Moonsoon - East Of Asteroid
Norvegia
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| Moonsoon - East Of Asteroid |
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| Moonsoon - East Of Asteroid |
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| Magic Pie - Maestro |
"Maestro" dei Magic Pie è un opera destinata a ridefinire lo stesso concetto di progressive rock. Questa band non si è limita a suonare delle tracce, ma si è presentata come narratrice, guidando gli ascoltatori attraverso un'esperienza sonora senza precedenti. Il viaggio musicale, incentrato sulla ricerca di un accordo smarrito, intreccia abilmente note e arrangiamenti, dando vita a un racconto audace e innovativo, invitando gli ascoltatori a esplorare ogni sfumatura di questo lavoro straordinario.
Quando ci si immerge nell'universo di "Maestro", l'ultimo progetto dei Magic Pie, si ha l'impressione di varcare la soglia di una sala da concerto, dove la musica diviene protagonista. Quest’album non è semplicemente un insieme di brani, ma un'esperienza complessa che ritrae le emozioni umane attraverso melodie avvolgenti e ritmi cangianti. Con la sublime narrazione che si dipana in "Opus Imperfectus Pt 1 e Pt 2", la band crea un'opera capace di evocare potenza e delicatezza, invitando ogni ascoltatore a sondare le profondità della loro creazione.
In un'epoca in cui la musica è spesso relegata a un semplice sottofondo, "Maestro" si erge come una maestosa opera, catturando l'attenzione e stimolando riflessioni profonde. Grazie a una raffinata architettura sonora e a una narrazione musicale avvincente, l'album invita l'ascoltatore a intraprendere un viaggio emotivo e intellettuale. Ogni traccia, sotto la guida di un "direttore d'orchestra" metaforico, si incastra perfettamente, rivelando una band che ha raggiunto una maturità artistica straordinaria.
Il lavoro si presenta come un viaggio concettuale che segue un direttore d'orchestra in cerca di un accordo scomparso. La narrazione dell'album si sviluppa attraverso le due parti monumentali di "Opus Imperfectus", che costituiscono il cuore emotivo e strutturale del progetto. All'interno del disco, i Magic Pie intessono una storia sonora complessa, unendo elementi orchestrali a variazioni ritmiche e mutamenti d'umore, permettendo alla musica di evolversi in modo dinamico. L'ascoltatore ha l'impressione di seguire una composizione ben ponderata, in cui ogni traccia riveste un ruolo cruciale nel delineare l'intera narrazione.
Grazie a arrangiamenti sofisticati e a un'alternanza equilibrata di momenti intensi e passaggi introspettivi, l'album acquista una qualità quasi cinematografica, mantenendo al contempo la sua identità nel progressive rock. La sua capacità di catturare l'attenzione dall'inizio alla fine evidenzia come ogni elemento sia interconnesso e ogni scelta musicale sia studiata con cura. Le composizioni rivelano una band sicura di sé, consapevole della direzione che desidera intraprendere e della storia che intende raccontare attraverso la musica.
Ogni traccia si integra perfettamente nell'insieme, priva di eccessi o ampollosità. Si percepisce un equilibrio tra la maestria tecnica dei musicisti e la profondità emotiva che permea l'intero album. I momenti più intensi emergono laddove necessario, mentre le melodie sono concepite con attenzione, e la complessità si presenta naturalmente a servizio della musica. I Magic Pie si esprimono in un periodo di grande fiducia creativa, dando vita a un album finemente strutturato e ricco di dettagli, senza sacrificare un senso di spontaneità.
Sebbene possa essere prematuro affermare che questo sia il vertice della loro discografia, considerando la possibilità che l’entusiasmo iniziale influisca sul giudizio, è innegabile il peso artistico di quest’opera. La sua struttura dimostra un forte equilibrio, alternando passaggi potenti e incisivi a sfumature delicate, creando spazio per pause e momenti più raccolti, amplificando così la varietà dell’esperienza di ascolto. Questo contrasto tra forza e grazia fluisce con naturalezza, permettendo a ciascuna parte di trovare il proprio posto distintivo. Ciò che l'ascoltatore percepisce è il frutto di anni di esperienza, dedizione e un impegno costante verso un suono di alta qualità. Questo è un album maturo, concepito da musicisti che comprendono la propria identità e la sanno esprimere con chiarezza.
In conclusione, "Maestro" dei Magic Pie è un vero e proprio viaggio nelle profondità dell’animo umano. Grazie alla loro incredibile capacità di fondere melodia e narrazione, la band ha creato un’opera che sfida i confini del progressive rock. Ogni brano invita l’ascoltatore a tuffarsi in un universo sonoro ricco di sfumature, riaffermando che la musica può ancora stupire e ispirare.
Riassumendo, "Maestro" è un’esperienza musicale imprescindibile per chiunque desideri esplorare nuove dimensioni musicali. Con maestria, i Magic Pie riescono a trasmettere emozioni profonde e un senso di meraviglia, trasformando ogni ascolto in un’opportunità per riflettere sull’arte e sulla vita. Quest’album è destinato a rimanere nei cuori degli ascoltatori, testimoniando la potenza della musica come forma d’arte.
In sintesi, "Maestro" non solo ridefinisce il panorama musicale contemporaneo, ma offre anche una visione poetica del viaggio umano. Attraverso la loro maturità artistica e attenzione ai dettagli, i Magic Pie ci ricordano che la musica ha il potere di unire e trasformare. Ascoltare quest’album rappresenta un’opportunità per andare oltre il quotidiano e riscoprire la magia intrinseca della musica.
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| Agropelter - The Book of Hours |
Quando si pensa al rock progressivo, spesso si immaginano composizioni epiche e strumentazioni ricche, e gli Agropelter incarnano perfettamente l’essenza di questo genere. Sotto la direzione artistica di Kay Olsen, il gruppo riunisce talenti straordinari, tra cui rinomati musicisti come Jonas Reingold e Mattias Olsson. Utilizzando strumenti innovativi come il Mellotron e il Minimoog, ogni traccia dell’album si trasforma in una complessa narrazione sonora, esplorando nuove dimensioni musicali. Unitevi a noi per scoprire come gli Agropelter ridefiniscono le frontiere del rock, creando un ponte affascinante tra storia e modernità.
Immaginate di essere immersi in un universo musicale in cui la tradizione si fonde perfettamente con l’innovazione; questo è ciò che gli Agropelter offrono ai suoi ascoltatori. Con un sound che richiama le grandi orchestre dei maestri classici, e le audaci sonorità del rock progressivo, Kay Olsen e la sua formidabile squadra di musicisti danno vita a un’arte che supera ogni aspettativa. Ogni composizione è progettata per intrigare, con melodie accattivanti e una complessità dinamica che avvolge l’ascoltatore in un abbraccio sonoro unico.
Gli Agropelter rappresentano un progetto di rock progressivo nato dalla mente creativa di Kay Olsen, un nuovo protagonista nella vivace scena musicale norvegese. La loro musica trae ispirazione da icone del periodo prog, come Genesis, Camel e King Crimson, e dai grandi compositori classici quali Rachmaninoff, Beethoven, Bach, Vangelis e Terje Rypdal. Gli ascoltatori possono aspettarsi una ricca presenza di Mellotron, organi Hammond, ARP, cembalo, Minimoog e pedali per basso Taurus. Kay Olsen ha registrato tutte le chitarre, il basso, l’organo da chiesa e le tastiere, collaborando con musicisti di talento come Jonas Reingold al basso fretless, Mattias Olsson alle percussioni e al synth vintage, e Andreas Sjøen alla batteria, insieme a vari artisti classici per gli strumenti ad arco e fiati. Il disco è stato mixato e masterizzato dal talentuoso Jacob Holm-Lupo.
Gli Agropelter vanno oltre il concetto di band; è un viaggio sonoro che cattura l’essenza del rock progressivo contemporaneo, unendo tecniche moderne a una ricca eredità storica. Sotto la guida di Kay Olsen, il gruppo trova la sua identità in un panorama musicale in continua evoluzione, portando freschezza e originalità in ogni nota. L’album promette di trasportare gli ascoltatori in un mondo sonoro caratterizzato da intricate trame melodiche e paesaggi sonori avvolgenti. La combinazione di strumenti tradizionali e sintetizzatori vintage crea un’atmosfera che riecheggia le epoche passate, mentre invita il pubblico ad esplorare nuove dimensioni musicali. Ogni brano si sviluppa in una narrazione sonora ricca di temi complessi e variazioni dinamiche, proprio come i capolavori che hanno ispirato la band.
In sintesi, "The Book of Hours" degli Agropelter non è solo un album; rappresenta un viaggio affascinante attraverso complessi paesaggi sonori, dove il genio compositivo di Kay Olsen e la maestria degli altri musicisti si fondono in una proposta musicale avvincente. Invitiamo tutti gli amanti del rock progressivo a immergersi in questa esperienza, poiché l’arte degli Agropelter promette di risuonare a lungo nei cuori di coloro che l’ascoltano.
Tracks list:
1) Flute of peril 02:24
2) Leviator 05:49
3) Burial Mound 03:22
4) The Book of Hours
a) Part I 11:07
b) Part II 06:21
c) Part III 06:48
d) Part IV 09:03
Per un primo ascolto:
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| Lars Fredrik Froisle |
In un mondo in cui la musica è spesso relegata a semplici melodie di intrattenimento, Lars Fredrik Frøislie riesce a elevarla a una forma d'arte profonda e riflessiva. Con il suo secondo album da solista, “Gamle Mester”, Frøislie ci invita a un viaggio sonoro che abbraccia non solo la tradizione del rock progressivo, ma si intreccia anche con l'arte, la letteratura e la mitologia. La genesi di questo progetto è radicata nell’antica quercia “Den Gamle Mester” di Krødsherad Prestegård, un simbolo di saggezza e resilienza, che diventa il fulcro attorno al quale si sviluppano le intricati narrazioni musicali di Frøislie. Preparati a scoprire un'opera che non solo intrattiene, ma ispira anche una profonda riflessione sulla creatività e sul trascorrere del tempo.
Quando si parla di musica che va oltre il semplice ascolto, “Gamle Mester” di Lars Fredrik Frøislie emerge come un capolavoro che fonde abilmente note evocative e testi incantevoli. In questo album, il compositore non si limita a rendere omaggio ai precursori del rock progressivo, ma ci conduce attraverso un'esplorazione ricca di riferimenti mitologici e artistici. La presenza dell'albero “Den Gamle Mester” non è solo un simbolo, ma diventa il fil rouge di una narrazione che attraversa le varie tracce, culminando in composizioni memorabili come “De tre gratier”. Preparati a essere trasportato in un universo sonoro dove ogni canzone offre non solo musica, ma la possibilità di contemplare esperienze e emozioni universali.
La musica ha il potere di evocare emozioni che spesso trascendono le parole, e con “Gamle Mester”, Lars Fredrik Frøislie riesce a catturare questa essenza in un modo unico. Questo secondo album da solista è un tributo a quella continua evoluzione dell'arte che abbraccia l’influenza storica e culturale. Ispirato dall'albero secolare di Krødsherad e dalle antiche storie di bellezza e armonia, Frøislie ci guida attraverso un viaggio sonoro che inizia con l'intensa “Demring” e culmina in un canto epico. La fusione di rock contemporaneo e elementi classici testimonia non solo la versatilità dell'artista, ma invita anche gli ascoltatori a immergersi in un album che promette di lasciare un'impronta duratura nel panorama della musica progressiva.
In conclusione, "Gamle Mester" di Lars Fredrik Frøislie si presenta come un capolavoro che celebra l'eredità del rock progressivo, fondendo abilmente passato e presente in un'esperienza musicale senza pari. Attraverso un caleidoscopio di suoni e significati, l'album non solo intrattiene, ma invita a una profonda riflessione su l’arte e sulla creatività umana, lasciando un'impronta duratura nell'animo di chi ascolta.
Per riassumere, l'opera di Frøislie va oltre le semplici note musicali; è un viaggio emotivo che onora i grandi artisti che lo hanno preceduto e celebra la ricchezza delle tradizioni artistiche. "Gamle Mester" diventa così non solo una raccolta di melodie, ma un monumento all'immaginazione, invitando gli ascoltatori a esplorare le storie e le profondità della condizione umana attraverso una lente unica e innovativa.
Infine, "Gamle Mester" non è solo un album, ma un esperimento sonoro che sfida le convenzioni del rock progressivo e dell'arte stessa. Con il suo approccio creativo e riflessivo, Lars Fredrik Frøislie ci offre la possibilità di vivere un'esperienza musicale profonda e coinvolgente, destinata a rimanere nel cuore e nella mente di ogni ascoltatore, ben oltre l'ultima traccia.
Per un primo ascolto:
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| Gazpacho - Night |
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| Wobbler - From Silence To Somewhere |
L'album "From Silence to Somewhere" dei Wobbler segna un'importante pietra miliare nel panorama musicale contemporaneo. Con una fusione di Rock Progressivo, melodie vocative e una narrativa sonora avvincente, il gruppo presenta un a proposta artistica originale. Questo lavoro è caratterizzato da una varietà di elementi musicali che si intrecciano, creando un'esperienza immersiva per l'ascoltatore. La struttura dell'album è ponderata, con ogni brano che contribuisce a un tema più ampio, invitando a un'analisi dettagliata di ogni pezzo. In questo articolo, esploreremo le singole tracce e con una descrizione minima, esamineremo le strutture musicali, le armonie e le tematiche che rendono questo album così distintivo.
L'album si apre con una chiara intenzione di trasportare l'ascoltatore in un viaggio sonoro unico. "From Silence to Somewhere" è composto da quattro brani, ognuno dei quali contribuisce a un arco narrativo complesso. I Wobbler utilizzano una gamma di strumenti che spaziano dal pianoforte al flauto, infondendo ogni traccia con una energia vibrante. L'album si distingue per la sua capacità di mantenere viva l'attenzione, grazie ad una alternanza di sezioni melodiche e passaggi più virtuosistici. Questa varietà rende l'ascolto non solo piacevole ma anche intrigante, stimolando l'apprezzamento per l'abilità tecnica dei musicisti.
La struttura di ciascun brano è elaborata e ben congegnata, con un attento bilanciamento tra sezioni strumentali e vocali. Il primo brano, ad esempio, si sviluppa attraverso diverse parti che si armonizzano tra loro, mantenendo un flusso coerente. I Wobbler utilizzano ritmi complessi e cambi di tempo che arricchiscono la progressione musicale. Questa attenzione ai dettagli crea un'architettura sonora che invita all'ascolto ripetuto. Ogni ascolto rivela nuove sfumature e complessità,rendendo l'album un'opera in continua evoluzione.
Nel primo brano, le armonie si intrecciano magnificamente, creando un'atmosfera quasi magica. Le melodie sono sostenute da una base armonica ricca, permettendo ai vocalist di esprimere una vasta gamma emotiva. I contrappunti tra i vari strumenti offrono un'eco che amplifica la profondità delle composizioni. Ciò non solo arricchisce l'esperienza d'ascolto, ma genera anche una risonanza emozionale che è palpabile. Le scelte intime di arrangiamento rivelano un'attenzione meticolosa per l'equilibrio sonoro.
Il secondo brano rappresenta un'evoluzione significante, spingendo i confini di ciò che il Rock Progressivo può offrire. La complessità si manifesta in una serie di passaggi dinamici e cambi di tonalità, che abbondano in sorprese musicali. Le deviazioni ritmiche incoraggiano l'ascoltatore a rimanere attento e a lasciarsi trasportare dalle spire melodiche. La strumentazione rispecchia una maturità artistica, mostrando come i Wobbler sappiano unire innovazione e tradizione in maniera fluida. Questo brano in particolare evidenzia una padronanza timbrica che si traduce in una narrazione coinvolgente.
Il terzo brano dell'album è caratterizzato da complesse interazioni strumentali che si intrecciano in modo affascinante. Questa traccia mette in evidenza il dialogo tra i vari componenti del gruppo, dimostrando la loro affinità musicale. Ogni strumento, dall'organo alle chitarre, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo narrativo del brano. Le sezioni strumentali offrono momenti di pura estasi sonora, mentre le parti vocali conferiscono profondità e significato. L'interazione tra gli strumenti crea un tessuto sonoro ricco e stratificato, evidenziando la maestria del gruppo.
Il quarto brano affronta tematiche profonde, invitando l'ascoltatore a riflettere su questioni esistenziali. Le liriche, intrise di simbolismo, si intrecciano con la musica per creare un'esperienza profondamente emozionale. Le armonie vocali, unite a una strumentazione delicata, conferiscono una sensazione di introspezione. Questo pezzo culmina in un'esplosione di suoni che rappresentano la ricerca di significato e di connessione umana. L'intensità emotiva di questo brano lo rende il punto culminante dell'intero album.
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| Front Cover Album Collage (CD 7) |
Il Rock Progressivo norvegese degli anni '70 si distingue per la sua capacità di fondere insieme una varietà di influenze musicali, creando un sound unico che ha contribuito a definire il paesaggio musicale dell'epoca. Questo periodo vide la nascita e l'affermazione di band che, attraverso l'esplorazione di nuove strutture e sonorità, sono riuscite a lasciare la loro presenza nella storia della musica. Ogni brano proposto in questo secondo volume della mia personale compilation dedicata al Progressive norvegese rappresenta un tassello importante per comprendere la complessità e la diversità del genere in quel decennio.
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| Rock Progressivo in Scandinavia - CD 7 (Norvegia) |
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| Front Cover Album Collage (CD 6) |
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| Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger |
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| Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger (Cover Back) |
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| The Windmill - Mindscapes |
The Windmill - "Mindscapes"
"Mindscapes", l'ultimo lavoro in studio della rinomata band norvegese The Windmill, rappresenta un viaggio musicale che trascende le convenzionali frontiere del rock progressivo. Caratterizzato da un equilibrio squisito tra melodia e complessità tecnica, questo album segna un punto di svolta nella discografia della band. La narrazione sonora, intricata e ricca, invita l'ascoltatore a immergersi completamente nelle sue dinamiche e sfumature.
Panorama di "Mindscapes"
L'album si apre con una traccia che imposta immediatamente lo stato d'animo e le premesse per un'avventura sonora inusuale. Con "Mindscapes", i The Windmill proseguono la loro naturale evoluzione sonora, coniugando armoniosamente elementi tradizionali del prog con sperimentazioni audaci. La capacità di narrare storie attraverso i loro strumenti rimane una delle caratteristiche distintive della band, dimostrando una maturità e una profondità artistica che pochi riescono ad eguagliare.
Analisi dettagliata del brano d'apertura
La traccia d'apertura "Fear" (22:47), serve come porta d'accesso al mondo di "Mindscapes", stabilendo un dialogo intimo con l'ascoltatore. Gli accordi iniziali, accompagnati da una delicata tessitura di tastiere, preannunciano un viaggio emotivo e musicale senza precedenti. La band dimostra fin dai primi momenti una padronanza della dinamica e dell'arrangiamento che rende ogni passaggio, dal più tenue al più esplosivo, una scoperta continua.
Analisi dei brani successivi dell'album
"Calton Hill", una composizione che riflette sul passare del tempo, mescolando nostalgie e speranze, con un impressionante sezione ritmica.
"I Still Care", offre un'esperienza quasi cinematografica, con suoni che evocano le meraviglie naturali del nord e la loro effimera bellezza.
"Nothing in Return", un pezzo complesso che esplora i temi del viaggio interiore e della ricerca di sè attraverso metafore musicali intricate, racchiudendo in sè l'essenza emotiva e compositiva di tutto l'album. La capacità della band di amalgamare le esperienze vissute nei precedenti brani culmina in una composizione che è allo stesso tempo un addio e una promessa di avventure future. "Nothing in Return" lascia l'ascoltatore in uno stato di contemplativa soddisfazione, desideroso di ripetere l'esperienza sonora.
Confronto con l'album precedente
"Mindscapes" mostra una crescita sostanziale rispetto al suo predecessore. Se gli album precedenti della band erano caratterizzati da un forte imprinting melodico e una spasmodica ricerca armonica, con "Mindscapes" i The Windmill abbracciano una maggiore libertà espressiva. Le strutture dei brani sono più fluide, la varietà timbrica più ampia e l'introspezione lirica più profonda, segnando un'evoluzione che mantiene fedeli i fan di lunga data pur attirando nuovi ascoltatori.
Evoluzione sonora della band
L'evoluzione sonora dei The Windmill si manifesta pienamente in "Mindscapes", dove ogni brano rappresenta un colore diverso della loro cromia musicale. La band ha saputo mantenere la propria identità, arricchendola di nuove sfumature e influenze, testimoniando un processo di maturazione che poche band del loro genere possono vantare. Quest'album segna quindi non solo un punto di arrivo ma anche di partenza verso nuove esplorazioni musicali.
Considerazioni finali e raccomandazioni
"Mindscapes" è, senza dubbio, un capolavoro del rock progressivo contemporaneo che esalta le capacità narrative e compositive dei The Windmill. Rappresenta un punto di riferimento per gli amanti del genere e un'esemplificazione lampante dell'abilità della band di reinventarsi e crescere. Consigliato calorosamente a chiunque apprezzi la musica pensata e suonata con genuina passione e perizia, "Mindscapes" è un viaggio da intraprendere con gli occhi chiusi e il cuore aperto.
Tracks lists:
1) Fear 22:47
2) Calton Hill 04:55
3) I Still Care 06:52
4) Nothing in Return 05:55
Line-up
Erik Borgen - Chitarre, voce
Arnfinn Isaksen - Basso
Stig Andrè Clason - Chitarre
Morten Clason - Flauto, saxsofono, voce
Jean Robert Viita - Tastiere, voce
Kristoffer Utby - Batteria
Per un primo ascolto:
Discografia:
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| The Windmill - To Be Continued... |
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| The Windmill - The Continuation |
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| The Windmill - Tribus |
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| Jordsjo - Salighet |
Jordsjo è il fiore all'occhiello della Karisma Records. La band formatasi ad Oslo in Norvegia, per i suoi lavori trae ispirazione da diversi fantasiosi fattori. Si ispira un pò ai vecchi film horror, alla sinth music tedesca degli anni '70, al jazz norvegese, alla musica popolare svedese, ai romanzi fantasy ed infine anche alla natura norvegese.
Seguendo la tradizione del miglior rock nordico del secolo scorso, i Jordsjo riescono a fondere il rock progressivo con il folk creando fantastiche melodie, attraverso un viaggio musicale dai passaggi minimalisti del mellotron fino alla piena tempesta rock.
"Salighet" è il quarto vero e proprio album in studio della band. Sette nuove tracce, che compongono quello che si preannuncia essere uno dei più grandi album prog del 2023. Con Salighet, i Jordsjo percorrono un viaggio tra vette ed abissi musicali, esplorando diverse forme di estasi attraverso varie composizioni e testi fantasiosi. Che si tratti di una danza, di una escursione in montagna, di una fiaba, di riflessioni religiose o di altri tipi di viaggi interiori, in un colorato suono folk-sinfonico. La musica è un contrappunto alla vita quotidiana mondana e desidera mostrare il mistero e le realtà alternative, con grandi dinamiche e drammaticità, sempre alla ricerca di una buona melodia.
Anche Salighet trae ispirazione dal jazz nordico e dalla musica folk, dalla musica classica del 1900 e dal rock di fine anni '60 e '70 in piena espansione sensoriale, creando la propria potente miscela musicale.
La band è composta dal polistrumentista Hakon Oftung ( The Chronicle of Father Robin, Ex Tusmorke, Black Magic ) e dal batterista Kristian Froland.
Tracks Listing:
1) Invokasjon 2:50
2) Sankeren 7:20
3) Salighet I 6:15
4) Salighet II 6:10
5) Ura 6:40
6) Danseritualer fra Jordsjo - Prosesjon & Ekstase 2:60
7) Stjernestigen 10:20
(Per un primo ascolto)
Jord (2018)
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| Jordsjo - Jord |
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| Jordsjo - Nattfiolen |
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| Jordsjo - Pastoralia |
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| Jordsjo - Salighet |