PROGRESSIVE ROCK. '70/ '80/ '90 e oltre - Neo Prog. Psichedelic Prog. Heavy Prog. Crossover Prog. Symphonic Prog. Italian Progressive Rock. Eclectic Prog. Rock.
(QUESTA MUSICA TI SALVERA' LA VITA)
G E N E S I S M A R I L L I O N
Box veramente imperdibile dei Genesis curato dal tastierista della band Tony Banks con le registrazioni della BBC nell'arco temporale che va dal 1970 al 1998, con alcuni brani mai pubblicati prima.
Box disponibile in 2 versioni: la prima in 5 CD contenente 53 brani e la seconda in triplo vinile con 24 brani.
TRACKS LIST CD:
CD1
01 Shepherd - Night Ride 1970 (pubblicato su ‘Genesis Archive 1967–75’)
02 Pacidy - Night Ride 1970 (pubblicato su ‘Genesis Archive 1967–75’)
03 Let Us Now Make Love - Night Ride 1970 (pubblicato su ‘Genesis Archive 1967–75’)
04 Fountain Of Salmacis – Paris Studios 1972
05 Musical Box – Paris Studios 1972
06 Stagnation - Sounds Of ‘70 1971 (pubblicato su ‘Genesis Archive 1967–75’)
07 Harlequin – Peel Sessions Jan 1972
08 Get Em Out By Friday – Peel Sessions sept 1972
09 Harold The Barrel - Peel Sessions sept 1972
10 Twilight Alehouse – Peel Sessions sept 1972
11 Watcher of the Skies – BBC In Concert 1975
CD2
01 Squonk - Knebworth 1978
02 Burning Rope - Knebworth 1978
03 Dance On A Volcano - Knebworth 1978
04 Drum Duet - Knebworth 1978
05 Los Endos - Knebworth 1978
06 Deep In The Motherlode - Lyceum 1980
07 Dancing With The Moonlit Knight - Lyceum 1980
08 Carpet Crawlers - Lyceum 1980
09 One For The Vine - Lyceum 1980
10 Behind The Lines - Lyceum 1980
11 Duchess - Lyceum 1980
12 Guide Vocal - Lyceum 1980
13 Turn it On Again - Lyceum 1980
14 Dukes Travels - Lyceum 1980
15 Dukes End - Lyceum 1980
CD 3
01 Say It’s Alright Joe - Lyceum 1980
02 The Lady Lies - Lyceum 1980
03 Ripples - Lyceum 1980
04 In The Cage - Lyceum 1980
05 The Raven - Lyceum 1980
06 Afterglow - Lyceum 1980
07 Follow You, Follow Me - Lyceum 1980
08 I Know What I Like (In Your Wardrobe) - Lyceum 1980
09 The Knife - Lyceum 1980
10 Mama - Wembley 1987 (pubblicato su ‘Genesis Live 1973-2007)
11 Domino - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
CD 4
01 That’s All - Wembley 1987(pubblicato su ‘Genesis Live 1973-2007)
02 The Brazilian - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
03 Throwing It All Away - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
04 Home By The Sea - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
05 Second Home By The Sea - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
06 Invisible Touch - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
07 Drum Duet - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
08 Los Endos - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
09 Not About Us - NEC 1998
10 Dividing Line - NEC 1998
CD5
01 No Son of Mine - Knebworth 1992
02 Driving The Last Spike - Knebworth 1992
03 Old Medley - Knebworth 1992
04 Fading Lights - Knebworth 1992
05 Hold On My Heart - Knebworth 1992
06 I Can’t Dance - Knebworth 1992
TRACKS LIST VINILI:
Side 1
01 Musical Box – Paris Studios 1972
02 Stagnation - Sounds Of ‘70 1971 (pubblicato su ‘Genesis Archive 1967–75’)
03 Harlequin - Peel Sessions Jan 1972
04 Harold The Barrel - Peel Sessions Sept 1972
Side 2
01 Get Em Out By Friday – Peel Sesssions Sept 1972
02 Watcher Of The Skies – BBC In Concert 1975
03 Dancing With The Moonlit Knight - Lyceum 1980
04 Carpet Crawlers - Lyceum 1980
Side 3
01 Behind The Lines - Lyceum 1980
02 Duchess - Lyceum 1980
03 Guide Vocal - Lyceum 1980
04 Dukes Travels - Lyceum 1980
05 Dukes End - Lyceum 1980
Side 4
01 Say It’s Alright Joe - Lyceum 1980
02 The Lady Lies - Lyceum 1980
03 I Know What I Like (In Your Wardrobe) - Lyceum 1980
Side 5
01 Mama - Wembley 1987 (pubblicato su ‘Genesis Live 1973-2007)
02 That’s all - Wembley 1987 (pubblicato su ‘Genesis Live 1973-2007)
03 Home By The Sea - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
04 Second Home - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
Side 6
01 Throwing It All Away - Wembley 1987 (pubblicato sul DVD ‘Live At Wembley Stadium’)
Fantastico gruppo del tardo progressive Italiano del quale, io, sono un sincero estimatore.
Per meglio documentare la storia di questi ragazzi,consiglio un'attenta lettura di quanto scritto
dal bravo tastierista Paolo Paroni.
I Quasar Lux Symphoniae nascono il 20 settembre 1976 per volontà di Roberto Sgorlon, all’epoca batterista, con Umberto Del Negro al basso e Stefano Vallan all’organo Farfisa. Dopo un inizio dedicato prevalentemente a covers del gruppo “Le Orme”, Roberto si innamora della chitarra elettrica e, inizialmente da autodidatta, compone al pianoforte il primo lavoro dal titolo The Dead Dream su testi di Umberto. Il master di questo primo lavoro di natura psichedelica, datato 1977 e precursore dell’odierna home recording, va perso; nel 1995 Roberto lo registra di nuovo in studio cercando di mantenersi il più possibile fedele alle sonorità dell’epoca.
Nei primi anni ottanta fa ingresso nei Quasar Lux Symphoniae il giovane e talentoso batterista Fabrizio Morassutto, destinato a diventare l’insostituibile motore ritmico della band fino ai giorni nostri. I Quasar Lux Symphoniae, di nuovo in trio rock (chitarra, basso e batteria, con Roberto alla voce) nel 1984 si avvicinano all’Hard Rock ed incidono in studio l’album dal titolo Night Hymn, sempre con musiche di Roberto e testi di Umberto, ricevendo le prime critiche da riviste specializzate, anche straniere, che descrivono il gruppo “...una vera e propria rivelazione nell’ambito dell’hard rock melodico”.
L’amore da parte di Roberto per la musica classica e l’intima esigenza di crescere come musicista lo portano ad approfondire i propri studi, avvicinandosi a Paolo Paroni, all’epoca giovane promettente studente di organo, composizione e direzione d’orchestra, con cui allaccia un forte legame d’amicizia. Paolo a sua volta dimostra un concreto interesse nei confronti di generi musicali per lui nuovi e stimolanti, e nel 1988 entra a far parte della band, determinando così la svolta decisiva per i Quasar Lux Symphoniae. Il gruppo dimostra il progresso tecnico e musicale eseguendo difficili covers di Emerson Lake & Palmer e dei Genesis di Peter Gabriel, oltre a realizzare complessi arrangiamenti di brani di Bach, Vivaldi, Mozart, Beethoven che impongono la band all’attenzione di fasce di pubblico elitarie ma sempre più ampie.
Nei primi anni novanta Paolo e Roberto sentono l’esigenza di comporre un lavoro su grande scala. Nello stesso periodo le non comuni potenzialità del gruppo vengono notate da un produttore tedesco che mette la band sotto contratto: nasce così Abraham, opera rock in un atto su doppio CD, con cui i Quasar Lux Symphoniae iniziano un tragitto che li farà sempre più notare a livello internazionale: il successo di vendite dell’album è ampio, e la band riceve lusinghiere critiche da riviste specializzate e siti web di tutto il mondo, che incoraggiano il gruppo a proseguire sulla strada del nuovo indirizzo stilistico, costituito da una commistione di stili in cui si mischiano magicamente musica colta di tutte le epoche e rock. Con Abraham, che fra le altre cose annovera tra le featuring guests diversi cantanti e musicisti aggiunti, oltre al coro misto Panarie, entra a far parte del gruppo Anna Malvasio, cantante che spazia dalla vocalità classica al rock con risultati che affascinano Paolo e Roberto, spingendoli ad assoldarla quale prima ed unica voce femminile nella storia della band. Altri acquisti importanti sono Fabio Giacomello, chitarrista finger picking e autore dei testi di Abraham, e Italo Cigainero al basso elettrico.
Nel 1995 esce The Enlightening March of the Argonauts, con musiche composte da Paolo Paroni e Roberto Sgorlon su testi di Franco Cautero, album con cui i Quasar Lux Symphoniae proseguono sull’ambiziosa strada stilistica intrapresa con Abraham. Le critiche anche in questo caso sono molto positive, nonostante l’opinione generale all’interno del gruppo sia quella di considerare l’album un lavoro di transizione, soprattutto a causa di una non convincente unitarietà di stile tra i vari pezzi.
Nel 1999 viene realizzato MIT, album in cui Paolo Paroni e Roberto Sgorlon danno la possibilità a Fabio Giacomello di realizzare un proprio progetto. Il risultato è un concept album molto articolato, il cui punto di forza risulta essere ancora una volta una commistione, questa volta tra lo stile prevalentemente chitarristico di Fabio e quello ormai consolidato di Paolo e Roberto. Diversi i nuovi ingressi all’interno del gruppo: Mauro Chiapolino, che rileva il posto del precedente bassista Paolo Maestrutti, Marco Bertolissi, che per la prima volta offre un’alternativa alla voce di Roberto, Ulisse Tonon, prezioso collaboratore alle tastiere di Paolo Paroni, sempre più impegnato nella propria carriera di direttore d’orchestra.
La band si concede raramente al proprio pubblico in concerti live, e quando lo fa è in grande stile, dedicandosi soprattutto all’esecuzione di Abraham e ormai adottando ufficialmente la sigla QLS quale proprio nome. Dopo qualche anno di silenzio compositivo, Roberto Sgorlon comincia a maturare la forte esigenza di celebrare con un nuovo album il trentennale della fondazione del gruppo, e si mette di nuovo a lavorare a quattro mani con Paolo Paroni. Dopo una gestazione di due anni nasce Synopsis, lavoro con sette composizioni originali. Il leit motiv di Synopsis è l’omaggio do alcune composizioni ai vari periodi stilistici della storia del gruppo: ecco così Rhapsody and Fugue, con una complessa fuga a quattro voci in stile barocco, Arcano e Islemind, brani in cui si espande una inedita vena melodica, Oblivion, tributo al periodo psichedelico, Snake Dream, omaggio al momento hard rock della band, Moses, breve opera che richiama Abraham, oltre a Flighting Thoughts, con la chitarra acustica di Fabio in evidenza. Nel 2007, dopo oltre trent’anni di leadership e alla fine di un emozionante e bellissimo viaggio di quasi vent’anni al fianco del suo amico e collaboratore Paolo Paroni, Roberto Sgorlon abbandona la guida del gruppo, lasciando nelle mani di Paolo l’eredità musicale della band e in quelle di Fabrizio, ormai membro più anziano, quella spirituale. Sostituire Roberto è un compito difficile e doloroso, ma necessario. Per fare parte dei QLS non basta essere dei musicisti di grande qualità: fondamentali sono la capacità di adattamento, l’umiltà artistica, lo studio, sole caratteristiche che trasformano i continui incitamenti ed impulsi da parte di Paolo Paroni in grande musica e divertimento. Le new entries Elvio Tavian alla chitarra solista, Marco Filippo alla chitarra ritmica e Luca Vigneri alla voce si dimostrano perfettamente all’altezza, proiettando un fascio di nuova luce sul futuro del QLS.
Nel 2006 il leader e fondatore dei QLS, Roberto Sgorlon , mi propose di celebrare il trentennale della nascita della band con un nuovo album che ne rappresentasse un tributo ai passati periodi stilistici. Dapprima l’idea non mi convinse. L’album Abraham aveva segnato una decisa svolta nel genere compositivo dei QLS, e l’idea di riferirmi agli stili del passato non mi parve vincente; peraltro erano ormai passati diversi anni dal nostro ultimo sforzo creativo.
Ma le braci del vero amore ardono sempre in fondo al cuore, e così accettai la sfida e sedetti al pianoforte, con Roberto accanto a me nella veste di collaboratore, “orecchio esterno”, guida, ideale pubblico. Lavorammo per due anni, confezionando sette nuove composizioni. Iniziammo dedicandoci a due pezzi che pensavamo avrebbero dovuto determinare il nuovo stile dei QLS, densamente melodico, e scrivemmo prima Arcano , su un tema di Roberto, poi Islemind .
Ma il vero divertimento cominciò quando volemmo rendere omaggio ai primi periodi stilistici, quello psichedelico e quello hard rock. Si trattava sì di gettare uno sguardo al passato, senza tuttavia rinnegare le nostre conquiste più recenti: il risultato di questo matrimonio fu la nascita di Oblivion e di Snake Dream . Successivamente ci sembrò naturale trarre ispirazione dalla nostra gloriosa opera rock Abraham per comporre Moses , seguito da Flighting Thoughts , basato su un riff di chitarra acustica.
Alla fine decidemmo di dotare l’album di un’ouverture speciale, scrivendo così Rhapsody and Fugue , esplorando l’effetto di una rock band che suona una vera fuga a quattro voci in stile barocco.
Alla fine del processo creativo Roberto amaramente mi confidò la sua intenzione di lasciare la guida della band per seguire pienamente il suo percorso spirituale. È con un misto di gioia e tristezza che lo ringrazio per tutto ciò che ha fatto, e gli dedico di cuore Synopsis. Nessuno al di fuori di lui potrebbe mai avermi convinto a comporre per questa straordinaria band, e senza il suo aiuto non avrei potuto farlo così.
Era il 1987 quando nel regno unito, Steven Wilson (genio musicale assoluto) e Malcom Stocks decidono di far nascere i "The Porcupine Tree". Le prime strabilianti idee registrate nel nastro "Tarquin's Seaweed Farm" e nel successivo "The Nostalgia Factory" li troviamo in questo "On The Sunday Of Life" del 1991, primo album ufficiale della band. La musica dell'intero album, prende spunto dai maestri del passato, Pink Floyd, Yes, King Crimson; è sorprendente, come Wilson e company, riescano a farci rivivere gli anni '70 senza mai sfiorare il plagio o ripetere soluzioni già ascoltate, adattando sapientemente le sonorità ai giorni nostri, il risultato è "stupefacente", un calderone psichedelico di suoni che si fondono tra loro, trascinando l'ascoltatore in paesaggi sconosciuti ed incantati. "On The Sunday Of Life" è il primo di una lunga e ricca produzione discografica sempre attenta a nuove soluzioni sonore mai ripetitive e banali. Raccomando a tutti di approfondire la conoscenza dei "The Porcupine Tree" cominciando da questo primo splendido album che reputo un assoluto capolavoro.
Tracks list:
01 - Music For The Head 02 - Jupiter Island
03 - Third Eye Surfer
04 - On The Sunday Of Life
05 - The Nostalgia Factory
06 - Space Transmission
07 - Message From A Self-Destrtuctive Turnip
08 - Radioactive Toy
09 - Nine Cats
10 - Hymn
11 - Footprints
12 - Linton Samuel Dawson 13 - And The Swallows Dance Above The Sun
14 - Queen Quotes Crowley
15 - No Luck With Rabbits
16 - Begonia Seduction Scene
17 - The Long Silence
18 - It Will Rain For A Million Years
Total Time: 75:41
Line up:
Steven Wilson - Guitar,Keyboards,Programming
With:
John Marshall - Drums (3)
Solomon St: Jemain (Malcolm Stocks)/Guitar and Voice (14)
Il Ciclo Eterno di Vita, Morte e Rinascita dell'Universo
(Da un po di tempo, precisamente il giorno 9 di ogni mese (a partire dal 9 gennaio 2023) mi concedo delle divagazioni che si distaccano dal progetto centrale di questo blog: la musica. Queste divagazioni, tuttavia, nascono da pensieri e riflessioni che sono parte integrante della vita di ciascuno di noi. Pertanto, mi auguro sinceramente di non annoiarvi, ma piuttosto di stimolare la vostra curiosità e offrire una pausa riflessiva, senza distogliere l'attenzione dallo scopo principale di questo blog, che è la divulgazione del progressive rock. La musica è un linguaggio universale e, attraverso queste esplorazioni, desidero arricchire la nostra esperienza collettiva.)
Vita, Morte e Rinascita dell'Universo
L'esistenza e il perpetuo rinnovamento di tutto ciò che ci circonda, dai microscopici organismi viventi fino agli immensi universi che punteggiano il tessuto dello spazio, seguono un ritmo inesorabile di cicli di vita, morte e rinascita. Questo principio, profondamente radicato nella meccanica quantistica e nella cosmologia, offre una prospettiva affascinante e complessa sulla natura dell'esistenza e sull'ordine intrinseco che governa il multiverso. La consapevolezza dell'interconnessione tra tutti i sistemi, sia inorganici che organici, e l'infinito riciclo di energia all'interno di queste strutture, solleva questioni significative e stimolanti sull'essenza della vita e sulla nostra comprensione del tempo e dello spazio.
Cicli di Vita e Rinascita nell'Universo
L'universo è caratterizzato da una serie di cicli incessanti, dove ogni fine segna un nuovo inizio. La sequenza di morte e rigenerazione è osservabile non solo nella vastità cosmica, ma anche nella delicata struttura dell'atomo. Questi cicli riflettono la profonda interconnessione tra varie forme di materia ed energia e sottolineano la trascendentalità dei processi di aggregazione e dissoluzione che permettono all'universo di evolversi continuamente.
Il Multiverso e le Leggi Quantistiche
Il concetto di multiverso, sostenuto dalla meccanica quantistica, suggerisce l'esistenza di innumerevoli universi paralleli, ognuno con le proprie leggi e costanti fisiche. Questa teoria amplia il nostro campo di indagine e comprensione dello spazio-tempo, proponendo un modello in cui l'universo non è un'entità isolata, ma parte di una vasta rete di realtà coesistenti. Questa moltitudine di universi, soggetta a cicli di creazione e distruzione, enfatizza il dinamismo eterno e la natura ciclica dell'esistenza.
Energia, Aggregazione e Memoria Universale
L'energia, nella sua forma più pura, è il legame fondamentale che unisce tutti gli elementi dell'universo, permettendo loro di aggregarsi in strutture complesse sia inorganiche che organiche. Questa energia, imbrigliata nelle particelle fondamentali, conserva la memoria dell'universo, trascendendo i cicli di vita e morte. Le informazioni racchiuse in questa energia vengono trasmesse di generazione in generazione, contribuendo alla ricca tela della memoria universale.
I Buchi Neri: Portali di Rinascita
I buchi neri, con la loro immensa gravità che attira e comprime la materia, giocano un ruolo cruciale nei cicli di vita dell'universo. Questi enigmatici oggetti celesti, consumando e rielaborando la materia, possono in un certo senso essere visti come catalizzatori di rinascita. Attraverso il processo di fagocitazione, i buchi neri potrebbero in realtà preparare il palcoscenico per nuovi Big Bang, facilitando così la perpetua rigenerazione e il dinamismo dell'intero tessuto cosmico.
Il Ruolo Vitale delle Unità Carbonio
Gli esseri umani e tutte le forme di vita basate sul carbonio svolgono un ruolo indispensabile nel ciclo di accumulo e trasmissione dell'energia informazionale. Questa "Mission" di accumulo di informazioni, esperienze e dati, che saranno poi rilasciati nell'universo al momento della morte sotto forma di energia, rafforza la memoria collettiva dell'universo e contribuisce alla sua costante evoluzione e rinascita.
Conclusioni: Una Visione Integrata dell'Esistenza
L'esplorazione dei cicli di vita e morte, l'analisi del concetto di multiverso secondo le leggi quantistiche, la comprensione dell'energia come tessuto connettivo dell'esistenza, il ruolo dei buchi neri nel processo di rinascita cosmica, e il contributo vitale delle forme di vita basate sul carbonio all'accumulo della memoria universale, offrono spunti profondi sulla complessità e l'intrecciata bellezza dell'universo. La coscienza di questi cicli eterni e del nostro posto in questo inafferrabile e magnifico schema dell'esistenza può aprire nuoce dimensioni di conoscenza e di trascendenza spirituale.
Foresight è l'unico album di questo gruppo "clone degli ELP". Il disco,autoprodotto, è un ottimo esempio di progressive rock sinfonico, che al di là di semplicistiche osservazioni, è intriso dei suoni, oltre che degli ELP, di King Crimson e Yes. Il disco è ben suonato, naturalmente con le tastiere in evidenza, con fraseggi ritmici colti e tecnici. E' da considerarsi un Must per tutti noi appassionati di progressive.
Da avere a tutti i costi.
Tracks list:
01) Hole In The Sky
02) Through The Looking Glass
03) Lar Asia
04) Before The Gods
05) The Doorway
06) World Class
a) Nadia
b) Free And Expressive Beauty
c) Competition
d) The Waiting
e) The Glory
Line-up:
Bill Tankersley / Bass guitar, bass pedals, keyboards, vocals
Mark Loveless / Keyboards, guitar
Les Mobley / Drums, talking voices
Il titolo del nuovo lavoro del MUSEO ROSENBACH evoca scenari drammatici, dominati da un’istintiva violenza che fa regredire qualunque civiltà al primitivo stato di barbarie.
Con BARBARICA, la band racconta un mondo disorientato, incapace di crescere in armonia con la natura, lacerato dal demone della guerra.
Nella suite che apre l’album, intitolata Il respiro del pianeta, gli uomini, consapevoli dei danni ambientali che hanno provocato, cercano nella Natura segnali che facciano sperare nella sopravvivenza del pianeta. E la Terra risponde con la vitalità e l’amore di una grande madre. Ci sono orizzonti per il nostro futuro!
Tuttavia, l’esistenza è ancora piena d’incertezze, moralmente inquinata dal fanatismo, dall’odio tra i popoli che lottano fra loro e si disperdono in una continua fuga dal dolore.
Le quattro canzoni che completano l'album dipingono un affresco che esprime, con un suono ruvido, questa insana tentazione barbarica di risolvere i problemi del villaggio globale, con la distruzione dell’avversario.
(Da un po di tempo, precisamente il giorno 9 di ogni mese (a partire dal 9 gennaio 2023) mi concedo delle divagazioni che si distaccano dal progetto centrale di questo blog: la musica. Queste divagazioni, tuttavia, nascono da pensieri e riflessioni che sono parte integrante della vita di ciascuno di noi. Pertanto, mi auguro sinceramente di non annoiarvi, ma piuttosto di stimolare la vostra curiosità e offrire una pausa riflessiva, senza distogliere l'attenzione dallo scopo principale di questo blog, che è la divulgazione del progressive rock. La musica è un linguaggio universale e, attraverso queste esplorazioni, desidero arricchire la nostra esperienza collettiva.)
Esplorando L'Inafferrabile
Il concetto di multiverso, un tempo relegato ai confini della fantascienza e della speculazione filosofica, sta guadagnando credibilità nelle discussioni scientifiche contemporanee. La teoria propone l'esistenza di universi paralleli, simultanei al nostro, che insieme formano il multiverso. Estendendo le leggi della fisica e scala cosmica, gli scienziati hanno iniziato a contemplare la realtà di mondi oltre il nostro, ipotizzando infinite possibilità di esistenza. Questa idea rivoluzionaria sfida la nostra concezione di unicità, proponendo che ogni evento, ogni scelta e ogni momento esistano in infinite variazioni.
Il Prisma del Multiverso: Definizione e Ampliamento Concettuale
Il multiverso si distacca dalla tradizionale concezione di un'unica realtà in cui viviamo, presentando l'idea di numerosi universi paralleli che coesistano con il nostro. Questa vasta teoria si appoggia su presupposti fisici e matematici, suggerendo che tali universi paralleli non sono un'ipotesi, ma una conseguenza inevitabile delle leggi della natura. L'ipotesi iniziale di un numero infinito di universi ha stimolato interessanti dibattiti su scala tra l'immensamente grande e l'infinitamente piccolo, proponendo un universo non come entità singolare, ma come parte di una moltitudine quasi infinita di realtà.
Specchi di Realtà: Somiglianze tra Universi Paralleli
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, recenti studi suggeriscono che questi universi paralleli potrebbero essere più simili al nostro di quanto precedentemente ipotizzato. Se da un lato ciò potrebbe sembrare una delusione per chi sperava in mondi straordinariamente diversi, dall'altro mette in luce la possibilità affascinante della presenza di vita e materia in formazioni simili alla nostra. Questa somiglianza fondamentale apre un nuovo campo di speculazione sulla natura delle leggi fisiche universali e sulla potenziale comprensione dei fondamenti dell'esistenza.
La Singolarità dell'Esistenza nel Contesto del Multiverso
La prospettiva di universi paralleli identici solleva domande provocatorie sulla nostra unicità. Se ogni scenario possibile si dispiega in un universo parallelo, ciò implica l'esistenza di versioni multiple di noi stessi, conducendo vite leggermente differenziate dalle nostre. Questa caratteristica sfida il concetto di destino e libero arbitrio, instillando la curiosa possibilità che le nostre azioni e scelte possano essere esplorate in modi vari attraverso il multiverso.
Il Tempo Infranto: Teoria del Tempo Ripetuto nel Multiverso
All'interno di questa cornice multi universale, emerge la teoria del tempo ripetuto, secondo la quale ogni frazione di tempo che conosciamo esiste simultaneamente in infiniti universi. Immaginiamo di vivere non una, ma infinite versioni della nostra vita, con vari gradi di differenze. Questa prospettiva non solo offre una spiegazione a fenomeni come il dèjà-vu, frammenti di esperienze percepite come già vissute, ma potrebbe anche fornire una nuova interpretazione della realtà, in cui "noi non siamo mai morti e non siamo mai nati", ma esistiamo semplicemente in un loop temporale infinito.
Riflessioni Filosofiche e Conclusive
La contemplazione del multiverso e della teoria del tempo ripetuto porta con se profonde riflessioni filosofiche sull'esistenza. Questo paradigma amplia la nostra comprensione di cos'è realmente la vita, offrendoci una visione più complessa e sfaccettata della realtà. La possibilità di infiniti universi paralleli, in cui ognuno di noi vive infiniti percorso di vita, pone interrogativi fondamentali sull'essenza del libero arbitrio, sul significato dell'unicità e sulla struttura stessa del tempo. Mentre approfondiamo la nostra conoscenza dell'universo, forse la domanda più intrigante rimane: in quanti altri mondi stiamo facendo esattamente la stessa domanda?
NICOLA RANDONE – MUSICISTA , COMPOSITORE , CANTANTE E POETA.
Non so cosa abbia spinto Nicola Randone ad affrontare un
così importante viaggio dove fatica e meraviglia si contrastano ad ogni passo,
se l’effettiva fede cristiana o la voglia di confrontare se stesso con la
natura.
Una cosa è certa, ha trovato l’ispirazione, fors’anche
spirituale, per la realizzazione di questo meraviglioso concept album.
Al di là dell’ottima musica, sempre ricca di sfavillanti
arrangiamenti, che da sempre contraddistinguono le composizioni di Randone e la
sua band, quest’album è rappresentativo soprattutto per l’argomento trattato. Racconta
del viaggio di San Giacomo, che secoli
fa ha camminato verso l’attuale “fine del mondo”, un viaggio di centinaia di
chilometri , dove la natura è la prima protagonista con i suoipaesaggi stupendi ed i suoi silenzi
assordanti. Alla fine del camino è arrivato in un immenso campo dove cielo e
terra sembrava si toccassero, e li vi ha visto uno spettacolare cielo pieno di
stelle. Questo luogo è poi stato chiamato “Compostela” (campo di stelle).
Da allora migliaia di pellegrini di tutto il mondo hanno
camminato dai Pirenei, le montagne al confine traFrancia e Spagna, fino a quel posto remoto
alla “fine del mondo” noto oggi come “Santiago de Compostela”.
Ma torniamo all’opera musicale di Randone.
Ho ascoltato questo
disco, tante volte, e sono sempre stato catturato dalla magia di “Ultreia” dal
sapore latino di “La Cabra Negra”
dalla poesia di “So Close So Far Away” dalla religiosità di “La Iglesia de la Virgen Blanca”. Sono 70 minuti
di rock progressivo dentro una storia fantastica.
Voglio invitarvi ad aprire i link sottostanti che vi
portatno direttamente a casa Randone con gli appunti dal suo diario che
descrivono il suo viaggio e rivelano i passaggi più salienti della sua
avventura, con foto e filmati che ne esaltano l’esperienza.
Indispensabile anche l’ascolto di questa opera musicale.
Potete intanto approfittare dei filmati youtube allegati.
1) Ultreia (7:16)
2) La Cabra Negra
(6:16)
3) l Canto Della Vita (7:14)
4) Mariposas (4:01)
5) Soy Peregrino (2:51)
6) Qui Ed Ora (7:06)
7) El Trovador Enamorado (3:39)
8) Rosa (7:09)
9) So Close So Far Away (7:05)
10) Hasta La Vista,
Diego (6:01)
11) La Iglesia De
La Virgen Blanca
(4:54)
12) Santiago (6:49)
Line-up
Nicola Randone / Lead
vocals, acoustic guitar, keyboards and programming
Livio Rabito / Bass, Jew's harp and backing vocals
Riccardo Cascone / Drums
Marco Crispi / Electric Guitar
Maria Modica / Vocals and backing vocals
Con
Beppe Crovella / other vintage keyboards
Carmelo Corrado Caruso / Operatic vocals
Massimo Sammito / Flute and harmonica
Enrico Giurdanella / Crystal singing bowls
I Marygold affondano le proprie radici nel 1994, infatti la maggior parte dei membri del gruppo provengono dalla
coverband dei Marillion (era-Fish) Wildfire. In quegli stessi anni hanno
composto il materiale per un loro primo album che verrà poi pubblicato nel 2006 con il
titolo di “The Guns Of Marygold”.
L’album è composto da sei brani in stile Marillion e Genesis.
Questo dei Marygold è un disco per tutti i fan di gruppi
come: Genesis, Marillion, Pendragon, Camel e IQ. Immancabile, anche al fine di
comprendere meglio l’evoluzione che
subirà negli anni a venire il rock progressive nostrano.
Il brano che da solo rappresenta tutto l’album, a mio
parere, è “The Wizard” 9,46 minuti di assoli di chitarra e tastiere, dalle atmosfere sognanti, sostenuti nel loro incedere dal perfetto uso del basso e della batteria.
Tracks list:
01) Hara-Kiri Show
02) Crows On The Tree
03) Marygold
04) Sunflowers
05) Tania Stands....
06) The Wizard
The Wizard
Line-up
Guido Cavalieri - Voce e flauto
Stefano Bigarelli - Tastiere
Massimo Basaglia - Chitarre
Marco Pasquetto - Batteria
Collaborazioni:
Marco Adami - Voce
Massimiliano Pasini - Basso
Il Gruppo publicherà un secondo album nel 2017 dal titolo " One Light Year " che seguirà musicalmente il precedente. Entrerà nella line-up, al basso, Alberto Molesini in arte "Baro".