domenica 21 novembre 2010

Colossus Projects - Dante's Paradiso ( The Divine Comedy part. III ) 2010 Various Artists

                                       Colossus Projects

                                                          Dante's Paradiso

                                            (The Divine Comedy Part. III)

Colossus Projects - Dante's Paradiso


Si completa la saga progressiva della divina commedia del sommo Dante Alighieri voluta e concepita dall’ etichetta norvegese “Colossus Project” e realizzata in collaborazione con la “Musea Records” (etichetta francese sempre attenta al movimento progressivo). Anche questo ultimo atto (Paradiso) è stato redatto con 4 splendidi CD con eccellenti interpretazioni da parte di tutti gli artisti partecipanti al progetto. Da notare come ancora una volta, anche per questo terzo lavoro, i musicisti si siano attenuti soltanto all’uso di strumenti in voga negli anni ’70 come: Hammond, Mellotron, Minimoog, Rhoades Fender Etc…., anche le musiche,naturalmente, trasudano tutta l’atmosfera degli anni ‘70 (Genesis, Yes,Van Der Graaf Generator, E.L.P. Etc…).

Track Listing:

CD 1

01) Marco Lo Muscio - Intro The Celestial Way
02) Little Tragedies - Canto I
03) Nuova Era - Canto II
04) Greewall - Quel Mare Al Qual Tutto Si Move
05) Mathijs Herder - Longing
06) Nexus - El Secundo Reino
07) Brighteye Brison - Under Ornens Vingur
08) The Redzen - Alexa In The Cage
09) Tommy Eriksson - Fallig Into Bliss

CD 2

01) Posto Blocco 19 - L'Ultima Acqua
02) Oracle - Kings Of The Future Past
03) Faveravola - Del Francescano Sole
04) Armalite - Il Cerchio, La Luce e La Virtù
05) Groovector - Houkutja Kuninkaat
06) Roz Vitalis - Canto XIV
07) De Rossi & Bordini - Dentro La Cerchia Antica
08) Echoes - Nel Cerchio Di Luce
09) Jaime Rosas - Cruz Del Sur

CD 3

01) Kbridge - Canto XVIII
02) Simon Says - The Needle's Eye
03) Colossus Project - In The Eye Of The Eagle
04) Ozone Player - Canto 21
05) Jinetes Negros - A Li Occhi belli
06) Blank Manuscript - Living Star
07) Nemo - Sans Voix
08) Daal - Static Stars
09) Matthijs Herder - Sacratus

CD 4

01) Mist Seasons - Defending Hands
02) Kotebel - Canto XXVIII
03) Tabula Smaragdina - Angyal
04) Raimundo Rodulfo - El Sol De Sus Ojos
05) Flamborough Head - Labyrinth Of Light
06) Lady Lake - Miserere Mei
07) Yesterdays - 33
08) Marco Lo Muscio - Outro
09) Atlantis 001 - Conclave Deorum

domenica 31 ottobre 2010

Antonius Rex - Per Viam 2009 (Italian Progressive Rock)

                                  Antonius Rex - Per Viam


Antonius Rex - Per Viam

Continua l'incredibile leggenda degli Antonius Rex, con questo ennesimo lavoro basato su composizioni esoteriche, realizzato dal solito Antonio Bartoncetti alla chitarra e dalla tastierista, arrangiatrice ed ingegnere del suono Doris Norton. "Per Viam", trascina l'ascoltatore in una atmosfera soprannaturale fatta di visioni fantastiche, oscure e paradisiache. A voi l'estrema sentenza.

Tracks list:

01) Micro Demons 5:05
02) Per Viam 6:39
03) Woman Of The King 8:52
04) Spectra 7:49
05) Angels & Demons 7:49
06) Ufdem 6:28
07) Antonius Rex Prophecy 11:14

Line-up

Antonio Bartoncetti: Vocals,Guitars
Doris Norton: Keyboards,Vocal,Digital Drum,Sound Construction,Computer.
Florian Gorman: Acoustic Drum
Monika Tasnad: Medium
Link esterno:http://www.antoniusrex.com/

Discografia:http://www.antoniusrex.com/discography.htm




                            Full Album



Antonino Bartoncetti 1974

                                                                

Doris Norton 1984




Apoteosi - Apoteosi (Italian Symphonic Prog) 1975

                                       Apoteosi - Apoteosi

Apoteosi

Gruppo semisconosciuto (calabrese, di Palmi), del panorama progressivo italiano, ed anche molto sottovalutato, nonostante avesse proposto un discorso musicale veramente interessante. Probabilmente l'anno di uscita del disco ha penalizzato questi ragazzi e questo stupendo album che alterna pause melodiche a passaggi stupendi (sullo stile PFM per intenderci). Disco immancabile in tutte le discografie progressive. MOLTO RACCOMANDATO.

Tracks list:

1) Embrion
2) Prima Realtà
3) Frammentaria Rivolta
4) Il Grande Disumano
5) Oratorio
6) Attesa
7) Dimensione Da Sogno
8) Apoteosi

Line-up

Marcello Surace - Batteria
Federico Ida - Basso/Flauto
Franco Vinci - Chitarre/Voce
Silvana Ida - Voce
Massimo Ida - Tastiere

Questo disco era nato da un progetto di Federico Ida (scomparso nel 1992) ed alla sua memoria è dedicato.
Link esterni:
http://www.myspace.com/apoteosi
http://www.youtube.com/watch?v=gpNfI1yrewY&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=ayAFXlBbQz8&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=tHng3zdROVY&feature=related

Note di copertina:
( Questo disco non è il frutto di una minuziosa ricerca strumentale, bensì è la sintesi di impressioni istantanee. Si nota, infatti,una certa frammentarietà di composizione, caratteristica da noi accettata perchè rispecchia in parte il problema da noi trattato.
Frammentarietà e disunione, sono le piaghe che purtroppo esistono nel meridione.
Forse qualcuno nel ricevere questo nostro messaggio potrà dirci: "Pensate che ciò possa essere valido ai fini di una riscossa che trasformi in meglio il meridione?"  Non vogliamo scoprire le individuali motivazioni di coloro che potrebbero porre siffatta domanda, bensì ci interessa prendere atto di un atteggiamento di diffuso scetticismo nei confronti di ogni iniziativa del genere e di una scontata chiusura mentale.
Il meridione rischia di restare apaticamente assopito nel suo malessere e vi è quasi una rassegnazione al ruolo di subalterno.
Noi pensiamo invece che nel meridione, pur nel quadro di questa antica stanchezza, vi sia oggi la necessità di un pizzico di riflessione, di maturità culturale, che possano, un giorno, a dispetto del sonno di molti, trasformarsi in forza motrice per le realizzazioni di una società migliore.)

-FEDERICO IDA-

venerdì 22 ottobre 2010

La Comparsa dell' Uomo sulla Terra

                        La Comparsa dell' Uomo sulla Terra

La Comparsa dell' Uomo sulla Terra

               La Comparsa Scientifica dell’Uomo sulla Terra

Introduzione

Il presente elaborato si propone di illustrare in maniera dettagliata i processi evolutivi che hanno condotto all’emergere dell’uomo moderno, Homo sapiens, a partire da oltre sette milioni di anni fa. Basandosi su evidenze fossili e dati genetici aggiornati, il saggio esamina l’evoluzione dell’uomo in un contesto strettamente scientifico, adottando un linguaggio formale e accademico. L’obiettivo è mettere in relazione le teorie evolutive, come la selezione naturale, le mutazioni e l’adattamento, con le prove fossili e i meccanismi genetici alla base della trasformazione delle popolazioni ancestrali. In tale contesto sono esclusi approcci filosofici e inutili congetture religiose, concentrandosi esclusivamente sulle evidenze e sulle dinamiche scientifiche che hanno plasmato la comparsa dell’uomo.

Sviluppo

La teoria dell’evoluzione, elaborata a partire dagli studi di Charles Darwin e successivamente integrata da scoperte nel campo della genetica, rappresenta il fondamento alla base dell’intesa scientifica dell’origine dell’uomo. Un ruolo centrale in questo contesto è attribuito al meccanismo della selezione naturale, che ha favorito la sopravvivenza degli individui più adatti a mutamenti ambientali e biologici. Attraverso processi di mutazione e adattamento, le popolazioni ancestrali hanno acquisito variazioni genetiche che, nel corso di milioni di anni, hanno contribuito gradualmente al passaggio da forme primordiali a quelle più complesse e specifiche.

I reperti fossili costituiscono una fonte indispensabile e fondamentale di dati per il tracciamento del percorso evolutivo che ha portato alla comparsa dell’Homo sapiens. Resti ossei, impronte e altri artefatti archeologici rintracciati in varie regioni del globo permettono di delineare una linea temporale complessa. Le evidenze paleontologiche, supportate da studi isotopici e datazioni radiometriche, indicano una progressiva differenziazione anatomica e funzionale delle specie umane, partendo dai primi ominidi che vissero in Africa. In particolare, la scoperta di specie come Australopithecus afarensis e Homo habilis ha messo in luce come la combinazione di mutazioni genetiche e pressioni selettive abbia condotto allo sviluppo di caratteristiche peculiari, quali la postura eretta, l’aumento della capacità cranica e l’uso di strumenti.

Le trasformazioni genetiche determinanti sono alla base di ogni variazione morfologica. Il ruolo delle mutazioni – intese come variazioni nel materiale genetico – si manifesta in numerosi esempi, tra cui quelle che hanno influenzato lo sviluppo del cervello e delle strutture scheletriche. Gli studi di genetica molecolare hanno evidenziato come piccoli cambiamenti nel DNA possano, attraverso processi ripetitivi e accumulazione di effetti, portare a innovazioni fisiologiche e comportamentali. Inoltre, la duplicazione genica e la diversificazione degli alleli hanno fornito un substrato su cui la selezione naturale ha potuto agire, garantendo l’adattamento in ambienti in continua evoluzione.

L’adattamento in questo contesto è inteso come la capacità degli individui di rispondere in maniera efficace alle variabili ambientali, un aspetto che ha permesso agli ominidi di colonizzare diversi habitat. I cambiamenti climatici, insieme alle trasformazioni geografiche, hanno esercitato pressioni selettive che hanno favorito l’evoluzione di tratti specifici. Per esempio, in contesti di scarsità di risorse e variabili climatiche estreme, la capacità di sopravvivere ha richiesto modificazioni sia comportamentali che fisiologiche, tra cui il miglioramento della termoregolazione e l’efficienza nel consumo energetico.

Un ulteriore contributo essenziale alla comprensione dell’evoluzione umana è dato dallo studio comparato del genoma degli ominidi. L’analisi comparativa tra il DNA degli esseri umani moderni e quello di altre specie, come i primati, ha rivelato un’elevata similarità, attestando un antenato comune. Le differenze riscontrate, pur essendo di piccola entità percentuale, sono sufficienti a spiegare le variazioni fenotipiche e comportamentali osservabili. L’importanza di eventi come la selezione naturale si evidenzia chiaramente nella trasmissione e fissazione dei tratti vantaggiosi, che da subito si sono riproposti nelle successive generazioni.

Durante il periodo compreso tra 7 milioni di anni fa e l’ascesa dell’Homo sapiens, numerosi eventi di specializzazione si sono susseguiti, scandendo tappe fondamentali nel percorso evolutivo. La transizione dagli ominidi arcaici, caratterizzati da adattamenti legati alla vita arboricola, fino alle specie che hanno paventato le prime forme di bipedismo e l’utilizzo di strumenti, costituisce una serie di passaggi documentati grazie ad abbondanti reperti fossili. I cambiamenti morfologici, osservabili nelle ossa del cranio, nei denti e nella struttura scheletrica, attestano una progressiva specializzazione funzionale e cognitiva.

Le analisi biochimiche e molecolari applicate agli scheletri fossili hanno permesso di identificare mutazioni puntiformi e variazioni nel codice genetico, le quali hanno favorito il processo di divergenza tra le varie specie. In quest’ottica, la mutazione rappresenta non solo un fenomeno casuale, ma anche un fattore critico per l’introduzione di innovazioni genetiche che, sotto la pressione della selezione naturale, hanno indirizzato le popolazioni verso una migliore adattabilità. Il continuo accumulo di mutazioni benefiche è stato determinante per l’evoluzione delle capacità cognitive, che si riflettono nella complessità del comportamento umano.

In parallelo all’evoluzione normativa dei tratti fisici, si sono sviluppati anche processi di organizzazione del tessuto cerebrale, che hanno favorito lo sviluppo di abilità cognitive e comunicative. Numerosi studi hanno evidenziato collegamenti tra le modifiche nei geni regolatori e l’espansione della corteccia cerebrale umana, un fattore essenziale che ha permesso l’emergere della cultura, della tecnologia e della comunicazione. Questi progressi, seppur non trattati in ambito filosofico, hanno avuto un impatto determinante sul successo evolutivo dell’Homo sapiens.

L’integrazione di dati provenienti da studi di paleontologia, genetica molecolare e biologia evolutiva ha permesso di ricostruire un quadro coerente e dettagliato dei passaggi evolutivi che hanno portato al presente stato dell’evoluzione umana. Le evidenze raccolte attestano non solo l’importanza degli eventi mutazionali e dei processi di selezione naturale, ma anche la centralità dell’adattamento in un contesto ambientale in rapido mutamento. In tale ambito, l’approccio scientifico ha consentito di coniugare i dati zootecnici con quelli genetici, offrendo una visione integrata e multidisciplinare del processo evolutivo.

Conclusione

In conclusione, il percorso evolutivo che ha portato alla comparsa dell’Homo sapiens rappresenta un esempio paradigmatico di come la mutazione, la selezione naturale e l’adattamento abbiano interagito nel corso di milioni di anni per favorire la comparsa di tratti distintivi. Le evidenze fossili, unite agli studi genetici, supportano in maniera robusta la teoria dell’evoluzione, evidenziando una serie di cambiamenti graduali e coerenti che hanno portato dalla comparsa dei primi ominidi fino all’evoluzione dell’uomo moderno.

Le attuali ricerche in campo genetico e paleontologico continuano a fornire dati preziosi che rafforzano il modello evolutivo, confermando l’importanza dei processi di mutazione e selezione naturale nella definizione della biodiversità e nella specializzazione delle specie. L’approccio scientifico, rigido e basato su evidenze empiriche, rimane il riferimento principale per comprendere la complessità dell’evoluzione, offrendo spunti di riflessione sulle dinamiche trasversali tra ambiente, genetica e sviluppo morfologico.

In definitiva, la comparsa dell’uomo sulla terra deve essere considerata come il frutto di un lungo e ininterrotto processo evolutivo, nel quale ogni cambiamento genetico e ogni pressione ambientale hanno giocato un ruolo determinante nel plasmare le caratteristiche uniche dell’Homo sapiens. La ricerca continua in quest’area si configura come un elemento essenziale per ampliare la comprensione dei meccanismi alla base dell’evoluzione, evidenziando come la scienza, attraverso metodologie rigorose e interdisciplinari, sia in grado di fornire risposte chiare e documentate su uno dei fenomeni più complessi e affascinanti della storia della vita.

domenica 17 ottobre 2010

Leitmotiv - Entangled (Symphonic Prog) 2007 Canada

                                    Leitmotiv - Entangled

Leitmotiv - Entangled

Ancora un grande album di prog sinfonico, i ragazzi di questa band canadese sembra siano stati cresciuti con proteine alla “Genesis” e vitamine alla “Gentle Giant”, il tutto sapientemente condito con spezie di “Renaissance” ed “Happy The Man”. A rendere però questo lavoro di eccellente fattura ci pensano i “Leitmotiv” aggiungendo nuove idee ed atmosfere inaspettate. I brani sono ottimamente eseguiti e le registrazioni sono di ottima qualità. Allora vi rimando al sito del gruppo, dove potete ascoltare qualche frammento dei loro brani, e naturalmente comprare il disco. Vivamente Raccomandato.

Line-up

Sebastien Jean-Troestler : Electric Guitar
Philippe De Bourg : Keyboards,Piano,Back Vocals
Olivier Boucher : Bass,Back Vocals
Jean-David Vien : Drums and Percussion
Charles-Gendron Carrier : Vocals,Electric and Acoustic Guitar

Tracks list:

01) Life 15:51
02) The Becoming 02:32
03) The Fields 05:54
04) Strangers 07:03
05) Entangled 05:00
06) The Crash 05:18
07) Farewell 07:47
08) And Then Came The Day That He Was Dead 05:48
09) Lying In The Grounds 03:32
10) Visions Of A City Of Ashes 01:19

L'album si può scaricare gratuitamente dal sito del gruppo.Link esterno:
http://leitmotivcanada.bandcamp.com/album/entangled

sabato 9 ottobre 2010

Slychosis - Slychedelia (USA) New Prog 2009

                                    Skychosis - Slychedelia

Slychosis - Slychedelia


Slychedelia è un album che per essere apprezzato deve essere ascoltato più volte. Il gruppo fa buon uso degli stili classici senza però sembrare troppo derivato, riesce invece con una buona dose di successo a fondere classico e moderno rendendo l'opera molto interessante sia per i vecchi che nuovi fan del progressive. Ottimo disco, molto raccomandato.

Tracks list:

01 - Columns (6:13)
02 - Flag of Dimbu (8:16)
03 - Cosmic Irony (4:34)
04 - Hearts of Space (5:46)
05 - For Vlad (6:48)
06 - Distruts (5:17)
07 - St. Johns Wood (6:47)
08 - Metaphisical Fitness (4:52)
09 - Afterlife (6:04)
10 - Crimson Fields of Glory (7:15)




sabato 2 ottobre 2010

Walter Wegmuller - Tarot (Germania) 1973

                                  Walter Wegmuller - Tarot

Walter Wegmuller - Tarot


Walter Wegmuller - Tarot (Back)


WALTER WEGMULLER

“TAROT"

All’interno del krautrock ruotarono musicisti diversi per stile e progetto, ognuno indipendente dagli altri ma fondamentale nelle finalità dello sviluppo estetico musicale che in primis doveva totalmente staccarsi dai canoni semplicistici della canzone.
.La definizione di "Kosmische Musik" è a parere di molti , la più adatta a definire la musica prodotta in quel breve periodo in Germania.
"Tarot" di Walter Wegmüller può da solo essere considerato il contenitore ideale del Krautrock tutto. Walter Wegmüller, svizzero, trascorse molto tempo in Francia, Svizzera e Germania a raccogliere spunti e tradizioni sugli zingari europei. Da queste ricerche nacque prima un libro, sui tarocchi e le loro origini cosmiche, scritto insieme al suo compagno di viaggio “Sergius Golowin”(altra emblematica figura della scena musicale Elvetico-Tedesca del periodo), e di seguito questo doppio album.
L’opera fu prodotta dal solito R.U. Kaiser e pubblicata dall’etichetta “Ohr Music”. Al disco parteciparono i migliori musicisti della scena rock tedesca: Klaus Schulze,Manuel Gottsching e Walter Westrupp, il risultato e a dir poco sorprendente, il disco dopo oltre trentanni rimane ancora di incredibile attualità.
Tarot è un ribollente calderone musicale con ingredienti molto diversi fra loro: tastiere cosmiche, chitarre distorte, congas, wah wah , divertenti ballate (quasi cabarettistiche) fruscii spaziali e la voce di Walter Wegmuller che fa da contraltare a tutto ciò per tutta la durata dell’album.
Se dal punto di vista musicale, con tutta questa varietà di stili, l’album si lascia ascoltare ed assimilare con semplicità ed interesse, un po’ più complesso è il messaggio che Wegmuller vuole lanciare con questa sua opera, ovvero i Tarocchi, che nella loro essenza spaziale regolerebbero la nostra vita terrena.
Album essenziale da trovare ad ogni costo, immancabile nelle discografie essenzialmente Krautrock e Progressive in genere.

Line-up:

Manuel Gottsching - Guitar
Hartmut Enke - Guitar
Jerry Berkers - Basso
Jurgen Dollase - Keyboard
Walter Westrupp,Klaus Schulze,Harald Grobkopf - Drums

Link esterni:

venerdì 3 settembre 2010

Michael Hoenig - Depature From The Northern Wasteland (1978) Progressive Elettronico - Germania

Tracks listing:

1. Departure From The Northern Wasteland 2. Hanging Garden Transfer 3. Voices Of Where 4. Sun And Moon

Line-up

Michael Duwe - Synthesizer
Micky Duwe - Harmony vocals
Michael Hoenig - Synthetizer,Keyboards,Mixing,Producer,Composer
Dave Hutchins - Mixing
Konrad Plank - Mixing
Uschi - Voices
Lutz Ulbrich - Guitar
Ruby McFarland - Art Direction
Jutta Henglein - Photography


"Departure From The Northern Wasteland" è un capolavoro assoluto di progressive elettronico.
I quattro brani rasentano la perfezione nell' incedere ripetitivo del sequencer. La title track ,in particolare, è un appassionante viaggio di 20 minuti attraverso melodie e ritmi che creano nell'ascoltatore immagini sognanti. Questo di Hoenig è un album che tutti gli amanti del progressive elettronico e non, dovrebbero possedere o ascoltare almeno una volta.

mercoledì 1 settembre 2010

Seti - Discoveries (Cile) 2010 New prog

                                        Seti - Discoveries

Seti - Discoveries

Secondo eccellente lavoro per questo gruppo Cileno. Raccomandato a tutti colori che amano il sound dei Marillion periodo Fish.

Nel panorama del neo prog cileno, "Discoveries 2010" si distingue per le sue sonorità complesse e originali. Quest'album della band cilena offre un percorso musicale che combina elementi progressivi e sperimentali, caratterizzati da strutture ritmiche sofisticate e arrangiamenti stratificati.

L'analisi delle tracce rivela un'attenta cura per i dettagli musicali: l'uso di sintetizzatori e chitarre elettriche crea atmosfere avvolgenti mentre le parti strumentali si alternano in dinamiche crescenti. La produzione sonora è equilibrata e permette di apprezzare ogni sfumatura, confermando il valore artistico dell'opera.

In conclusione, "Discoveries 2010" risulta un album consigliato per gli appassionati del prog, offrendo un'esperienza d'ascolto intensa e ben definita. Personalmente, valuto positivamente il disco, evidenziando la sua capacità di unire tecnica e creatività senza cadere nel banale. 

Il gruppo "Seti" è un progetto parallelo dei "Subterra" guidati dal tastierista-bassista Claudio Momberg.


Tracks list:

1) A Draconian Tale
2) Ellipse
3) Underground
4) The Inner Outside
5) Uruqhart Castle
6) Falling Leaves
7) Contact