domenica 25 settembre 2011
Track - Track Rock 1974 (Prog Rock Italy)
Gruppo semisconosciuto del panorama prog rock italiano. Il gruppo è stato creato dagli ex "Nuova Idea" Belloni e Siani, dopo lo scioglimento del loro gruppo. Hanno realizzato un unuco album,questo "Rock Track" nel 1974,contenente nove brani, dei quali il più interessante è lo strumentale "track".
Il disco è difficilissimo da trovare e non è ancora stato ristampato in CD.
Line-up:
Cacao (voce,armonica)
Ricky Belloni (chitarra,mandolino,voce)
Guido Guglielminetti (basso,voce)
Paolo Siani (batteria,percussioni,tastiere,voce)
sabato 3 settembre 2011
Allegri Leprotti - Au Zulo' 2007 (Jazz Symphonic Prog)
Anno : 2007
Titolo : Au Zulo
Genere : Italian Progressive Rock
Country : Italia
Track List:
01 - Au Zulò (part 1)
02 - Mohammed
03 - I Nuovi Abiti
04 - Arancio o Rosso?
05 - Il Garzone dell'Autorimessa
06 - Magellano el Navegador
07 - Caro Amore
08 - Casablanca
09 - Gli Oriazi e i Curiazi
10 - Il Separè di Cartone Ondulato
11 - Sorda al Mio Richiamo
12 - Mi Hai Lasciato
13 - Casablanca Reprise
14 - Au Zulò (part 2)
Line-up:
Ferdinando Faraò - Batteria/Percussioni
Francesco Forges - Voce/Tastiere/Piano/flauto
Peppo Gallucci - Chitarra
Roberto Passador - Voce/Mandolino
Lorenzo Serafin - Sax Tenore/Clarinetto
Also Featuring:
Valerio Beffa - Sax alto e tenore
Carola Caruso - Voce e Voce Recitante
Vitaliano De Rossi - Violino
Mario Frascotti - Percussioni
Silvano Melloni - Mellotron
Roberto Romano - Sax Tenore be Clarinetto
Tony Rucco - Voce Recitante
Link esterno:
domenica 31 luglio 2011
The RedZen - Void (2011) Italian Jazzprog Symphonic
domenica 3 luglio 2011
Yes - Fly From Here (Symphonic Prog) 2011
domenica 29 maggio 2011
Fabio Zuffanti - Ghiaccio 2010 (Crossover Italian Prog)
01 - Ghiaccio
02 - Ultravoid
03 - La Talpa
04 - Salto In Lungo
05 - Le Fabbriche Felici
06 - Guardiamo Dentro La Scatola
07 - Due Sonetti Dinanzi Al Just Cavalli
08 - Il Costruttore Di Elefanti
09 - Cinque All'Alba
Fabio Zuffanti ,musicista genovese, è attivo dal 1994 come bassista e compositore in svariati gruppi e progetti solisti. Ecco tutti i progetti e relativa discografia:
ARIES (pop/prog)
Duo formato da Fabio Zuffanti e dalla cantante Simona Angiolini coadiuvati da musicisti ospiti.
1 - Aries (2005)
2 - Double Reign (2010)
FINISTERRE (prog/sperimetale/postrock)
1 - Finisterre (1994)
2 - In Limine (1996)
3 - Live - Ai Margini Della Terra Fertile (1997) live CD
4 - In Ogni Luogo (1999)
4 - Live At Progday 1997 (2000) live CD
5 - Storybook (live CD)
6 - Harmony Of The Spheres (2002)
7 - La Meccanica Naturale (2004)
HOSTSONATEN (prog/jazz/folk)
1 - Hostsonaten (1996)
2 - Mirrorgames (1998)
3 - Springsong (2002) Part IV of Seasonscycle Suite (Remastered 2009)
4 - Springtides (2004) Anthology of rarities
5 - Winterthrough (2008) Part III of Seasonscycle Suite
6 - Autumnsymphony (2009) Part II of Seasonscycle Suite
7 - Summereve (2010) Part I of Seasonscycle Suite
TOMMASO LABRANCA & FABIO ZUFFANTI (pop rock)
1 - Applesina (2008)
2 - Una Zampa Più Corta (2010)
LAZONA (postrock)
1 - Le Notti Difficili (2003)
MASCHERA DI CERA (prog italiano anni '70)
1 - La Maschera Di Cera (2002)
2 - Il Grande Labirinto (2003)
3 - In Concerto (2004) live CD
4 - Gouveia Art Rock (2004) live DVD
5 - Luxade (2006)
6 - Petali Di Fuoco (2010)
FABIO ZUFFANTI & VICTORIA HEWARD (opera rock)
1 - Merlin - The Rock Opera (2000)
QUADROPHONIC (avanguardia)
1 - TECNICOLOR 2100 (1999)
2 - Third Ear Band Demixed (2000)
3 - Sei Paesaggi Nella Pioggia (2001)
4 - Il Giorno Sottile (2002)
5 - Le Fabbriche Felici (2003)
6 - Gennaio Senza Luce (2005)
ROHMER (elettronica/prog/postrock)
1 - Rohmer (2008)
R.U.G.H.E. (musica noise/rumoristica/elettronica/doom metal/classica)
Progetto nato da un'idea di Zuffanti,Boris Valle e Carlo Carnevale.
1 - R.U.G.H.E. (2009)
FABIO ZUFFANTI SOLO (crossover prog)
1 - Pioggia e Luce EP (2007)
2 - Fabio Zuffanti (2009)
3 - Ir (2009)
4 - Ghiaccio (2010)
COLLABORAZIONI:
THE ANCIENT VEIL (1995) Autore dei testi
ZAAL - La Lama Sottile (2004) Bassista
DAAL - Daal (2009) Bassista
GIANCARLO ONORATO - Sangue Bianco (2010) Tastierista
domenica 10 aprile 2011
Le Orme - La Via Della Seta (Italian Symphonic Prog) 2011
Come l' Araba Fenice, come il Gatto dalle Sette Vite, come un Highlanders LE ORME rinascono e ritornano ogni volta più straordinari ed emozionanti che mai. Alcune incomprensioni avevano minato l'esistenza del gruppo progressive più longevo della storia ma con un incredibile colpo di coda il batterista Michi Dei Rossi ha ripreso in mano e ben saldamente la situazione dando nuova vita ad una delle più stupefacenti leggende che la musica italiana ricordi. LE ORME, che con l'ellepi Collage (1971) hanno dato inizio alla musica progressive e una svolta epocale al costume italiano, risorgono dalle loro ceneri con un entusiasmante concept album come da decenni non se ne sentivano e vedevano dal titolo chiaramente evocativo, LA VIA DELLA SETA in uscita a metà Aprile e già presentato alla stampa il 22 marzo all' Hard Rock Cafè di Roma. LE ORME arricchiscono il loro straordinario percorso creativo con l'ennesima opera che prosegue, inarrestabile, il cammino lungo le strade del rock sinfonico, romantico e progressivo; questo percorso che, in 45 anni di attività, ha partorìto album capolavoro come Collage, Uomo di pezza, Felona e Sorona, Contrappunti, Florian... oggi è più vivo, attuale, che mai. Tutto questo a dimostrazione che il Progetto LE ORME, grazie all'affetto che i fans hanno dimostrato in tutti questi anni, continuerà ancora per molto, molto tempo con la qualità che lo contraddistingue. Ieri, oggi, domani semplicemente LE ORME!
Tracks list:
domenica 3 aprile 2011
Porcupine Tree - On The Sunday Of Life (1991) UK Heavy Prog (Remastered 1997)
sabato 26 marzo 2011
La Rossa - A Fury Of Glass (1983) Eclectic Prog (Francia)
mercoledì 16 marzo 2011
(Divagazione storica)150° anniversario dell'unità d'Italia
La Sicilia
Bandiera Siciliana |
L'Italia, senza la Sicilia non lascia alcuna immagine nell'anima: qui è la chiave di tutto. Così scrisse, da Palermo,Goethe il 13 aprile 1787: Aveva ragione: questa terra è molto più di un isola ed è molto più anche di una semplice regione italiana, è una terra che nel lento snocciolarsi dei secoli ha visto passare sul proprio suolo praticamente tutti, perchè tutti hanno sempre ambito a far propria un'isola che stava al centro del Mediterraneo quando il Mediterraneo era al centro del mondo. Ausoni, Fenici, Ioni, Dori, Cartaginesi, Romani, Vandali, Goti, Ostrogoti, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Sabaudi, Austriaci, Borbonici, fin poi all'unificazione italiana, i Siciliani hanno visto passare veramente di tutto, hanno visto davvero scorrere tutta la storia d'avanti ai loro occhi lucidi. E proprio questa storia con la esse maiuscola, cosi articolata e cosi complessa fatta di mille bandiere e di mille lingue, fatta di momenti di straordinario splendore ma anche di momenti drammaticamente difficili, proprio questa storia ha paradossalmente donato alla Sicilia quelle esperienze e quella profonda cultura di popolo che alla fine la hanno resa cosciente di essere una e di appartenere solo a sè stessa. Pochi forse ci fanno caso, ma la lingua siciliana non contempla il tempo futuro: per esempio, io partirò viene reso in siciliano con "iù àia pattiri", io devo partire. La loro storia e le mille dominazioni che hanno segnato la loro terra hanno infuso ai Siciliani la profonda coscienza della estrema caducità e della estrema temporaneità delle cose umane. C'è una bellissima opera del siciliano Nino Martoglio che rende bene l'idea:" 'A notti non fa friddu", la notte non fa freddo. Questo hanno imparato i Siciliani dalla loro storia, che la notte non fa freddo, anche quando il freddo c'è ed è pure tanto: i Cartaginesi come i Romani, i Bizantini come gli Arabi, i Normanni come gli Spagnoli, i Francesi come i Sabaudi e gli Austriaci, tutti ma proprio tutti sono arrivati in Sicilia da padroni ma alla fine tutti, presto o tardi, "si nni eru vastuniati", se ne sono andati bastonati. Forse, allora, l'essenza ultima di questa terra quasi impossibile da capire per chi siciliano non è, sta tutta in quel principio che proprio un suo figlio illustre, Archimede di Siracusa, teorizzò poco più di 2200 anni fa. E' lo stesso principio che permette di galleggiare anche alle navi più grandi e pesanti. Ed è una lezione che la Sicilia e i Siciliani hanno imparato dalla loro stessa storia, sulla loro stessa pelle, fino a farla diventare parte di loro stessi. E' appunto il famoso principio di Archimede: trasformare sempre in spinta verso l'alto il peso che li schiaccia.
Per chi la storia la ama e per chi sa comprendere i veri significati e la vera importanza, scorrere la storia della Sicilia vuol dire entrare nel cammino affascinante di un'isola che non solo ha respinto nei millenni il soffio delle più diverse culture, ma soprattutto ha saputo poi armonizzarle in una sintesi perfetta e senza eguali. La storia di questa isola, cuore del Mediterraneo nell'epoca in cui il Mediterraneo era il mondo, ha ispirato anche nella letteratura opere e racconti epici, storie di Re e di Principi, di paladini e di cavalieri, di regni e di gesta eroiche: tutto questo sta alla base di tradizioni e sentimenti popolari ben radicati, tradizioni e sentimenti antichi di secoli e che ancora oggi continuano a costituire l'anima più profonda e vere di questa terra.
Già 10.000 anni primi di Cristo, qualcuno incise sulle pareti della grotta di cala dei Genovesi a Levanzo (isole Egadi) immagini tratte dalla propria quotidianità di cacciatore: cavalli,cervi,animali in generale. Ben organizzate comunità del Paleolitico inferiore ci hanno poi lasciato tracce consistenti della loro presenza sull'isola attraverso numerosi graffiti rinvenuti nella grotta dell'Addura, sul versante nord-occidentale del monte Pellegrino, presso Palermo: 16 figure umane, incise in stile naturalistico, impegnate a celebrare un rituale. Le ceramiche protogeometriche trovate nelle isole Eolie e risalenti ad un periodo compreso tra il XVI e il XVII secolo A.C. sono poi testimonianza di antichissimi contatti intrattenuti tra le popolazioni locali e il mondo egeo-miceneo; alla stessa età del Bronzo risale la civiltà autoctona di Thapsos, che ci ha lasciato anche una vasta produzione di coppe in terracotta e pide tubolare. Quella che forse rappresenta la prima di una lunga serie di invasioni che hanno costellato la storia siciliana risale all'età del Ferro, periodo in cui sembra potersi datare l'arrivo di un popolo peninsulare, gli Ausoni: Passando ad epoche più recenti, alla vigilia dell'arrivo dei primi colonizzatori greci, erano in pratica quattro gruppi etnici stabilmente stanziati in Sicilia: gli autoctoni Sicani e Siculi (questi ultimi fondatori dell'attuale Messina all'epoca di Zancle, cioè "falce"), gli Elimi a Segesta ed Erice, i Punici di Cartagine (eredi dei Fenici) a Mozia, Panormo (l'odierna Palermo) e Solunto.
Le prime popolazioni greche arrivarono intorno all'VIII secolo A.C. e iniziarono da subito a fondare importanti centri: gli Ioni provenienti dalla Calcide fondarono Naxos (nel 735 a.C.), Leontinoi (l'attuale Lentini), Katana (oggi Catania) intorno al 729 a.C., Himera: opera dei Dori fu invece la costruzione di Siracura nel 733 a.C.. Akrai,Casmene,Camarina,Megara Hyblaea, Selinunte nel 627 a.C.., Gela, Agrigento nel 580 a.C... In quasi tutti i casi di trattava di colonie con governi oligarchici e con economie principalmente agricole, colonie che però ben presto divennero anche importanti centri di scambio di porpora fenicia, di bronzi etruschi e di ceramiche greche e che iniziarono anche a coniare moneta. Un personaggio di questa epoca che senza dubbio merita di essere ricordato è il legislatore catanese Caronda, creatore del primo codice di leggi scritte: le sue leggi costituirono un'importante barriera agli abusi delle classi nobiliari, anche se le paure e gli scontenti popolari favorirono comunque la graduale ascesa al potere da parte di demagoghi assetati di potere assoluto. Nel 608 a.C., con un colpo di stato a Leontinoi, si aprì la cosiddetta "epoca dei tiranni": Panaaetios di Leontinoi è il primo tiranno siciliano. I vari tiranni che fecero la storia dell'isola in questa fase storica, se è vero che in alcuni casi si macchiarono di grandi crudeltà, è pure vero che in altri seppero anche essere governanti illuminati, capaci di assicurare splendore e benessere alle città siciliane da loro governare. E così, per esempio, ricordiamo Falaride che nel 570 compie un massacro di cittadini nel tempio di Zeus e diviene tiranno di Agrigento, ma ricordiamo anche Gelone di Gela che provò ad unificare tutta la Sicilia greca conquistando anche Siracusa nell'anno 485 e trasferendovi quasi tutta la popolazione di Gela, Camarina e Megara. Tipici di tutta questa fase storica dell'Isola sono comunque i continui scontri tra Siculi (che, guidati da Ducezio, vennero sconfitti nel 440 subendo anche la distruzione della capitale Palike) e popolazioni greche e gli altrettanto continui scontri tra Greci e Cartaginesi: Questi, alleati di Selinunte, vennero dapprima sconfitti nella battaglia navale di Himera del 480 dai tiranni Terone e Gelone, ma riuscirono poi a rifarsi nel 406 con una serie di azioni militari che li portarono a estendere la propria influenza su gran parte dell'isola, con la sola importante eccezione di Siracusa. Siracusa, una colonia greca che ad un certo punto gli stessi greci (in particolare Atene) iniziarono a vedere con preoccupazione a causa del suo splendore sempre crescente. Fu durante la guerra del peloponneso che gli Ateniesi appoggiarono gli Elimi contro Siracusa, andando tuttavia incontro ad una cocente sconfitta navale nel 415: i Siracusani sbaragliarono la flotta ateniese e alla fine si contarono 12.000 caduti siracusani a fronte di 50.000 caduti ateniesi. Quando si parla di Siracusa non si può non citare tiranni come Dionisio I ( che tra il 406 e il 367 dotò Siracusa di una possente cinta muraria lunga 22 chilometri, ma che è ricordato anche per la sua avidità che lo spinse addirittura a sottrarre il mantello d'oro alla statua di Zeus), Dionisio II ) che, regnando dal 367 al 354, richiamò a corte il filosofo Platone, venduto come schiavo dal suo predecessore Dionisio I), Agatocle ( che tentò invano la conquista di Cartagine), Ierone. Questa fu comunque anche un'epoca di grande fermento culturale, in cui operarono personaggi come il tragediografo Eschilo, che nel 472 fece rappresentare a Siracusa la sua tragedia "I Persiani": Sempre nel V secolo a.C. venne edificato il maestoso tempio dorico di Segesta, rimasto pressochè intatto sino ai giorni nostri, mentre al III secolo a.C. risale la costruzione di quel capolavoro dell'architettura teatrale che è il teatro greco di Taormina.
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FONTE: Siciliamia.net
Per approfondire l'argomento: http://www.siciliamia.net/sicilia.htm#senso
Siculi, Sicani ed Elimi