda).


domenica 5 ottobre 2025

Various Artists - Rock Progressivo Japanese '80 (CD 3)

             Various Artists - Rock Progressivo Japanese 

                                              Revival '80

Various Artists - Rock Progressivo Japanese

                                                   CD 3

Front Cover Album Collage

Tracks list:

1) Teru's Symphonia - On The 13th Friday

Teru's Symphonia - Teru's Symphonia (1985)

                                    Full Album
On The 13th, Friday è la prima traccia )

2) Pageant - Vexation

La Mosaique de la Rèverie (1986)


3) Mugen - Sinfonia della Luna

Mugen - Sinfonia della Luna (1984)


4) Pale Acute Moon - Chapter III, Time Trip

Pale Acute Moon - "Newtopia" (1985)


5) Gerard - Empty Lie, Empty Dream

Gerard - Empty Lie, Empty Dream (1985)



6) Outer Limits - Mixer

Outer Limits - The Scene Of  Pale Blue (1987)


7) Fromage - Kishibe No Nai Umi

Fromage - Ondine (1984)


Con questo ultimo brano dei Fromage si conclude la mia personale compilation composta da 3 CD del Progressive Revival Giapponese degli anni '80, che sulla scia del Neo Prog Inglese non ha certamente sfigurato.
Negli anni '90 alcune di queste band hanno continuato con lo stesso fervore oltre alle tante altre, Ars Nova su tutte, nate sotto l'influenza di così tanta creatività.