sabato 4 ottobre 2025
Various Artists - Rock Progressivo Japanese '80 (CD 2)
venerdì 3 ottobre 2025
Various Artists - Rock Progressive Japanese '80 (CD 1)
Various Artists - Rock Progressive Japanese
Revival '80
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Vermillion Sands - Water Blue (1989) |
Full Album ( In Your Mind è la traccia n. 3 )
4) Outer Limits - Satured Solution
Il Revival (Neo Prog) Progressive Rock Giapponese degli Anni '80
Il Revival (Neo Prog) Progressive Rock Giapponese Anni ’80
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Neo-Progresssive Japan |
Introduzione
Negli ultimi decenni, il panorama musicale giapponese si è contraddistinto per la sua capacità di reinventarsi costantemente, abbracciando tendenze internazionali e integrandole con peculiarità locali. Uno degli esempi più affascinanti di questo sincretismo è rappresentato dal revival del progressive rock giapponese degli anni ’80. In questo articolo, esploreremo il contesto storico e culturale che ha portato alla rinascita di questo genere, analizzeremo le caratteristiche tipiche delle produzioni progressive dell’epoca e approfondiremo il ruolo di alcune band che sono divenute simbolo del movimento.
Contesto Storico
La fine degli anni ’70 furono caratterizzati da un fermento creativo globale nel campo del rock. Mentre in Occidente band punk e new wave prendevano il sopravvento in Giappone si assisteva a una crescente curiosità verso il progressive rock. La scena musicale nipponica, già in contatto con sonorità psichedeliche e fusion, si trovò di fronte alla possibilità di reinterpretare un genere che aveva profondamente segnato gli anni precedenti.
Tale rinascita non fu solamente un ritorno agli stili del passato, bensì un’innovazione che integrava elementi tradizionali e moderni. Gli artisti giapponesi, pur mantenendo le radici nel rock progressivo, sperimentarono con arrangiamenti intricati, l’uso di sintetizzatori e tastiere di ultima generazione, e arricchirono il quadro sonoro introducendo influenze dal jazz fusion, dalla musica sinfonica e, talvolta, da sonorità tradizionali giapponesi. Il risultato fu un rinnovato interesse verso il progressive rock, che venne accolto sia dal pubblico di nicchia che dagli appassionati con conoscenze intermedie del genere.
Band Principali del Movimento
Tra gli interpreti di questo revival, alcune band hanno avuto un ruolo fondamentale nel definire le caratteristiche distintive del progressive rock giapponese degli anni ’80. Questi gruppi hanno saputo fondere la tradizione musicale occidentale con una sensibilità fortemente orientata alla ricerca artistica e all’innovazione sonora. Tra questi: Novela, Mugen, Ataraxia, Midas, By Kyo Ran, Bellaphon, Pageant , Gerard, Ain Soph etc...ed altre band che scopriremo insieme nella mia personale compilation.
Novela: Questo gruppo è stato nei primi anni ’80 una lieta scoperta da critica e pubblico. La loro abilità nel creare atmosfere oniriche, unitamente a testi poetici e arrangiamenti sofisticati, ha costituito un punto di riferimento per una nuova generazione di musicisti e appassionati.
Mugen: Con il loro sound distintivo che univa il rock classico a elementi di progressive sinfonico, i Mugen, formatesi alla fine degli anni ‘70, hanno avuto una notevole influenza sul revival del genere. Le loro composizioni degli anni ’80 hanno permesso al pubblico di scoprire un repertorio che, pur essendo al contempo innovativo e radicato nella tradizione, anticipava anche tendenze future.
Ataraxia: Questa band, si è distinta per l’originalità dei suoi arrangiamenti e per la ricerca di sonorità complesse. Gli Ataraxia hanno rappresentato esattamente quel ponte tra il passato e il futuro, sperimentando con tempi e ritmi insoliti.
Oltre a questi gruppi, va segnalata l’attenzione degli artisti affidabili a integrare nel proprio repertorio influenze prese dal rock britannico, dal jazz fusion e dalla musica sinfonica, trasformando il progressive rock giapponese in un genere dinamico e in continuo divenire. Le band inserite nella mia personale compilation, a loro dedicata ne sono una vivida dimostrazione.
Caratteristiche Tipiche del Progressive Rock Giapponese degli Anni ’80
Il progressive rock giapponese degli anni ‘80 si distingue per una serie di elementi che lo rendono immediatamente riconoscibile agli occhi degli appassionati. Tra le caratteristiche principali si possono elencare:
Complessità strumentale: L’uso di tastiere, sintetizzatori, chitarre elettriche accompagnate da elaborati assoli e l’adozione di ritmi complessi e cambi di tempo improvvisi.
Fusione di stili: L’integrazione di elementi del rock britannico classico, del jazz fusion e della musica sinfonica, spesso arricchita da influenze della tradizione musicale giapponese.
Approccio concettuale: Composizioni lunghe, strutturate come vere e proprie suite musicali, con testi poetici e tematiche che spaziano dalla mitologia giapponese a riflessioni esistenziali.
Sperimentazione sonora: La volontà di superare i confini del rock tradizionale, arricchendo il repertorio con passaggi strumentali virtuosi e introducendo suoni e timbriche innovative dette “atmosferiche”.
Estetica e performance: In molti casi, il revival ha visto un’attenzione particolare anche all’aspetto visivo, con copertine degli album e performance dal vivo studiate per creare un’esperienza multisensoriale.
Impatto Culturale del Revival Neo Progressive
Il revival del progressive rock negli anni ’80 ha avuto un impatto culturale ben oltre il semplice ambito musicale. In un contesto in cui la cultura giapponese era sempre più aperta a influenze internazionali, il movimento ha contribuito a creare un dialogo tra oriente e occidente, sintetizzando al contempo tradizione e modernità.
Dal punto di vista musicale, il rinnovato interesse per il progressive rock ha spinto gli artisti a correre rischi creativi e a sperimentare nuove sonorità che spesso venivano accolte con entusiasmo dagli appassionati. Festival, concerti e retrospettive hanno permesso di far rivivere opere che, sebbene nate in un’epoca ormai passata, trovavano nuova linfa grazie a reinterpretazioni moderne e innovative.
Culturalmente, il movimento ha rappresentato un’occasione per valorizzare la capacità del Giappone di reinterpretare generi musicali stranieri, rendendoli unici e riconoscibili anche a livello internazionale. La fusione di elementi tipicamente giapponesi con tecniche e strutture musicali occidentali ha creato un prodotto culturale ibrido, in grado di comunicare profondità e complessità emotiva, e che oggi resta un punto di riferimento imprescindibile per chiunque si avvicini al progressive rock.
Inoltre, il revival ha avuto un impatto importante sulla scena live: i concerti di bands che si ispiravano a questo movimento non erano solamente manifestazioni musicali, ma vere e proprie performance artistiche, in cui luce, scenografia e musica si fondevano per creare un’atmosfera coinvolgente e immersiva.
Conclusioni
In sintesi, il revival del progressive rock giapponese degli anni ’80 rappresenta uno dei capitoli più significativi e curiosi della storia musicale nipponica. La riscoperta e reinterpretazione di sonorità e tematiche complesse ha permesso agli artisti di superare i confini del convenzionale, proponendo al pubblico opere d’arte sonore cariche di innovazione e di guida intellettuale.
Band come Pageant, Mugen, Ataraxia, Gerard, Ain Soph etc... hanno lasciato un’impronta indelebile, non solo per il loro contributo musicale, ma anche per il modo in cui hanno saputo conciliare tradizione e modernità. Questo movimento ha offerto agli appassionati – specialmente a quelli con una conoscenza intermedia del progressive rock – uno sguardo privilegiato sulla ricchezza di un genere che continua a evolversi, fungendo da ponte tra culture e generazioni.
Il revival degli anni ’80 costituisce, quindi, un importante tassello nella storia del rock giapponese, un periodo in cui la sperimentazione e la passione hanno dato vita a un’eredità che ancora oggi ispira nuovi artisti e affascina il pubblico internazionale.
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Rock Progressive Japanese (Revival '80) 3 CD |
lunedì 23 marzo 2020
Artisti Vari - Early Progressive Rock Around In The World - Anni '70 - CD 4 (Giappone)
Early Progressive Rock Around In The World
Il Rock Progressivo Giapponese
Il rock progressivo giapponese degli anni '70 rappresenta un periodo vibrante e innovativo nella storia della musica. Questa era è segnata da una fusione unica di sonorità tradizionali giapponesi con le strutture e le sperimentazioni tipiche del rock progressivo occidentale. Questo post esplorerà, fornendo una descrizione minima, nove brani di questo periodo dell'ultimo capitolo della mia personale compilation dedicata al progressive rock giapponese, analizzando l'apporto innovativo di ciascuno e la loro importanza nel panorama musicale.
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Cover Back (CD 3 e CD 4) |
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Cover Back (CD 1 e CD 2) |
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Progressive Rock (Giappone) CD 4 |
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Giappone Front Cover Album |
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Inlay |
CD 4
1) Takehisa Kosugi - Mano Dharma '74
2) Chronicle - Ai Ni Tsutsumare
Full Album (Nothing Free è la settima traccia)
Artisti Vari - Early Progressive Rock Around In The World - CD 3 (Giappone)
Early Progressive Rock Around In The World
Il Rock Progressivo Giapponese
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Progressive Rock (Giappone) CD 3 |
Trackslist:
Artisti Vari - Early Progressive Rock Around In The World - CD 2 (Giappone)
Early Progressive Rock Around In The World
Il Rock Progressivo Giapponese
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Rock Progressivo (Giappone) CD 2 |
Tracklist:
1 - Kimio Mizutani - A Path Trough Haze
Round House - Tour If The Deep Ocean
lunedì 31 dicembre 2018
Artisti Vari - Early Progressive Rock Around In The World - CD 1 (Giappone)
Early Progressive Rock Around In The World
Il Rock Progressivo Giapponese
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Progressive Rock (Giappone) |
1) Shingetsu - Oni 09:37
2) Cosmos Factory - The Sea 05:15
3) Hiro Yanagida - Ode Do Taurus 04:18
4) Samurai - Same Old Reason 02:49
5) Taj Mahal Travellers - Between 7:50 / 8:05 p.m. 13:05
6) Yonin Bayashi - Omatsuri 11:17
7) Flover Travellin' Band - Satori part. 5 07:58
8) Far East Family Band - Mistery Of Northern Space 06:04
9) J.A Seazer - Sun Coming Of The Otori 07:51
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Shingetsu - Shingetsu |
1) Gli SHINGETSU sono certamente una delle più grandi band di progressive sinfonico giapponese, ottime le tastiere di Akira Hanamoto, accattivante l'interpretazione vocale di Makoto Kitayama. Belli gli assoli di chitarra trascinanti e assonnati di Haruhiko Tsuda ... ben sostenuti da una sezione ritmica rigorosa ma flessibile dal basso di Shizuo Suzuki e dalla batteria di Naoya Takahashi.
Cosmos Factory - A Journey Whit The Cosmos Factory 1975(Psychedelic Space Rock)
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Cosmos Factory - A Journey Whit The Cosmos Factory |
2) La prima formazione di questo interessante gruppo progrock è: Tsutomu Izumi (tastiere, sintetizzatore Moog, voce), Hisashi Mizutani (chitarra, voce), Toshkazu Taki (basso, voce), Kazuo Okamoto (batteria e percussioni) e Misao su violino. Hanno registrato diversi album negli anni '70 tutti un pò diversi tra loro. Da accostare per certi versi, ai Pink Floyd ed ai Vanilla Fudge nei primi due album. Il terzo album "Black Hole" è più vicino alle sonorità King Crimson. Questo qui rappresentato è il loro secondo lavoro, che io reputo essere il più personale.
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Hiro Yanagida - Hirocosmos |
3) Quest'album di Yanagida e senz'altro una grande sorpresa. Molto più vicino al sound Jazzy di Canterbury che alla SpacePsychedelia dei Far East Family Band alla quale fanno riferimento i lavori precedenti. Una curiosità..........Ci sono delle strabilianti similitudine con il primo lavoro omonimo dei Camel, anch'esso prodotto nel 1973.
Samurai - Kappa 1971 (Heavy Psychedelic Prog)
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Samurai - Kappa |
4) Lavoro di ottima fattura considerato l'anno di uscita. Il suono rimane come sospeso tra Psychedelia e Hard Rock., buoni gli spunti melodici delle Tastiere dell'hammond di Jhon Redfern , precisi gli inserimenti della Chitarra di Joe Dunnet. Per la sezione ritmica: Tetsu Yamauchi al Basso e Yuijn Harada alla Batteria.
Completa l'organico Miki Curtis al Flauto.
Yonin Bahashi - Isshoku Sokuhatsu 1974 (Eclectic Prog)
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Yonin Bahashi - Isshoku Sokuhatsu |
6) Questo degli Yonin Bahashi è un piccolo capolavoro della scena progressive rock giapponese .Già dalla prima traccia emergono i tratti distintivi di tutto l'album, ritmi regolari e suoni melodici che rilassano l'ascoltatore immerso nel phatos creato dai palpitanti suoni percussvi, per farlo poi volare leggero sopra le note di una chitarra ben sostenuta da tappeti di mellotron.
Flower Travellin' Band - Satori 1971 (Psychedelic Space Rock)
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Flower Travellin' Band - Satori |
7) Potremmo accostare questo lavoro dei Flower Travellin Band alla più nota band inglese dei "Black Sabbath". Nell'incredibile lavoro di chitarra di Hideki Ishima, intriso di distorsioni psichedeliche e riff blues, possiamo intravedere l'eco di Tommy Iommi. Inoltre la voce cerca di imitare lo stile di canto del Ozzy, ma la musica dei Flower Travellin 'Band è molto più grezza, la psichedelia e parecchio intrisa di blues con la chitarra onnipresente. Quet 'album non è altro che una raccolta di potenti riff e jam-blues. Le parti 1 e 2 suonano scure e apocalittiche, la Parte 3 è più suggestiva, la Parte 4 è più giocosa e ritmata con riff incredibili, la Parte 5, quella che ho inserito nella compilation, mostra anche alcune parti di influenze jazzistiche.
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Far East Family Band - The Cave Down To The Earth |
8) The Cave Down To Th Earth è un concept album che celebra le bellezze della natura (della nostra madre terra) Influenzato pesantemente dai Pink Floyd. Le somiglianze naturalmente non sono un caso, ma sono volute, anche il timbro della chitarra, spesso lo stesso di quello di Gilmour e le tastiere sembrerebbero quelle di Wright. In ogni caso l'album con i suoi momenti deliziosi scivola dolcemente e piacevolmente all'ascolto.
J.A.Seazer - Sun Coming Of The Otori 1973 (Psychedelic Space Rock)
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J.A.Seazer - Sun Coming Of The Otori |
9) Il suo vero nome è Takaaki Terahara.Compositore di spartiti cinematografici e teatrali ha finalmente acquisito una certa notorietà dopo aver scritto canzoni per un intrigante thriller surreale giapponese chiamato Shoujo Kakumei Utena (o Revolutionary Girl Utena). Ha anche scritto la colonna sonora classica per uno dei pochi manga controculturali e brutali "ero-guro" per diventare un film d'animazione, l'Amazing Freak Show di Mr. Arashi (o Midori: Shojo tsubaki), eccellente come qualsiasi opera di Maruo Suehiro. Kokkyo Junreika è uno dei primi lavori di J.A. Lavoro particolassimo, sembra di trovarsi di fronte ad uno spettacolo operistico con musica fuzzy folk tradizionale giapponese, enka, assoli guitar blues, organi psichedelici a tratti zeuhl, tutte mescolate all'interno di un grande calderone. Se guardate bene la cover trippy di questo disco, forse riuscite a capire ancor prima di ascoltarlo.