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martedì 8 ottobre 2024

Gazpacho - Night 2007 (Crossover Prog) Norvegia

                                        Gazpacho - Night 

                                         (Norvegia) 2017

Gazpacho - Night

I Gazpacho, una band norvegese fondata nel 1996, hanno sviluppato un'identità musicale distintiva che combina elementi di rock progressivo, art rock e musica ambient. Il loro viaggio musicale è iniziato in modo umile, ma nel corso degli anni hanno guadagnato un seguito internazionale, grazie alla loro abilità di creare composizioni complesse e atmosferiche. Con il passare del tempo, la band ha evoluto il proprio sound, incorporando riff complessi e testi profondi che esplorano l'esperienza umana. "Night", rilasciato nel 2007, rappresenta un punto culminante della loro carriera, riflettendo non solo le loro radici musicali, ma anche una nuova direzione artistica.

Nel corso della loro carriera, i Gazpacho hanno saputo coniugare melodia e progressione, creando opere che non solo affascinano, ma invitano ad una profonda riflessione. Sin dai loro esordi, il gruppo ha dimostrato una straordinaria capacità di sperimentare, con album che oscillano tra sonorità più ruvide e momenti di pura introspezione melodica. L'evoluzione del loro sound è evidente nell'album "Night", dove ogni traccia porta un peso emotivo significativo, suggerendo una maturità artistica che si è sviluppata nel tempo.

Tracce dell'Album:

1) "Dream of Stone"
2) "Chequered Light Buildings"
3) "Upside Down"
4) "Valerie's Friend"
5) "Massive Illusion"

L'album "Night" è stato accolto con entusiasmo dalla critica, lodando la capacità dei Gazpacho di combinare liriche profonde con arrangiamenti musicali complessi. I commenti positivi si sono concentrati sull'originalità e sull'atmosfera creata dai membri della band, rendendo ogni brano un viaggio sonoro unico. Il pubblico ha risposto calorosamente, riconoscendo il valore del lavoro e connettendosi emotivamente con i temi esplorati. Questa accoglienza ha permesso all'album di emergere come un classico moderno nella discografia della band.

In conclusione, "Night" dei Gazpacho non è solo un album, ma un viaggio emotivo che sfida e ispira. La band ha saputo raggiungere traguardi straordinari, costruendo un legame profondo con i propri ascoltatori. La capacità di fondere musica e significato in un'unica esperienza straordinaria è ciò che rende quest'opera un pilastro nella loro carriera e nel panorama musicale contemporaneo.

Line-up

Jan-Henrik Ohme - Voce solista e cori
Robert Johansen - Batteria e percussioni
Thomas Andersen - Pianoforte, tastiere, programmazione
Jon-Arne Vilbo - Chitarra acustica
Kristian Kromer - Violini, programmazione
Kristian Torp - Basso

Con

Kristian Skedsmo - Fisarmonica, mandolino, banjo, flauto dolce

Per un primo ascolto
                                                                      Dream of Stone

                                                                     Massive Illusion


giovedì 3 ottobre 2024

Wobbler - From Silence to Somewhere 2017 (Symphonic Prog) Norvegia

                  Wobbler - From Silence to Somewhere

                                                   2017

                                Symphonic Prog (Norvegia)

Wobbler - From Silence To Somewhere

L'album "From Silence to Somewhere" dei Wobbler segna un'importante pietra miliare nel panorama musicale contemporaneo. Con una fusione di Rock Progressivo, melodie vocative e una narrativa sonora avvincente, il gruppo presenta un a proposta artistica originale. Questo lavoro è caratterizzato da una varietà di elementi musicali che si intrecciano, creando un'esperienza immersiva per l'ascoltatore. La struttura dell'album è ponderata, con ogni brano che contribuisce a un tema più ampio, invitando a un'analisi dettagliata di ogni pezzo. In questo articolo, esploreremo le singole tracce e con una descrizione minima, esamineremo le strutture musicali, le armonie e le tematiche che rendono questo album così distintivo.
L'album si apre con una chiara intenzione di trasportare l'ascoltatore in un viaggio sonoro unico. "From Silence to Somewhere" è composto da quattro brani, ognuno dei quali contribuisce a un arco narrativo complesso. I Wobbler utilizzano una gamma di strumenti che spaziano dal pianoforte al flauto, infondendo ogni traccia con una energia vibrante. L'album si distingue per la sua capacità di mantenere viva l'attenzione, grazie ad una alternanza di sezioni melodiche e passaggi più virtuosistici. Questa varietà rende l'ascolto non solo piacevole ma anche intrigante, stimolando l'apprezzamento per l'abilità tecnica dei musicisti.
La struttura di ciascun brano è elaborata e ben congegnata, con un attento bilanciamento tra sezioni strumentali e vocali. Il primo brano, ad esempio, si sviluppa attraverso diverse parti che si armonizzano tra loro, mantenendo un flusso coerente. I Wobbler utilizzano ritmi complessi e cambi di tempo che arricchiscono la progressione musicale. Questa attenzione ai dettagli crea un'architettura sonora che invita all'ascolto ripetuto. Ogni ascolto rivela nuove sfumature e complessità,rendendo l'album un'opera in continua evoluzione.
Nel primo brano, le armonie si intrecciano magnificamente, creando un'atmosfera quasi magica. Le melodie sono sostenute da una base armonica ricca, permettendo ai vocalist di esprimere una vasta gamma emotiva. I contrappunti tra i vari strumenti offrono un'eco che amplifica la profondità delle composizioni. Ciò non solo arricchisce l'esperienza d'ascolto, ma genera anche una risonanza emozionale che è palpabile. Le scelte intime di arrangiamento rivelano un'attenzione meticolosa per l'equilibrio sonoro.
Il secondo brano rappresenta un'evoluzione significante, spingendo i confini di ciò che il Rock Progressivo può offrire. La complessità si manifesta in una serie di passaggi dinamici e cambi di tonalità, che abbondano in sorprese musicali. Le deviazioni ritmiche incoraggiano l'ascoltatore a rimanere attento e a lasciarsi trasportare dalle spire melodiche. La strumentazione rispecchia una maturità artistica, mostrando come i Wobbler sappiano unire innovazione e tradizione in maniera fluida. Questo brano in particolare evidenzia una padronanza timbrica che si traduce in una narrazione coinvolgente.
Il terzo brano dell'album è caratterizzato da complesse interazioni strumentali che si intrecciano in modo affascinante. Questa traccia mette in evidenza il dialogo tra i vari componenti del gruppo, dimostrando la loro affinità musicale. Ogni strumento, dall'organo alle chitarre, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo narrativo del brano. Le sezioni strumentali offrono momenti di pura estasi sonora, mentre le parti vocali conferiscono profondità e significato. L'interazione tra gli strumenti crea un tessuto sonoro ricco e stratificato, evidenziando la maestria del gruppo.
Il quarto brano affronta tematiche profonde, invitando l'ascoltatore a riflettere su questioni esistenziali. Le liriche, intrise di simbolismo, si intrecciano con la musica per creare un'esperienza profondamente emozionale. Le armonie vocali, unite a una strumentazione delicata, conferiscono una sensazione di introspezione. Questo pezzo culmina in un'esplosione di suoni che rappresentano la ricerca di significato e di connessione umana. L'intensità emotiva di questo brano lo rende il punto culminante dell'intero album.


Valutazione complessiva dell'album e il suo impatto sulla scena musicale contemporanea

In  conclusione, "From Silence to Somewhere" è un'opera che non solo manifesta la creatività dei Wobbler, ma pone anche interrogativi sul futuro del rock progressivo. La combinazione di tecnica, emozione e innovazione garantisce che l'album risuoni nel panorama musicale contemporaneo. Ogni traccia non è solo un pezzo musicale, ma un viaggio che coinvolge l'ascoltatore in una narrazione complessa. L'impatto emotivo e la qualità artistica di quest'opera suggeriscono che i Wobbler continueranno a plasmare il genere e a ispirare nuove generazioni di musicisti. Quest'album rappresenta un traguardo significativo e una testimonianza della potenza duratura del Rock Progressivo.

Tracklist:

1) From Silence to Somewhere
2) Rendered in Shades of Green
3) Fermented Hours
4) Foxlight

Line-up

Andreas Wettergreen Stromman Prestmo - Voce, chitarre elettriche ed acustiche, percussioni
Marius Halleland - Chitarre acustiche e d elettriche a 6 e 12 corde, Cori
Lars Fredrik Froislie - Hammond C3, Mellotron, Minimoog model D, Pianoforte a Coda, Solina, Rhodes MKII, Spinetta, Cori e tastiere varie 
Cristian Karl Hultgren - Basso, pedaliera, Fiati
Martin Nordrum Kneppen - Batteria, Fiati

Con

Ketil Vestrum Einarsen - Flauto (brano 1,4)
Renato Manzi - Voce da vecchio (brano 3)
Oystein Bech Gadmar - Cromorno (brano 4)

                                                                        (Full album)


mercoledì 11 settembre 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 7 (Norvegia)

                         Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                               Norvegia

                                                  Front Cover Album Collage

Il Rock Progressivo norvegese degli anni '70 si distingue per la sua capacità di fondere insieme una varietà di influenze musicali, creando un sound unico che ha contribuito a definire il paesaggio musicale dell'epoca. Questo periodo vide la nascita e l'affermazione di band che, attraverso l'esplorazione di nuove strutture e sonorità, sono riuscite a lasciare la loro presenza nella storia della musica. Ogni brano proposto in questo secondo volume della mia personale compilation dedicata al Progressive norvegese rappresenta un tassello importante per comprendere la complessità e la diversità del genere in quel decennio.


                                                   CD 7

Tracklist:

01) Octopus - Ouverture Part.1
02) Saft - Couple of Freaks
03) Popol Ace - Soft Shoe Dancer
04) Ruphus - Second Corner
05) Akasha - Death Hymn
06) Ruphus - Pictures Of A Day
07) Prudence - Sleepy City
08) Flax - Crusaders
09) Dèja Vu - Burning Bridges
10) Popol Vuh - Mrs. Randalie

1) "Ouverture Part. 1" degli Octopus si apre con una sequenza ambientale che lentamente introduce l'ascoltatore in un mondo sonoro ricco e stratificato. L'utilizzo di sintetizzatori, abbinato a melodie ricercate e a un tempo variabile, rispecchia la tipica tendenza del rock progressivo a esplorare nuove dimensioni sonore. La composizione si distingue per la sua capacità di alternare momenti di pura sperimentazione a sezioni melodiche più accessibili.
                                                 Octopus - Ouverture Part. 1

2) "Couple of Freaks" dei Saft, rappresenta un eccellente esempio di come la musica possa trasportare l'ascoltatore in un viaggio emotivo attraverso l'uso di dinamiche contrastanti e texture sonore inaspettate. La struttura del brano è caratterizzata da un continuo alternarsi tra parti calme, quasi meditative, a esplosioni di energia, elementi che contribuiscono a creare un pezzo intrigante e ricco di sorprese.
                                                       Saft - Couple of Freaks

3) "Soft Shoe Dancer" dei Popol Ace, cattura l'attenzione fin dalle prime note grazie alla sua introduttiva melodia orecchiabile. Questo brano si distacca leggermente dalla complessità strumentale tipica del genere, focalizzandosi maggiormente su un suono accattivante e ritmi coinvolgenti. Nonostante ciò, mantiene diversi aspetti prog-rock grazie alla stratificazione degli strumenti e alla sperimentazione nelle strutturazioni musicali.
                                                 Popol Ace - Soft Shoe Dancer

4) "Second Corner" dei Ruphus è un manifesto della complessità compositiva e della virtuosità strumentale che caratterizzano il rock progressivo. Il brano esplora diverse atmosfere e dinamiche, passando da momenti di intima riflessioni a sessioni dal vigoroso impatto sonoro. La band mostra un'eccellente padronanza tecnica, abbracciando pienamente la libertà espressiva concessa dal genere.
                                                     Ruphus - Second Corner

5) "Death Hymn" degli Akasha si distingue per il suo inizio oscuro e misterioso, che prepara il terreno a un viaggio musicale profondo e contemplativo. La strumentazione, densa e avvolgente, si combina a testi esplorativi, creando un'atmosfera carica di tensione emotiva. Il pezzo emerge come un esempio potente della capacità del rock progressivo di raccontare storie attraverso la musica, facendo appello sia alla mente che al cuore dell'ascoltatore.
                                          Akasha - Death Hymn

6) "Pictures A Day" dei Ruphus invita l'ascoltatore in un viaggio attraverso diverse scene musicali, ciascuna con i suoi colori e sfumature emotive. La struttura del brano è pensata come una suite, con sezioni che si susseguono in un flusso continuo, mantenendo sempre vivo l'interesse. La maestria nella composizione e negli arrangiamenti fa di questo pezzo un'eccellente rappresentazione della creatività e dell'innovazione del rock progressivo norvegese.
                                                       Ruphus - Pictures A Day

7) "Sleepy City" dei Prudence si caratterizza per le sue atmosfere sognanti e la raffinata tessitura melodica. Il brano si avvale di una struttura armonica ricercata che, insieme a liriche evocative, trasporta l'ascoltatore in un altra dimensione, permeata da una profonda sensazione di tranquilla malinconia. Il brano esprime appieno la tendenza del rock progressivo a esplorare tematiche liriche profonde accompagnate da una ricerca sonora costante.

Prudence - Sleepy City : https://music.apple.com/no/song/sleepy-city/1442402860

                                                  Prudence - Sailor Song (live)

8) "Crusaders" dei Flax si fa notare per il suo ritmo incalzante e la forte presenza di lenee di basso pronunciate, elementi che contribuiscono a definire l'identità unica del brano. L'arrangiamento strumentale, ricco e variegato, crea un fondale dinamico su cui si innestano melodie suggestive, dimostrando come il ritmo possa giocare un ruolo cruciale nella costruzione della tensione emotiva e narrativa di un pezzo musicale.
                                                          Flax - Crusaders

9) "Burning Bridges" Dei Dèja Vu presenta una struttura musicale audace, che integra elementi di rock, folk e persino ambient. La melodia  è accattivante  e si sviluppa attraverso variazioni tematiche e dinamiche che trascinano l'ascoltatore in un viaggio emozionale intenso. Il contrasto tra i momenti più eterei  e le esplosioni sonore più intense rappresenta una delle caratteristiche distintive del brano, illustrando la capacità del rock progressivo di evocare un'ampia gamma di emozione.
                                                   Dèja Vu - Burning Bridges

10) "Mrs Randalie" dei Popol Vuh chiude la nostra esplorazione con una composizione che riflette la varietà e la ricchezza del rock progressivo norvegese degli anni '70. Il brano si distingue per la sua elegante struttura melodica e per l'uso innovativo di texture sonore che ne fanno un pezzo suggestivo ed immersivo. La band dimostra una grande sensibilità artistica e una profonda comprensione degli elementi che rendono il rock progressivo uno dei generi più affascinanti e complessi della storia musicale,
                                                     Popol Vuh - Mrs Randalie


In conclusione, in Norvegia, gli anni '70 rappresentarono un'epoca di sperimentazioni e innovazioni nel campo musicale. Il rock progressivo emerse come una corrente che rompeva con i canoni tradizionali, introducendo elementi di musica classica, jazz, e avanguardia. Questo movimento si allontanava dalla struttura verso-ritornello tipica della musica popolare, preferendo composizioni più lunghe, complesse e strumentalmente ricche.

Various Artists - Il Rock Progressivo in Scandinavia - Anni '70 - CD 6 (Norvegia)


             Il Rock Progressivo in Scandinavia

                                               Norvegia

                                                 Front Cover Album Collage

Il rock Progressivo norvegese degli anni '70 sfoggia una ricchezza di espressione e un'audacia innovativa, testimoniata efficacemente dalle tracce scelte per questi 2 CD della  mia compilation dedicata a questa regione. Questo periodo ha visto i gruppi norvegesi esplorare e spingersi, come accaduto in altri paesi europei, oltre i confini musicali tradizionali, creando capolavori complessi e stratificati che sfidano ancora oggi la nostra comprensione della musica rock.


                                                   CD 6
Tracklist:

1) Ruphus - Day After Tomorrow
2) Popol Ace - Medicine
3) Aunt Mary - For All Eternity
4) Terje Rypdal - Over Birkerot
5) Host - Pa Sterke Vinger
6) Junipher Greene - Prelude: Take The Road Across  The Bridge
7) Deja Vu - Flying
8) Folque - Arpa
9) Moose Loose - B.M.

1) Il brano "Day After Tomorrow" dei Ruphus è un viaggio all'interno della struttura dinamica e delle innovazioni armoniche. Questa traccia evidenzia una composizione eclettica in cui la band gioca con il contrasto tra tranquillità e esplosioni sonore, offrendo una dinamica che mantiene l'ascoltatore in stato di attesa e sorpresa dalla prima all'ultima nota.
                                                Ruphus - Day After Tomorrow

2) La profonda analisi melodica in "Medicine" dei Popol Ace rivela un tappeto sonoro intricatamente tessuto, dove ciascuna nota e armonia sembra essere scelta con cura per contribuire a una narrazione emotiva attraverso la musica. La traccia si distingue per la sua capacità di amalgamare elementi di jazz, rock e musica classica in un tutto coeso, dimostrando le ampie capacità compositive del gruppo.
                                                       Popol Ace - Medicine

3) "For All Eternity" degli Aunt Mary su distingue per la sua profondità emotiva e per gli elementi distintivi che la rendono unica nel panorama del rock progressivo. Il brano si caratterizza per il suo incedere potente ma controllato, dove ogni strumento aggiunge sfumature emotive senza mai sovrastare gli altri, creando un equilibrio perfetto tra intensità e melodia.
                                                   Aunt Mary - For All Eternity

4) Terje Rypdal, con "Over Birkerot", porta l'ascoltatore in un'esplorazione sonora attraverso paesaggi musicali sospesi e atmosferici. Questo pezzo si distingue per l'uso magistrale della chitarra elettrica, che oscilla tra arpeggi meditativi  e sfociate di energia pura, delineando una traccia che è tanto un viaggio esteriore quanto un'esplorazione interiore.
                                                 Terje Rypdal - Over Birkerot

5) La costruzione armonica di "Pa Sterke Vinger" degli Host rappresenta un quadro ricco di colore e sfumature sonore. Questa composizione si avvale di una struttura armonica multidimensionale che accompagna l'ascoltatore attraverso paesaggi cangianti, ora dolci e melodici, ora drammatici e intensi, offrendo un'esperienza d'ascolto tanto varia quanto coinvolgente.
                                                      Host - Pa Sterke Vinger

6) "Prelude: The Road Across The Bridge" dei Junipher Greene si presenta come una masterclass di composizione e arrangiamento. Il brano esemplifica un'impeccabile fusione di generi, passando con disinvoltura dal rock al jazz, alla musica classica, dimostrando una versatilità compositiva e una comprensione profonda dei vari stili musicali.
                         Junipher Greene - Prelude: The Road Across The Bridge

7) L'evoluzione ritmica in "Flying" dei Deja Vu mostra una band navigare con abilità tra melodie suggestive e ritmi complessi. Il brano sfida le convenzioni ritmiche, giocando con tempo e metriche in modo da creare un'esperienza ritmica vivace e imprevedibile che cattura l'essenza della ricerca e dell'innovazione del Rock Progressivo.
                                                            Deja Vu - Flying

8) "Arpa" dei Folque incorpora con maestria influenze folk all'interno del contesto del rock progressivo, tessendo una texture sonora che è allo stesso tempo antica e sorprendentemente moderna. La traccia fa uso di strumenti tradizionali in combinazione con elementi rock per creare un suono che è un ponte tra passato e presente, tra la terra e l'astratto.
                                                             Folque - Arpa

9) I Moose Loose in "B.M." dimostrano un'audacia e un'innovazione che rompono con le antiche convenzioni. Evidenziando un approccio sperimentale alla composizione, questo pezzo incorpora elementi jazz, funk, e rock in un'amalgama che stuzzica e sfida le aspettative dell'ascoltatore, lasciando un'impressione duratura dell'ingegnosità e della creatività senza tempo della band.
                                                         Moose Loose - B.M.

In conclusione, questi primi 9 brani rappresentano meravigliosamente la diversità e la ricchezza del panorama rock progressivo norvegese degli anni '70. Ogni composizione, con le sue particolarità e innovazioni, testimonia la vitalità e l'irrinunciabile desiderio di esplorazione che animava i musicisti di quel periodo, offrendoci un patrimonio culturale di inestimabile valore.

mercoledì 24 luglio 2024

Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 2023 Symphonic Prog (Norvegia)

              Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 

                                      Symphonic Prog

                                                            Norvegia



                 L'Innovazione Musicale di Lars Fredrik Froislie in Fire Fortellinger

L'introduzione al panorama musicale di Lars Fredrik Froisle apre un capitolo affascinante nel libro del rock progressivo. Membro fondamentale di band come Wobbler e White Willow, Froislie ha sempre avuto un'inclinazione per la sperimentazione sonora. Il suo album solista "Fire Fortellinger" incarna questa passione, esplorando nuovi orizzonti musicali con una peculiarità: la totale assenza di chitarre.

Caratteristiche Distintive di "Fire Fortellinger"

"Fire Fortellinger" non è semplicemente un album; è un'epopea musicale che sfida le convenzioni del genere progressive. Fuggendo dalla norma chitarristica, Froislie apre le porte a una vastità sonora inesplorata. Questa scelta audace evidenzia un'innovazione senza precedenti nel rock progressivo, dove la musica si fa portavoce di storie e atmosfere densamente ricche e complesse senza l'uso del più tradizionale degli strumenti rock.

L'Innovazione Senza Chitarre e l'Utilizzo delle Tastiere Vintage

L'assenza di chitarre in "Fire Fortellinger" non è un limite, ma piuttosto un trampolino di lancio per l'innovazione. Froislie si avvale della sua vasta collezione di tastiere vintage per creare tessiture sonore che vanno ben oltre ciò che una chitarra potrebbe offrire. Dal mellifluo suono del Mellotron alle vibrazioni nostalgiche del Minimoog, passando per la delicatezza del pianoforte Rhodes, ogni strumento contribuisce a costruire un universo sonoro distintivo, così come l'uso del Clavinet attraverso un amplificatore, l'uso dell'organo con un pedale Fuzz, del Chamberlin (tastiere a nastro magnetico) per simulare le chitarre acustiche. Nell'eclettico arsenale di froislie, spicca la collaborazione con Nikolai Haengsle, il cui magistrale uso del Basso Rickenbacker impreziosisce l'album con nuances e dinamiche inaspettate.

L'Esperienza di Froislie nel suo Studio e la Descrizione Poetica del Chamberlin

Nel 'Sacta Sactorum' del suo studio domestico, l'entusiasmo di Froislie per i suoi strumenti traspare in ogni nota suonata: La sua affinità per il Chamberlin, ad esempio, va oltre il mero suono. E' una connessione emotiva, dove le sfumature acustiche ed elettromagnetiche si amalgamano a ricordi e sensazioni, rendendo l'esperienza di suonare un viaggio sensoriale senza eguali.

Il Confronto con i Lavori Precedenti e le Riflessioni su "Fire Fortellinger"

Confrontando "Fire Fortellinger" con le sue precedenti incursioni musicali in Wobbler e White Willow, emerge chiaramente come quest'album rappresenti l'essenza più pura della visione artistica di Froislie. Un'opera che, pur radicata nelle tradizioni del prog rock, spazza via ogni confine per esplorare nuove dimensioni musicali. E' un lavoro che riflette l'ampiezza della creatività di Froislie e il suo continuo desiderio di sperimentare, creando musica che è allo stesso tempo familiare e straordinariamente nuova.

Breve Recensione dell'Album

L'universo musicale creato da Lars Fredrik Froislie in "Fire Fortellinger" si propone come un viaggio attraverso quattro paesaggi sonori distinti, ciascuno dei quali conduce l'ascoltatore in profonde riflessioni storiche, mitologiche e naturalistiche. Le ambientazioni e le tematiche degli episodi musicali spaziano dal mitologico Ragnarok, a un giardino rinascimentale, passando per la metafora  del cavaliere eterno fino ad arrivare alla maestosità di una montagna invernale. Froislie, con maestria, riesce a far convivere la severità della natura con la delicatezza  dell'esperienza umana, in un'opera che trascende il tempo e lo spazio.
1) Rytter Av Dommedag
La prima composizione, "Rytter Av Dommedag", affonda le sue radici nella mitologia nordica del Ragnarok, l'apocalisse degli dei. Il risveglio di Re Rakne dal suo tumulo in Romerike diventa metafora della rinascita, della distruzione e del ciclo eterno della natura e della vita. L'approccio compositivo di Froislie porta all'attenzione i conflitti interni ed sterni che si manifestano nell'eterna lotta tra antico e nuovo, tra dimenticato e ricordato.
2) Et Sted Under Himmelhvelvet
"Et Sted Under Himmelvelvet" invita l'ascoltatore in un viaggio enigmatico in un giardino rinascimentale, forse nei dintorni di Firenze o nell'idilliaca Arcadia. Questa narrazione sonora esplora il tema der dèjà vu, della scoperta che il luogo che sentiamo nostro per la prima volta in realtà echeggia le vite dei nostri antenati. Froislie fa leva sulla nostalgia per luoghi mai visti e sull'eterna ricerca dell'uomo di connessioni con il passato.
3) Jaertegn
Con "Jaertegn", Froislie dipinge l'avventura frenetica di un cavallo e di un carro che, in una corsa disperata attraverso la foresta, si trovano all'improvviso vittime di un infortunio in concomitanza di un'eclissi solare. Questo evento sconvolgente trasforma i cavalieri in eterni vagabondi, condannati a vagare in un limbo oscuro, il cui solo barlume di speranza è l'illuminazione aurorale  che, di tanto in tanto, rischiara la loro strada. La musicalità del brano riflette la tensione e la disperazione della loro eterna ricerca.
4) Naturens Katedral
La chiusura dell'opera, "Naturens Katedral", è un inno alla solitudine e alla bellezza delle montagne norvegesi durante i mesi invernali. La capacità descrittiva della musica riesce a trasportare l'ascoltatore in queste lande desolate, dove il freddo e la neve dominano incontrastati. Questo pezzo non è solo un omaggio alla natura in una delle sue forme più austere, ma riflette anche una nostalgia per un'esistenza umana in armonia con l'ambiente circostante quando la vita seguiva i ritmi dettati dalla terra.
In "Fire Fortellinger", Lars Fredrik Froislie ci dimostra come la musica possa essere un potente veicolo narrativo, capace di trasportare l'ascoltatore attraverso epoche e paesaggi senza tempo. La complessità emotiva e l'impressionismo paesaggistico di quest'opera restano come testimoni della profondità dell'espressione artistica di froislie, permettendoci di esplorare territori sconosciuti sia fuori che dentro di noi.

Per un primo ascolto:



venerdì 5 luglio 2024

The Windmill - Mindscapes 2024 (Symphonic Prog) Norvegia

                    The Windmill - Mindscapes

                                    Symphonic Prog

                                                               Norvegia (2024)


                                                   The Windmill - "Mindscapes"
"Mindscapes", l'ultimo lavoro in studio della rinomata band norvegese The Windmill, rappresenta un viaggio musicale che trascende le convenzionali frontiere del rock progressivo. Caratterizzato da un equilibrio squisito tra melodia e complessità tecnica, questo album segna un punto di svolta nella discografia della band. La narrazione sonora, intricata e ricca, invita l'ascoltatore a immergersi completamente nelle sue dinamiche e sfumature.
Panorama di "Mindscapes"
L'album si apre con una traccia che imposta immediatamente lo stato d'animo e le premesse per un'avventura sonora inusuale. Con "Mindscapes", i The Windmill proseguono la loro naturale evoluzione sonora, coniugando armoniosamente elementi tradizionali del prog con sperimentazioni audaci. La capacità di narrare storie attraverso i loro strumenti rimane una delle caratteristiche distintive della band, dimostrando una maturità e una profondità artistica che pochi riescono ad eguagliare.
                                        Analisi dettagliata del brano d'apertura
La traccia d'apertura "Fear" (22:47), serve come porta d'accesso al mondo di "Mindscapes", stabilendo un dialogo intimo con l'ascoltatore. Gli accordi iniziali, accompagnati da una delicata tessitura di tastiere, preannunciano un viaggio emotivo e musicale senza precedenti. La band dimostra fin dai primi momenti una padronanza della dinamica e dell'arrangiamento che rende ogni passaggio, dal più tenue al più esplosivo, una scoperta continua.
                                           Analisi dei brani successivi dell'album
"Calton Hill", una composizione che riflette sul passare del tempo, mescolando nostalgie e speranze, con un impressionante sezione ritmica.
"I Still Care", offre  un'esperienza quasi cinematografica, con suoni che evocano le meraviglie naturali del nord e la loro effimera bellezza.
"Nothing in Return", un pezzo complesso che esplora i temi del viaggio interiore e della ricerca di sè attraverso metafore musicali intricate, racchiudendo in sè l'essenza emotiva e compositiva di tutto l'album. La capacità della band di amalgamare le esperienze vissute nei precedenti brani culmina in una composizione che è allo stesso tempo un addio e una promessa di avventure future. "Nothing in Return" lascia l'ascoltatore in uno stato di contemplativa soddisfazione, desideroso di ripetere l'esperienza sonora.
                                               Confronto con l'album precedente
"Mindscapes" mostra una crescita sostanziale rispetto al suo predecessore. Se gli album precedenti della band erano caratterizzati da un forte imprinting melodico e una spasmodica ricerca armonica, con "Mindscapes"  i The Windmill abbracciano una maggiore libertà espressiva. Le strutture dei brani sono più fluide, la varietà timbrica più ampia e l'introspezione lirica più profonda, segnando un'evoluzione che mantiene fedeli i fan di lunga data pur attirando nuovi ascoltatori.
                                                    Evoluzione sonora della band
L'evoluzione sonora dei The Windmill si manifesta pienamente in "Mindscapes", dove ogni brano rappresenta un colore diverso della loro cromia musicale. La band ha saputo mantenere la propria identità, arricchendola di nuove sfumature e influenze, testimoniando un processo di maturazione che poche band del loro genere possono vantare. Quest'album segna quindi non solo un punto di arrivo ma anche di partenza verso nuove esplorazioni musicali.
                                             Considerazioni finali e raccomandazioni
"Mindscapes" è, senza dubbio, un capolavoro del rock progressivo contemporaneo che esalta le capacità narrative e compositive  dei The Windmill. Rappresenta un punto di riferimento per gli amanti del genere e un'esemplificazione lampante dell'abilità della band di reinventarsi e crescere. Consigliato calorosamente a chiunque apprezzi la musica pensata e suonata con genuina passione e perizia, "Mindscapes" è un viaggio da intraprendere con gli occhi chiusi e il cuore aperto.

Tracks lists:

1) Fear  22:47

2) Calton Hill  04:55

3) I Still Care  06:52

4) Nothing in Return  05:55

Line-up

Erik Borgen - Chitarre, voce

Arnfinn Isaksen - Basso

Stig Andrè Clason - Chitarre

Morten Clason - Flauto, saxsofono, voce

Jean Robert Viita - Tastiere, voce

Kristoffer Utby - Batteria

Per un primo ascolto:

Fear

Discografia:

To Be Continued... (2010)

                                                          The Continuation (2013)

                                                                   Tribus (2018)


sabato 3 febbraio 2024

Jordsjo - Salighet 2023. Symphonic Prog (Norvegia)

                            Jordsjo - Salighet

                                                                         Symphonic Prog 

Buy. https://www.karismarecords.no/shop/music/formats/vinyl/jordsjoe-salighet-lp/


Jordsjo è il fiore all'occhiello della Karisma Records. La band formatasi ad Oslo in Norvegia, per i suoi lavori trae ispirazione da diversi fantasiosi fattori. Si ispira un pò ai vecchi film horror, alla sinth music tedesca degli anni '70, al jazz norvegese, alla musica popolare svedese, ai romanzi fantasy ed infine anche alla natura norvegese.

Seguendo la tradizione del miglior rock nordico del secolo scorso, i Jordsjo riescono a fondere il rock progressivo con il folk creando  fantastiche melodie, attraverso un viaggio musicale dai passaggi minimalisti del mellotron fino alla piena tempesta rock.

"Salighet" è il quarto vero e proprio album in studio della band. Sette nuove tracce, che compongono quello che si preannuncia essere uno dei più grandi album prog del 2023. Con Salighet, i Jordsjo percorrono un viaggio tra vette ed abissi musicali, esplorando diverse forme di estasi attraverso varie composizioni e testi fantasiosi. Che si tratti di una danza, di una escursione in montagna, di una fiaba, di riflessioni religiose o di altri tipi di viaggi interiori, in un colorato suono folk-sinfonico. La musica è un contrappunto alla vita quotidiana mondana e desidera mostrare il mistero e le realtà alternative, con grandi dinamiche e drammaticità, sempre alla ricerca di una buona melodia.

Anche Salighet trae ispirazione dal jazz nordico e dalla musica folk, dalla musica classica del 1900 e dal rock di fine anni '60 e '70 in piena espansione sensoriale, creando la propria potente miscela musicale.

La band è composta dal polistrumentista Hakon Oftung ( The Chronicle of Father Robin, Ex Tusmorke, Black Magic ) e dal batterista Kristian Froland.

Tracks Listing: 

1) Invokasjon   2:50

2) Sankeren   7:20

3) Salighet I   6:15

4) Salighet II   6:10

5) Ura   6:40

6) Danseritualer fra Jordsjo - Prosesjon & Ekstase   2:60

7) Stjernestigen   10:20


DISCOGRAFIA CONSIGLIATA:

(Per un primo ascolto)

                                                                        Jord (2018)


 

Nattfiolen (2019)




                                                                    Pastoralia (2021)




                                                                       Salighet (2023)





sabato 6 gennaio 2024

The Chronicles Of Father Robin - The Songs & Tales Of Aiorea - Book 1/Book 2/ Book 3 (Symphonic Prog) 2023 Norvegia

 Post dedicato a tutti i prog fan sempre alla spasmodica ricerca di straordinari capolavori.

Aquistare qui: Buy: 

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BOOK I - The Tale Of  Robin (State Of Nature)

Tracks:

1) The Tale Of Father Robin

2) Eleison Forest

3) The Death Of The Fair Maiden

4) Twilight Fields

5) Unicorn

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I The Chronicles Of Father Robin sono un supergruppo Prog-Rock norvegese con membri provenienti da band affermate come i re del prog  sinfonico norvegese Wobbler, gli indefinibili e misteriosi Tusmorke, gli esperti post-rocker The Samuel Jackson Five e l'affascinante gioiello del prog che sono i Jordsjo.
"The Songs & Tales Of Aiorea", in lavorazione da circa 30 anni, è un triplo concept album con 18 brani ambientati in un mondo arcaico alternativo in un periodo di tre decenni. 
Il Gruppo dei The Chronicles Of Father Robin è emerso dai resti della band Fargorn nel 1993-94, ispirandosi principalmente ai gruppi classici e agli album della scena musicale progressiva dei primi anni '70, insieme a band contemporanee come Anglagard, Anekdoten, White Willow e Landberk
Nel corso degli anni i ragazzi hanno creato la storia dell'entità di Padre Robin. L'idea di base era che questa creatura incarnasse tutti i membri della band in un unico essere. E mentre i membri sperimentavano le sfide della vita e del loro sviluppo come essere umani, questo si è tradotto nella storia di Padre Robin, cosparsa di una buona dose di ispirazioni da diverse mitologie ed affini.
Attraverso lunghe jam session e poi arrangiamenti e strutturazioni più raffinate, la band ha sviluppato un sistema continuo in cui ogni canzone si collega alle altre. Impulsività ed idee olistiche, amicizia, fantasie e concetti musicali coerenti: tutto è stato concentrato  insieme in un unico piatto ed in un unico luogo che è il mondo arcaico di Aiorea.

BOOK II - Ocean Traveller (Metamorphosis)

Tracks:

1) Ocean Westwinds
2) Orias & The Underwater City
3) Ocean Traveller
4) Lady Of Waves
5) Green Refreshments
6) The Grand Reef

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Seguendo Padre Robin e i suoi viaggi attraverso il mondo arcaico do Aiorea, il Book II porta il nostro protagonista nella città sottomarina di Oriasaleah sul mare di Ayrouhr. Li, sul Grand Reef, affronta un grave pericolo per mano degli abitanti dell'isola. Con questo vi invitiamo a scoprire questa seconda parte di questa appassionante opera epica che è "The Songs & Tales Of Aiorea". A partire dalla sacrale e atmosferica Over Westwinds, il secondo Book ti porta in un viaggio musicale dinamico attraverso paesaggi sonori rigogliosi e vari, evocando visioni dell'era d'oro del progressive rock. Con un uso abbondante e raffinato di varia strumentazione come flauto, mellotron oltre a tutti i tradizionali strumenti rock, il tutto avvolto da una produzione organica e dinamica.
The Song & Tales Of Aiorea è un gioiello da scoprire per ogni fan del rock progressivo d'autore.

BOOK III - Magical Chronicle (Ascension)

Tracks:

1) Magical Chronicle
2) Skyslumber
3) Cloudship
4) Empress Of The Sun
5) Lost In The Palace Gardens
6) The Great Storm


https://www.karismarecords.no/shop/


Con il book III  The Chronicles of Father Robin raggiunge  il capitolo finale del racconto di "The Songs & Tales of Aiorea". Questo viaggio dinamico e pieno di sentimento inizia con l'allegra 'Magical Chronicle' una traccia vocale piena di armonie lussureggianti e chiari riferimenti e classici del prog come Gentle Giant, Yezda Urfa e la Scena di Canterbury. Dall'atmosferica 'Skyslumber' e la vertiginosa ballata prog che gli Yes non hanno mai scritto, 'Cloudship' l'album irrompe nel dinamico psych-rocker 'Empress Of The Sun', una canzone piena di energia e contrasto che alla fine scivola in un espressivo solista delle tastiere che ci ricorda i Doors nella loro forma più avventurosa. La conclusione dell'album affidata a 'Lost in The Palace Gardens' che inizia con una bellissimo fraseggio della chitarra acustica che ci rimanda a certi lavori folk dei Steeleye Span ed in parte anche al lavoro di chitarre di un certo Jimmy Page. La traccia prosegue con parti vocali in cui le voci di Andreas Prestmo e Aleksandra Morozova si completano a vicenda perfettamente, rendendolo il culmine perfetto di questo ambizioso, splendido e riuscito lavoro.

PER UN PRIMO ASCOLTO:




lunedì 2 ottobre 2023

Lynne Bjorn - Wizard Of The Wings 1998 ( Symphonic Progressive Electronic ) Norvegia



Lynne Bjorn, Compositore polistrumentista Norvegese, ha inciso fra gli altri, nel 1998 questo incantevole " Wizard Of The Wings" considerato dai più , uno dei migliori lavori di quell'anno.
Bjorn, è un vero talento, ogni parte di questo lavoro ci trasmette la sua fantasia e la sua creatività. Sin dalla prima all'ultima nota, questo album trascina l'ascoltatore in un viaggio magico, l'espressività delle sue chitarre nella loro perfetta combinazione tra elettrico ed acustico e nell'intreccio con i suoi sintetizzatori , è davvero notevole.
Se avete dunque ignorato questo lavoro a suo tempo , non vi resta che rimediare alla svelta, per far si che questa incantevole e brillante produzione sinfonico medievale entri a far parte della discografia da voi posseduta.
Tracks listing:

01) Stranger On A Hill, Part 1
02) Valley Of The Clouds
03) The Forbidden Desert
04) Alisarrians Cave
05) Sarn & Giff
06) The Heroes Return
07) The Thief Of Walaria
08) Gundara & Gundaree
09) Methydias Cloudship
10) The Battle Of Two Stones
11) Betrayal In Zanzair
12) Stranger On A Hill, Part 2

Line-Up

Lynne Bjorn - Tutti gli strumenti