giovedì 25 luglio 2024

Macroscream - Macrophonix 2024 (Progressive Rock Italiano)

                          Macroscream - Macrophonix 2024

                                   Progressive Rock Italiano


Terzo capitolo dei Macroscream: una fusione innovativa di Stili e Tradizioni

La band Macroscream ha inaugurato una nuova era della propria discografia con in lancio del suo terzo album: Rappresentando l'apice di un viaggio musicale iniziato quasi un decennio fa, questo progetto si distingue per aver sapientemente intessuto le radici del prog-rock degli anni '70 con una vibrante varietà di influenze moderne. Il risultato è un'opera che, pur rendendo omaggio al passato, si proietta audacemente verso nuovi orizzonti sonori. A tale proposito, l'evoluzione dello stile musicale dei Macrosceram emerge come un adattamento strategico alle dinamiche contemporanee, pur mantenendo inalterata la complessità e la profondità tipiche del genere progressive.

L'influenza delle Formazioni Passate sul Nuovo Sound

La metamorfosi stilistica dei Macroscream è in parte frutto degli avvicendamenti nella line-up della band. Ogni membro ha lasciato un'impronta indelebile sul tessuto sonoro del gruppo, contribuendo a definire un sound più diretto rispetto ai precedenti lavori. Questa transizione ha visto la band spostarsi da composizioni elaborate a brani che, pur conservando una certa complessità, risultano più immediati e fruibili. Tuttavia, l'essenza progressive non à stata abbandonata ma piuttosto rielaborata, manifestandosi in una forma rinnovata e avvincente.

Le Nuove Dimensioni dell'Album

Il terzo album dei Macroscream si distingue non solo per la sua qualità sonora, ma anche per l'articolata narrazione musicale che offre. La copertina, rappresentante una medusa dalle fattezze inusuali, simboleggia l'invito a un viaggio attraverso le diverse anime della musica progressive. Dalla melodia al ritmo, ogni traccia è una porta verso dimensioni sonore esplorative. In questa opera, la band ha saputo combinare sapientemente elementi sia classici che innovativi, confezionando un'esperienza uditiva senza precedenti.

Contributi della nuova line-up

Alessandro Patierno, con il suo eclettico approccio alla composizione, continua a essere il fulcro creativo del gruppo.
Davide Cirone, alle tastiere, impreziosisce ogni brano con tessiture sonore ricche e multiformi.
Daniele Pulcini alla chitarra elettrica introduce nuovi linguaggi armonici.
Giacomo Liò, dietro il set di batteria, fornisce il ritmo incalzante che è linfa vitale dell'album.
Giovanni Saulini, con la sua voce carismatica, arricchisce il tessuto sonoro con interpretazioni emotive e intense.

Tracce Rappresentative 

Analizzando le tracce più rappresentative dell'album, emerge una marcata predisposizione alla sperimentazione e ad una composizione musicale che sfida gli schemi tradizionali. Brani come "Follow Me Down" e "Road To The East" si  rivelano essere vere e proprie esplorazioni narrative, attraverso le quali la band comunica non solo con le note ma anche con le emozioni. In questo continuo dialogo tra passato e presente, i Macroscream dimostrano la propria capacità di reinventare un genere mentenendone inalterata l'anima.

L'eredità del Progressive Rock Anni '70 e l'Innovazione

L'impatto della matrice progressiva degli anni '70 è palpabile in ogni fase di questo disco, arricchito però da un ambizioso intento di innovazione. Questa dualità crea un ponte tra due epoche musicali, delineando un percorso che, pur ancorato alla tradizione, esplora nuove possibilità espressive. Elementi di continuità si mescolano a intuizioni avanguardistiche, delineando un'opera che è testimonianza della capacità dei Macroscream di navigare la complessità della musica progressive con una freschezza e una dinamicità sorprendenti.

Track lists:

01) Inside the tunnel  03:12
02) First Step  05:26
03) Sand Dunes  04:55
04) Follow Me Down  06:25
05) Bloody Noise  05:45
06) Macrophonix  03:09
07) Waiting For My Turn  05:18
08) Standing On A Miracle  06:37
09) Road To The East  09:41
10) Outside The Tunnel  01:11 

Per un primo ascolto:
                                                                    Road To The East

Discografia:
                                                                     Sisyphus (2012)

                                                                  Macroscream (2016)





mercoledì 24 luglio 2024

Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 2023 Symphonic Prog (Norvegia)

              Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 

                                      Symphonic Prog

                                                            Norvegia



                 L'Innovazione Musicale di Lars Fredrik Froislie in Fire Fortellinger

L'introduzione al panorama musicale di Lars Fredrik Froisle apre un capitolo affascinante nel libro del rock progressivo. Membro fondamentale di band come Wobbler e White Willow, Froislie ha sempre avuto un'inclinazione per la sperimentazione sonora. Il suo album solista "Fire Fortellinger" incarna questa passione, esplorando nuovi orizzonti musicali con una peculiarità: la totale assenza di chitarre.

Caratteristiche Distintive di "Fire Fortellinger"

"Fire Fortellinger" non è semplicemente un album; è un'epopea musicale che sfida le convenzioni del genere progressive. Fuggendo dalla norma chitarristica, Froislie apre le porte a una vastità sonora inesplorata. Questa scelta audace evidenzia un'innovazione senza precedenti nel rock progressivo, dove la musica si fa portavoce di storie e atmosfere densamente ricche e complesse senza l'uso del più tradizionale degli strumenti rock.

L'Innovazione Senza Chitarre e l'Utilizzo delle Tastiere Vintage

L'assenza di chitarre in "Fire Fortellinger" non è un limite, ma piuttosto un trampolino di lancio per l'innovazione. Froislie si avvale della sua vasta collezione di tastiere vintage per creare tessiture sonore che vanno ben oltre ciò che una chitarra potrebbe offrire. Dal mellifluo suono del Mellotron alle vibrazioni nostalgiche del Minimoog, passando per la delicatezza del pianoforte Rhodes, ogni strumento contribuisce a costruire un universo sonoro distintivo, così come l'uso del Clavinet attraverso un amplificatore, l'uso dell'organo con un pedale Fuzz, del Chamberlin (tastiere a nastro magnetico) per simulare le chitarre acustiche. Nell'eclettico arsenale di froislie, spicca la collaborazione con Nikolai Haengsle, il cui magistrale uso del Basso Rickenbacker impreziosisce l'album con nuances e dinamiche inaspettate.

L'Esperienza di Froislie nel suo Studio e la Descrizione Poetica del Chamberlin

Nel 'Sacta Sactorum' del suo studio domestico, l'entusiasmo di Froislie per i suoi strumenti traspare in ogni nota suonata: La sua affinità per il Chamberlin, ad esempio, va oltre il mero suono. E' una connessione emotiva, dove le sfumature acustiche ed elettromagnetiche si amalgamano a ricordi e sensazioni, rendendo l'esperienza di suonare un viaggio sensoriale senza eguali.

Il Confronto con i Lavori Precedenti e le Riflessioni su "Fire Fortellinger"

Confrontando "Fire Fortellinger" con le sue precedenti incursioni musicali in Wobbler e White Willow, emerge chiaramente come quest'album rappresenti l'essenza più pura della visione artistica di Froislie. Un'opera che, pur radicata nelle tradizioni del prog rock, spazza via ogni confine per esplorare nuove dimensioni musicali. E' un lavoro che riflette l'ampiezza della creatività di Froislie e il suo continuo desiderio di sperimentare, creando musica che è allo stesso tempo familiare e straordinariamente nuova.

Breve Recensione dell'Album

L'universo musicale creato da Lars Fredrik Froislie in "Fire Fortellinger" si propone come un viaggio attraverso quattro paesaggi sonori distinti, ciascuno dei quali conduce l'ascoltatore in profonde riflessioni storiche, mitologiche e naturalistiche. Le ambientazioni e le tematiche degli episodi musicali spaziano dal mitologico Ragnarok, a un giardino rinascimentale, passando per la metafora  del cavaliere eterno fino ad arrivare alla maestosità di una montagna invernale. Froislie, con maestria, riesce a far convivere la severità della natura con la delicatezza  dell'esperienza umana, in un'opera che trascende il tempo e lo spazio.
1) Rytter Av Dommedag
La prima composizione, "Rytter Av Dommedag", affonda le sue radici nella mitologia nordica del Ragnarok, l'apocalisse degli dei. Il risveglio di Re Rakne dal suo tumulo in Romerike diventa metafora della rinascita, della distruzione e del ciclo eterno della natura e della vita. L'approccio compositivo di Froislie porta all'attenzione i conflitti interni ed sterni che si manifestano nell'eterna lotta tra antico e nuovo, tra dimenticato e ricordato.
2) Et Sted Under Himmelhvelvet
"Et Sted Under Himmelvelvet" invita l'ascoltatore in un viaggio enigmatico in un giardino rinascimentale, forse nei dintorni di Firenze o nell'idilliaca Arcadia. Questa narrazione sonora esplora il tema der dèjà vu, della scoperta che il luogo che sentiamo nostro per la prima volta in realtà echeggia le vite dei nostri antenati. Froislie fa leva sulla nostalgia per luoghi mai visti e sull'eterna ricerca dell'uomo di connessioni con il passato.
3) Jaertegn
Con "Jaertegn", Froislie dipinge l'avventura frenetica di un cavallo e di un carro che, in una corsa disperata attraverso la foresta, si trovano all'improvviso vittime di un infortunio in concomitanza di un'eclissi solare. Questo evento sconvolgente trasforma i cavalieri in eterni vagabondi, condannati a vagare in un limbo oscuro, il cui solo barlume di speranza è l'illuminazione aurorale  che, di tanto in tanto, rischiara la loro strada. La musicalità del brano riflette la tensione e la disperazione della loro eterna ricerca.
4) Naturens Katedral
La chiusura dell'opera, "Naturens Katedral", è un inno alla solitudine e alla bellezza delle montagne norvegesi durante i mesi invernali. La capacità descrittiva della musica riesce a trasportare l'ascoltatore in queste lande desolate, dove il freddo e la neve dominano incontrastati. Questo pezzo non è solo un omaggio alla natura in una delle sue forme più austere, ma riflette anche una nostalgia per un'esistenza umana in armonia con l'ambiente circostante quando la vita seguiva i ritmi dettati dalla terra.
In "Fire Fortellinger", Lars Fredrik Froislie ci dimostra come la musica possa essere un potente veicolo narrativo, capace di trasportare l'ascoltatore attraverso epoche e paesaggi senza tempo. La complessità emotiva e l'impressionismo paesaggistico di quest'opera restano come testimoni della profondità dell'espressione artistica di froislie, permettendoci di esplorare territori sconosciuti sia fuori che dentro di noi.

Per un primo ascolto:



domenica 21 luglio 2024

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore 2014 (Rock Progressivo Italiano)

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore

2014

Rock Progressivo Italiano


 

Il Volto e la Maschera: Un viaggio Musicale e Teatrale

Il Volto e la Maschera emerge in un'epoca di rivoluzione musicale, tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, un periodo riconosciuto universalmente come l'apice del rock progressivo. Questo contesto artistico rigoglioso vide gruppi del calibro di Genesis, Yes, Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Jethro Tull, Van Der Graaf Generator, Gentle Giant, i nostri Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, Le Orme etc. etc. ridisegnare i confini della musica. In questo ricco ambiente culturale, Il Volto e la Maschera si formò dalla fusione di artisti provenienti da background musicali diversificati, dando vita a un progetto , che sebbene circoscritto, nel suo piccolo sarebbe presto diventato una leggenda.

Evoluzione storica del gruppo

Da una configurazione iniziale che vedeva quattro componenti, la band attraversò una significativa evoluzione nel corso della seconda metà degli anni '70, consolidandosi infine come un trio. Questa trasformazione rifletteva la tipica composizioni di alcune importanti band di Rock Progressivo del tempo, con un'enfasi particolare sugli arrangiamenti complessi e sulla capacità di fusione tra il suono e la narrazione.

Influenze Musicali e contesto degli anni '60 e '70

Le radici musicali de Il Volto e la Maschera si estendono profondamente nella terra fertile del Rock Progressivo, un terreno condiviso con giganti della musica come Emerson, Lake & Palmer e Yes. Il gruppo non solo assorbì l'influenza di questi maestri ma cercò anche di tessere la propria identità unica attraverso l'integrazione di elementi teatrali e narrazioni profonde all'interno delle loro esibizioni live.

Integrazione di teatralità e narrazione

Gli Spettacoli de Il Volto e la Maschera non erano semplici concerti ma vere e proprie  opere narrative, dove la musica serviva da colonna sonora per le battaglie morali tra il Bene e il Male. Questo approccio non solo distingueva la band nell'ambiente musicale dell'epoca ma arricchiva ogni esibizione con un livello di profondità e significato raramente visto nei gruppi contemporanei.

Formazione originale e successiva riduzione a trio

La formazione del gruppo ha visto vari cambiamenti nel tempo, ma l'ossatura portante rimase sempre fedele ai fratelli Aulicino, Pasquale e Giancarlo, con la variazione di batteristi  e vocalisti che si succedettero. La perdita del loro vocalist segnò un momento oscuro nella storia della band, culminando nel suo scioglimento definitivo.

Ritorno e registrazione del CD "Ancora un Fiore"

Il 2014 segnò un tentativo di resurrezione per Il Volto e la Maschera, portando alla registrazione del CD "Ancora un Fiore". Quest'opera incapsula l'essenza delle tematiche care al gruppo: la lotta tra bene e male, il conflitto interiore e la speranza di redenzione attraverso la comprensione e l'accettazione di se. Ogni brano del CD si configura come un capitolo di un'ampia narrazione, offrendo agli ascoltatori un viaggio emotivo e intellettuale attraverso la musica.

Tematiche del CD: la lotta tra bene e male

L'album "Ancora un Fiore", una sessione dal vivo senza interruzioni, si sviluppa come un dialogo continuo sulla condizione umana, esplorando le dinamiche del conflitto interiore e la perenne tensione tra le forze opposte del Bene e del Male. Queste tematiche non sono nuove nell'ambito artistico, ma Il Volto e la Maschera le affronta con una freschezza e una profondità evocative, resi possibili grazie all'integrazione tra il liricismo delle loro composizioni e l'impatto della loro esecuzione musicale.

Analisi dei brani principali del CD

"Ancora un Fiore" si apre con "Prima Percezione", una traccia che mette in campo la complessità emotiva con cui l'album si svolge, seguita da "Non ci sono sogni" e "Io Burattino", che affondano ancora più a fondo nelle riflessioni sul libero arbitrio e sulla predestinazione. Seguono: "Ancora un Fiore" e "Notte Incolore" a rimarcare i concetti principali dell'opera.  "Il Buio nell'Anima" e "Tutto Scandisce il Tempo" rappresentano il culmine di questa esplorazione, portando gli ascoltatori attraverso un viaggio intenso nel cuore della psiche umana.

Scioglimento definitivo e ricordo del vocalist

La perdita del vocalist ha segnato un punto di non ritorno per Il Volto e la Maschera, conducendo alla decisione sofferta di porre fine alla loro avventura musicale. Tuttavia, l'eredità lasciata dalla band attraverso "Ancora un Fiore" permane come testimone della loro ricerca artistica, del loro talento e della loro passione, conservando vivo il ricordo di ciò che hanno condiviso con il mondo musicale e con i loro fan.

Track lists:

1) Prima percezione

2) Non ci sono sogni

3) Io burattino

4) Ancora un fiore

5) Notte incolore

6) Il buio nell'anima

7) Tutto scandisce il tempo

Line-up:

Pasquale Aulicino: Organo, Piano elettrico, Sintetizzatore, Eminent Solina B 106, Coro

Joseph Papetti: Voce solista, bar chimes, tamburino, chitarra elettrica

Oscar Canneto: Batteria, chitarra acustica

Giancarlo Aulicino: Basso, chitarra acustica

Nota: nella registrazione del CD non vi sono piste di sovrapposizioni, tutti gli strumenti sono stati suonati dal vivo.

Per un primo ascolto:



sabato 6 luglio 2024

Flame Dream - Silent Transition 2024 (Symphonic Prog) Svizzera

                    Flame Dream - Silent Transition

                              Symphonic Prog  (Svizzera)


                                     Nuovo sorprendente album dei Flame Dream
Dopo una lunga pausa di 38 anni, la storica band svizzera di Progressive Rock "Flame Dream" torna a stupirci con il loro ultimo lavoro discografico intitolato "Silent Transition". Questo nuovo album rappresenta un significativo ritorno alle scene per una band che ha lasciato un segno indelebile nel panorama progressivo degli anni '70 e '80. "Silent Transition"  si pone in continuità con la tradizione progressive della band ed in particolare con i loro primi 3 album, pur introducendo elementi innovativi e sperimentali che testimoniano la crescita e la maturazione artistica dei suoi membri.
                                                 Analisi Musicale e Composizione
L'album è un viaggio attraverso atmosfere sognanti e intricati paesaggi sonori che fondono la maestria  tecnica espressa  nelle composizioni dei Flame Dream  con tematiche moderne e suoni aggiornati. La band non tradisce le aspettative, offrendo una complessità strumentale che è stata sempre la loro firma, impreziosita da armonie sofisticate e una sezione ritmica potente e precisa. "Silent Transition" si distingue per la sua capacità di equilibrare l'energia del rock progressivo classico con le innovazioni del sound contemporaneo, creando un'opera che è allo stesso tempo nostalgica ed avanguardistica.
                                                  Confronto con i Primi Album 
Nel confronto con i primi lavori della band, si nota subito quanto "Silent Transition" sia fedele alle radici del sound dei Flame Dream e nello stesso tempo sia espressione del loro desiderio di esplorare nuovi territori musicali. A differenza dei primi album, caratterizzati da un rock progressivo puro e talvolta austero, questo nuovo lavoro incorpora una varietà più ampia di influenze, che spaziano dal jazz al folk, senza mai perdere quell'identità prog che ha definito la band. Questo testimonia l'evoluzione artistica  dei Flame Dream, capaci di rinnovarsi, anche dopo una pausa di 38 anni, senza rinnegare il proprio passato musicale.
                                                            Impatti e Riflessioni
L'impatto emotivo di "Silent Transition" è notevole, offrendo ai fan vecchi e nuovi uno sguardo intimo sulla crescita personale ed artistica della band.
La produzione dell'album è impeccabile, con ogni strumento che trova il suo spazio all'interno del mix sonoro, permettendo ai dettagli più minuti di emergere e arricchire l'esperienza d'ascolto.
L'album offre una varietà di tracce che soddisfano sia gli amanti delle lunghe suite epiche che hanno da sempre caratterizzato il rock progressivo, sia coloro che preferiscono brani più brevi e diretti.
                                                                       Conclusione
Possiamo definire"Silent Transition" un capolavoro che segna il glorioso ritorno dei Flame Dream: Quest'album non solo soddisfa le aspettative, ma le supera, proponendo una musica che è intelligente, emotiva e incredibilmente avvincente. Con "Silent Transition" i Flame Dream hanno dimostrato che è possibile rimanere fedeli alle proprie radici musicali pur evolvendo  adattandosi ai cambiamenti del panorama musicale moderno. E' un album che merita di essere ascoltato più volte, in quanto ogni ascolto rivela nuovi strati di complessità e bellezza.

Track Lists:

1) No Comfort Zone  11:27
2) Silent Transition  12:28
3) Velvet Clouds  10:30
4) Out From the Sky  06:26
5) Signal on the Shores  07:02
6) Winding Paths  14:56

Line-up

Peter Wolf - Voce, flauto, sax
Urs Hochuli - Basso
Roland Ruckstuhl - Piano, organo, tastiere, percussioni
Peter 'Pit' Furrer - Batteria, percussioni
Con:
Alex Hutchings - Chitarra elettrica, chitarra 12 corde, chitarra classica

Per un primo ascolto:
                                            Winding Paths

Discografia:
                                            Calatea (1978)
                                           Elements (1979)

                                        Out in the Dark (1981)

                                                               Supervision (1982)

Pop Periodo:
                                                               Travaganza (1983)

                                                                     8 on 6 (1986)

venerdì 5 luglio 2024

The Windmill - Mindscapes 2024 (Symphonic Prog) Norvegia

                    The Windmill - Mindscapes

                                    Symphonic Prog

                                                               Norvegia (2024)


                                                   The Windmill - "Mindscapes"
"Mindscapes", l'ultimo lavoro in studio della rinomata band norvegese The Windmill, rappresenta un viaggio musicale che trascende le convenzionali frontiere del rock progressivo. Caratterizzato da un equilibrio squisito tra melodia e complessità tecnica, questo album segna un punto di svolta nella discografia della band. La narrazione sonora, intricata e ricca, invita l'ascoltatore a immergersi completamente nelle sue dinamiche e sfumature.
Panorama di "Mindscapes"
L'album si apre con una traccia che imposta immediatamente lo stato d'animo e le premesse per un'avventura sonora inusuale. Con "Mindscapes", i The Windmill proseguono la loro naturale evoluzione sonora, coniugando armoniosamente elementi tradizionali del prog con sperimentazioni audaci. La capacità di narrare storie attraverso i loro strumenti rimane una delle caratteristiche distintive della band, dimostrando una maturità e una profondità artistica che pochi riescono ad eguagliare.
                                        Analisi dettagliata del brano d'apertura
La traccia d'apertura "Fear" (22:47), serve come porta d'accesso al mondo di "Mindscapes", stabilendo un dialogo intimo con l'ascoltatore. Gli accordi iniziali, accompagnati da una delicata tessitura di tastiere, preannunciano un viaggio emotivo e musicale senza precedenti. La band dimostra fin dai primi momenti una padronanza della dinamica e dell'arrangiamento che rende ogni passaggio, dal più tenue al più esplosivo, una scoperta continua.
                                           Analisi dei brani successivi dell'album
"Calton Hill", una composizione che riflette sul passare del tempo, mescolando nostalgie e speranze, con un impressionante sezione ritmica.
"I Still Care", offre  un'esperienza quasi cinematografica, con suoni che evocano le meraviglie naturali del nord e la loro effimera bellezza.
"Nothing in Return", un pezzo complesso che esplora i temi del viaggio interiore e della ricerca di sè attraverso metafore musicali intricate, racchiudendo in sè l'essenza emotiva e compositiva di tutto l'album. La capacità della band di amalgamare le esperienze vissute nei precedenti brani culmina in una composizione che è allo stesso tempo un addio e una promessa di avventure future. "Nothing in Return" lascia l'ascoltatore in uno stato di contemplativa soddisfazione, desideroso di ripetere l'esperienza sonora.
                                               Confronto con l'album precedente
"Mindscapes" mostra una crescita sostanziale rispetto al suo predecessore. Se gli album precedenti della band erano caratterizzati da un forte imprinting melodico e una spasmodica ricerca armonica, con "Mindscapes"  i The Windmill abbracciano una maggiore libertà espressiva. Le strutture dei brani sono più fluide, la varietà timbrica più ampia e l'introspezione lirica più profonda, segnando un'evoluzione che mantiene fedeli i fan di lunga data pur attirando nuovi ascoltatori.
                                                    Evoluzione sonora della band
L'evoluzione sonora dei The Windmill si manifesta pienamente in "Mindscapes", dove ogni brano rappresenta un colore diverso della loro cromia musicale. La band ha saputo mantenere la propria identità, arricchendola di nuove sfumature e influenze, testimoniando un processo di maturazione che poche band del loro genere possono vantare. Quest'album segna quindi non solo un punto di arrivo ma anche di partenza verso nuove esplorazioni musicali.
                                             Considerazioni finali e raccomandazioni
"Mindscapes" è, senza dubbio, un capolavoro del rock progressivo contemporaneo che esalta le capacità narrative e compositive  dei The Windmill. Rappresenta un punto di riferimento per gli amanti del genere e un'esemplificazione lampante dell'abilità della band di reinventarsi e crescere. Consigliato calorosamente a chiunque apprezzi la musica pensata e suonata con genuina passione e perizia, "Mindscapes" è un viaggio da intraprendere con gli occhi chiusi e il cuore aperto.

Tracks lists:

1) Fear  22:47

2) Calton Hill  04:55

3) I Still Care  06:52

4) Nothing in Return  05:55

Line-up

Erik Borgen - Chitarre, voce

Arnfinn Isaksen - Basso

Stig Andrè Clason - Chitarre

Morten Clason - Flauto, saxsofono, voce

Jean Robert Viita - Tastiere, voce

Kristoffer Utby - Batteria

Per un primo ascolto:

Fear

Discografia:

To Be Continued... (2010)

                                                          The Continuation (2013)

                                                                   Tribus (2018)


martedì 2 luglio 2024

Progressive Rock - La Musica

Rock Progressivo - La Musica


 Quando la musica diventa arte: Un Viaggio Oltre le Note Commerciali

Ciao a tutti! Oggi voglio parlare di una realtà che molti di noi vivono quotidianamente, ma di cui pochi sembrano davvero accorgersi. E' la triste verità che circonda il modo della musica, quella vera, profonda, piena di significati e sfumature che vanno oltre il semplice intrattenimento passivo. Non sto parlando delle canzoni che spopolano nelle classifiche per qualche settimana e poi spariscono nel dimenticatoio, ma della musica che sfida il tempo, quella che viene creata non per vendere, ma per esprimere emozioni, pensieri, critiche e visioni del mondo. Entriamo quindi in questo viaggio alla scoperta della differenza tra la musica commerciale e quella che possiamo definire arte.

La superficialità nell'apprezzamento musicale

Il primo punto di riflessione che voglio condividere con voi riguarda il livello superficiale con cui la maggior parte delle persone si approccia alla musica. Spesso, ci si lascia trasportare da melodie orecchiabili e ritornelli che si attaccano alla mente dopo pochi secondi, ignorando il fatto che, oltre a questi, esista un universo di composizioni ricche di significati, abilità tecniche e sperimentazioni. E' un pò come confrontare il fast food con la cucina gourmet: entrambi possono placare la fame, ma uno solo nutre davvero corpo e anima.

Musica vs Arte

La distinzione tra la musica commerciale e la musica d'arte è qualcosa di più profondo di una semplice differenza di gusto. La musica d'arte richiede spesso uno sforzo in più nell'ascolto, una predisposizione a lasciarsi trasportare, a esplorare e ad ascoltare con attenzione e sensibilità. E' qui che entra in gioco la sensibilità artistica, un elemento indispensabile per chi vuole davvero comprendere e apprezzare ogni nota, ogni pausa, ogni variazione di tono o intensità. Senza questa, si rimane intrappolati in una bolla di suoni piacevoli ma vuoti, incapaci di scorgere l'orizzonte musicale nella sua interezza.

Il Fenomeno Concertistico

Uno degli aspetti più lampanti di questa realtà si manifesta nei concerti. E' impossibile non notare come eventi di musica commerciale facciano il pieno di fan, riempiendo stadi ed arene con facilità sconcertante. Al contrario, concerti dedicati alla musica colta ed a generi più di nicchia, come il Progressive Rock, si rivolgono a un pubblico molto più ristretto, composto da veri competenti appassionati. Questo non fa che accrescere l'idea che la vera sensibilità musicale sia prerogativa di pochi.

Le masse e la loro influenza

Parlando di masse, è interessante notare come la loro presenza sia spesso associata a una certa passività culturale. La storia ci insegna che le grandi innovazioni, le rivoluzioni artistiche e culturali, sono quasi sempre state promosse e portate avanti da minoranze, da quei "pochi" che abbiamo menzionato. Le masse tendono a seguire, a subire, senza realmente contribuire al progresso culturale. Questo non significa condannarle, ma semplicemente osservare una tendenza che si ripresenta ciclicamente nel tempo.

L'Orgoglio di un ascolto consapevole

Concludendo, voglio esprimere un pensiero personale: provo un immenso orgoglio nel sapere di fare parte di quella minoranza che ricerca, che si emoziona davanti a una composizione di vera musica: New Classic, Jazz, Progressive Rock, etc... che non si accontenta di ciò che è immediato e facile. E' una ricerca che spesso richiede tempo, pazienza e dedizione, ma che ripaga con esperienze e sensazioni uniche, imperdibili. Questa  è la musica che vive , che si insinua nell'anima e li rimane, come un segno indelebile di bellezza e profondità.

La musica è un viaggio senza fine, ricordiamoci che il biglietto lo abbiamo già in mano, sta a noi decidere se usarlo per una destinazione scontata o per esplorare terre sconosciute e meravigliose.

Per un pò d'ascolto:

                                                                      Genesis

                                                                          Yes

King Crimson

                                                          Van Der Graaf Generator

                                                                  Gentle Giant
                                                                         
                                                                   Jethro Tull


                                                                     Pink Floyd


                                                         Emerson Lake & Palmer

                                                                        Camel

                                                                  Flower Kings

                                                                      M Efekt

                                                                      The Who

                                                                        Exodus

                                                        Premiata Forneria Marconi

                                                                      New Trolls

                                                                     Metamorfosi

                                                                     Pendragon

                                                                            Eloy

                                                                Neal Morse Band

                                                                      Le Orme

                                                       Banco del Mutuo Soccorso

                                                                          Ange
                                           
                                                                      Schooltree


giovedì 27 giugno 2024

Blacksmith Tales - The Dark Presence 2021 , (Rock Progressivo Italiano)

                 Blacksmith Tales - The Dark Presence 

                                Rock Progressivo Italiano


L'album dei Blacksmith Tales, "The Dark Presence", è un capolavoro del progressive rock moderno che cattura l'immaginazione e l'attenzione dell'ascoltatore dall'inizio alla fine. Con la loro abilità virtuosistica e la creatività senza limiti, la band offre un'esperienza musicale avvincente e coinvolgente.
Fin dalla prima traccia, "The Dark Presence" trasporta l'ascoltatore in un viaggio emozionante attraverso mondi sonori intricati e ricchi di sfumature. Le composizioni sono complesse e stratificate, con cambi di tempo sorprendenti e arrangiamenti che sfidano le convenzioni del genere.
Ciò che rende davvero speciale questo album è la capacità dei Blacksmith Tales di mescolare elementi di diverse influenze musicali, creando un suono unico ed innovativo. Si possono udire tracce di rock classico, jazz fusion e persino elementi di musica folk, tutti fusi insieme in un'unica e coesa visione artistica.
Le performance strumentali sono eccezionali in tutto l'album, con ogni membro della band che dimostra una padronanza assoluta del proprio strumento. Gli assoli di chitarra sono particolarmente impressionanti, con linee melodiche complesse e riff incisivi che si fondono armoniosamente con le sezioni ritmiche dinamiche.
Anche i testi sono degni di nota, affrontando temi universali come l'amore, la perdita e la ricerca di significato in modo profondo e definitivo. Le liriche sono intrise di immagini evocative e metafore suggestive, che aggiungono un ulteriore strato di profondità e significato alle tracce dell'album.
In conclusione, "The Dark Presence" dei Blacksmith Tales è un'opera straordinaria che dimostra il talento e la visione artistica della band nel panorama del progressive rock italiano e internazionale. Con la sua combinazione di abilità strumentali impeccabili, composizioni complesse  e liriche coinvolgenti, questo album è destinato a diventare un classico del genere.

Tracks lists:

01 - The Dark Presence (11:35)
02 - Golgotha (06:07)
03 - Let Me Die (06:12)
04 - Rain. Of Course!
05 - Into The Sea (Apocatastatis) (05:44)
06 - Interlude (01:24)
07 - Tides From a Faraway Shore (02:35)
08 - The Dark Presence Revelation (03:58)
09 - A New Sunrise (04:36)
10 - Chapter LXIV (02:29)
11 - Possessed By Time (17:26)
12 - Last Hero's Crusade (01:58)
13 - Book Of Coming Forth By Day (08:28)

Line-up

Marco Falanga - Chitarra acustica ed elettrica
Luca Zanon - Tastiere, Flauto
Denis Canciani - Basso
Stefano Debiaso - Batteria
Michele Guaitoli - Voce
Beatrice Demori - Voce 
David Del Fabro - Piano, Tastiere, cori

Per un primo ascolto:
                                          Full album

martedì 25 giugno 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo Francese, anni '70. Vol. 4

                                                                  Various Artists

                                              Rock Progressivo Francese

                                                                          Vol. 4 

Continuiamo con l'epopea del rock progressivo francese che offre un panorama straordinario di talento, innovazione e profondità emotiva. Con una rivoluzione musicale che prende piede nei primi anni '70, la Francia si è affermata come un epicentro di questo genere, sfornando band e brani che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica.

Tracks lists:

1) Ange - Ces Gens Là  (06:45)
2) Arachnoid - Toutes Ces Images  (08:04)
3) Skryvania - Final  (06:01)
4) Pulsar - Fool's Failure  (10:20)
5) Orion - Le Chevalier  (05:20)
6) Metabolisme - La Danse Des Automates  (05:46)
7) Mona Lisa - Maneges Et Chevauz De Bois  (07:05)
8) Acintya - Espois  (15:41)

                                                                                Ange

Il gruppo degli Ange, cn il loro brano "Ces Gens Là", apre un portale verso un universo distopico, ricco di allegorie e critiche sociali. La loro musica, sapientemente arrangiata e ricca di teatralità, insieme a testi profondi, colloca questo pezzo come un manifesto del progressive rock francese. La capacità degli Ange di fondere melodie evocative con narrazioni potenti rende "Ces Gens Là" un'opera che trascende il tempo, invitando alla riflessione sulle condizioni umane.

                                                                        Arachnoid

"Toutes Ces Images" degli Arachnoid è un viaggio psichedelico attraverso paesaggi sonori complessi e intrecciati. La band scandaglia le profondità dell'anima umana, portando alla luce immagini di ricordi sepolti. Il brano si caratterizza per la sua ricca tessitura strumentale e la capacità di comunicare intense emozioni senza bisogno di parole, dimostrando la versatilità e la profondità del progressive rock francese.

                                                                          Skryvania


Gli Skryvania, con il brano "Final" ci ragalano un'epopea sonora che è a un tempo dirompente e ipnotica. "Final" emerge come un'opera di sfida e rinnovamento, dove gli arrangiamenti complessi si incontrano con momenti di pura bellezza melodica. Gli Skryvania dimostrano una padronanza unica del contrasto dinamico, rendendo "Final" un punto di riferimento nella propria discografia e nel panorama del rock pregressivo in generale.

                                                                             Pulsar


L'introduzione dei Pulsar al brano "Fools Failure" rivela un'orchestrazione attentamente curata e un'impresa strumentale di vasta portata. La struttura compositiva del brano sfida le convenzioni, proponendo una narrazione attraverso la musica che è tanto avvincente quanto innovativa. I Pulsar hanno avuto l'abilità di tessere complessità e accessibilità in un unico tessuto, rendendo "Fools Failure" un brano emblematico del loro genio creativo.

                                                                               Orion


"Le Chevalier" degli  Orion (brano postumo) ci porta in un'avventura epica attraverso temi di coraggio, avventura e introspezione: La composizione è energica e ricca di pathos, con un narrazione che avvolge l'ascoltatore in un mondo di sfide eroiche e conquiste personali. Gli Orion conferiscono a "Le Chevalier" una dimensione quasi cinematica, arricchendo il panorama musicale francese con un pezzo di rara bellezza e intensità.

                                                                        Metabolisme


I Metabolisme, attraverso il loro brano " La Dance DEs Automates", esplorano la relazione tra uomo e macchina in un'era di crescente tecnologia. La traccia si distingue per la sua elaborata struttura ritmica e i suoi temi futuristici, combinando innovazione tecnica con una profonda riflessione sull'umanità. Il brano è un capolavoro di ingegneria sonora che stimola sia l'intelletto che le sensazioni, consolidando la posizione dei Metabolisme nel panorama del rock progressivo.

                                                                         Mona Lisa


"Maneges Et Chevaux De Bois" dei Mona Lisa emerge come una narrazione pittoresca della gioia e della nostalgia. La band riesce a evocare emozioni complesse attraverso un'arrangiamento ricco e suggestivo, trasportando l'ascoltatore in un carosello di ricordi e speranze. Questo brano dimostra il potere evocativo della musica dei Mona Lisa, che sanno toccare il cuore e l'anima con la loro poesia musicale.

                                                                             Acintya


Chiude il Vol. n. 4 "Espois" degli Acintya con un inno alla speranza e alla determinazione umana. Con una maestria strumentale che spazia dal delicato al grandioso, la band incanala aspirazioni e desideri universali in una composizione che risuona profondamente con chiunque ascolti. La capacità degli Acintya di creare paesaggi sonori che riflettono la profondità della condizione umana fa di "Espois" una gemma nella corona del Rock Progressivo Francese.

Various Artists - Progressive Rock Sinfonico Tedesco, anni '70. Vol. 4

                                              Various Artists 

                                             Progressive Rock Sinfonico Tedesco

                                                                   Vol. 4

Il Rock Progressivo sinfonico tedesco rappresenta una corrente unica all'interno della scena musicale globale, distinguendosi per la sua ricchezza compositiva e la profondità dei temi trattati. Questo genere unisce la complessità strumentale del rock progressivo con l'approccio sinfonico della musica classica, creando opere che spaziano oltre i confini della tradizionale struttura canzone, esplorando nuove dimensioni sonore e narrative.


Contestualizzazione del rock progressivo sinfonico tedesco

Emergendo alla fine dei '60 ed agli inizi dei '70, il rock progressivo sinfonico tedesco si è sviluppato in parallelo ai fenomeni simili della  Gran Bretagna, ma distinguendosi per un'impronta più sperimentale e un'identità meno legata al mainstream. Band come Madison Dyke, Novalis e Galaxy hanno contribuito a definire il suono distintivo di questo genere, mescolando elementi di Folk, Jazz, musica Classica ed Elettronica.






Tracks lists:

1) Madison Dyke - Zeitmachine  (16:30)
2) Novalis - Es Farbte Sich De Wiese Grun  (8:20)
3) Trilogy - Changing Scene  (9:24)
4) Troya - Sinclair  (5:00)
5) Galaxy - Nature's Clear Well  (10:53)
6) Zyma - Thoughts  (8:14)
7) Ramses - Devil Inside  (4:54)
8) Yavanna - Atalante  (6:40)

                                                                       Madison Dyke

"Zeitmachine" è un esempio lampante di come il rock progressivo sinfonico tedesco giochi con i concetti di tempo e spazio attraverso la musica. La Band Madison Dyke utilizza complessi giochi ritmici e una varietà di timbri strumentali per portare l'ascoltatore in un viaggio attraverso epoche diverse, dimostrando un equilibrio tra virtuosismo e narrazione.

                                                                              Novalis


I Novalis, con il brano "Es Farbte Sich De Wiese Grun", esprimono la loro profonda connessione con la natura e la tradizione culturale tedesca. Utilizzando tematiche legate alla natura e alla poesia romantica, arricchiscono il loro sound con strumentazioni ricche e arrangiamenti complessi, offrendo un'esperienza d'ascolto appagante e ricca d sfumature.

                                                                              Trilogy


Il brano "Changing Scene" dei Trilogy si distingue per la sua struttura dinamica, che riflette il mutare delle scene a cui il titolo allude. Variazioni ritmiche e tematiche si susseguono, dipingendo paesaggi sonori che rievocano varie immagini e sensazioni, dimostrando la capacità della band di fondere insieme più atmosfere e influenze musicali.

                                                                            Troya


"Sinclair" dei Troya colpisce per la sua energia e intensità, caratteristiche che rendono il brano un pilastro all'interno del panorama Progressive Tedesco. L'uso audace dei sintetizzatori, accanto a una sezione ritmica potente, crea una dimensione quasi onirica, che trasporta l'ascoltatore attraverso una narrazione musicale densa  di emozioni e riflessioni.

                                                                 Galaxy (Full album)


In "Nature's Clear Well" dei Galaxy, l'approccio compositivo si concentra sulla creazione di un paesaggio sonoro tanto vasto quanto dettagliato. L'alternanza di momenti tranquilli e assoli di chitarra mozzafiato, insieme a un solido lavoro di sezione ritmica, evoca una sensazione di purificazione e rinnovamento, in perfetta armonia con il titolo del pezzo.

                                                                              Zyma


"Thoughts" dei Zyma si presenta come un vero capolavoro di sperimentazione e innovazione. La traccia esplora diversi stati d'animo, passando da momenti meditativi a esplosioni di energia pura. La varietà degli arrangiamenti e l'uso sapiente degli strumenti evidenziano la ricerca continua della band verso nuove forme espressive.

                                                                           Ramses


In "Devil Inside" i Ramses Offrono Un'interpretazione profonda delle lotte interiori dell'uomo con i propri demoni. Il brano si distingue per i suoi testi intensi e una composizione che oscilla tra la quiete e la tempesta, metafora della battaglia tra bene e male che si svolge nell'animo umano. L'ambivalenza emotiva e la tensione crescente sono tra gli elementi più affascinanti di questa opera.

                                                                            Yavanna


"Atalante" dei Yavanna è un'invocazione a mondi perduti e mitici, dove la musica diventa veicolo per un viaggio all'interno delle leggende del passato. Le melodie ispirate e i ricchi arrangiamenti strumentali si combinano per creare un'opera che è allo stesso tempo epica e profondamente personale, evidenziando la capacità del genere di raccontare storie universali attraverso la lingua universale della musica.

SKE - Insolubilia 2021, Rock Progressivo Italiano

                                                         Rock Progressivo Italiano                                       

                                                           SKE - Insolubilia 2021

SKE è il progetto "solista" di Paolo "SKE" Botta, tastierista italiano che suona anche in molte band, tra cui Yugen e Not A Good Sign. Nel 2011 debutta cn l'album "1001 Autunni" pubblicato su AltrOck/Fading Records e presenta principalmente musicisti della band Yugen.

Lo stile può essere descritto come Progressive Sinfonico anni '70 contaminato da Rio/Avant Prog e Canterbury Sound. L'album ha ricevuto grandi consensi dalla critica ed è andato rapidamente fuori catalogo, per essere infine ristampato nel 2018 come "1001 Autunni", con un CD live aggiuntivo.
l'11 luglio 2021 uscirà i nuovo album in studio "Insolubilia", prodotto ancora da Marcello Marinone: E' un album denso e fortemente stratificato, ispirato a rompicapo e paradossi.
Nonostante ciò, ha un approccio melodico distintivo che dovrebbe aiutare l'ascoltatore a evitare di "perdersi" nel labirinto sonoro. 
Con echi di band come Gentle Giant, Anglagard, Universe Zero etc..., l'opera principale dell'album "Insolubilia" è una variazione in 5 parti di diversi temi ricorrenti, che beneficia di una tavolozza musicale molto ampia, fornita da 25 musicisti.


Line-up

Paolo Botta (Not a Good Sign, Yugen) - Keyboards, Composition
Fabio Pignatelli (Goblin) - Bass
Luca Calabrese (Isildurs Bane) - Pocket Trumpet
Lars Friedrik Froisle (Wobbler) - Harpsichord
Keith Macksound (Present) - Bass
Tommaso Leddi (Stormy Six) - Mandolin
Nicolas Nikolopoulos (Ciccada) - Flute
Evangelia Kosoni (Ciccada) - Voice
Vitaly Appow (Rational Diet, Five Storey Ensemble) - Bassoon
Simen Adnoy Ellingsen (Shamblemaths) - Saxophones
Alessandro Cassani (Not A Good Sign) - Bass
Martino Malacrida (Not A Good Sign) - Drums
Francesco Zago (Yugen) - Guitars
Maurizio Fasoli (Yugen) - Grand Piano
Valerio Cipollone (Yugen) - Clarinets- 
Jacolo Costa (Loomings, Yugen) -Vibraphone/Marimba/Xylo
phone/Glockenspiel/Cymbalum
Maria Denami (Loomings) - Voice
Massimo Giuntoli (Hobo) - Harmonium
Pierre Wawrzyniak (Camembert, Oiapok) - Bass
Mèlenie Gerber (Camembert, Oiapok) -Voice
Guillame Gravelin (Camembert, Oiapok)  - Harp
Pietro Bertoni (FEM) -Trombone/Euphonium
Thea Ellingsen Grant ( Juno) - Voice
Tiziana Azzone (Il Giardino delle Muse) -Theorbo


Tracks lists:

01) Sudo  (3:44)
02) Insolubilia I  (6:24)
03) Tor Cia  (1:38)
04) Insolubilia II  (6:54)
05) Lo Stagno del Proverbio  (3:07)
06) Akumu  (6:06)
07) La Nona Onda  (7:00)
08) Scogli 4  (2:46)
09) Insolubilia V  (6:56)
10) Insolubilia IV  (3:50)
11) Insolubilia III  (7:08)

Per un accenno all'ascolto

                                                                   Insolubilia III

Precedente release
                                                            "1001 Autunni" 2011

                                                                      Fraguglie