PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
Quello dei Maxophone è un nome importante, forse
importantissimo, all'interno dello sterminato mondo del progressivo rock italiano.
Come molti altri colleghi, illustri e non, si sciolsero dopo un solo omonimo
LP, pubblicato nel 1975; ma quell'unico, bellissimo album, che all'epoca fruttò
alla band diverse date dal vivo e anche sporadiche apparizioni televisive, è
sufficiente a proiettarli nell'olimpo dei Grandi del prog italiano.
Al boxset in CD e DVD "From cocoon to butterfly" del 2005, alla
reunion del 2009 e al disco dal vivo "Live in Tokyo" mancava un solo
tassello: un nuovo album di brani inediti, che vede finalmente la luce in
questo "La fabbrica delle nuvole", e che AMS Records è orgogliosa di
pubblicare in esclusiva.
Dimenticate il sound degli esordi: i Maxhopone oggi sono molto vicini a un rock
moderno che in più occasioni si lascia contaminare da partiture progressive (un
nome su tutti: Neal Morse e i suoi Spock's Beard) e folk; il tutto a supportare
l'inconfondibile voce del tastierista e cantante Sergio Lattuada.
In conclusione, "La fabbrica delle nuvole" suona come una raccolta di
favole, musicate da un gruppo storico del prog italiano che, pur avendo
attualizzato il proprio sound al terzo millennio, non rinuncia a quell'aura
'mistica' che già ammantava il proprio primo, indimenticabile disco.
1) Un Ciclone sul Pacifico
2) Perdo il Colore Blu
3) Il Passo delle Ore
4) La Fabbrica
delle Nuvole
5) La Luna e la
Lepre
6) Estate '41
7) Nel Fiume dei Giorni i Tuoi Capelli
8) Il Matto e l'Aquilone
9) Le Parole Che non vi Ho Detto
Line-up
Alberto Ravasini - Lead
Vocals, Classic, Acoustic & Electric Guitars, Keyboards
Marco Tomasini - Electric guitar, Vocals
Sergio Lattuada - Grand Piano , Electric Piano , Keyboards, Vocals
Marco Croci - Basso
Carlo Monti - Drums, Percussion, Violin
Full Album
Alcuni live dal passato
Sotto l'intero loro primo lavoro in versione inglese.
Solo un gruppo come i Phish che suonano insieme dal vivo dal 1986 potevano concepire uno spettacolo cosi stravagante e al contempo delizioso per il concerto di fine anno.
I Phish negli anni '90 hanno ridefinito il concetto di progressive rock, specie per le esibizioni live , condendolo con grunge e classica dai sapori orchestrali ed un tocco di humor alla Frank Zappa, i fiati arricchiscono il piatto sonoro con sprazzi di note jazz.
Guardate questo video, ne apprezzerete la qualità della musica e la fantasia, e vi innamorerete di questo gruppo che da 30 anni calca i maestosi palcoscenici degli States e i teatri di tutta l'America.
Buon ascolto.
Nel 1985 Alessandro Serri e Edmondo Romano fondano gli Eris
Pluvia, una fusione tra suoni antichi e moderni.
Nel 1991 danno vita ed arrangiano le loro composizioni nel lavoro discografico
“Rings of earthly light” uno dei più apprezzati album del progressive rock
internazionale di quegli anni.
Alessandro e Edmondo nel 1992 lasciano la band e insieme a Fabio Serri creano
il progetto ‘AncientVeil’ e nel 1995 pubblicano l'omonimo CD. “I am changing”
è il nuovo capitolo di questo particolare suono.
Il ritorno dei fondatori degli Eris Pluvia con un nuovo album ricco di numerose
sonorità, grazie anche al contributo di diversi preziosissimi ospiti. Il
discorso viene ripreso, anche se a distanza di diversi anni, da «Rings of
earthly light», ripercorrendo anche il sentiero tracciato con «The ancient
veil».
Nell’album sono presenti molti musicisti che hanno preso parte al CD del 1991,
lavoro guidato, composto e prodotto quasi interamente da Serri e Romano. « I am
changing » è quindi il naturale seguito di quelle sonorità.
I brani sono sia strumentali che cantati ed anche se le tracce sono create per
essere autonome, rispettano nelle citazioni e negli arrangiamenti la struttura
del Concept album. Sono presenti al suo interno mini suite, canzoni e molte
parti orchestrali grazie all’utilizzo di archi, oboe, flauti, clarinetti…
Varie sono le tematiche affrontate in questo nuovo lavoro.
Nasce tutto dall'alba luminosa d'autunno di «Bright autumn dawn» per passare
poi alla tristezza di un amore perduto in «If I only knew ». La title track «I
am changing» racconta la trasformazione del cambiamento e «The fly» è un
viaggio alla scoperta di se stessi.
Il brano «Chime of the times» è particolare all’interno dell’album perchè
originariamente presente nel primo demotape degli Eris Pluvia del 1990.
I dipinti presenti nel CD sono di Francesca Ghizzardi.
Dopo diversi anni di assenza gli Ancient Veil torneranno ad esibirsi dal vivo
per presentare questo ultimo lavoro e ripercorrere le tappe più importanti
della loro carriera dal 1990 ad oggi. Da "Rings of earthly
light" a "I'm changing", ancora la stesse magiche atmosfere
folk-prog !!!
Fonte - www.btf.it
Tracks
List:
1. Bright
Autumn Dawn
2. If I Only Knew
3. You will See Me (Intro)
4. I am Changing
5. Only when they're Broken
6. You will See Me
7. Fading Light
8. The Fly
9. Chime of the Times
10. You will See Me (Finale)
11. A Mountain of Dust
Nel decimo anniversario della loro attività, i Pandora si presentano
e ci presentano questo loro quarto lavoro con lapartecipazione di
ospiti speciali (tra cui Vittorio Nocenzi e David Jackson)
77 minuti di grande Prog , 4
brani inediti e 5 tributi a Genesis, Yes, Marillion, Banco del Mutuo Soccorso
eEmerson Lake Palmer. "La scelta dei tributi (preferiamo evitare la parola cover) è
determinata dalla nostra voglia di onorare il pop-rock-prog che ci ha
accompagnati nella nostra crescita e che ci è sempre di ispirazione, rendendo
un vero e proprio omaggio a questo genere, ovviamente in chiave Pandora. Dopo
la scomparsa di figure molto importanti con le quali siamo cresciuti, era il minimo
che potessimo fare dando il massimo di quello che avevamo".
Tracks list :
Always and Everywhere (8:40)
The Way You Are (7:23)
Turin 03.02.1974 (7:52)
Drunken Poet’s Drama (8:21)
Passaggio di Stagioni (10:48)
Second Home by the Sea (8:51)
Man of a Thousand Faces (7:21)
Ritual – Part II (11:16)
Lucky Man (6:25)
Line-up:
Beppe Colombo: keyboards, backing vocals
Claudio Colombo: drums, percussions, bass guitar, electric and acoustic
guitars, cuatro, keyboards, backing vocals
Corrado Grappeggia: keyboards, lead & backing vocals
Emoni Viruet: lead & backing
vocals Con:
Dino Fiore (Castello di Atlante) - bass in "Canto di Primavera"
Andrea Bertino (Castello di Atlante) - violin (4)
Vittorio Nocenzi (Banco Del Mutuo Soccorso) - final moog solo in "Canto
di Primavera"
Irma Mallus: backing vocals (7)
David Jackson (VDGG): brass (5)
In un contesto politico caratterizzato da indifferenza e sfiducia, è essenziale ricordare il vero compito dei politici: servire il popolo. Immaginiamo il nostro governo come un grande condominio, amministrato da rappresentanti eletti per migliorarci la vita. Purtroppo, molti dei nostri politici sembrano aver dimenticato questa missione, focalizzandosi su interessi personali e slogan accattivanti piuttosto che su un autentico impegno verso i cittadini. È giunto il momento di risvegliare la nostra coscienza civica e pretendere che i nostri diritti e bisogni vengano ascoltati. Viviamo in un'epoca in cui la politica appare distante dalle reali esigenze della società. I politici, remunerati con i nostri soldi, dovrebbero lavorare nel nostro interesse, ma spesso ci troviamo davanti a un muro di silenzio e disinteresse. Dobbiamo invertire questa tendenza e riprenderci la nostra voce, garanzia che le decisioni che influenzano le nostre vite scaturiscano da un dialogo aperto e partecipativo.
La nostra insoddisfazione non deve rimanere un semplice lamento, ma deve tradursi in un movimento di azione collettiva, capace di riportare la politica al servizio del suo vero datore di lavoro: il popolo. I cittadini si trovano di fronte a una scelta cruciale: rimanere spettatori passivi o scendere attivamente in campo per reclamare i propri diritti. La politica non deve essere relegata a una mera campagna elettorale, ma deve divenire una collaborazione continua tra rappresentanti e cittadini. Immaginiamo un futuro in cui la partecipazione pubblica sia la norma, con assemblee e forum di discussione che permettano a tutti di esprimere le proprie opinioni e influenzare le decisioni politiche. È il momento di assumere il pieno controllo della democrazia e garantire che i nostri politici svolgano il loro ruolo con serietà e responsabilità.
I politici sono in carica per servire il popolo e, come cittadini, dobbiamo esercitare un costante controllo su di loro. Pensiamo allo Stato come a un condominio: siamo noi a decidere chi deve essere il nostro amministratore e, fondamentale, a stabilire la retribuzione che riceverà, sempre e solo se agisce nel nostro interesse. Tuttavia, i nostri rappresentanti, sia al governo che all'opposizione, sembrano spesso dimenticare questa responsabilità. Dobbiamo chiedere loro un reale impegno nel perseguire i nostri interessi e non comportarsi come se fossero sempre in campagna elettorale. È fondamentale ripristinare una coscienza civica collettiva, dove ognuno di noi si senta corresponsabile della buona amministrazione.
Immaginiamo un futuro in cui le decisioni politiche siano frutto di un dialogo aperto con i cittadini, con ogni proposta discussa in assemblee pubbliche, dove le voci di tutti vengano ascoltate e rispettate. Dobbiamo dire basta alla cultura del polverone, dove le faide politiche offuscano i bisogni reali della comunità. La nostra insoddisfazione deve trasformarsi in azione; dobbiamo organizzare forum, assemblee e dibattiti che rinvigoriscano la nostra democrazia. È tempo di far sentire il nostro peso e far sapere ai politici che siamo vigili e pronti a chiedere responsabilità. Dobbiamo dire basta a comportamenti inaccettabili! È giunto il momento di un cambiamento radicale. Dobbiamo avere voce in capitolo sui loro stipendi e monitorare con attenzione il loro operato. Se non lavorano con serietà, la soluzione è chiara: tutti a casa! Ricordiamolo: il governo siamo noi, il popolo votante.
In conclusione, è fondamentale sottolineare che i politici sono al servizio del popolo e non viceversa. Come membri di una comunità, abbiamo il potere di decidere chi ci rappresenta e dobbiamo esercitare questo diritto con responsabilità, garantendo che lavorino nel nostro miglior interesse. La nostra partecipazione non si limita al voto, ma si estende al monitoraggio costante delle azioni dei nostri rappresentanti. È tempo di stabilire aspettative chiare e assicurarci che ogni politica e decisione servano il benessere collettivo e non l'agenda personale dei politici.
Infine, è indispensabile promuovere un cambiamento significativo nella politica. Non possiamo più tollerare che i governanti si comportino come se fossero in campagna elettorale perpetua; devono affrontare le sfide reali e lavorare attivamente per il progresso del paese, ricordando sempre che il potere appartiene al popolo. Un appello speciale a chi sta all'opposizione: è il momento di smettere di opporsi a ogni costo, di abbandonare slogan e chiacchiere inutili. Dovrebbero anche loro lavorare per il popolo, poiché sono pagati per farlo. Chi vince le elezioni, in una democrazia, governa, e chi sta all'opposizione deve collaborare con chi governa, consapevole di ricevere il salario frutto dei sacrifici del popolo.
I Nuova Era sono una formazione fondamentale nel panorama
del prog-rock italiano: attivi tra la fine degli anni '80 e la prima metà dei
'90, furono autori in quel periodo di quattro album considerati dagli
appassionati imperdibili per chi nutra un minimo di interesse nella 'materia
progressiva'.
"Return to the Castle" non fa eccezione, e segna il vero ritorno
sulle scene della formazione capitanata da Walter Pini, da sempre principale
compositore della band, qui raggiunto tra gli altri dallo storico cantante e
chitarrista Alex Camalti. Oltre venti anni sono trascorsi infatti da "Il
passo delsoldato" (1995), un lungo periodo interrotto nel 2010 da una
omonima release 'transitoria' (AMS187CD, 2010), una compilation di brani già
editi, demo, nuove registrazioni in studio e dal vivo.
Date le premesse, la pubblicazione di "Return to the Castle"
rappresenta perciò un evento importante: ben 75 minuti di rock progressivo
sinfonico cantato in inglese per la prima volta nella storia della band, che
spazia da frangenti barocchi ad altri più sognanti e atmosferici.
Contribuiscono alla durata consistente di questo album, costituito da sei
lunghi brani inframezzati da più brevi interludi - qui denominati 'Carousel' -
numerose e lunghe sezioni strumentali. Un must!
Fonte - www.btf.it
Track list:
1. Return To The Castle, Part 1 (9:55)
2. Carousel I: Through The Battles And The Years (2:56)
3. The Dragon And The Knight (12:21)
4. Carousel II: Dancing Shadows In The Forest
(4:05)
5. The Prophecy (8:00)
6. Carousel III: Living For The King (2:36)
7. The Castle (9:47)
8. Carousel IV: At The Banquet (including The Princess) (6:25)
9. Court Life (6:08)
10. Carousel V: The Dreams Of Childhood (4:31)
11. Return To The Castle, Part 2 – Conclusion (7:45)
Line-up:
Walter Pini: keyboards
Rudi Greco: electric bass
Maurizio Marra: drums
Alex Camaiti: vocals, guitars
Return To The Castle (Full Album)
Live del 1993 ( Dall 'album " Io e il Tempo " 1992 )
A circa tre anni dall’esordio
"L'Assenza" tornano i MESEGLISE, di fatto gli eredi della storica
band bolognese dei SITHONIA, sia per la presenza del tastierista e
autore (in particolare dei testi) Paolo Nannetti e del cantante Marco
Giovannini, sia per il suono e la poetica del progetto, pur proiettati
maggiormente verso la forma canzone.
"Stranamente Sereno" si
caratterizza per la nuova formazione con le new entry di Maya Seagull
(basso e voce) e Maria Robaey (violino, mandolino). Completa la line-up
il drumming preciso di Maurizio Lettera.
12 tracce che finalizzano la
ricerca dei due fondatori ex Sithonia: tessiture elettroacustiche ai confini
tra la canzone d'autore italiana e il rock progressivo, quel sound
delicatamente prog, a volte intimistico, che aveva contraddistinto i dischi dei
Sithonia stessi. Dunque un felice connubio tra momenti e fughe tipiche del
progressive storico settantiano e le suggestioni di un certo folk-pop
prettamente italiano.
Come sempre, nei Sithonia prima e
nei Méséglise poi, i testi delle canzoni sono parte importante del tutto e
tendono a un susseguirsi di immagini e descrizioni sfumate e crepuscolari,
storie e ballate come nel racconto dell’amore al tempo della guerra
("Caporale Milt") o il lento e maestoso cammino del cambiamento ne
“La strada verso la collina”, brani questi che hanno visto la collaborazione di
Alberto Celommi, storico chitarrista di autori quali Pierangelo Bertoli e Goran
Kuzminac
La registrazione (effettuata alla
Fonoprint di Bologna) è stata molto curata, così come tutta la realizzazione
grafica. Con questo disco il quintetto bolognese/modenese si pone come
originale cerniera tra due tradizioni della musica italiana, quella del
progressive rock e della canzone d’autore che sono rappresentative di originali
ispirazioni della nostra musica popolare, un patrimonio che ci accompagna da
decenni e che continua ad avere seguito pur nelle difficoltà di un panorama
attuale piuttosto difficile per le proposte indipendenti .
I Méséglise sono portatori di un’ispirazione autenticamente artigianale ma
contemporaneamente rigorosa, le canzoni sono da ascoltare più volte per
coglierne le sfumature di musica e parole.
Recentemente il blog “Music on the Rock” ha definito la loro musica “
Rock emozionale” e forse non esiste un’etichetta più azzeccata…
Fonte: BTF ( http://www.btf.it/ )
TRACKS:
1) Il Tempo di Un Caffe'
2) La Strada Verso
la Collina
3) Con Il Pallone
4) Caporale Milt
5) Interno Notte
6) L'Attesa
7. Confusi In Mezzo Ai Simboli
8) Festa In Collina
9) Trama di Coincidenze
10) Con Altri Occhi
11) Il Gioco Delle Parti (Instrumental)
12) La Strada Verso
la Collina -
Reprise (Instrumental)
Terzo capolavoro dei nostri italici Submarine Silence. Progetto del 1996 di Cristiano Roversi e DavidCremoni. l'idea era quella di ripercorrere le sonorità dei GENESIS sotto una forma più acustica ma con la stessa enfasi compositiva.
Quest’album è per tutti noi che abbiamo seguito l'evoluzione del suono dei Genesis dal loro esordio, e siamo ancora oggi alla ricerca di comprendere quale sarebbe stata la loro evoluzione musicale se avessero voluto continuare a produrre brani di rock progressivo di alto livello. I Submarine Silence, hanno la risposta alla nostra domanda.
Ascoltate questo disco ve ne innamorerete.
Tracks
Listing
1. The Astrographic Temple
(Instrumental)
2. Black Light Back
3. Swirling Contour
4. Canova's Gypsoteque (Instrumental)
5. Journey Through Mine
6. Five Lands Nightwind (Instrumental)
7. Butterflies
Line-up
DAVID CREMONI : 6 & 12 Electric and
Acoustic Guitars, Paradise Guitar
GUILLERMO GONZALES : Vocals
EMILIO PIZZOCOLI : Drums
CRISTIANO ROVERSI : Grand Piano, Yamaha CP-80, Obherheim Synth, Mellotron, Hammond Organ , Mini Moog,
ARP Synths, Electric Bass and Bass Pedals
Molto interessante riascoltare i suoni vintageche questo NOTEVOLE gruppo da studio ( fra
USA e Finlandia con Marco Bernard di origini italiane ) ci propone in questo
suo quarto lavoro. Se avete amato il sinfonismo dei Genesis e il prog rock eclettico degli Yes , questo disco è per voi e non può certamente mancare nella vostra
discografia. B
TRACKS:
CD1:
01. Preludin (07:38)
02. Along The Way (02:22)
03. Inception (20:02)
04. She (Who Must Be Obeyed) (12:11)
05. Plight Of The Swan (10:33)
CD2:
06. The Demise (57:18)
Total Time: 110:04
LINE-UP:
Marco Bernard: Rickenbacker
basses
Steve Unruh (Resistor, solo): Vocals, Violin, Flute
Kimmo Pörsti (Mist Season): Drums and Percussion
With:
Stefan Renström: Keyboards, Arrangements
David Myers: Piano, Music Composer
Tom Doncourt: Keyboards, Music Composer
Chip Gremillion: Keyboards, Music Composer
Ken DeLoria: Music Composer
Johan Öijen: Electric and Acoustic Guitars (4, 5, 6)
Kamran Alan Shikoh: Electric Guitar (3)
Jon Davison (Yes, Glass Hammer): Vocals (4)
Steve Scorfina: Electric Guitar (1)
Richard Maddocks: Narration (6)
Keith Christian: Vocals (6)
Mark Trueack (Unitopia, UFP): Vocals (6)
Linus Kåse (Brighteye Brison, Anglagard): Saxophones (6)
Llorián García: Electronic Bagpipes (6)