Various Artists
Il Pionieri del Neo Prog
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| IQ - Tales From The Lush Attic |
2) Castarnac - Peyote
| Citizen Cain - Ghost Dance (1996) registrazioni del 1984 |
Full Album ( Unspoken Worlds e la l'ottava e ultima traccia )
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| IQ - Tales From The Lush Attic |
| Citizen Cain - Ghost Dance (1996) registrazioni del 1984 |
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| Viaggio Sonoro & Energia Cosciente |
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| La Musica - Un Viaggio Dimensionale |
La mia esperienza con la musica inizia in maniera quasi impercettibile, quando un singolo accordo, puro e vibrante, riesce a toccare le corde più intime del mio essere. Ricordo un pomeriggio in cui, immerso nella luce calda del tramonto, ascoltai una composizione tanto struggente quanto liberatoria; le note si fecero onde che trasportavano la mia energia cosciente verso infiniti viaggi dimensionali, in cui il confine tra il qui ed ora e l’eternità si dissolveva lentamente. In quei momenti, la musica mi appariva come un linguaggio universale, capace di parlare direttamente all’anima, svelando emozioni nascoste e ricordi dimenticati. Mi lasciavo andare, senza timore, abbandonandomi ad un turbinio di sensazioni, in cui la realtà si intrecciava con sogno e il tempo sembrava estendersi in una dimensione senza fine. Ogni nota, ogni pausa, ogni armonia si trasformava in un messaggero di verità interiori, capace di illuminare angoli oscuri e dimenticati del mio io più profondo.
Durante queste esplorazioni, comprendo come la musica non sia soltanto un’arte del suono, ma un’esperienza metafisica che alimenta la linfa vitale della mia esistenza. I viaggi dimensionali indotti dalle composizioni musicali mi permettono di navigare tra mondi interiori, dove il concetto di tempo si dilata e la percezione si arricchisce di sfumature inedite. L’energia cosciente si espande, rivelando il mistero dell’essere e fondendosi con l’infinito in un abbraccio poetico. Il mio spirito, guidato dalle vibrazioni armoniose, si riscopre protagonista di un’avventura interiore che trascende i limiti della mente razionale, aprendomi a nuove possibilità di introspezione e creatività. Questo rapporto intimo con la musica mi regala la consapevolezza che, in ogni singolo battito, risiede la capacità di rigenerarsi, di evolversi, e di riscrivere il proprio destino attraverso il potere trasformativo del suono.
Il fascino della musica risiede nella sua capacità di trasformazione: è un ponte che collega il mondo visibile agli spazi sconfinati del mio immaginario, dove ogni melodia diventa un invito a intraprendere un viaggio interiore. Nei miei momenti di solitudine, mi ritrovo ad ascoltare composizioni che mi parlano, guidandomi su sentieri di introspezione e sperimentazione. È in questi momenti che mi rendo conto quanto la musica sia un’eterna compagna, capace di trasmutare il silenzio in un inno alla vita. Lasciarmi andare a questi viaggi dimensionali mi permette di scoprire parti di me stesso che, altrimenti, rimarrebbero nascoste, celate dietro le maschere della quotidianità. Con ogni nota, la barriera che separa il reale dal surreale svanisce, e mi accorgo che la mia energia cosciente, quella scintilla eterna, si rinnova, trovando nuova linfa nell’armonia dei suoni.
In questo percorso, ogni esperienza musicale si trasforma in un capitolo di un diario intimo, scritto non con parole, ma con il linguaggio universale della vibrazione e del sentimento. Mi sorprendo spesso di come una semplice melodia possa evocare immagini di vasti paesaggi onirici, dove il cielo si tinge dei colori dell’infinito e gli orizzonti si animano di misteri e promesse. L’energia cosciente che mi pervade in questi instantanei diventa il filo conduttore di una trasformazione interiore, un invito a esplorare le profondità della mia essenza. Attraverso i viaggi dimensionali, comprendo che la musica ha il potere di farmi sentire vivo, di farmi toccare l’invisibile e di svelare quel lato incantato dell’esistenza che spesso resta celato alla vista. Ogni esperienza diventa un omaggio sincero alla musica, a quella forma d’arte capace di unire le contraddizioni della vita in un’armonia perfetta, in cui il dolore e la gioia si fondono in un’unica, intensa sinfonia.
Mentre mi abbandono alla corrente creata dalle note, mi rendo conto che il viaggio sonoro che intraprendo non è solo un percorso emotivo, ma anche una profonda riflessione su ciò che significa esistere. La musica, in tutta la sua potenza evocativa, mi insegna che ogni vibrazione è un invito ad ascoltare il battito del mio cuore, a riconoscere la bellezza nascosta nell’ordinario e a celebrare l’essenza della vita in ogni sua forma. I viaggi dimensionali, guidati dall’energia cosciente, mi permettono di riconnettermi con una realtà più autentica, in cui ogni suono diventa una parabola di verità e passione. Attraverso queste esperienze, ho imparato che la musica è molto più di un semplice accompagnamento al quotidiano: è una forza vitale, un invito perpetuo a scoprire, sentire e rinascere. Riflettendo su queste esperienze, so che ogni volta che mi abbandono alle melodie, riscopro il potere di reinventarmi, di lasciar andare ciò che non serve più e di abbracciare la vita con intensità e meraviglia.
Guardando indietro, comprendo che questo percorso di viaggi dimensionali e di esplorazione dell’energia cosciente ha segnato profondamente il mio cammino. La musica, in tutte le sue sfumature, mi ha offerto una chiave per aprire porte che altrimenti sarebbero rimaste chiuse, permettendomi di immergermi in un oceano di emozioni e scoperte. Oggi, con il cuore colmo di gratitudine, mi rendo conto che ogni nota ascoltata ha contribuito a plasmare la mia identità, arricchendola di esperienze che vanno ben oltre il tangibile. Con sincera emozione, rinnovo il mio impegno a celebrare la musica come un dono prezioso e immortale, capace di farci sentire vivi, illuminando i sentieri oscuri e rivelando la magia che risiede in ogni battito dell’esistenza. In fin dei conti, ciò che mi rimane è la consapevolezza che solo attraverso l’abbraccio di questi viaggi sonori posso veramente comprendere la grandezza dell’essere umano e il potere incommensurabile dell’energia cosciente.
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| Neo Prog (UK) |
Il neo prog inglese degli anni ’80 rappresenta una delle evoluzioni più interessanti all’interno del panorama del progressive rock. Questo movimento, nato dal fermento culturale e musicale degli anni ’80, ha saputo rinnovare e reinterpretare gli elementi classici del prog rock, integrandoli con nuove influenze come il post-punk la new wave e l’elettronica. Il risultato è stato un sound distintivo, caratterizzato da atmosfere evocative, strutture musicali raffinate e testi che spesso affrontano temi esistenziali e simbolici. In questo articolo analizzeremo l’importanza storica del neo prog inglese degli anni '80, le strutture musicali tipiche del genere e le band principali che hanno contribuito a definire questo territorio musicale, supportando il tutto con esempi di album e brani significativi.
Contesto Storico e Influenze
L’esplosione del neo prog inglese negli anni ’80 va intesa come un’evoluzione naturale del progressive rock degli anni ’70, caratterizzato dalla ricerca di nuove sonorità e dalla voglia di semplificare alcune delle strutture musicali troppo complesse e prolisse del periodo precedente. Il contesto post-punk, infatti, ha offerto un approccio più diretto e minimalista, mentre l’integrazione degli elementi elettronici e new wave ha permesso una maggiore sperimentazione nei timbri e nelle atmosfere. Queste influenze hanno favorito la nascita di sonorità che, pur rimanendo fedeli alle radici progressive, sono riuscite a rendere il genere più accessibile e contemporaneo.
Le band che hanno abbracciato il neo prog inglese negli anni '80 hanno saputo coniugare melodie orecchiabili e arrangiamenti articolati, dando vita a composizioni che spesso si caratterizzano per un uso accentuato di tastiere, chitarre spaziali e ritmi dinamici. La struttura musicale tipica del genere prevede solitamente una chiara divisione tra sezioni ritmiche, strumenti solisti e parti orchestrali o sintetizzate, creando un equilibrio che permette sia momenti di improvvisazione che tocchi di intensità melodica.
Struttura Musicale e Innovazioni Tecniche
Una delle caratteristiche distintive del neo prog inglese è la sua capacità di fondere la complessità armonica con una struttura formale più concisa rispetto al prog rock tradizionale. Le composizioni sono spesso costruite su un’architettura modulare, che prevede introduzioni suggestive, sviluppi tematici progressivi e finali aperti che invitano l’ascoltatore a una sorta di viaggio sonoro. L’uso sapiente della tastiera e degli effetti elettronici, pur rispettando la tradizione progressiva, ha permesso alle band di sperimentare con nuove sonorità e di creare atmosfere che trascendono il semplice concetto di canzone.
In particolare, l’influenza del post-punk ha contribuito a dare al neo prog un tono più sobrio e diretto, con testi e arrangiamenti che, pur mantenendo una carica emotiva intensa, puntano a comunicare in modo chiaro e immediato. Allo stesso tempo, l’integrazione dell’elettronica ha offerto strumenti e risorse tecniche che hanno ampliato il ventaglio sonoro, consentendo l’introduzione di elementi sperimentali e di effetti innovativi.
Le Principali Band del Neo Prog Inglese
Marillion
Tra i gruppi maggiormente rappresentativi del neo prog inglese degli anni '80, i Marillion occupano un ruolo centrale. La band, conosciuta per le sue liriche poetiche e per le sue melodie avvolgenti, ha saputo catturare l’essenza del movimento attraverso un approccio innovativo al progressive rock. Il loro sound, caratterizzato da arrangiamenti ricchi di tastiere e chitarre atmosferiche, ha fatto scuola e ha influenzato numerosi artisti successivi.
l'Album più Significativo: Script for a Jester's Tear
"Script for a Jester's Tear" è considerato uno degli album pilastro del neo prog inglese degli anni '80. Questo lavoro ha instaurato un dialogo tra le tradizioni del prog rock degli anni '70 e le nuove tendenze degli anni '80, proponendo brani che variano da atmosfere intime a esplosioni di energia strumentale. L’album dimostra come i Marillion siano riusciti a rinnovare il genere, mantenendo una coerenza stilistica che ha aperto la strada ad altre sperimentazioni nel campo del progressive rock in UK.
IQ
Un’altra band fondamentale per il movimento sono stati gli IQ, il gruppo che ha incarnato l’essenza del neo prog con un approccio più intimista e riflessivo. Grazie all’uso marcato di sintetizzatori e arrangiamenti riccamente stratificati, gli IQ hanno saputo creare un sound che unisce tecnica e creatività, risultando così una delle realtà più coerenti e durature della scena.
l' Album più Significativo: The Wake
"The Wake" è un album emblematico degli IQ, in cui ogni traccia evidenzia la cura per la composizione e la ricerca di sonorità innovative. L’album rappresenta al meglio l’equilibrio tra virtuosismo strumentale e accessibilità emotiva, dimostrando come il neo prog possa sposare la complessità musicale con un linguaggio più diretto e coinvolgente. Tale lavoro è diventato un punto di riferimento per gli appassionati del progressive rock in UK, contribuendo a definire le caratteristiche sonore del genere.
Pendragon
I Pendragon sono un’altra band chiave del panorama neo prog inglese. Conosciuti per le loro atmosfere suggestive e per le loro complesse strutture melodiche, i Pendragon hanno saputo consolidare uno stile distintivo, che si differenzia per l’attenzione ai dettagli e per l’infusione di influenze contemporanee. La loro musica è caratterizzata da un forte impatto emotivo, supportato da arrangiamenti ricchi di stratificazioni timbriche. Hanno esordito nel 1985 con The Jevel.
Album più Significativi: una trilogia: The Window of Life, The Masquerade Overture, Not Of This World.
"The Window of Life", il primo album della trilogia, rappresenta uno dei momenti più importanti della carriera dei Pendragon. In questo album, la band esplora tematiche esistenziali e mitiche attraverso una struttura musicale complessa ma accessibile, che alterna momenti introspettivi a passaggi più dinamici e virtuosistici. Il lavoro evidenzia l’abilità dei Pendragon nel fondere elementi tradizionali del prog rock con una sensibilità moderna, contribuendo così all’evoluzione del neo prog inglese anni degli '80.
Altre band fondamentali del Movimento
Oltre a Marillion, IQ e Pendragon, il panorama del neo prog inglese degli anni ‘80 ha visto anche la partecipazione di altri gruppi che hanno sperimentato e ampliato i confini del genere, alcuni dei più influenti: Twelfth Night, Pallas, Solstice etc..... Sebbene alcune band abbiano avuto una visibilità più limitata, l’insieme delle produzioni ha contribuito a creare una rete di influenze e innovazioni che ha plasmato il progressive rock contemporaneo. I riferimenti al post-punk, alla new wave e all’elettronica, in particolare, hanno spinto gli artisti a esplorare nuove tecniche di registrazione e a utilizzare strumenti digitali che, pur essendo in fase embrionale, hanno aperto la strada a future evoluzioni del genere.
La capacità di questi gruppi di integrare differenti influenze musicali è uno dei fattori che ha permesso al neo prog inglese degli anni '80 di distinguersi dalla tradizione del prog rock precedente, dando vita a un movimento che, pur mantenendo una forte identità artistica, si è mostrato aperto al dialogo con altre correnti musicali.
Conclusioni
In sintesi, il neo prog inglese degli anni ’80 ha segnato una svolta importante nella storia del progressive rock in UK, offrendo una visione rinnovata e particolarmente influente del genere. Le band come Marillion, IQ e Pendragon hanno stabilito nuovi standard sonori e compositivi, dimostrando la capacità del movimento di evolversi pur rimanendo fedele alle sue radici artistico-musicali. L’integrazione di elementi del post-punk, new wave e dell’elettronica ha ulteriormente arricchito il panorama, permettendo a questo sottogenere di espandersi e di influenzare le generazioni successive.
Le strutture musicali adottate, caratterizzate da un equilibrio tra sperimentazione e accessibilità, la cura dei dettagli negli arrangiamenti e l’uso innovativo degli strumenti elettronici, hanno reso il neo prog inglese anni '80 un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia approfondire la storia e l’evoluzione del rock.
Segue, nei post successivi, la mia personale compilation composta da 3 CD dove oltre alle band già citate , appariranno nelle tracks list altri gruppi non meno influenti, oltre che "La Rossa" e "Thalassa" (Francia), North Star (USA) e Taurus (Olanda).
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| Fromage - Ondine (1984) |
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| Il Terrore Rosso |
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| Vermillion Sands - Water Blue (1989) |
Il Revival (Neo Prog) Progressive Rock Giapponese Anni ’80
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| Neo-Progresssive Japan |
Introduzione
Negli ultimi decenni, il panorama musicale giapponese si è contraddistinto per la sua capacità di reinventarsi costantemente, abbracciando tendenze internazionali e integrandole con peculiarità locali. Uno degli esempi più affascinanti di questo sincretismo è rappresentato dal revival del progressive rock giapponese degli anni ’80. In questo articolo, esploreremo il contesto storico e culturale che ha portato alla rinascita di questo genere, analizzeremo le caratteristiche tipiche delle produzioni progressive dell’epoca e approfondiremo il ruolo di alcune band che sono divenute simbolo del movimento.
Contesto Storico
La fine degli anni ’70 furono caratterizzati da un fermento creativo globale nel campo del rock. Mentre in Occidente band punk e new wave prendevano il sopravvento in Giappone si assisteva a una crescente curiosità verso il progressive rock. La scena musicale nipponica, già in contatto con sonorità psichedeliche e fusion, si trovò di fronte alla possibilità di reinterpretare un genere che aveva profondamente segnato gli anni precedenti.
Tale rinascita non fu solamente un ritorno agli stili del passato, bensì un’innovazione che integrava elementi tradizionali e moderni. Gli artisti giapponesi, pur mantenendo le radici nel rock progressivo, sperimentarono con arrangiamenti intricati, l’uso di sintetizzatori e tastiere di ultima generazione, e arricchirono il quadro sonoro introducendo influenze dal jazz fusion, dalla musica sinfonica e, talvolta, da sonorità tradizionali giapponesi. Il risultato fu un rinnovato interesse verso il progressive rock, che venne accolto sia dal pubblico di nicchia che dagli appassionati con conoscenze intermedie del genere.
Band Principali del Movimento
Tra gli interpreti di questo revival, alcune band hanno avuto un ruolo fondamentale nel definire le caratteristiche distintive del progressive rock giapponese degli anni ’80. Questi gruppi hanno saputo fondere la tradizione musicale occidentale con una sensibilità fortemente orientata alla ricerca artistica e all’innovazione sonora. Tra questi: Novela, Mugen, Ataraxia, Midas, By Kyo Ran, Bellaphon, Pageant , Gerard, Ain Soph etc...ed altre band che scopriremo insieme nella mia personale compilation.
Novela: Questo gruppo è stato nei primi anni ’80 una lieta scoperta da critica e pubblico. La loro abilità nel creare atmosfere oniriche, unitamente a testi poetici e arrangiamenti sofisticati, ha costituito un punto di riferimento per una nuova generazione di musicisti e appassionati.
Mugen: Con il loro sound distintivo che univa il rock classico a elementi di progressive sinfonico, i Mugen, formatesi alla fine degli anni ‘70, hanno avuto una notevole influenza sul revival del genere. Le loro composizioni degli anni ’80 hanno permesso al pubblico di scoprire un repertorio che, pur essendo al contempo innovativo e radicato nella tradizione, anticipava anche tendenze future.
Ataraxia: Questa band, si è distinta per l’originalità dei suoi arrangiamenti e per la ricerca di sonorità complesse. Gli Ataraxia hanno rappresentato esattamente quel ponte tra il passato e il futuro, sperimentando con tempi e ritmi insoliti.
Oltre a questi gruppi, va segnalata l’attenzione degli artisti affidabili a integrare nel proprio repertorio influenze prese dal rock britannico, dal jazz fusion e dalla musica sinfonica, trasformando il progressive rock giapponese in un genere dinamico e in continuo divenire. Le band inserite nella mia personale compilation, a loro dedicata ne sono una vivida dimostrazione.
Caratteristiche Tipiche del Progressive Rock Giapponese degli Anni ’80
Il progressive rock giapponese degli anni ‘80 si distingue per una serie di elementi che lo rendono immediatamente riconoscibile agli occhi degli appassionati. Tra le caratteristiche principali si possono elencare:
Complessità strumentale: L’uso di tastiere, sintetizzatori, chitarre elettriche accompagnate da elaborati assoli e l’adozione di ritmi complessi e cambi di tempo improvvisi.
Fusione di stili: L’integrazione di elementi del rock britannico classico, del jazz fusion e della musica sinfonica, spesso arricchita da influenze della tradizione musicale giapponese.
Approccio concettuale: Composizioni lunghe, strutturate come vere e proprie suite musicali, con testi poetici e tematiche che spaziano dalla mitologia giapponese a riflessioni esistenziali.
Sperimentazione sonora: La volontà di superare i confini del rock tradizionale, arricchendo il repertorio con passaggi strumentali virtuosi e introducendo suoni e timbriche innovative dette “atmosferiche”.
Estetica e performance: In molti casi, il revival ha visto un’attenzione particolare anche all’aspetto visivo, con copertine degli album e performance dal vivo studiate per creare un’esperienza multisensoriale.
Impatto Culturale del Revival Neo Progressive
Il revival del progressive rock negli anni ’80 ha avuto un impatto culturale ben oltre il semplice ambito musicale. In un contesto in cui la cultura giapponese era sempre più aperta a influenze internazionali, il movimento ha contribuito a creare un dialogo tra oriente e occidente, sintetizzando al contempo tradizione e modernità.
Dal punto di vista musicale, il rinnovato interesse per il progressive rock ha spinto gli artisti a correre rischi creativi e a sperimentare nuove sonorità che spesso venivano accolte con entusiasmo dagli appassionati. Festival, concerti e retrospettive hanno permesso di far rivivere opere che, sebbene nate in un’epoca ormai passata, trovavano nuova linfa grazie a reinterpretazioni moderne e innovative.
Culturalmente, il movimento ha rappresentato un’occasione per valorizzare la capacità del Giappone di reinterpretare generi musicali stranieri, rendendoli unici e riconoscibili anche a livello internazionale. La fusione di elementi tipicamente giapponesi con tecniche e strutture musicali occidentali ha creato un prodotto culturale ibrido, in grado di comunicare profondità e complessità emotiva, e che oggi resta un punto di riferimento imprescindibile per chiunque si avvicini al progressive rock.
Inoltre, il revival ha avuto un impatto importante sulla scena live: i concerti di bands che si ispiravano a questo movimento non erano solamente manifestazioni musicali, ma vere e proprie performance artistiche, in cui luce, scenografia e musica si fondevano per creare un’atmosfera coinvolgente e immersiva.
Conclusioni
In sintesi, il revival del progressive rock giapponese degli anni ’80 rappresenta uno dei capitoli più significativi e curiosi della storia musicale nipponica. La riscoperta e reinterpretazione di sonorità e tematiche complesse ha permesso agli artisti di superare i confini del convenzionale, proponendo al pubblico opere d’arte sonore cariche di innovazione e di guida intellettuale.
Band come Pageant, Mugen, Ataraxia, Gerard, Ain Soph etc... hanno lasciato un’impronta indelebile, non solo per il loro contributo musicale, ma anche per il modo in cui hanno saputo conciliare tradizione e modernità. Questo movimento ha offerto agli appassionati – specialmente a quelli con una conoscenza intermedia del progressive rock – uno sguardo privilegiato sulla ricchezza di un genere che continua a evolversi, fungendo da ponte tra culture e generazioni.
Il revival degli anni ’80 costituisce, quindi, un importante tassello nella storia del rock giapponese, un periodo in cui la sperimentazione e la passione hanno dato vita a un’eredità che ancora oggi ispira nuovi artisti e affascina il pubblico internazionale.
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| Rock Progressive Japanese (Revival '80) 3 CD |