lunedì 1 luglio 2013

Quasar Lux Symphoniae - Synopsis 2009 ( Italian Symphonic Prog)

Tracks list:
1. Rhapsody And fugue
2. Arcano
3. Snake Dream
4. Flighting Thoughts
5. Oblivion
6. Islemind
7. Mose

Line-up

- Annalisa Malvasio / vocals
- Elvio Tavian / lead guitars
- Fabio Giacomello / acoustic guitars
- Fabrizio Morassutto / drums
- Paolo Paroni / keyboards and piano
- Luca Vigneri / vocals
- Marco Filippo / rythm guitar
- Mauro Chiapolino / bass guitar
- Ulisse Tonon / keyboards

Fantastico gruppo del tardo progressive Italiano del quale, io, sono un sincero estimatore.
Per meglio documentare la storia di questi ragazzi,consiglio un'attenta lettura di quanto scritto
dal bravo tastierista Paolo Paroni.
I Quasar Lux Symphoniae nascono il 20 settembre 1976 per volontà di Roberto Sgorlon, all’epoca batterista, con Umberto Del Negro al basso e Stefano Vallan all’organo Farfisa. Dopo un inizio dedicato prevalentemente a covers del gruppo “Le Orme”, Roberto si innamora della chitarra elettrica e, inizialmente da autodidatta, compone al pianoforte il primo lavoro dal titolo The Dead Dream su testi di Umberto. Il master di questo primo lavoro di natura psichedelica, datato 1977 e precursore dell’odierna home recording, va perso; nel 1995 Roberto lo registra di nuovo in studio cercando di mantenersi il più possibile fedele alle sonorità dell’epoca.

Nei primi anni ottanta fa ingresso nei Quasar Lux Symphoniae il giovane e talentoso batterista Fabrizio Morassutto, destinato a diventare l’insostituibile motore ritmico della band fino ai giorni nostri. I Quasar Lux Symphoniae, di nuovo in trio rock (chitarra, basso e batteria, con Roberto alla voce) nel 1984 si avvicinano all’Hard Rock ed incidono in studio l’album dal titolo Night Hymn, sempre con musiche di Roberto e testi di Umberto, ricevendo le prime critiche da riviste specializzate, anche straniere, che descrivono il gruppo “...una vera e propria rivelazione nell’ambito dell’hard rock melodico”.

L’amore da parte di Roberto per la musica classica e l’intima esigenza di crescere come musicista lo portano ad approfondire i propri studi, avvicinandosi a Paolo Paroni, all’epoca giovane promettente studente di organo, composizione e direzione d’orchestra, con cui allaccia un forte legame d’amicizia. Paolo a sua volta dimostra un concreto interesse nei confronti di generi musicali per lui nuovi e stimolanti, e nel 1988 entra a far parte della band, determinando così la svolta decisiva per i Quasar Lux Symphoniae. Il gruppo dimostra il progresso tecnico e musicale eseguendo difficili covers di Emerson Lake & Palmer e dei Genesis di Peter Gabriel, oltre a realizzare complessi arrangiamenti di brani di Bach, Vivaldi, Mozart, Beethoven che impongono la band all’attenzione di fasce di pubblico elitarie ma sempre più ampie.

Nei primi anni novanta Paolo e Roberto sentono l’esigenza di comporre un lavoro su grande scala. Nello stesso periodo le non comuni potenzialità del gruppo vengono notate da un produttore tedesco che mette la band sotto contratto: nasce così Abraham, opera rock in un atto su doppio CD, con cui i Quasar Lux Symphoniae iniziano un tragitto che li farà sempre più notare a livello internazionale: il successo di vendite dell’album è ampio, e la band riceve lusinghiere critiche da riviste specializzate e siti web di tutto il mondo, che incoraggiano il gruppo a proseguire sulla strada del nuovo indirizzo stilistico, costituito da una commistione di stili in cui si mischiano magicamente musica colta di tutte le epoche e rock. Con Abraham, che fra le altre cose annovera tra le featuring guests diversi cantanti e musicisti aggiunti, oltre al coro misto Panarie, entra a far parte del gruppo Anna Malvasio, cantante che spazia dalla vocalità classica al rock con risultati che affascinano Paolo e Roberto, spingendoli ad assoldarla quale prima ed unica voce femminile nella storia della band. Altri acquisti importanti sono Fabio Giacomello, chitarrista finger picking e autore dei testi di Abraham, e Italo Cigainero al basso elettrico.

Nel 1995 esce The Enlightening March of the Argonauts, con musiche composte da Paolo Paroni e Roberto Sgorlon su testi di Franco Cautero, album con cui i Quasar Lux Symphoniae proseguono sull’ambiziosa strada stilistica intrapresa con Abraham. Le critiche anche in questo caso sono molto positive, nonostante l’opinione generale all’interno del gruppo sia quella di considerare l’album un lavoro di transizione, soprattutto a causa di una non convincente unitarietà di stile tra i vari pezzi.

Nel 1999 viene realizzato MIT, album in cui Paolo Paroni e Roberto Sgorlon danno la possibilità a Fabio Giacomello di realizzare un proprio progetto. Il risultato è un concept album molto articolato, il cui punto di forza risulta essere ancora una volta una commistione, questa volta tra lo stile prevalentemente chitarristico di Fabio e quello ormai consolidato di Paolo e Roberto. Diversi i nuovi ingressi all’interno del gruppo: Mauro Chiapolino, che rileva il posto del precedente bassista Paolo Maestrutti, Marco Bertolissi, che per la prima volta offre un’alternativa alla voce di Roberto, Ulisse Tonon, prezioso collaboratore alle tastiere di Paolo Paroni, sempre più impegnato nella propria carriera di direttore d’orchestra.

La band si concede raramente al proprio pubblico in concerti live, e quando lo fa è in grande stile, dedicandosi soprattutto all’esecuzione di Abraham e ormai adottando ufficialmente la sigla QLS quale proprio nome. Dopo qualche anno di silenzio compositivo, Roberto Sgorlon comincia a maturare la forte esigenza di celebrare con un nuovo album il trentennale della fondazione del gruppo, e si mette di nuovo a lavorare a quattro mani con Paolo Paroni. Dopo una gestazione di due anni nasce Synopsis, lavoro con sette composizioni originali. Il leit motiv di Synopsis è l’omaggio do alcune composizioni ai vari periodi stilistici della storia del gruppo: ecco così Rhapsody and Fugue, con una complessa fuga a quattro voci in stile barocco, Arcano e Islemind, brani in cui si espande una inedita vena melodica, Oblivion, tributo al periodo psichedelico, Snake Dream, omaggio al momento hard rock della band, Moses, breve opera che richiama Abraham, oltre a Flighting Thoughts, con la chitarra acustica di Fabio in evidenza. Nel 2007, dopo oltre trent’anni di leadership e alla fine di un emozionante e bellissimo viaggio di quasi vent’anni al fianco del suo amico e collaboratore Paolo Paroni, Roberto Sgorlon abbandona la guida del gruppo, lasciando nelle mani di Paolo l’eredità musicale della band e in quelle di Fabrizio, ormai membro più anziano, quella spirituale. Sostituire Roberto è un compito difficile e doloroso, ma necessario. Per fare parte dei QLS non basta essere dei musicisti di grande qualità: fondamentali sono la capacità di adattamento, l’umiltà artistica, lo studio, sole caratteristiche che trasformano i continui incitamenti ed impulsi da parte di Paolo Paroni in grande musica e divertimento. Le new entries Elvio Tavian alla chitarra solista, Marco Filippo alla chitarra ritmica e Luca Vigneri alla voce si dimostrano perfettamente all’altezza, proiettando un fascio di nuova luce sul futuro del QLS.
Nel 2006 il leader e fondatore dei QLS, Roberto Sgorlon , mi propose di celebrare il trentennale della nascita della band con un nuovo album che ne rappresentasse un tributo ai passati periodi stilistici. Dapprima l’idea non mi convinse. L’album Abraham aveva segnato una decisa svolta nel genere compositivo dei QLS, e l’idea di riferirmi agli stili del passato non mi parve vincente; peraltro erano ormai passati diversi anni dal nostro ultimo sforzo creativo.
Ma le braci del vero amore ardono sempre in fondo al cuore, e così accettai la sfida e sedetti al pianoforte, con Roberto accanto a me nella veste di collaboratore, “orecchio esterno”, guida, ideale pubblico. Lavorammo per due anni, confezionando sette nuove composizioni. Iniziammo dedicandoci a due pezzi che pensavamo avrebbero dovuto determinare il nuovo stile dei QLS, densamente melodico, e scrivemmo prima Arcano , su un tema di Roberto, poi Islemind .

Ma il vero divertimento cominciò quando volemmo rendere omaggio ai primi periodi stilistici, quello psichedelico e quello hard rock. Si trattava sì di gettare uno sguardo al passato, senza tuttavia rinnegare le nostre conquiste più recenti: il risultato di questo matrimonio fu la nascita di Oblivion e di Snake Dream . Successivamente ci sembrò naturale trarre ispirazione dalla nostra gloriosa opera rock Abraham per comporre Moses , seguito da Flighting Thoughts , basato su un riff di chitarra acustica.
Alla fine decidemmo di dotare l’album di un’ouverture speciale, scrivendo così Rhapsody and Fugue , esplorando l’effetto di una rock band che suona una vera fuga a quattro voci in stile barocco.
Alla fine del processo creativo Roberto amaramente mi confidò la sua intenzione di lasciare la guida della band per seguire pienamente il suo percorso spirituale. È con un misto di gioia e tristezza che lo ringrazio per tutto ciò che ha fatto, e gli dedico di cuore Synopsis. Nessuno al di fuori di lui potrebbe mai avermi convinto a comporre per questa straordinaria band, e senza il suo aiuto non avrei potuto farlo così.

Paolo Paroni

Link esterno: http://youtu.be/fJe58g6iUBM



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