giovedì 22 dicembre 2011

Il Senso della Vita - Un Approccio Filosofico Analitico

                                        Il Senso della Vita

Il Senso della Vita

Saggio sul Senso della Vita: Un Approccio Filosofico Analitico

                            Introduzione:

              La Questione del Senso della Vita


Il senso della vita rappresenta uno dei quesiti più antichi e pervasivi nell’ambito della riflessione filosofica. In assenza di implicazioni religiose, questa indagine assume una valenza strettamente razionale e scientifica, orientata alla comprensione dei meccanismi esistenziali che regolano l’evoluzione delle forme di vita e la complessità dell’esperienza umana. L’obiettivo di questo saggio è analizzare tale questione partendo da evidenze empiriche e teorie evolutive, integrando concetti fondamentali quali il determinismo, il libero arbitrio e la coscienza, e fornendo una piattaforma di riflessione che, pur mantenendo una prospettiva oggettiva, inviti alla considerazione di nuovi interrogativi.

La nostra disamina si articolerà in cinque sezioni distinte, ognuna delle quali esaminerà, in maniera progressivamente complessa, i diversi aspetti che concorrono a definire il significato dell’esistenza. Dal primo segmento, dedicato al contesto evolutivo e alle basi biologiche della vita, si passerà all’analisi filosofica dei concetti di determinismo e libero arbitrio, per giungere infine a discutere analogie scientifiche e considerazioni etiche. La metodologia adottata si fonda su un ragionamento logico-scientifico, volto a esaminare la realtà con rigore, senza ricorrere a spiegazioni metafisiche o dottrine religiose.

Partendo da questa impostazione, il saggio si propone di offrire una visione complessiva che, pur non fornendo una risposta definitiva al problema del senso della vita, contribuisce ad aprire spazi di riflessione ulteriori, alimentando un dibattito che rimane aperto e dinamico. In questo contesto, l’analisi verrà condotta con un linguaggio formale e accademico, ma senza sfociare in una pedanteria che ne oscuri il contenuto e la portata delle riflessioni. Attraverso l’esplorazione delle interazioni tra la biologia evolutiva, la filosofia della mente e l’etica, si intende delineare un quadro di riferimento che possa aiutare tutti a comprendere e interrogarsi sul significato della vita da una prospettiva puramente razionale e scientifica.

Sezione 1: Fondamenti Evolutivi e Biologici dell'Esistenza

Il primo approccio alla questione del senso della vita si fonda sulle teorie evolutive e sulle basi biologiche che regolano l’esistenza degli organismi. Il paradigma darwiniano, infatti, ha rivoluzionato il modo di concepire la vita introducendo il concetto di evoluzione tramite selezione naturale. Tale teoria suggerisce che la vita, lungi dall’essere il risultato di un disegno preordinato, è il prodotto di una lunga serie di processi casuali e selettivi che agiscono su mutazioni genetiche. In questo contesto, il “senso” della vita non deriva da un fine prestabilito, bensì dall’adattamento continuo alle pressioni ambientali che favoriscono la sopravvivenza degli individui con caratteristiche vantaggiose.

Le scoperte in ambito genetico hanno ulteriormente ampliato la nostra comprensione dell’evoluzione, rivelando che l’informazione genetica, trasmessa attraverso processi di riproduzione casuistica e rigore matematico, costituisce il fondamentale “codice” della vita. Analogamente al modo in cui sistemi informatici complessi operano secondo algoritmi precisissimi, gli organismi viventi esibiscono una notevole capacità di adattamento e auto-organizzazione. In questo senso, la biologia evolutiva può essere vista come una sorta di “narrativa algoritmica”, in cui ogni mutazione rappresenta una variabile che, interagendo con il contesto ambientale, contribuisce a definire le traiettorie evolutive.

Nonostante questo apparente automatismo, la complessità dei meccanismi alla base della vita suggerisce che, sebbene non vi sia un fine intrinseco, esiste una sorta di “ordem” emergente. Tale ordine non è il risultato di un progetto finalizzato, ma piuttosto una conseguenza inevitabile di leggi fisiche e processi evolutivi che operano su scala temporale prolungata. In questo quadro, il senso della vita potrebbe essere inteso non come un obiettivo predeterminato, ma come la contemporanea espressione degli stessi processi naturali che, per esempio, regolano la formazione delle galassie o il comportamento delle particelle subatomiche. La bellezza di questa interpretazione risiede nel fatto che essa abbraccia una visione olistica, in cui il significato emerge dall’interazione di molteplici fattori, senza necessità di attribuire a tali processi una funzione teleologica ultima.

Dal punto di vista evolutivo, quindi, la ricerca del senso della vita si trasforma in un’indagine sul funzionamento dell’universo a livello micro e macro, in cui la casualità e la necessità si intrecciano. La dinamica evolutiva mostra come i sistemi viventi siano costantemente impegnati in una corsa contro l’entropia, adottando strategie che li rendono sempre più resilienti e adattabili. Tale resilienza, intrinsecamente legata alla capacità di apprendere e modificarsi, pone in evidenza la centralità dell’auto-organizzazione. L’evoluzione, dunque, si configura come un processo che, pur essendo privo di un fine ultimo, permette la manifestazione di una complessità che può essere interpretata come sottile segno di significato, emergente dalla pura interazione tra materia e informazione.

Sezione 2: Determinismo, Libero Arbitrio e la Natura della Coscienza

Un ulteriore aspetto cruciale nella ricerca del senso della vita riguarda il contesto filosofico che coinvolge i concetti di determinismo, libero arbitrio e la natura della coscienza. La tradizionale dicotomia tra determinismo e autonomia individuale ha alimentato, nel corso della storia, numerosi dibattiti sul grado in cui le nostre azioni siano realmente libere o predeterminate da leggi fisiche e causali. Nel contesto scientifico, le leggi della fisica, particolarmente quelle della meccanica classica, suggeriscono che ogni evento possa essere ricondotto a una serie di cause antecedenti; tuttavia, la meccanica quantistica introduce elementi di indeterminismo che complicano ulteriormente tale visione.

Il determinismo classico, infatti, impone una visione dell’universo in cui ogni evento è inevitabile e derivante da una catena causale ininterrotta. Tale prospettiva sembra mettere in discussione l’idea di libero arbitrio e responsabilità morale, ipotizzando un universo in cui le scelte individuali non possiedono una reale autonomia. Al contrario, il libero arbitrio postulato in molti ambiti della filosofia e della psicologia comporta che gli agenti umani siano capaci di decisioni non interamente predefinite, consentendo così una dimensione etica e morale alle loro azioni.

La questione della coscienza si integra in questo dibattito, poiché rappresenta il campo in cui avviene l’esperienza soggettiva del libero arbitrio. Le moderne ricerche in neuroscienze indicano che la coscienza potrebbe emergere dalle interazioni complesse tra neuroni, analogamente a un sistema emergente in cui la somma delle parti genera proprietà non prevedibili a partire dalle singole componenti. Questa visione supporta una concezione della coscienza che, pur essendo ancorata a processi deterministici a livello biologico, mostra manifestazioni di una dinamica imprevedibile e creativa.

Una analogia utile è quella del “sistema operativo” in un computer: sebbene il software operi secondo regole logiche e algoritmi predefiniti, l’interazione con l’utente e l’ambiente permette il manifestarsi di comportamenti non rigidamente programmati. Allo stesso modo, il cervello umano, pur essendo soggetto a leggi neurobiologiche, manifesta dinamicità e flessibilità che possono essere interpretate come espressione del libero arbitrio. Numerosi studi sperimentali hanno evidenziato come episodi di decisione siano il risultato di processi neuronali complessi e talvolta apparentemente casuali, suggerendo che l’indeterminismo quantistico possa avere un ruolo, seppur limitato, nella formazione della volontà cosciente.

Questa interazione tra determinismo e libero arbitrio non implica una contraddizione insormontabile, bensì stimola una riflessione sul fatto che la nostra percezione di libertà potrebbe essere il risultato di processi neurobiologici così sofisticati da generare l’illusione di una scelta autonoma. Da un lato, la determinazione delle reazioni e delle decisioni è supportata da evidenze scientifiche che mostrano una stretta correlazione tra attività cerebrale e comportamento; dall’altro, l’esperienza soggettiva della scelta, caratterizzata da una dimensione morale ed etica, ci induce a considerare il libero arbitrio come una componente fondamentale del senso della vita. In questo duplice quadro, la coscienza diventa il teatro in cui si svolge il dialogo tra il meccanismo deterministico della natura e l’esperienza umana della libertà, offrendo un terreno fertile per riflessioni ulteriori sull’origine del significato dell’esistenza.

Sezione 3: Analogie Scientifiche e il Meccanismo dell'Emergenza

Nell’analisi delle questioni esistenziali attraverso una lente scientifica e filosofica, risulta utile l’adozione di analogie che facilitino la comprensione di fenomeni complessi. Un esempio emblematico è quello delle dinamiche dei sistemi complessi, in cui proprietà emergenti si manifestano dall’interazione di componenti relativamente semplici. In ambito biologico, il concetto di “auto-organizzazione” evidenzia come strutture complesse possano emergere in assenza di una direzione esterna centralizzata.

Un’analogia scientifica calzante è quella del “murale elettronico” di un computer: sebbene ogni singolo transistor operi secondo regole logiche predefinite, l’interconnessione di migliaia di tali componenti permette la formazione di un sistema capace di processare informazioni, apprendere e, in qualche misura, “decidere”. In maniera analoga, il cervello umano, attraverso reti di neuroni, dà vita a fenomeni cognitivi e all’apparizione della coscienza, che non sono immediatamente deducibili dalle proprietà dei singoli neuroni.

Un’altra analogia rilevante è quella relativa alla teoria del caos. I sistemi caotici, pur essendo deterministici, presentano un comportamento altamente sensibile alle condizioni iniziali, tanto da apparire qualitativamente imprevedibili. Tale concetto suggerisce che persino in un universo governato da leggi fisse vi siano margini per l’apparente “casualità” e complessità. Applicando questa prospettiva alla vita umana, possiamo considerare che la nostra esistenza, pur essendo fortemente influenzata da leggi naturali e da un determinismo di base, trovi spazio per manifestazioni imprevedibili e creative, che contribuiscono al tessuto del significato personale e collettivo.

Un ulteriore spunto di riflessione deriva dal modello dell’evoluzione come “ricerca locale” in uno spazio delle possibili soluzioni. Analogamente a un algoritmo di ottimizzazione, dove un sistema blocca il proprio stato in un punto di equilibrio locale pur non essendo necessariamente il massimo globale, anche le strategie evolutive adottate dagli organismi possono essere viste come tentativi di adattamento che, seppur non perfetti, garantiscono la sopravvivenza e la riproduzione. Tale modello permette di interpretare il senso della vita come un processo di continua sperimentazione e ottimizzazione, in cui l’elemento chiave non è tanto la destinazione finale, ma la capacità di apprendere e migliorarsi attraverso feedback ambientali.

In sintesi, le analogie scientifiche con sistemi informatici e dinamiche caotiche illustrano come il significato possa emergere come proprietà plastica e dinamica di sistemi complessi. Queste analogie offrono una chiave interpretativa che supera la dicotomia tra ordine e caos, suggerendo che la complessità stessa della vita appare come il risultato di interazioni multiple e stratificate, in cui il “senso” non è imposto dall’esterno ma si forma internamente, attraverso processi di auto-organizzazione che rispecchiano le leggi fisiche universali. Tale prospettiva, pur mantenendo una visione razionale e scientifica, apre a nuove riflessioni sul significato della vita non come una meta predestinata, ma come l’esito dinamico di un cammino continuo di interazione con l’ambiente e con se stessi.

Sezione 4: Considerazioni Etiche e le Implicazioni dell'Avanzamento Scientifico

Un ulteriore livello di analisi si apre nell’ambito delle considerazioni etiche, che tradizionalmente hanno accompagnato le indagini filosofiche sul senso della vita. In una visione strettamente razionale, basata su evidenze scientifiche, il discorso etico assume un ruolo centrale nel valutare la nostra responsabilità nei confronti della società, dell’ambiente e delle future generazioni. Da una prospettiva evolutiva, la sopravvivenza e il benessere degli individui non possono essere considerati esclusivamente sotto il profilo della mera selezione naturale, ma richiedono una valutazione delle implicazioni morali delle scelte compiute in un contesto sociale complesso.

L’evoluzione delle specie ha portato alla formazione di comportamenti cooperativi e altruistici, che, lungi dall’essere mero frutto del caso, rappresentano strategie evolutive fondamentali per la convivenza all’interno di gruppi sociali. Questi comportamenti, se analizzati attraverso la lente dell’etica, evidenziano il valore intrinseco di relazioni che promuovono un benessere collettivo e congruente con la sopravvivenza della comunità. In questo senso, il senso della vita può essere interpretato non solo come un risultato dell’adattamento biologico, ma anche come l’espressione di una responsabilità etica nei confronti del prossimo.

Un’altra dimensione etica che emerge nella riflessione riguarda il rapporto tra la tecnologia, il progresso scientifico e il destino dell’umanità. L’avanzamento della scienza e della tecnologia ha modificato radicalmente le modalità con cui interagiamo con l’ambiente e con noi stessi, sollevando interrogativi riguardo al libero arbitrio, alla privacy, alle disuguaglianze e al rispetto per la vita in tutte le sue manifestazioni. Le decisioni scientifiche ed etiche, pertanto, non devono essere considerate isolatamente, ma come parte integrante di un discorso che comprende le responsabilità verso futuri scenari evolutivi.

La riflessione etica basata su evidenze scientifiche si traduce in una prospettiva che esige un approccio multidimensionale alla questione del senso della vita. Tale approccio, fondato su metodologie di ragionamento logico-scientifico, richiede che le scelte individuali e collettive siano valutate in funzione dei loro effetti a lungo termine, considerando sia le possibilità di progresso sia i rischi intrinseci di disuguaglianze e distruzione ambientale. Uno sguardo critico verso il progresso tecnologico suggerisce che la ricerca del significato umano non può prescindere da una riflessione sui valori etici che devono guidare l’innovazione scientifica.

Inoltre, il dialogo tra evoluzione biologica e etica rivela l’importanza di riconoscere la nostra capacità di infliggere cambiamenti radicali sia all’interno delle nostre società sia nell’ambiente naturale. Tale riconoscimento implica una responsabilità condivisa nell’adottare comportamenti che siano sostenibili e migliorativi per l’umanità. Da qui, comprendere il senso della vita assume anche una sfumatura etico-politica, in cui il benessere collettivo e la protezione dell’ambiente si configurano come obiettivi imprescindibili. La consapevolezza dei limiti imposti dalle leggi naturali e dei poteri di trasformazione insiti nell’innovazione tecnologica ci invita a interrogare, in maniera aperta ed equilibrata, la direzione del progresso umano.

Sezione 5: Conclusioni e Prospettive Future

Nell’ultima parte del saggio, si intende trarre le somme delle analisi fin qui condotte, aprendo tuttavia l’invito a ulteriori interrogativi e riflessioni. Il senso della vita, sebbene non possa essere definito in maniera univoca ed esaustiva, emerge come un concetto poliedrico che integra le dimensioni evolutive, filosofiche, etiche e scientifiche. Esso non rappresenta un punto di arrivo definitivo, bensì un processo di continua auto-definizione e di interazione con contesti in costante mutamento.

Quanto discusso evidenzia come una visione razionale dell’esistenza, che esclude esplicitamente implicazioni religiose, possa comunque arrivare a coniugare le evidenze empiriche con interrogativi esistenziali di grande risonanza. Il determinismo ci suggerisce che ogni evento, per quanto possa sembrare frutto della nostra libera scelta, è comunque radicato in dinamiche causali vaste e complesse, mentre la consapevolezza stessa della nostra condizione induce a rivalutare il significato dell’autonomia e della responsabilità individuale. La coscienza, intesa come fenomeno emergente, si configura come l’epicentro dove scienza e filosofia si incontrano, permettendo di apprezzare la complessità della nostra esperienza soggettiva.

La nostra analisi, basata su analogie scientifiche e sull’integrazione tra teoria e sperimentazione, ha offerto una visione che coniuga la necessità biologica di sopravvivenza con la ricerca di un significato più elevato, inteso come ricerca del benessere collettivo e dell’auto-miglioramento. Tale prospettiva richiama alla mente la necessità di un approccio olistico che miri non soltanto a una migliore comprensione delle dinamiche naturali, ma anche a una più profonda responsabilità etica nei confronti del nostro futuro.

Il percorso esposto in questo saggio non mira a fornire risposte definitive, bensì a stimolare un dibattito aperto e articolato su un tema che, per la sua complessità, ignora ogni tentativo di semplificazione categorica. In tal senso, la domanda “C’è un senso nella vita?” diventa il punto di partenza per ulteriori indagini, in cui ogni nuova scoperta in ambito scientifico e filosofico contribuisce a riformulare e arricchire il discorso esistenziale.

In conclusione, le riflessioni qui presentate invitano a considerare il senso della vita non come una verità preconfezionata, ma come il risultato di un processo in cui scienza, filosofia e etica si intrecciano in una narrativa continuamente evolutiva. Domande come: “In che misura la nostra percezione di libertà è influenzata dai meccanismi deterministici alla base della realtà?”, “Qual è il ruolo della coscienza nell’emergere di un significato condiviso?” e “Come possiamo coniugare il progresso scientifico con la responsabilità etica?” rappresentano solo alcune delle nuove problematiche che emergono dalla nostra analisi.

Questi interrogativi lasciano spazio a una visione della vita come un continuum di sfide e opportunità, in cui il senso non è un punto d’arrivo, ma una destinazione in costante mutamento, plasmata dalle interazioni tra le forze della natura, l’ingegno umano e le dinamiche sociali. Tale visione, pur basandosi su evidenze scientifiche e ragionamenti logico-critici, offre un campo aperto per ulteriori studi e dibattiti, invitando studenti e studiosi di filosofia a esplorare e ridefinire, in maniera continua, il significato dell’esistenza.

In definitiva, la ricerca del senso della vita, pur rimanendo una questione aperta e in evoluzione, si configura come un invito a interrogarsi sul nostro posto nell’universo e sulla nostra capacità di dare significato a un percorso esistenziale che, come dimostrato, integra elementi biologici, etici e cognitivi. Resta dunque viva la sfida di approfondire e mettere in luce le interconnessioni tra questi aspetti, affinché il dibattito possa ancora una volta arricchirsi di nuove prospettive e domande, riaffermando il valore della ricerca intellettuale come strumento per comprendere la complessità della condizione umana.

Il presente saggio si propone come un contributo al dibattito filosofico e scientifico sul senso della vita, tracciando un percorso che, basato su evidenze empiriche e ragionamenti logico-scientifici, spinge il lettore a interrogarsi su temi quali il determinismo, il libero arbitrio e la natura della coscienza. Le riflessioni qui esposte non concludono in alcun modo la ricerca esistente, ma aprono la strada a nuovi interrogativi e approfondimenti, invitando ad un continuo confronto tra scienza e filosofia.

Nino A.


sabato 17 dicembre 2011

Messaggio 73 - Una ragione per vivere 1975 (Italian Symphonic Prog)

                      Messaggio 73 - Una Ragione per Vivere

Messaggio 73 - Una Ragione per vivere

Altro interessante gruppo, di matrice cristiana, sulla scia dei "La Sorgente""I Gen", "Quel giorno di uve rosse" Etc.. , si forma nel 1973 e due anni dopo pubblica l'album "Una ragione per vivere", album che contiene alcuni brani strumentali veramente notevoli. "Una ragione per vivere" è un rarissimo album (quotato fra i collezionisti intorno ai 400,00 euro) in cui si alternano brani di prog sinfonico "la scelta" " Concerto pop" "Adagio", a brani pop/cristiani.
Musicalmente va segnalato un ottimo uso delle tastiere ed alcuni interessanti interventi di violino e chitarra elettrica.
In ogni caso consigliato l'ascolto.

Tracks list:

01) Concerto pop
02) Una ragione per vivere
03) Uomo libero
04) Adagio
05) Sergio e Renato
06) La scelta
07) Qualcuno ha bisogno di te
08) Poema

Line-up:

1973/75

Roberto Parodi - tastiere,voce
Enzo Spreafico - chitarra,voce
Antonio Rusconi - Chitarra
Renato Bodega - Tastiere
Pierluigi Ghislanzoni - Basso
Giancarlo Perego - Batteria

1975
Mario Vassena - Tastiere (sostituisce Bodega)
Danilo Parodi - Chitarra (sostituisce Rusconi)


                                                                          Full Album

                                                                           La Scelta

domenica 27 novembre 2011

La Sorgente - Trasparente 1979 (Italian Progressive Rock)

                                  La Sorgente - Trasparente

La Sorgente - Trasparente

Nella seconda metà degli anni ’70, a seguito della diffusione delle messe beat, sono nati svariati gruppi pop rock, qualcuno, anche, in stile vagamente progressivo. Le case discografiche di ispirazione religiosa, ne curavano la produzione, i dischi venivano stampati in un numero limitato di copie, e generalmente erano venduti attraverso le librerie specializzate in pubblicazioni religiose. I dischi in questione, quindi, sono da considerarsi rarissimi e ovviamente introvabili.
Questo del gruppo “La Sorgente”, è un esempio di soft prog, molto bello, con sonorità simili ai “Celeste” e alla “Locanda Delle Fate”. I testi naturalmente sono tratti dal vangelo, gli strumenti; organo, pianoforte, flauti, violino ,chitarra classica e 12 corde, basso, batteria e percussioni ricamano atmosfere delicate e sognanti.

Tracks list:

01) Prologo
02) Tutto si fermerà
03) Tutta la mia vita
04) Liberaci dalla notte
05) Trasparente
06) La vecchia terra
07) Quella sera d'inverno
08) Jesus oh jesus
09) Salmo 131
10) Salmo 150
11) Salmo 142 (bonus)

Line-up

Pino Carella - Voce
Stefano Martinelli - Flauto
Bruno Raia - Chitarra
Walter Destri - Basso
Daniele Giuliani - Violino,Viola
Franco Rossetti - Batteria,Percussioni




sabato 12 novembre 2011

Sphinx - Here We Are 1980 (Italian Hard Progressive)

                                     Sphinx - Here We Are

Sphinx - Here We Are

Questo disco degli Sphinx, sarà certamente una gradita sorpresa per molti di voi, probabilmente perchè si tratta di un disco sconosciuto ai più, ma certamente perchè non vi aspettavate che un gruppo italiano (con due tedeschi nell'organico) potesse suonare un Pomp-rock progressive (si, proprio sullo stile dei Kansas) davvero in grado di competere con i più quotati maestri "americani". Il sound è un crogiuolo di tastiere infinite che seguono chitarre precise ad ogni nota, il cantato è impeccabile, nello stile più classico dell'AOR americano.
Il disco è stato registrato a Kirchheim (Germania) tra novembre e dicembre del 1980.
Esiste anche una pubblicazione dell'1985 della (Mausoleum Records/Camel Records) contenente gli stessi brani, ma con cover diversa dal titolo "Burning Lights"


Tracks list:

01) 666
02) Jane
03) Spirit of life
04) Burning lights
05) Galley
06) Superstar
07) I Quell angolo

Line-up

Michele Catena - Batteria
Rosario Condello - Tastiere/Voce
Rocco D'Ambrosio - Basso/Voce
Rolando Scarponi - Voce
Thomas Metzger - Chitarra/Vove
Thomas Kircher - Tastiere

domenica 6 novembre 2011

Libra - Winter Day's Nightmare 1976 (Italian Progressive Rock)

                            Libra - Winter Day's Nightmare

Libra - Winter Day's Nightmare

Winter Day's Nightmare (registrato durante un tour americano dell'ottobre/dicembre 1975) è il secondo lavoro dei Libra, pubblicato negli Stati Uniti dalla Motown dopo l'ingresso nel gruppo del chitarrista/voce Federico D'Andrea (ex Mysotis) e del batterista  Valter Martino (ex Goblin).
Il disco è una miscela di rock e jazz progressivo con tinte R&B.
Da ascoltare, anche il primo lavoro, "Musica e Parole" del '75 e il terzo lavoro, "Shock" del '77.

Tracks list:

1) Nothing Comes, Nothing Goes Part 1&2
2) This Chain
3) Full Winter Day's Nightmare
4) Lucy Squirrel
5) Hey Carlito
6) It's not Tasteful to Fly
7) My First Rainbow
8) This Chain (Reprise)

Line-up:

Sandro Centofani - Tastiere
Federico D'Andrea - Chitarra/Voce
Nicola Di Staso - Chitarra
Walter Martino - Batteria
Dino Cappa - Basso/Voce


domenica 30 ottobre 2011

Morgan - Nova Solis 1973 (Symphonic Prog) UK

                                      Morgan - Nova Solis

Morgan - Nova Solis


I Morgan, gruppo fondato da Fisher e Bacon, provenienti dai "Love affair" (Beat-Pop).
Nova Solis, registrato a Roma è un album in classico stile progressivo, con riferimenti ai gruppi anglossassoni, quali, Emerson-Lake-Palmer, Gentle Giant ed Yes.
Il disco è godibilissimo, aperto dal brano "Samarkhand the Golden", un pop sinfonico con numerose tastiere ed effetti Space. Il successivo "Alone" è una bella ballata semiacustica dominata da una splendida voce, con tastiere ai quali si intrecciano calde note di chitarre acustiche .Il terzo brano "War Games" scorre su temi pop-sinfonici caratterizzati da continui cambi di tempo. L'ultimo brano, che intitola il disco, "Nova Solis" è una suite di oltre 20 minuti che di diritto va catalogata nell'olimpo del progressive, strutturata con più movimenti, classici, sinfonici, con riferimenti ai Gentle Giant, tastiere e sinth che ricordano il grande Keith Emerson, ed un cantato melodico secondo soltanto a Jon Anderson degli Yes.

Disco consigliatissimo.

Tracks list:

01) Samarkhand The Golden 8:04
02) Alone 5:18
03) War Games 7:04
04) Nova Solis 20:18

Line-up:

Morgan Fisher - Tastiere / Sintetizzatori
Tim Staffel - Voce / Chitarra acustica
Bob Sapsed - Basso
Maurice Bacon - Batteria / Percussioni


                                                                     Suite - Nova Solis


                                                                           Full Album

sabato 29 ottobre 2011

Roberto Picchi - Raggi di Sole 1977 ( Italian Prog )

                             Roberto Picchi - Raggi di Sole

Roberto Picchi - Raggi di Sole

Roberto Picchi è un compositore-musicista-attore nato a Brindisi, ma viveva a Bologna, dove ha collaborato con artisti come Claudio Lolli (canzoni di rabbia) e Giorgio Lo Cascio (Il poeta urbano). Picchi è un cantautore inusuale, un pò sullo stile di Claudio Rocchi. "Raggi di Sole" pubblicato per la fonit cetra è il suo unico lavoro, i testi , le musiche e tutti gli arrangiamenti sono dello stesso Picchi.
L'album è molto bello, con 6 brani della lunghezza di 6-8 minuti, tutti con interessanti parti strumentali.
Dopo questo lavoro, Picchi, appassionatosi di teatro, ne ha composto le musiche per diversi spettacoli.

Tracks list:

01) Raggi di Sole 07:32
02) Negazione 07:35
03) La produzione e le esigenze 05:40
04) Povera fortuna 05:18
05) Safari di stelle 07:38
06) Basilea 09:11

Davide Spitaleri - Uomo Irregolare 1980 (Italian Pop Prog)

                         Davide Spitaleri - Uomo Irregolare

Davide Spitaleri - Uomo Irregolare


Davide Spitaleri, vocalist dei "Metamorfosi", dopo sette anni di silenzio (Metamorfosi - Inferno), si fa vivo con quest'album a suo nome (esisterebbe un'altro suo album a nome "THOR") in cui fa sfoggio della sua splendida e potente voce negli otto brani contenuti. Si tratta di un album di canzoni, che sarà certamente molto apprezzato dai fan dei "Metamorfosi".

Tracks list:

1) Il Servo
2) Bellezza
3) Uomo Irregolare
4) La Città
5) Figli del Popolo
6) Computer di Razza
7) Luna Park
8) La Pistola



domenica 9 ottobre 2011

Cooperativa Del Latte - Il Risveglio 1998 ( Italian Symphonic Prog)

                           Cooperativa del Latte -Il Risveglio

Cooperativa del Latte - Il Risveglio


Che meraviglia, questo primo e "peccato" unico disco della "Cooperativa Del Latte". (Il gruppo si sciolse subito dopo la pubblicazione del disco).
"Il Risveglio", sembra anche il titolo adatto, visto che proprio di risveglio del progressive italiano degli anni '70 si tratta. La CDL, con questo lavoro, ha rispolverato i vecchi suoni vintage di chitarre (elettriche ed acustiche), tastiere (pianoforte, Synth e mellotron) Flauto, con riferimenti alla PFM, ai Genesis etc...., ma attenzione, il disco è molto personale, con soluzioni nuove in stile anni '90 che ben si legano nel contesto musicale generale.
Ed allora, non mi resta che consigliare questo splendido lavoro a tutti voi.

Track-list:

01 - Verso i cancelli della memoria (6:08)
02 - Contemplazione (9:56)
03 - Notte volante (4:23)
04 - Il respiro dell'alba (3:33)
05 - Tentazioni (7:40)
06 - Maggio (1:11)
07 - Indagazione strutturale (6:28)

Line-up:

Pirluigi Piccoli - Tastiere,piano,sintetizzatore
Claudio Farneti - Batteria,percussioni,flauto
Gabriele Benfatto - Chitarra,voce
Sergio Contin - Basso,Lead vocals



domenica 25 settembre 2011

Track - Track Rock 1974 (Prog Rock Italy)

                                        Track - Track Rock
Track - Track Rock


Gruppo semisconosciuto del panorama prog rock italiano. Il gruppo è stato creato dagli ex "Nuova Idea" Belloni e Siani, dopo lo scioglimento del loro gruppo. Hanno realizzato un unico album, questo "Rock Track" nel 1974,contenente nove brani, dei quali il più interessante è lo strumentale "track".
Il disco è difficilissimo da trovare e non è ancora stato ristampato in CD.

Line-up:

Cacao (voce,armonica)
Ricky Belloni (chitarra,mandolino,voce)
Guido Guglielminetti (basso,voce)
Paolo Siani (batteria,percussioni,tastiere,voce)



sabato 3 settembre 2011

Allegri Leprotti - Au Zulo' 2007 (Jazz Symphonic Prog)

                                  Allegri Leprotti - Au Zulu


Allegri Leprotti - Au Zulu

Rio-Avant Prog di ottima fattura, Zappiano per passione con un forte senso dell'umorismo che traspare sia dai testi, con le loro riflessioni spensierate ed a tratti  surreali, che dalla musica che inizia sempre nervosamente per passare poi a delle jam session jazzate con sezioni più morbide a volte acustiche ed altre volte elettriche. L'incedere strumentale è sostanzialmente avventuroso così come vuole il carattere sperimentale della RIO.

Artista : Allegri Leprotti
Anno : 2007
Titolo : Au Zulo
Genere : Italian Progressive Rock
Country : Italia

Track List:

01 - Au Zulò (part 1)
02 - Mohammed
03 - I Nuovi Abiti
04 - Arancio o Rosso?
05 - Il Garzone dell'Autorimessa
06 - Magellano el Navegador
07 - Caro Amore
08 - Casablanca
09 - Gli Oriazi e i Curiazi
10 - Il Separè di Cartone Ondulato
11 - Sorda al Mio Richiamo
12 - Mi Hai Lasciato
13 - Casablanca Reprise
14 - Au Zulò (part 2)

Line-up:

Ferdinando Faraò - Batteria/Percussioni
Francesco Forges - Voce/Tastiere/Piano/flauto
Peppo Gallucci - Chitarra
Roberto Passador - Voce/Mandolino
Lorenzo Serafin - Sax Tenore/Clarinetto

Also Featuring:

Valerio Beffa - Sax alto e tenore
Carola Caruso - Voce e Voce Recitante
Vitaliano De Rossi - Violino
Mario Frascotti - Percussioni
Silvano Melloni - Mellotron
Roberto Romano - Sax Tenore be Clarinetto
Tony Rucco - Voce Recitante


Link esterno:




domenica 31 luglio 2011

The RedZen - Void (2011) Italian Jazzprog Symphonic

                                      The RedZen - Void


The RedZen - Void

Sembra impossibile (dopo aver ascoltato questo disco) credere che questa opera sia soltanto il frutto di una jam-session tra amici della durata di sei ore.

Visto comunque l'eccellente risultato, mi auguro che i brani di un prossimo lavoro siano prima composti, prima di essere registrati, ed allora se questo void è un disco scoppiettante che non lascia spazio ad inutili pause, il prossimo, spero, ci faccia urlare....al capolavoro.

Ed allora, ragazzi, mettetevi subito all'opera, il progressive a bisogno di voi.

Consigliato.


Line-up:

Ettore Salati - Guitars
Angelo Racz - Keys
Roberto Leoni - Drums
Nicola Della Pepa - Bass

Tracks list:

1 - Cluster
2 - Hot Wine
3 - Spladash Dance
4 - Alexa In The Cage(vocal version)
5 - Into The Void
6 - Who's Bisex
7 - Return To Kolkata
8 - Spin The Wheel
9 - Alexa In The Cage(instrumental version)

Total time: 54:40






                                                                          Full Album

domenica 3 luglio 2011

Yes - Fly From Here (Symphonic Prog) 2011

                                       Yes - Fly From Here

Yes - Fly From Here

                                    I SIGNORI DELL' ECLECTIC PROG SINFONICO 

                                         (50 milioni di album venduti in tutto il mondo)

A dieci anni esatti dal loro ultimo album in studio "Magnification", gli Yes ritornano più vivi che mai, e ci regalano questo loro ennesimo capolavoro di prog sinfonico, "Fly From Here" prodotto da Trevor Horn.

Chi conosce la produzione discografica degli Yes, sa che questa ha avuto alti e bassi, (più alti che bassi) specie negli anni '80, quando il progressive sembrava sepolto sotto un cumulo di inutili note, suonate soltanto per un sempre più crescente interesse commerciale. Questo "Fly From Here", è da collocare certamente fra i lavori migliori del gruppo, le melodie ariose ed i sontuosi arrangiamenti sempre sinfonici, fanno di questo album un tassello essenziale per la comprensione degli Yes e del progressive in generale. Io accosterei questo album ad alcuni lavori della new wave progressiva inglese (IQ , It Bites, Jadis, Etc....), ed al sinfonismo classico dei Renaissance.

CONSIGLIATISSIMO

Tracklist:



01 - Fly From Here - Overture
02 - Fly From Here - Pt. I - We Can Fly
03 - Fly From Here - Pt. II - Sad Night At The Airfield
04 - Fly From Here - Pt. III - Madman At The Screens
05 - Fly From Here - Pt. IV - Bumpy Ride
06 - Fly From Here - Pt. V - We Can Fly
07 - The Man You Always Wanted Me To Be
08 - Life On A Film Set
09 - Hour Of Need
10 - Solitaire
11 - Into The Storm

Line-up

Benoit David - Lead Vocals
Chris Squire - Bass Guitar,Vocals
Steve Howe - Guitars,Vocals
Alan White - Drums
Geoff Downes - Keyboards
Trevor Horn - Producer,co-writer,Vocals




domenica 29 maggio 2011

Fabio Zuffanti - Ghiaccio 2010 (Crossover Italian Prog)

                                 Fabio Zuffanti - Ghiaccio

Fabio Zuffanti - Ghiacio


Tracks List:

01 - Ghiaccio
02 - Ultravoid
03 - La Talpa
04 - Salto In Lungo
05 - Le Fabbriche Felici
06 - Guardiamo Dentro La Scatola
07 - Due Sonetti Dinanzi Al Just Cavalli
08 - Il Costruttore Di Elefanti
09 - Cinque All'Alba

Fabio Zuffanti, musicista genovese, è attivo dal 1994 come bassista e compositore in svariati gruppi e progetti solisti. Ecco tutti i progetti e relativa discografia:

ARIES (pop/prog)
Duo formato da Fabio Zuffanti e dalla cantante Simona Angiolini coadiuvati da musicisti ospiti.
1 - Aries (2005)
2 - Double Reign (2010)

FINISTERRE (prog/sperimetale/postrock)
1 - Finisterre (1994)
2 - In Limine (1996)
3 - Live - Ai Margini Della Terra Fertile (1997) live CD
4 - In Ogni Luogo (1999)
4 - Live At Progday 1997 (2000) live CD
5 - Storybook (live CD)
6 - Harmony Of The Spheres (2002)
7 - La Meccanica Naturale (2004)

HOSTSONATEN (prog/jazz/folk)
1 - Hostsonaten (1996)
2 - Mirrorgames (1998)
3 - Springsong (2002) Part IV of Seasonscycle Suite (Remastered 2009)
4 - Springtides (2004) Anthology of rarities
5 - Winterthrough (2008) Part III of Seasonscycle Suite
6 - Autumnsymphony (2009) Part II of Seasonscycle Suite
7 - Summereve (2010) Part I of Seasonscycle Suite

TOMMASO LABRANCA & FABIO ZUFFANTI (pop rock)
1 - Applesina (2008)
2 - Una Zampa Più Corta (2010)

LAZONA (postrock)
1 - Le Notti Difficili (2003)

MASCHERA DI CERA (prog italiano anni '70)
1 - La Maschera Di Cera (2002)
2 - Il Grande Labirinto (2003)
3 - In Concerto (2004) live CD
4 - Gouveia Art Rock (2004) live DVD
5 - Luxade (2006)
6 - Petali Di Fuoco (2010)

FABIO ZUFFANTI & VICTORIA HEWARD (opera rock)
1 - Merlin - The Rock Opera (2000)

QUADROPHONIC (avanguardia)
1 - TECNICOLOR 2100 (1999)
2 - Third Ear Band Demixed (2000)
3 - Sei Paesaggi Nella Pioggia (2001)
4 - Il Giorno Sottile (2002)
5 - Le Fabbriche Felici (2003)
6 - Gennaio Senza Luce (2005)

ROHMER (elettronica/prog/postrock)
1 - Rohmer (2008)

R.U.G.H.E. (musica noise/rumoristica/elettronica/doom metal/classica)
Progetto nato da un'idea di Zuffanti,Boris Valle e Carlo Carnevale.
1 - R.U.G.H.E. (2009)

FABIO ZUFFANTI SOLO (crossover prog)
1 - Pioggia e Luce EP (2007)
2 - Fabio Zuffanti (2009)
3 - Ir (2009)
4 - Ghiaccio (2010)

COLLABORAZIONI:
THE ANCIENT VEIL (1995) Autore dei testi
ZAAL - La Lama Sottile (2004) Bassista
DAAL - Daal (2009) Bassista
GIANCARLO ONORATO - Sangue Bianco (2010) Tastierista




domenica 10 aprile 2011

Le Orme - La Via Della Seta (Italian Symphonic Prog) 2011

                                Le Orme - La Via della Seta

Le Orme - La Via della Seta


Il concept album "La Via Della Seta"  de "Le Orme" si distingue per i suoi tratti sinfonici e il richiamo al progressive rock  degli anni '70 e alla loro gloriosa storica produzione. Ispirato alla via del commercio di Marco Polo, il disco esplora l'incontro tra diverse culture e valori umani attraverso metafore legate alla seta. La band utilizza strumenti come il dulcimer il bhayan e il sitar elettrico per creare l'atmosfera adatta per il tema centrale dell'album, con ottime prestazioni dei singoli musicisti.

Link esterni :









sabato 26 marzo 2011

La Rossa - A Fury Of Glass (1983) Eclectic Prog (Francia)

                                      La Rossa - A Fury


La Rossa - A Fury


La Rossa - A Fury (Back Cover)

A Fury Of Glass dei La Rossa (Tolosa 1981) è un piccolo gioiello della rinascita progressiva degli anni '80, ripescato e ristampato in CD dalla Musea Records con l'aggiunta di quattro bonus tracks provenienti dal primo demo del gruppo. Il nome del gruppo,"La Rossa", faceva già pensare ai Van Der Graaf Generator, subito, durante il primo ascolto, ogni dubbio veniva fugato, il tastierista Wolfang Holler strizzava l'occhio ad Hammil in ogni nota, (evidente è anche l'influenza dei Gentle Giant) nel cantato teatrale di Benki sembrava riascoltare il giovane Hammil, il tutto splendidamente coadiuvato dalla chitarra lirica di Jean Pierre Baille e dall'onnipresente sezione ritmica costituita dall'ottimo Marc Neves (batteria) e dal bassista Dino De Rossi. La musica classica e romantica di Bartok si affaccia nel brano capolavoro "Wooden Monoloque" e nei passaggi pianistici di tutti i brani, invece, nelle tracce "Faces We Move","Glassleaves" e "Chimera Chill" aleggiano le atmosfere del generatore dell'album simbolo "Pawn Hearts". CONSIGLIATISSIMO.

Tracks list:

01 - Synopsis
02 - Cosy Chutte
03 - Water (bonus track)
04 - Glassleaves
05 - Faces We Move
06 - To The Life
07 - Wooden Monoloque
08 - This Is To End It All
09 - Chimera Chill
10 - Fade Away (bonus track)
11 - This Unbreakable (bonus track)
12 - Thoughts (bonus track)




mercoledì 16 marzo 2011

(Divagazione storica)150° anniversario dell'unità d'Italia


                                               La Sicilia

                          Il SENSO DI UNA STORIA: l' Italia , ennesimo invasore?

La Sicilia
                       

L'Italia, senza la Sicilia non lascia alcuna immagine nell'anima: qui è la chiave di tutto. Così scrisse, da Palermo, Goethe il 13 aprile 1787: Aveva ragione: questa terra è molto più di un isola ed è molto più anche di una semplice regione italiana, è una terra che nel lento snocciolarsi dei secoli ha visto passare sul proprio suolo praticamente tutti, perchè tutti hanno sempre ambito a far propria un'isola che stava al centro del Mediterraneo quando il Mediterraneo era al centro del mondo. Ausoni, Fenici, Ioni, Dori, Cartaginesi, Romani, Vandali, Goti, Ostrogoti, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Sabaudi, Austriaci, Borbonici, fin poi all'unificazione italiana, i Siciliani hanno visto passare veramente di tutto, hanno visto davvero scorrere tutta la storia d'avanti ai loro occhi lucidi. E proprio questa storia con la esse maiuscola, cosi articolata e cosi complessa fatta di mille bandiere e di mille lingue, fatta di momenti di straordinario splendore ma anche di momenti drammaticamente difficili, proprio questa storia ha paradossalmente donato alla Sicilia quelle esperienze e quella profonda cultura di popolo che alla fine la hanno resa cosciente di essere una e di appartenere solo a sè stessa. Pochi forse ci fanno caso, ma la lingua siciliana non contempla il tempo futuro: per esempio, io partirò viene reso in siciliano con "iù àia pattiri", io devo partire. La loro storia e le mille dominazioni che hanno segnato la loro terra hanno infuso ai Siciliani la profonda coscienza della estrema caducità e della estrema temporaneità delle cose umane. C'è una bellissima opera del siciliano Nino Martoglio che rende bene l'idea:" 'A notti non fa friddu", la notte non fa freddo. Questo hanno imparato i Siciliani dalla loro storia, che la notte non fa freddo, anche quando il freddo c'è ed è pure tanto: i Cartaginesi come i Romani, i Bizantini come gli Arabi, i Normanni come gli Spagnoli, i Francesi come i Sabaudi e gli Austriaci, tutti ma proprio tutti sono arrivati in Sicilia da padroni ma alla fine tutti, presto o tardi, "si nni eru vastuniati", se ne sono andati bastonati. Forse, allora, l'essenza ultima di questa terra quasi impossibile da capire per chi siciliano non è, sta tutta in quel principio che proprio un suo figlio illustre, Archimede di Siracusa, teorizzò poco più di 2200 anni fa. E' lo stesso principio che permette di galleggiare anche alle navi più grandi e pesanti. Ed è una lezione che la Sicilia e i Siciliani hanno imparato dalla loro stessa storia, sulla loro stessa pelle, fino a farla diventare parte di loro stessi. E' appunto il famoso principio di Archimede: trasformare sempre in spinta verso l'alto il peso che li schiaccia.

Per chi la storia la ama e per chi sa comprendere i veri significati e la vera importanza, scorrere la storia della Sicilia vuol dire entrare nel cammino affascinante di un'isola che non solo ha respinto nei millenni il soffio delle più diverse culture, ma soprattutto ha saputo poi armonizzarle in una sintesi perfetta e senza eguali. La storia di questa isola, cuore del Mediterraneo nell'epoca in cui il Mediterraneo era il mondo, ha ispirato anche nella letteratura opere e racconti epici, storie di Re e di Principi, di paladini e di cavalieri, di regni e di gesta eroiche: tutto questo sta alla base di tradizioni e sentimenti popolari ben radicati, tradizioni e sentimenti antichi di secoli e che ancora oggi continuano a costituire l'anima più profonda e vere di questa terra.

Già 10.000 anni primi di Cristo, qualcuno incise sulle pareti della grotta di cala dei Genovesi a Levanzo (isole Egadi) immagini tratte dalla propria quotidianità di cacciatore: cavalli,cervi,animali in generale. Ben organizzate comunità del Paleolitico inferiore ci hanno poi lasciato tracce consistenti della loro presenza sull'isola attraverso numerosi graffiti rinvenuti nella grotta dell'Addura, sul versante nord-occidentale del monte Pellegrino, presso Palermo: 16 figure umane, incise in stile naturalistico, impegnate a celebrare un rituale. Le ceramiche protogeometriche trovate nelle isole Eolie e risalenti ad un periodo compreso tra il XVI e il XVII secolo A.C. sono poi testimonianza di antichissimi contatti intrattenuti tra le popolazioni locali e il mondo egeo-miceneo; alla stessa età del Bronzo risale la civiltà autoctona di Thapsos, che ci ha lasciato anche una vasta produzione di coppe in terracotta e pide tubolare. Quella che forse rappresenta la prima di una lunga serie di invasioni che hanno costellato la storia siciliana risale all'età del Ferro, periodo in cui sembra potersi datare l'arrivo di un popolo peninsulare, gli Ausoni: Passando ad epoche più recenti, alla vigilia dell'arrivo dei primi colonizzatori greci, erano in pratica quattro gruppi etnici stabilmente stanziati in Sicilia: gli autoctoni Sicani e Siculi (questi ultimi fondatori dell'attuale Messina all'epoca di Zancle, cioè "falce"), gli Elimi a Segesta ed Erice, i Punici di Cartagine (eredi dei Fenici) a Mozia, Panormo (l'odierna Palermo) e Solunto.

Le prime popolazioni greche arrivarono intorno all'VIII secolo A.C. e iniziarono da subito a fondare importanti centri: gli Ioni provenienti dalla Calcide fondarono Naxos (nel 735 a.C.), Leontinoi (l'attuale Lentini), Katana (oggi Catania) intorno al 729 a.C., Himera: opera dei Dori fu invece la costruzione di Siracura nel 733 a.C.. Akrai,Casmene,Camarina,Megara Hyblaea, Selinunte nel 627 a.C.., Gela, Agrigento nel 580 a.C... In quasi tutti i casi di trattava di colonie con governi oligarchici e con economie principalmente agricole, colonie che però ben presto divennero anche importanti centri di scambio di porpora fenicia, di bronzi etruschi e di ceramiche greche e che iniziarono anche a coniare moneta. Un personaggio di questa epoca che senza dubbio merita di essere ricordato è il legislatore catanese Caronda, creatore del primo codice di leggi scritte: le sue leggi costituirono un'importante barriera agli abusi delle classi nobiliari, anche se le paure e gli scontenti popolari favorirono comunque la graduale ascesa al potere da parte di demagoghi assetati di potere assoluto. Nel 608 a.C., con un colpo di stato a Leontinoi, si aprì la cosiddetta "epoca dei tiranni": Panaaetios di Leontinoi è il primo tiranno siciliano. I vari tiranni che fecero la storia dell'isola in questa fase storica, se è vero che in alcuni casi si macchiarono di grandi crudeltà, è pure vero che in altri seppero anche essere governanti illuminati, capaci di assicurare splendore e benessere alle città siciliane da loro governare. E così, per esempio, ricordiamo Falaride che nel 570 compie un massacro di cittadini nel tempio di Zeus e diviene tiranno di Agrigento, ma ricordiamo anche Gelone di Gela che provò ad unificare tutta la Sicilia greca conquistando anche Siracusa nell'anno 485 e trasferendovi quasi tutta la popolazione di Gela, Camarina e Megara. Tipici di tutta questa fase storica dell'Isola sono comunque i continui scontri tra Siculi (che, guidati da Ducezio, vennero sconfitti nel 440 subendo anche la distruzione della capitale Palike) e popolazioni greche e gli altrettanto continui scontri tra Greci e Cartaginesi: Questi, alleati di Selinunte, vennero dapprima sconfitti nella battaglia navale di Himera del 480 dai tiranni Terone e Gelone, ma riuscirono poi a rifarsi nel 406 con una serie di azioni militari che li portarono a estendere la propria influenza su gran parte dell'isola, con la sola importante eccezione di Siracusa. Siracusa, una colonia greca che ad un certo punto gli stessi greci (in particolare Atene) iniziarono a vedere con preoccupazione a causa del suo splendore sempre crescente. Fu durante la guerra del peloponneso che gli Ateniesi appoggiarono gli Elimi contro Siracusa, andando tuttavia incontro ad una cocente sconfitta navale nel 415: i Siracusani sbaragliarono la flotta ateniese e alla fine si contarono 12.000 caduti siracusani a fronte di 50.000 caduti ateniesi. Quando si parla di Siracusa non si può non citare tiranni come Dionisio I ( che tra il 406 e il 367 dotò Siracusa di una possente cinta muraria lunga 22 chilometri, ma che è ricordato anche per la sua avidità che lo spinse addirittura a sottrarre il mantello d'oro alla statua di Zeus), Dionisio II ) che, regnando dal 367 al 354, richiamò a corte il filosofo Platone, venduto come schiavo dal suo predecessore Dionisio I), Agatocle ( che tentò invano la conquista di Cartagine), Ierone. Questa fu comunque anche un'epoca di grande fermento culturale, in cui operarono personaggi come il tragediografo Eschilo, che nel 472 fece rappresentare a Siracusa la sua tragedia "I Persiani": Sempre nel V secolo a.C. venne edificato il maestoso tempio dorico di Segesta, rimasto pressochè intatto sino ai giorni nostri, mentre al III secolo a.C. risale la costruzione di quel capolavoro dell'architettura teatrale che è il teatro greco di Taormina.

Approfondisci l'argomento cliccando sul link sottostante.

FONTE: Siciliamia.net

Per approfondire l'argomento: http://www.siciliamia.net/sicilia.htm#senso

                                                                  Siculi, Sicani ed Elimi


lunedì 28 febbraio 2011

Sunscape - Sunscape 1999 (Italian Progressive Rock)

                                     Sunscape - Sunscape


Sunscape - Suscape

Veramente piacevole e molto coinvolgente l'ascolto di questo disco dei Milanesi "Sunscape". Le note scorrono lente, continue ed avvolgenti, specie negli incastri sonori in cui si insinua il flauto di Carlo Soppelsa. Il sound è una sorta di sperimentazione e psychedelia progressiva con riferimenti Kraut e nuove idee che avvicinano il gruppo ai King Crimson, Gong e Porcupine Tree,  lasciando comunque spazio ad innovazioni progressive notevoli per fantasia e struttura. Consigliatissimo.


Track list:

01 - Nove
02 - Ewok
03 - 2CB
04 - Simbiosi
05 - Prospettiva
06 - Interno
07 - Consorzio Nettuno
08 - Agibilità Enpals
09 - Via di Qui
10 - Spore
11 - Schuswassen
12 - Shiva Ita

Line up:

Matteo Curcio - Bass,Vocals,Sequencing
Marco Da Rold - Guitars,Vocals
Tony Fucci - Drums
Carlo Soppelsa - Flute





sabato 19 febbraio 2011

Dono Celeste - So Linger 1999 (Italian Prog)

                                  Dono Celeste - So Linger

Dono Celeste - So Linger

"So Linger" dei "Dono Celeste" figlio del nuovo progressive di matrice italica, è uno degli album più rappresentativi e più belli della "Mellow Records", etichetta specializzata nello scovare vere e proprie gemme musicali. Le sonorità del disco spaziano tra post-rock, a tratti melodico, ed atmosfere classicheggianti, ricamate sapientemente da arpeggi chitarristici. I tappeti di tastiere ipnotiche ed i ritmi intensi, rendono unico questo lavoro, anche se, a tratti, ci ricorda i passaggi visionari dei primi Pink Floyd.

Tracks list:

1) Cold Day
2) Obsessional Soul
3) Narcotic Swaging
4) Aloofness
5) L. August
6) Tripping Man
a) Schizoid Child
b) Dear People
c) Light Of Heaven

Line-up

Ignazio Serventi - Chitarra acustica,chitarra classica,chitarra elettrica,chitarra 12 corde.
Alessandro Buzzi - Batteria,Percussioni.
Giampaolo Piras - Basso.
Enrico Ghezzi - Piano,Minimoog,Tapeloops,Campionatore.
Anthony Graham Milner - voce

sabato 5 febbraio 2011

The Watch - Timeless (2011) Italian Symphonic Prog

                                     The Watch - Timeless

The Watch - Timeless

Appena un anno dopo l'uscita di "Planet Earth"e dopo un estenuante tour che ha toccato nel 2010 la maggior parte d'Europa, gli Stati Uniti ed il Canada , i The Watch si ripropongono con questo nuovo album in studio, in uscita per lunedì 21 febbraio.
Credo siano inutili le raccomandazioni. I The Watch riusciranno certamente ad incantarci ancora una volta con le loro armoniose atmosfere sognanti.

Tracks list:

01) The Watch
02) Thunder Has Spoken
03) One Day
04) In The Wilderness
05) Soaring On
06) Let Us Now Make love
07) Scene Of The Crime
08) End Of The Road
09) Exit
10) Bonus: Stagnation - From the "Blue show 2010"
Video (The Watch Plays Genesis - The Knife)








domenica 30 gennaio 2011

Maury e i Pronomi - (Ec)citazioni Neoclassiche - 2005 (Italian Symphonic Prog)

Maury e i Pronomi - (Ec)citazioni Neoclassiche


Maury e i Pronomi - (Ec)citazioni Neoclassiche

            Interessante lavoro, questo terzo CD dei "Maury e i Pronomi" che ripercorre le sonorità degli anni '70 con riferimento particolare a "Le Orme". Il disco è permeato da gustose armonie vocali ricercate ma orecchiabili, tastiere, flauto e chitarra elettrica che si alternano negli spunti sonori classicheggianti dove si avverte una affascinante tinta barocca. Di questo disco è stato scritto: che è un viaggio nell'onirico personale e nel fantastico (e forse mitizzato) mondo degli Dei, una sorta di Olimpo che si può tranquillamente collocare sia nella elegiaca Grecia, sia nel nostro personale Super-IO: la copertina in questo ci aiuta, perchè lo Zeus di turno si concretizza solo grazie alla serenità infantile che nasce dal libro aperto con ingordigia.


Tracks list:

01 - Racconti degli Dei ( 26:03)

a) Hermes e il Bambino

b) Affari di Famiglia

c) Campi di Delfi

d) Apollo,Minerva e l'Etrusco

e) Fiato Immortale

f) Le Porte dell'Averno

g) La Caduta degli Dei

02 - Lei e Venezia (12:02)

03 - Voglio Cambiare (5:49)

04 - Oceano (9:00)

05 - L'Assenza (7:41)

Line-up:

Maurizio Galia - Voce,Tastiere
Nicola Guerriero - Chitarre
Sergio Ponti - Batteria
Marco Giacone Griva - Chitarra solista
Enrico Testera - Basso,Chitarra acustica
Sergio Cagliero - Organo Hammond

sabato 29 gennaio 2011

Prowlers - Sweet Metamorfosi 1997 (Italian Symphonic Prog)

                             Prowlers - Sweet Metamorfosi 

Prowlers - Sweet Metamorfosi


"Sweet Metamorfosi" e il terzo lavoro dei "prowlers" ed è in assoluto il miglior album della band, un vero capolavoro. 70 minuti di progressive sinfonico e psichedelico ben costruito con atmosfere spaziali e folk - Riferimenti ( Pink Floyd, Saint Just, BMS, Etc... )

Tracks list:

01 - Overture
02 - Dream of Music
03 - Five Young Musicians
04 - Shadows and Fires
05 - I'm so Different...I'm so Lonely
06 - Tum-pà!
07 - Dolce Metamorfosi
08 - Simboli Strani
09 - Oltre i Confini del Mondo
10 - L'ultima Metamorfosi

Line-up

Alfio Costa - Keyboards,Mellotron,Backing vocals
Alan Ghirardelli - Basso,Backing vocals
Laura Mombrini - Lead vocals
Giovanni Vezzoli - Dums,percussioni,Backing vocals
Flavio Costa - Electric,Acoustic and Classical Guitar,Backing vocals





Discografia:

Prowlers - Morgana 1994

Prowlers - Mother & Fairy 1995