lunedì 8 luglio 2024

Religioni: Una inutile Piaga Sociale - Divisioni e Conflitti

 Da un po di tempo, precisamente il giorno 9 di ogni mese (a partire dal 9 gennaio 2023) mi concedo delle divagazioni che si distaccano dal progetto centrale di questo blog: la musica. Queste divagazioni, tuttavia, nascono da pensieri e riflessioni che sono parte integrante della vita di ciascuno di noi. Pertanto, mi auguro sinceramente di non annoiarvi, ma piuttosto di stimolare la vostra curiosità e offrire una pausa riflessiva, senza distogliere l'attenzione dallo scopo principale di questo blog, che è la divulgazione del progressive rock. La musica è un linguaggio universale e, attraverso queste esplorazioni, desidero arricchire la nostra esperienza collettiva.

Religioni

     Religioni: Una Inutile Piaga Sociale - Divisioni e Conflitti

Nel 2025, il panorama globale è segnato da numerosi turbamenti e tensioni, in cui il ruolo della religione esercita una notevole influenza nelle dinamiche sociali. Questo saggio si propone di offrire un'analisi critica sulla religione, enfatizzando l'impatto sociale che le religioni hanno avuto nel fomentare divisioni e conflitti. L'approccio adottato è fortemente provocatorio: la religione, lungi dall'essere una fonte unificante di valori elevati, si rivela, in molti casi, un agente destabilizzante e divisivo, capace di generare intolleranza e violenze.

Introduzione: Il Contesto del 2025

Nel contesto contemporaneo, caratterizzato da rapidi cambiamenti politici, economici e tecnologici, il ruolo delle religioni risulta sempre più discutibile. Diversi eventi e conflitti negli ultimi anni hanno evidenziato come, anziché contribuire all'unità, le religioni possano amplificare le disuguaglianze, generando un clima di tensione e scontro. In diverse parti del mondo, le credenze religiose sono state strumentalizzate per giustificare atti di violenza, discriminazione e abuso del potere, contribuendo a delineare una società frammentata e polarizzata.

Sviluppo: Tre Punti Fondamentali sulle Conseguenze Sociali Negative delle Religioni

1. Divisione Sociale e Sradicamento dell'Unità

Uno dei fenomeni più evidenti è la capacità delle religioni di creare una netta divisione tra gruppi sociali. La fede, invece di fungere da strumento di coesione, diventa un marchio distintivo che separa e isola. In molte situazioni, i simboli religiosi e le dottrine sono usati per delimitare un "noi" contro "loro", accentuando le differenze e creando barriere difficili da abbattere. Nel 2025, l’analisi critica sulla religione rivela che tali divisioni si manifestano non solo in conflitti ideologici, ma anche in scontri sociali che coinvolgono gruppi etnici, culturali e nazionali, portando a una frammentazione del tessuto sociale.

Ad esempio, numerose regioni del mondo hanno sperimentato l'escalation di tensioni dovute al fanatismo religiose, dove minoranze vengono emarginate e stigmatizzate, con conseguenze disastrose per la convivenza civile. La polarizzazione, resa ancor più evidente dalla diffusione mediatica e dai social network, amplifica ogni divergenza e ne sfrutta la narrativa per alimentare una retorica di odio e discriminazione.

2. Esacerbazione dei Conflitti e Strumentalizzazione Politica

Un ulteriore aspetto critico risiede nel ruolo strumentale che la religione assume nel giustificare e alimentare i conflitti. Nel mondo contemporaneo, si osserva come le ideologie religiose vengano spesso integrate in contesti politici per rafforzare il potere di determinati leader o per sostenere regimi autoritari. Questa connessione tra religione e politica porta a una dinamica in cui le divisioni religiose si traducono in vere e proprie guerre di religione, combattute sul terreno della politica e del controllo sociale.

Il 2025 ha visto numerosi esempi di conflitti in cui le questioni religiose sono state manipolate per scopi politici e strategici. Le tensioni in Medio Oriente, in Africa e in alcune regioni dell’Asia si sono aggravate grazie all'incapacità delle istituzioni di separare la fede dall'agenda politica. I conflitti religiosi, alimentati da una retorica che sfrutta la fede come arma politica, hanno portato a una destabilizzazione che continua a mietere vittime innocenti e a rompere il tessuto della società civile.

3. Controllo Sociale e Restrizioni della Libertà Individuale

Infine, il terzo punto cruciale riguarda il controllo sociale esercitato attraverso le istituzioni religiose. Le religioni, oltre a dividere e a esacerbare conflitti, impongono spesso un rigido insieme di norme e regole che limitano la libertà degli individui. La moralità prescritta da molte dottrine religiose ristrette e antiquate impone un codice di condotta che, sebbene dettato da ideali di purezza e rettitudine, si rivela a volte anticonformista e oppressivo. Le scelte individuali, dal comportamento personale all'orientamento sessuale, passano sotto la lente scrutatoria della comunità religiosa, contribuendo a creare un clima di repressione e censura.

Nel 2025, la crescente presenza di leggi e regolamentazioni ispirate a principi religiosi mette in discussione il diritto alla libera espressione e alla libertà di pensiero, elementi fondamentali in una società democratica. Le istituzioni religiose, in tal senso, agiscono non solo come custodi di tradizioni millenarie, ma anche come strumenti di potere che limitano l'innovazione sociale e la diversità culturale.

Riflessione Finale

Alla luce di questi punti, il panorama sociale globale appare fortemente segnato da quella che molti considerano una piaga. La religione, lungi dall'essere un catalizzatore di armonia e progresso, si conferma come una forza divisiva, un elemento che mina le fondamenta della convivenza civile e della democrazia. La sua capacità di sfruttare le differenze, di alimentare conflitti e di imporre rigide regole comporta conseguenze devastanti, soprattutto in un'epoca in cui il mondo avrebbe bisogno più che mai di unità e collaborazione.

L'analisi critica sulla religione e l'impatto sociale che ha ancora nel 2025, denunciati in questo saggio, rappresentano un invito a riflettere in maniera approfondita sulla strada che la società sta percorrendo. In un'epoca dominata da innovazioni tecnologiche e cambiamenti rapidi, è fondamentale riconsiderare il ruolo delle tradizioni religiose e valutare se esse possano essere riformate o, in alternativa, se sia necessario un ripensamento radicale per favorire una società veramente inclusiva e libera da pregiudizi.

In un mondo che ha troppo spesso fatto della differenza un motivo di divisione, risulta urgente interrogarsi sulle fonti di potere che stanno alla base di queste dinamiche. Le istituzioni religiose, col loro retaggio e il loro peso culturale, stanno contribuendo a consolidare un sistema di valori che, anziché essere evolutivo e adattabile, risulta statico e autolimitante. La loro influenza, che si estende dalla sfera privata a quella politica e sociale, determina un ambiente in cui l’innovazione e il progresso rischiano di essere soffocati sotto il peso di dogmi e tradizioni obsolete.

La critica non deve però essere intesa come un semplice attacco gratuito, bensì come uno spunto di riflessione per individuare le strutture che alimentano ingiustizie e squilibri. Attraverso una lettura attenta e obiettiva, è possibile comprendere che le divisioni create dalle religioni passano in rassegna una pluralità di problemi: dalla segregazione razziale alla discriminazione di genere, dalla politicizzazione dei conflitti fino alla limitazione della libertà individuale. Questi aspetti richiedono un dialogo aperto e onesto sulla necessità di riconfigurare il ruolo delle religioni nella società moderna.

In questo senso, l'analisi critica sulla religione diviene uno strumento indispensabile per dibattere non soltanto i recenti sviluppi caratteristici del 2025, ma anche per tracciare possibili scenari futuri. Quale sarà il destino di una società che, pur dotata di straordinarie potenzialità di progresso e innovazione, continua a riprodurre dinamiche distruttive e retrograde? La domanda resta aperta, e la risposta dipenderà dalla capacità degli individui e delle istituzioni di superare la logica divisiva e autoritaria che ancora oggi riecheggia in molte tradizioni religiose.

Conclusioni e Invito alla Discussione

Il saggio ha evidenziato tre aspetti fondamentali che delineano le conseguenze sociali negative delle religioni nel 2025: la divisione sociale, l'esacerbazione dei conflitti politici e la limitazione della libertà individuale. Attraverso una lettura critica e provocatoria, è emerso come la religione, anziché essere un baluardo di etica e moralità, si trasformi spesso in una forza che ostacola il progresso e alimenta l'intolleranza.

Le sfide poste da queste problematiche richiedono una riflessione profonda su come le società possano adattarsi e riformare quei meccanismi che impediscono una convivenza pacifica e inclusiva. È imperativo che il dibattito pubblico includa voci critiche capaci di analizzare e contestare le dinamiche che, pur essendo radicate in tradizioni millenarie, si rivelano oggi anacronistiche e dannose per l'equilibrio sociale.

Questo post, rivolto a un pubblico adulto interessato a sociologia e attualità politica, rappresenta un invito a non accettare passivamente le dinamiche storiche, ma a interrogarle, smascherando manipolazioni e abusi che hanno avuto ripercussioni dirette sulla vita quotidiana delle persone. La discussione non deve essere vista come un semplice dibattito teorico, bensì come una necessità pratica per ristabilire i termini di una convivenza fondata su rispetto e uguaglianza.

Concludendo, il saggio rappresenta un appello a riesaminare il ruolo della religione in una società in rapido mutamento, evidenziando come le divisioni e i conflitti che essa genera siano un ostacolo all'emancipazione e al progresso sociale. La riflessione su questi temi è fondamentale per chiunque desideri comprendere le cause profonde delle tensioni attuali e per chi è impegnato nel costruire un futuro più giusto e inclusivo.

Si invita pertanto ogni lettore a condividere questo post e a commentare le proprie opinioni, contribuendo al dibattito su un tema tanto complesso quanto cruciale per il nostro tempo. Le vostre riflessioni sono essenziali per alimentare un dialogo aperto e critico circa l'impatto sociale delle religioni nel 2025.

sabato 6 luglio 2024

Flame Dream - Silent Transition 2024 (Symphonic Prog) Svizzera

                    Flame Dream - Silent Transition

                              Symphonic Prog  (Svizzera)


                                     Nuovo sorprendente album dei Flame Dream
Dopo una lunga pausa di 38 anni, la storica band svizzera di Progressive Rock "Flame Dream" torna a stupirci con il loro ultimo lavoro discografico intitolato "Silent Transition". Questo nuovo album rappresenta un significativo ritorno alle scene per una band che ha lasciato un segno indelebile nel panorama progressivo degli anni '70 e '80. "Silent Transition"  si pone in continuità con la tradizione progressive della band ed in particolare con i loro primi 3 album, pur introducendo elementi innovativi e sperimentali che testimoniano la crescita e la maturazione artistica dei suoi membri.
                                                 Analisi Musicale e Composizione
L'album è un viaggio attraverso atmosfere sognanti e intricati paesaggi sonori che fondono la maestria  tecnica espressa  nelle composizioni dei Flame Dream  con tematiche moderne e suoni aggiornati. La band non tradisce le aspettative, offrendo una complessità strumentale che è stata sempre la loro firma, impreziosita da armonie sofisticate e una sezione ritmica potente e precisa. "Silent Transition" si distingue per la sua capacità di equilibrare l'energia del rock progressivo classico con le innovazioni del sound contemporaneo, creando un'opera che è allo stesso tempo nostalgica ed avanguardistica.
                                                  Confronto con i Primi Album 
Nel confronto con i primi lavori della band, si nota subito quanto "Silent Transition" sia fedele alle radici del sound dei Flame Dream e nello stesso tempo sia espressione del loro desiderio di esplorare nuovi territori musicali. A differenza dei primi album, caratterizzati da un rock progressivo puro e talvolta austero, questo nuovo lavoro incorpora una varietà più ampia di influenze, che spaziano dal jazz al folk, senza mai perdere quell'identità prog che ha definito la band. Questo testimonia l'evoluzione artistica  dei Flame Dream, capaci di rinnovarsi, anche dopo una pausa di 38 anni, senza rinnegare il proprio passato musicale.
                                                            Impatti e Riflessioni
L'impatto emotivo di "Silent Transition" è notevole, offrendo ai fan vecchi e nuovi uno sguardo intimo sulla crescita personale ed artistica della band.
La produzione dell'album è impeccabile, con ogni strumento che trova il suo spazio all'interno del mix sonoro, permettendo ai dettagli più minuti di emergere e arricchire l'esperienza d'ascolto.
L'album offre una varietà di tracce che soddisfano sia gli amanti delle lunghe suite epiche che hanno da sempre caratterizzato il rock progressivo, sia coloro che preferiscono brani più brevi e diretti.
                                                                       Conclusione
Possiamo definire"Silent Transition" un capolavoro che segna il glorioso ritorno dei Flame Dream: Quest'album non solo soddisfa le aspettative, ma le supera, proponendo una musica che è intelligente, emotiva e incredibilmente avvincente. Con "Silent Transition" i Flame Dream hanno dimostrato che è possibile rimanere fedeli alle proprie radici musicali pur evolvendo  adattandosi ai cambiamenti del panorama musicale moderno. E' un album che merita di essere ascoltato più volte, in quanto ogni ascolto rivela nuovi strati di complessità e bellezza.

Track Lists:

1) No Comfort Zone  11:27
2) Silent Transition  12:28
3) Velvet Clouds  10:30
4) Out From the Sky  06:26
5) Signal on the Shores  07:02
6) Winding Paths  14:56

Line-up

Peter Wolf - Voce, flauto, sax
Urs Hochuli - Basso
Roland Ruckstuhl - Piano, organo, tastiere, percussioni
Peter 'Pit' Furrer - Batteria, percussioni
Con:
Alex Hutchings - Chitarra elettrica, chitarra 12 corde, chitarra classica

Per un primo ascolto:
                                            Winding Paths

Discografia:
                                            Calatea (1978)
                                           Elements (1979)

                                        Out in the Dark (1981)

                                                               Supervision (1982)

Pop Periodo:
                                                               Travaganza (1983)

                                                                     8 on 6 (1986)

venerdì 5 luglio 2024

The Windmill - Mindscapes 2024 (Symphonic Prog) Norvegia

                    The Windmill - Mindscapes

                                    Symphonic Prog

                                                               Norvegia (2024)


                                                   The Windmill - "Mindscapes"
"Mindscapes", l'ultimo lavoro in studio della rinomata band norvegese The Windmill, rappresenta un viaggio musicale che trascende le convenzionali frontiere del rock progressivo. Caratterizzato da un equilibrio squisito tra melodia e complessità tecnica, questo album segna un punto di svolta nella discografia della band. La narrazione sonora, intricata e ricca, invita l'ascoltatore a immergersi completamente nelle sue dinamiche e sfumature.
Panorama di "Mindscapes"
L'album si apre con una traccia che imposta immediatamente lo stato d'animo e le premesse per un'avventura sonora inusuale. Con "Mindscapes", i The Windmill proseguono la loro naturale evoluzione sonora, coniugando armoniosamente elementi tradizionali del prog con sperimentazioni audaci. La capacità di narrare storie attraverso i loro strumenti rimane una delle caratteristiche distintive della band, dimostrando una maturità e una profondità artistica che pochi riescono ad eguagliare.
                                        Analisi dettagliata del brano d'apertura
La traccia d'apertura "Fear" (22:47), serve come porta d'accesso al mondo di "Mindscapes", stabilendo un dialogo intimo con l'ascoltatore. Gli accordi iniziali, accompagnati da una delicata tessitura di tastiere, preannunciano un viaggio emotivo e musicale senza precedenti. La band dimostra fin dai primi momenti una padronanza della dinamica e dell'arrangiamento che rende ogni passaggio, dal più tenue al più esplosivo, una scoperta continua.
                                           Analisi dei brani successivi dell'album
"Calton Hill", una composizione che riflette sul passare del tempo, mescolando nostalgie e speranze, con un impressionante sezione ritmica.
"I Still Care", offre  un'esperienza quasi cinematografica, con suoni che evocano le meraviglie naturali del nord e la loro effimera bellezza.
"Nothing in Return", un pezzo complesso che esplora i temi del viaggio interiore e della ricerca di sè attraverso metafore musicali intricate, racchiudendo in sè l'essenza emotiva e compositiva di tutto l'album. La capacità della band di amalgamare le esperienze vissute nei precedenti brani culmina in una composizione che è allo stesso tempo un addio e una promessa di avventure future. "Nothing in Return" lascia l'ascoltatore in uno stato di contemplativa soddisfazione, desideroso di ripetere l'esperienza sonora.
                                               Confronto con l'album precedente
"Mindscapes" mostra una crescita sostanziale rispetto al suo predecessore. Se gli album precedenti della band erano caratterizzati da un forte imprinting melodico e una spasmodica ricerca armonica, con "Mindscapes"  i The Windmill abbracciano una maggiore libertà espressiva. Le strutture dei brani sono più fluide, la varietà timbrica più ampia e l'introspezione lirica più profonda, segnando un'evoluzione che mantiene fedeli i fan di lunga data pur attirando nuovi ascoltatori.
                                                    Evoluzione sonora della band
L'evoluzione sonora dei The Windmill si manifesta pienamente in "Mindscapes", dove ogni brano rappresenta un colore diverso della loro cromia musicale. La band ha saputo mantenere la propria identità, arricchendola di nuove sfumature e influenze, testimoniando un processo di maturazione che poche band del loro genere possono vantare. Quest'album segna quindi non solo un punto di arrivo ma anche di partenza verso nuove esplorazioni musicali.
                                             Considerazioni finali e raccomandazioni
"Mindscapes" è, senza dubbio, un capolavoro del rock progressivo contemporaneo che esalta le capacità narrative e compositive  dei The Windmill. Rappresenta un punto di riferimento per gli amanti del genere e un'esemplificazione lampante dell'abilità della band di reinventarsi e crescere. Consigliato calorosamente a chiunque apprezzi la musica pensata e suonata con genuina passione e perizia, "Mindscapes" è un viaggio da intraprendere con gli occhi chiusi e il cuore aperto.

Tracks lists:

1) Fear  22:47

2) Calton Hill  04:55

3) I Still Care  06:52

4) Nothing in Return  05:55

Line-up

Erik Borgen - Chitarre, voce

Arnfinn Isaksen - Basso

Stig Andrè Clason - Chitarre

Morten Clason - Flauto, saxsofono, voce

Jean Robert Viita - Tastiere, voce

Kristoffer Utby - Batteria

Per un primo ascolto:

Fear

Discografia:

To Be Continued... (2010)

                                                          The Continuation (2013)

                                                                   Tribus (2018)


martedì 2 luglio 2024

Progressive Rock - La Musica (Riflessione Personale)

Rock Progressivo - La Musica




 Quando la musica diventa arte: Un Viaggio Oltre le Note Commerciali

Ciao a tutti! Oggi voglio parlare di una realtà che molti di noi vivono quotidianamente, ma di cui pochi sembrano davvero accorgersi. E' la triste verità che circonda il modo della musica, quella vera, profonda, piena di significati e sfumature che vanno oltre il semplice intrattenimento passivo. Non sto parlando delle canzoni che spopolano nelle classifiche per qualche settimana e poi spariscono nel dimenticatoio, ma della musica che sfida il tempo, quella che viene creata non per vendere, ma per esprimere emozioni, pensieri, critiche e visioni del mondo. Entriamo quindi in questo viaggio alla scoperta della differenza tra la musica commerciale e quella che possiamo definire arte.

La superficialità nell'apprezzamento musicale

Il primo punto di riflessione che voglio condividere con voi riguarda il livello superficiale con cui la maggior parte delle persone si approccia alla musica. Spesso, ci si lascia trasportare da melodie orecchiabili e ritornelli che si attaccano alla mente dopo pochi secondi, ignorando il fatto che, oltre a questi, esista un universo di composizioni ricche di significati, abilità tecniche e sperimentazioni. E' un pò come confrontare il fast food con la cucina gourmet: entrambi possono placare la fame, ma uno solo nutre davvero corpo e anima.

Musica vs Arte

La distinzione tra la musica commerciale e la musica d'arte è qualcosa di più profondo di una semplice differenza di gusto. La musica d'arte richiede spesso uno sforzo in più nell'ascolto, una predisposizione a lasciarsi trasportare, a esplorare e ad ascoltare con attenzione e sensibilità. E' qui che entra in gioco la sensibilità artistica, un elemento indispensabile per chi vuole davvero comprendere e apprezzare ogni nota, ogni pausa, ogni variazione di tono o intensità. Senza questa, si rimane intrappolati in una bolla di suoni piacevoli ma vuoti, incapaci di scorgere l'orizzonte musicale nella sua interezza.

Il Fenomeno Concertistico

Uno degli aspetti più lampanti di questa realtà si manifesta nei concerti. E' impossibile non notare come eventi di musica commerciale facciano il pieno di fan, riempiendo stadi ed arene con facilità sconcertante. Al contrario, concerti dedicati alla musica colta ed a generi più di nicchia, come il Progressive Rock, si rivolgono a un pubblico molto più ristretto, composto da veri competenti appassionati. Questo non fa che accrescere l'idea che la vera sensibilità musicale sia prerogativa di pochi.

Le masse e la loro influenza

Parlando di masse, è interessante notare come la loro presenza sia spesso associata a una certa passività culturale. La storia ci insegna che le grandi innovazioni, le rivoluzioni artistiche e culturali, sono quasi sempre state promosse e portate avanti da minoranze, da quei "pochi" che abbiamo menzionato. Le masse tendono a seguire, a subire, senza realmente contribuire al progresso culturale. Questo non significa condannarle, ma semplicemente osservare una tendenza che si ripresenta ciclicamente nel tempo.

L'Orgoglio di un ascolto consapevole

Concludendo, voglio esprimere un pensiero personale: provo un immenso orgoglio nel sapere di fare parte di quella minoranza che ricerca, che si emoziona davanti a una composizione di vera musica: New Classic, Jazz, Progressive Rock, etc... che non si accontenta di ciò che è immediato e facile. E' una ricerca che spesso richiede tempo, pazienza e dedizione, ma che ripaga con esperienze e sensazioni uniche, imperdibili. Questa  è la musica che vive , che si insinua nell'anima e li rimane, come un segno indelebile di bellezza e profondità.

La musica è un viaggio senza fine, ricordiamoci che il biglietto lo abbiamo già in mano, sta a noi decidere se usarlo per una destinazione scontata o per esplorare terre sconosciute e meravigliose.


Per un primo ascolto di alcuni brani significativi:

                                                                      Genesis

                                                                          Yes

King Crimson

                                                          Van Der Graaf Generator

                                                                  Gentle Giant
                                                                         
                                                                   Jethro Tull


                                                                     Pink Floyd


                                                         Emerson Lake & Palmer

                                                                        Camel

                                                                  Flower Kings

                                                                      M Efekt

                                                                      The Who

                                                                        Exodus

                                                        Premiata Forneria Marconi

                                                                      New Trolls

                                                                     Metamorfosi

                                                                     Pendragon

                                                                            Eloy

                                                                Neal Morse Band

                                                                      Le Orme

                                                       Banco del Mutuo Soccorso

                                                                          Ange
                                           
                                                                      Schooltree


giovedì 27 giugno 2024

Blacksmith Tales - The Dark Presence 2021 , (Rock Progressivo Italiano)

                 Blacksmith Tales - The Dark Presence 

                                Rock Progressivo Italiano


L'album dei Blacksmith Tales, "The Dark Presence", è un capolavoro del progressive rock moderno che cattura l'immaginazione e l'attenzione dell'ascoltatore dall'inizio alla fine. Con la loro abilità virtuosistica e la creatività senza limiti, la band offre un'esperienza musicale avvincente e coinvolgente.
Fin dalla prima traccia, "The Dark Presence" trasporta l'ascoltatore in un viaggio emozionante attraverso mondi sonori intricati e ricchi di sfumature. Le composizioni sono complesse e stratificate, con cambi di tempo sorprendenti e arrangiamenti che sfidano le convenzioni del genere.
Ciò che rende davvero speciale questo album è la capacità dei Blacksmith Tales di mescolare elementi di diverse influenze musicali, creando un suono unico ed innovativo. Si possono udire tracce di rock classico, jazz fusion e persino elementi di musica folk, tutti fusi insieme in un'unica e coesa visione artistica.
Le performance strumentali sono eccezionali in tutto l'album, con ogni membro della band che dimostra una padronanza assoluta del proprio strumento. Gli assoli di chitarra sono particolarmente impressionanti, con linee melodiche complesse e riff incisivi che si fondono armoniosamente con le sezioni ritmiche dinamiche.
Anche i testi sono degni di nota, affrontando temi universali come l'amore, la perdita e la ricerca di significato in modo profondo e definitivo. Le liriche sono intrise di immagini evocative e metafore suggestive, che aggiungono un ulteriore strato di profondità e significato alle tracce dell'album.
In conclusione, "The Dark Presence" dei Blacksmith Tales è un'opera straordinaria che dimostra il talento e la visione artistica della band nel panorama del progressive rock italiano e internazionale. Con la sua combinazione di abilità strumentali impeccabili, composizioni complesse  e liriche coinvolgenti, questo album è destinato a diventare un classico del genere.

Tracks lists:

01 - The Dark Presence (11:35)
02 - Golgotha (06:07)
03 - Let Me Die (06:12)
04 - Rain. Of Course!
05 - Into The Sea (Apocatastatis) (05:44)
06 - Interlude (01:24)
07 - Tides From a Faraway Shore (02:35)
08 - The Dark Presence Revelation (03:58)
09 - A New Sunrise (04:36)
10 - Chapter LXIV (02:29)
11 - Possessed By Time (17:26)
12 - Last Hero's Crusade (01:58)
13 - Book Of Coming Forth By Day (08:28)

Line-up

Marco Falanga - Chitarra acustica ed elettrica
Luca Zanon - Tastiere, Flauto
Denis Canciani - Basso
Stefano Debiaso - Batteria
Michele Guaitoli - Voce
Beatrice Demori - Voce 
David Del Fabro - Piano, Tastiere, cori

Per un primo ascolto:
                                          Full album

martedì 25 giugno 2024

Various Artists - Progressive Rock Sinfonico Tedesco, anni '70. Vol. 4

                                              Various Artists 

                                             Progressive Rock Sinfonico Tedesco

                                                                   Vol. 4

Il Rock Progressivo sinfonico tedesco rappresenta una corrente unica all'interno della scena musicale globale, distinguendosi per la sua ricchezza compositiva e la profondità dei temi trattati. Questo genere unisce la complessità strumentale del rock progressivo con l'approccio sinfonico della musica classica, creando opere che spaziano oltre i confini della tradizionale struttura canzone, esplorando nuove dimensioni sonore e narrative.


Contestualizzazione del rock progressivo sinfonico tedesco

Emergendo alla fine dei '60 ed agli inizi dei '70, il rock progressivo sinfonico tedesco si è sviluppato in parallelo ai fenomeni simili della  Gran Bretagna, ma distinguendosi per un'impronta più sperimentale e un'identità meno legata al mainstream. Band come Madison Dyke, Novalis e Galaxy hanno contribuito a definire il suono distintivo di questo genere, mescolando elementi di Folk, Jazz, musica Classica ed Elettronica.






Tracks lists:

1) Madison Dyke - Zeitmachine  (16:30)
2) Novalis - Es Farbte Sich De Wiese Grun  (8:20)
3) Trilogy - Changing Scene  (9:24)
4) Troya - Sinclair  (5:00)
5) Galaxy - Nature's Clear Well  (10:53)
6) Zyma - Thoughts  (8:14)
7) Ramses - Devil Inside  (4:54)
8) Yavanna - Atalante  (6:40)

                                                                       Madison Dyke

"Zeitmachine" è un esempio lampante di come il rock progressivo sinfonico tedesco giochi con i concetti di tempo e spazio attraverso la musica. La Band Madison Dyke utilizza complessi giochi ritmici e una varietà di timbri strumentali per portare l'ascoltatore in un viaggio attraverso epoche diverse, dimostrando un equilibrio tra virtuosismo e narrazione.

                                                                              Novalis


I Novalis, con il brano "Es Farbte Sich De Wiese Grun", esprimono la loro profonda connessione con la natura e la tradizione culturale tedesca. Utilizzando tematiche legate alla natura e alla poesia romantica, arricchiscono il loro sound con strumentazioni ricche e arrangiamenti complessi, offrendo un'esperienza d'ascolto appagante e ricca d sfumature.

                                                                              Trilogy


Il brano "Changing Scene" dei Trilogy si distingue per la sua struttura dinamica, che riflette il mutare delle scene a cui il titolo allude. Variazioni ritmiche e tematiche si susseguono, dipingendo paesaggi sonori che rievocano varie immagini e sensazioni, dimostrando la capacità della band di fondere insieme più atmosfere e influenze musicali.

                                                                            Troya


"Sinclair" dei Troya colpisce per la sua energia e intensità, caratteristiche che rendono il brano un pilastro all'interno del panorama Progressive Tedesco. L'uso audace dei sintetizzatori, accanto a una sezione ritmica potente, crea una dimensione quasi onirica, che trasporta l'ascoltatore attraverso una narrazione musicale densa  di emozioni e riflessioni.

                                                                 Galaxy (Full album)


In "Nature's Clear Well" dei Galaxy, l'approccio compositivo si concentra sulla creazione di un paesaggio sonoro tanto vasto quanto dettagliato. L'alternanza di momenti tranquilli e assoli di chitarra mozzafiato, insieme a un solido lavoro di sezione ritmica, evoca una sensazione di purificazione e rinnovamento, in perfetta armonia con il titolo del pezzo.

                                                                              Zyma


"Thoughts" dei Zyma si presenta come un vero capolavoro di sperimentazione e innovazione. La traccia esplora diversi stati d'animo, passando da momenti meditativi a esplosioni di energia pura. La varietà degli arrangiamenti e l'uso sapiente degli strumenti evidenziano la ricerca continua della band verso nuove forme espressive.

                                                                           Ramses


In "Devil Inside" i Ramses Offrono Un'interpretazione profonda delle lotte interiori dell'uomo con i propri demoni. Il brano si distingue per i suoi testi intensi e una composizione che oscilla tra la quiete e la tempesta, metafora della battaglia tra bene e male che si svolge nell'animo umano. L'ambivalenza emotiva e la tensione crescente sono tra gli elementi più affascinanti di questa opera.

                                                                            Yavanna


"Atalante" dei Yavanna è un'invocazione a mondi perduti e mitici, dove la musica diventa veicolo per un viaggio all'interno delle leggende del passato. Le melodie ispirate e i ricchi arrangiamenti strumentali si combinano per creare un'opera che è allo stesso tempo epica e profondamente personale, evidenziando la capacità del genere di raccontare storie universali attraverso la lingua universale della musica.

SKE - Insolubilia 2021, Rock Progressivo Italiano

                                                         Rock Progressivo Italiano                                       

                                                           SKE - Insolubilia 2021

SKE è il progetto "solista" di Paolo "SKE" Botta, tastierista italiano che suona anche in molte band, tra cui Yugen e Not A Good Sign. Nel 2011 debutta cn l'album "1001 Autunni" pubblicato su AltrOck/Fading Records e presenta principalmente musicisti della band Yugen.

Lo stile può essere descritto come Progressive Sinfonico anni '70 contaminato da Rio/Avant Prog e Canterbury Sound. L'album ha ricevuto grandi consensi dalla critica ed è andato rapidamente fuori catalogo, per essere infine ristampato nel 2018 come "1001 Autunni", con un CD live aggiuntivo.
l'11 luglio 2021 uscirà i nuovo album in studio "Insolubilia", prodotto ancora da Marcello Marinone: E' un album denso e fortemente stratificato, ispirato a rompicapo e paradossi.
Nonostante ciò, ha un approccio melodico distintivo che dovrebbe aiutare l'ascoltatore a evitare di "perdersi" nel labirinto sonoro. 
Con echi di band come Gentle Giant, Anglagard, Universe Zero etc..., l'opera principale dell'album "Insolubilia" è una variazione in 5 parti di diversi temi ricorrenti, che beneficia di una tavolozza musicale molto ampia, fornita da 25 musicisti.


Line-up

Paolo Botta (Not a Good Sign, Yugen) - Keyboards, Composition
Fabio Pignatelli (Goblin) - Bass
Luca Calabrese (Isildurs Bane) - Pocket Trumpet
Lars Friedrik Froisle (Wobbler) - Harpsichord
Keith Macksound (Present) - Bass
Tommaso Leddi (Stormy Six) - Mandolin
Nicolas Nikolopoulos (Ciccada) - Flute
Evangelia Kosoni (Ciccada) - Voice
Vitaly Appow (Rational Diet, Five Storey Ensemble) - Bassoon
Simen Adnoy Ellingsen (Shamblemaths) - Saxophones
Alessandro Cassani (Not A Good Sign) - Bass
Martino Malacrida (Not A Good Sign) - Drums
Francesco Zago (Yugen) - Guitars
Maurizio Fasoli (Yugen) - Grand Piano
Valerio Cipollone (Yugen) - Clarinets- 
Jacolo Costa (Loomings, Yugen) -Vibraphone/Marimba/Xylo
phone/Glockenspiel/Cymbalum
Maria Denami (Loomings) - Voice
Massimo Giuntoli (Hobo) - Harmonium
Pierre Wawrzyniak (Camembert, Oiapok) - Bass
Mèlenie Gerber (Camembert, Oiapok) -Voice
Guillame Gravelin (Camembert, Oiapok)  - Harp
Pietro Bertoni (FEM) -Trombone/Euphonium
Thea Ellingsen Grant ( Juno) - Voice
Tiziana Azzone (Il Giardino delle Muse) -Theorbo


Tracks lists:

01) Sudo  (3:44)
02) Insolubilia I  (6:24)
03) Tor Cia  (1:38)
04) Insolubilia II  (6:54)
05) Lo Stagno del Proverbio  (3:07)
06) Akumu  (6:06)
07) La Nona Onda  (7:00)
08) Scogli 4  (2:46)
09) Insolubilia V  (6:56)
10) Insolubilia IV  (3:50)
11) Insolubilia III  (7:08)

Per un accenno all'ascolto

                                                                   Insolubilia III

Precedente release
                                                            "1001 Autunni" 2011

                                                                      Fraguglie


lunedì 24 giugno 2024

Various Artists - Il Rock Progressivo Francese, Anni '70. Vol. 3

                                              Various Artists

                                                 Rock Progressivo Francese

                                                                    Anni 70. Vol. 3



Tracks Lists:


1) Wlud - Fire  06:20
2) Jean Pierre Alarcen - Soir  05:16
3) Wurtemberg - Rock Opus 7  (05:39)
4) Oniris - Le Reve Et Le Quotidien  10:25
5) Atoll - Tunnel Part. 1  (05:46)
6) Grime - Message Aux Ancetres  04:30
7) Shylock - Le Quatrième  13:08
8) Sandrose - To Take Him Away  07:04

                                                                               Wlud

"Fire", dei Wlud, emerge come un brano straordinario, caratterizzato da un'intensa dinamica sonora e da un'accattivante melodia. Il pezzo sfoggia una maestria nella composizione, bilanciando sapientemente parti energiche con momenti più riflessivi, creando un'esperienza d'ascolto emotovamente coinvolgente.

                                                                  Jean Pierre Alarcen

La traccia "Soir" di Jean Pierre Alarcen si distingue per il suo carattere contemplativo e la sua elegante tessitura strumentale. La chitarra, protagonista del brano, ci guida in un viaggio attraverso melodie sognanti e armonie delicate, evidenziando l'abilità compositiva di Alarcen.

                                                                         Wurtemberg

"Rock Opus 7" dei Wurtemberg è una composizione ambiziosa che esplora una vasta gamma di stili e atmosfere. Il Brano si sviluppa attraverso diversi movimenti, ciascuno dei quali offre un colore unico al mosaico sonoro complessivo. La loro abilità nell'intrecciare assoli intricati con sezioni ritmiche potenti dimostra una profonda comprensione della forma del rock progressivo.


                                                                              Oniris

Gli Oniris, con "Le Reve et le quotidien", presentano un lavoro che naviga tra il sogno e la realtà. Questa traccia affascina per le sue atmosfere eteree e per la capacità di evocare immagini vivide nella mente dell'ascoltatore, offrendo una fuga dalla quotidianità attraverso il suo tessuto sonoro accattivante.


                                                                                Atoll

"Tunnel Part 1" degli Atoll rappresenta un viaggio epico attraverso passaggi sonori labirintici e paesaggi musicali in continua evoluzione. La traccia è un'esemplificazione dell'uso creativo di timbri e ritmi che caratterizza il miglior Rock Progressivo, con una narrazione musicale che cattura l'attenzione dall'inizio alla fine.

                                                                               Grime

I Grime, con "Message aux ancetres", esplorano temi di connessione intergenerazionale e memoria collettiva attraverso la loro musica. Il brano si distingue non solo per la sua profondità lirica, ma anche per una composizione strumentale che intreccia sottilmente elementi tradizionali ed innovativi, creando un ponte tra passato e presente.

                                                                              Shylock


"La Quadrième" degli Shylock dimostra una straordinaria complessità musicale, con intricati giochi di tempo e una struttura composta che sfida le convenzioni. Questa traccia, ricca di tensione dinamica e rilascio, attesta la maestria tecnica e compositiva del gruppo, posizionandosi come un pezzo centrale del repertorio del Rock Progressivo Francese.


                                                                            Sandrose

"To Take Him Away" dei Sandrose completa questo terzo volume con una nota emotivamente potente. La voce eterea si fonde con un accompagnamento strumentale ricco e multicolore, creando un'opera d'arte che parla direttamente all'anima. Il brano, con il suo mix di dolcezza e forza, lascia un'impressione duratura, chiudendo magnificamente questo viaggio attraverso il rock progressivo francese.

Various Artists - Progressive Rock Sinfonico Tedesco, anni '70, Vol. 3

                                                                    Various Artists

                                           Progressive Rock Sinfonico Tedesco

                                                                             Vol. 3



Tracks Lists:

1) Triumvirat - Illusions On A Douple Dimple  23:21
2) Epidaurus - Silas Marner  07:52
3) Tibet - White Ships And Icebergs  06:18
4) Rousseau - Le Grand Revier  05:12
5) Scaramouche - A Cloud In The Sky  06:08
6) Neuschwanstein - Midsummer Day  07:45
7) Flaming Bess - Bedrohung  08:36
8) Serene - We've Only Just Begun  07:21  

                                                                          Triumvirat

Questo brano rappresenta una pietra miliare nel genere, portando l'ascoltatore attraverso un viaggio sonoro multidimensionale.I Triumvirat mescolano con maestria complessi arrangiamenti orchestrali con momenti più intimi, creando un'opera con una straordinaria profondità emotiva. La varietà di strumenti e l'esplorazione di nuovi spazi sonori rendono "Illusion on a Double Dimple" un'esperienza di ascolto indimenticabile.


                                                                          Epidaurus


"Silas Marner" degli Epidaurus è un esempio raffinato di come la struttura e la composizione possano elevarsi a livelli poetici. Il pezzo fluisce attraverso diverse sezioni, ognuna con la sua identità ed atmosfera, pur mantenendo una coerenza complessiva. La cura del dettaglio e la precisione dell'esecuzione sono imprescindibili, manifestando un equilibrio perfetto tra tecnica e ispirazione.


                                                                               Tibet

Con "White Ships and Icebergs", i Tibet trasportano l'ascoltatore in una dimensione sognate, quasi surreale. Le atmosfere create sono dense di emotività, e la dinamica tra quiete e tempesta è gestita con grande abilità. Il brano dimostra come il progressive rock sinfonico possa essere potente nel comunicare sensazioni profonde, quasi visive.

                                                                             Rousseau

I Rousseau, con "Le Gand Revier", esplorano territori che impongono una riflessione sulla natura stessa del rock progressive. Gli elementi distintivi, come l'uso innovativo dei sintetizzatori e le melodie affascinanti, si fondono in un insieme riccamente orchestrato. Questo pezzo riflette un desiderio di esplorazione e di superamento dei confini usuali del genere.

                                                                         Scaramouche


"A Cloud in the Sky" degli Scaramouche è un brano che parla al cuore attraverso le sue influenze musicali. La fusione tra classicismo e modernità è gestita con una sensibilità unica, portando alla luce uno spettro emotivo ampio. La ricchezza delle texture sonore e la profondità lirica offrono un esempio luminoso di quanto la musica possa essere evocativa e suggestiva.

                                                                      Neuschwanstein

"Midsummer Day" dei Neuschwanstein è  una celebrazione dell'orchestra e degli arrangiamenti nel progressive rock. La grandiosità orchestrale, unita alla precisione dei dettagli e alla costruzione melodica, crea un'opera che è allo stesso tempo sontuosa e intimamente toccante. L'equilibrio tra i vasti paesaggi sonori e i momenti di pura emotività è magistralmente contenuto.

                                                                         Flaming Bess

"Bedrohung" dei Flaming Bess si distingue per il suo impatto e l'innovazione. Il brano sfida le convenzioni, proponendo un sound unico che mescola elementi rock, sinfonici e sperimentali. La capacità di creare qualcosa di nuovo, pur rimanendo fedeli allo spirito del progressive, testimonia una creatività bruciante e una visione audace.

                                                                               Serene

Con "We've Only Just Begun", i Serene offrono una riflessione sul futuro del progressive rock tedesco. Tale composizione, pur ancorandosi alle radici del genere, apre a nuove possibilità espressive. La miscela di nostalgia e innovazione offre un sguardo promettente verso ciò che il progressive rock sinfonico può ancora offrire.

In conclusione, questo terzo volume è una testimonianza della ricchezza e della varietà del progressive rock sinfonico tedesco. Ogni composizioni porta con se un universo sonoro da esplorare, ricco di emozioni, sperimentazioni e virtuosismi. Il viaggio attraverso questi capolavori lascia l'ascoltatore arricchito, spingendolo verso ulteriori esplorazioni musicali.