InCantautori Prog e altre Alchimie Progressive
Italia ('70)
Artisti Vari
3) Vanni Scopa - Chissà Perchè 02:05
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| Barabba - Canti dal Vangelo Secondo Barabba |
Full Album ( Il Paradiso non so se c'è è la 2° traccia )
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| Marcello Capra - Aria Mediterranea |
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| Barabba - Canti dal Vangelo Secondo Barabba |
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| Marcello Capra - Aria Mediterranea |
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| Ivan Cattaneo - UOAEI |
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| Michele Fedrigotti & Danilo Lorenzini - I Fiori del Sole |
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| Ivano Fossati - Il Grande Mare che Avremmo Attraversato |
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| Franchi Giorgetti Talamo - Il vento ha cantato per ore tra i rami dei versi d'amore |
| InCantautori CD 2 |
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| InCantatutori Prog e altre Alchimie Progressive |
Ciao a tutti, appassionati di musica e cultori del rock progressivo! Oggi voglio portarvi in un viaggio nel tempo, attraverso le sonorità e le emozioni degli anni '70, un'epoca in cui la musica italiana si tingeva di poesia, sperimentazione e un pizzico di magica ribellione. Vi parlerò di un concetto a me personale, quello degli “InCantautori”.
Definizione
Il termine “InCantautori” nasce dalla fusione di due parole: “incanto” e “cantautori”. Con questo neologismo intendo rappresentare quegli artisti che, oltre a saper comporre e interpretare canzoni, sembrano avere la capacità innata di incantare l’ascoltatore. Gli InCantautori non si limitano a raccontare storie; trasmettono emozioni, creano atmosfere e trasportano l’anima in un mondo in cui il confine tra realtà e fantasia si fa labile. L’idea alla base di questo concetto è quella di valorizzare quegli artisti che, con testi ricchi di simbolismi e arrangiamenti musicali spesso ispirati al rock progressivo, hanno saputo interpretare il loro tempo in maniera quasi magica.
Ho scelto questo termine per evidenziare la capacità dei cantautori italiani di quegli anni di fondere poesia e musica, trasformando ogni canzone in un’esperienza quasi rituale. Gli Incantautori rappresentano l’evoluzione del cantautorato tradizionale, arricchita da influenze progressive e sperimentali, che hanno portato alla nascita di una scena musicale unica e indimenticabile.
Contesto Storico
Gli anni '70 sono stati un periodo di grandi trasformazioni sociali e culturali, e la musica ha giocato un ruolo centrale in questo fermento. In Italia, il panorama artistico era in piena evoluzione: la tradizione del cantautorato si arricchiva di nuove sonorità e sperimentazioni musicali. Il rock progressivo, con le sue strutture complesse, l’uso inventivo degli strumenti e una forte componente lirica, fece breccia anche nella nostra tradizione musicale, influenzando profondamente molti artisti.
In quegli anni, il rock progressivo si distingueva per la sua capacità di coniugare tecnica musicale e una ricerca espressiva quasi filosofica. Band e artisti di questo genere non temevano di sperimentare: lunghe suite, passaggi strumentali articolati e un uso audace della tastiera e dei sintetizzatori erano elementi ormai caratteristici. Anche nel mondo dei cantautori italiani, l’influenza del prog si fece sentire, portando alla nascita degli Incantautori, che riuscivano a integrare la tradizione melodica e poetica del cantautorato con le sonorità e le tecniche del rock progressivo.
La crisi degli anni '70, i mutamenti politici e la ribellione culturale si riflessero nei testi e negli arrangiamenti musicali. Quello che un tempo era un semplice racconto della quotidianità si trasformava in una narrazione simbolica, dove ogni parola e ogni nota erano scelti con cura per evocare immagini e sentimenti profondi, quasi da incantare l’ascoltatore. In questo contesto storico così ricco e complesso, gli InCantautori si posizionarono come dei veri e propri narratori di un’epoca fatta di contraddizioni, crisi e speranza.
Nel corso di quegli anni, numerosi brani hanno saputo catturare l’essenza degli InCantautori, facendo da ponte tra la tradizione del cantautorato e l’innovazione del rock progressivo, pur restando nel gusto lirico e poetico tipico del genere, hanno saputo introdurre sperimentazioni musicali e arrangiamenti ricchi di suggestioni:
Ogni brano, nel mio modesto parere, rappresenta un tassello fondamentale per comprendere come la musica degli InCantautori sia stata in grado di raccontare non solo storie personali, ma anche quelle collettive di una generazione intera. I pezzi che ho inserito nella compilation che mi accingo a presentare in questo blog, sono molto più di semplici composizioni musicali: sono veri e propri portali verso una dimensione in cui la tecnica musicale e la poesia si fondono in un abbraccio magnetico.
Presentazione della Compilation
Per celebrare e far rivivere la magia degli InCantautori, ho avuto il piacere di mettere insieme una compilation di 12 CD che raccoglie le migliori opere di questi artisti straordinari. Questa raccolta non è soltanto una selezione di canzoni, ma un vero e proprio viaggio attraverso la storia del cantautorato italiano, arricchito dall’influenza inconfondibile del rock progressivo degli anni '70.
Ogni CD della compilation è dedicato a uno o più cantautori che hanno saputo incarnare lo spirito degli InCantautori, attraverso testi intensi e arrangiamenti che oscillano tra l’intimità dell’acustico e la potenza degli arrangiamenti orchestrali. Nella selezione troverete nomi noti e volti meno conosciuti, ma tutti accomunati da quella scintilla di genialità che li rende capaci di incantare il pubblico. Tra gli artisti presenti nella compilation, ho voluto dare spazio a quelle voci che hanno avuto il coraggio di innovare, di sperimentare e di raccontare, con la loro musica, il fermento culturale degli anni '70.
Alcuni dei cantautori che potrete ascoltare includono grandi maestri del genere, la cui musica ha contribuito a definire la scena italiana del tempo. Questi artisti, con le loro sonorità originali e i loro testi carichi di significato, incarnano perfettamente lo spirito degli InCantautori. La compilation è stata curata nei minimi dettagli, per garantire non solo un ascolto piacevole, ma anche un’esperienza che vi farà immergere nella storia e nella cultura di un’epoca che ha segnato profondamente la musica italiana.
Questa raccolta rappresenta, a mio avviso, un patrimonio culturale e musicale da non sottovalutare: un ponte tra passato e presente, tra la tradizione del cantautorato e le rivoluzioni del rock progressivo. Se siete amanti dei cantautori italiani e desiderate scoprire come la magia della parola e del suono si sia fusa per dare vita agli InCantautori, vi invito caldamente ad ascoltare i brani inseriti in questa compilation.
Personalmente, ogni volta che riascolto questi dischi, rivivo quel senso di meraviglia e scoperta che mi ha sempre accompagnato. Ogni traccia è una storia, ogni nota un ricordo d’un tempo fatto di sperimentazione e bellezza. Ricordatevi di condividere questo articolo, di lasciare un commento e di fare conoscere ad altri appassionati la magia degli InCantautori. La musica è un linguaggio universale, e ogni vostra parola contribuirà a mantenere viva la memoria di quegli artisti che, con la loro arte, hanno saputo incantarci e farci volare oltre il quotidiano.
In conclusione, vi invito a scoprire la mia compilation di 12 CD e a lasciarvi trasportare dalle storie e dalle emozioni di questi inconfondibili cantautori italiani. Gli InCantautori sono molto più di un semplice termine: sono l’essenza di una stagione musicale che ha saputo fondere il tradizionale con l’innovativo, dando vita a un genere intramontabile, capace di parlare direttamente al cuore.
Buon ascolto e alla prossima scoperta musicale!
Continua.........
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| Notturno Concertante - Distressed Colours |
I Notturno Concertante, con il loro ottavo album, "Distressed Colours", non solo segnano il debutto della sua nuova formazione, ma lanciano anche un messaggio potente attraverso una cornice sonora ricca e articolata. Grazie alla partecipazione di musicisti di calibro internazionale, quest'opera promette di trasportare l'ascoltatore in un viaggio vibrante e appassionante che abbraccia culture e stili diversi, spingendo il confine della musica oltre l'ordinario.
Con oltre due decenni di esperienza alle spalle, i Notturno Concertante ci regalano un nuovo capitolo della loro storia musicale con Distressed Colours. Questo album non è solo una continuazione del loro percorso artistico, ma rappresenta un'evoluzione significativa del trio, arricchito da talentuosi musicisti ospiti che portano freschezza e varietà al progetto. L'album, che esplora un affascinante mix di generi, invita tutti gli amanti della musica a scoprire le sinfonie che riflettono non solo la tradizione musicale napoletana, ma anche le complessità delle esperienze umane.
Questo nuovo album dei Notturno Concertante, "Distressed Colours", è una testimonianza del potere della musica di raccontare storie di speranza e lotta. Con un cast stellare di artisti che arricchiscono l'esperienza d'ascolto, questo lavoro strumentale promette di avvolgere gli ascoltatori in un abbraccio sonoro che spazia dall'elettronica alla musica classica. Mentre le chitarre classiche e i sintetizzatori si intrecciano in armonia, l'artwork che accompagna l'album cattura il dramma e l'emozione, preparando il terreno per un'esperienza musicale senza pari.
"Distressed Colours" è l'ottavo album dei Notturno Concertante e segna il debutto della nuova formazione del trio, composta dai fondatori Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova, affiancati dal batterista Francesco Margherita, già presente nel precedente lavoro, "Let Them Say", del 2020. In questo progetto, si uniscono anche vari ospiti, tra cui il clarinettista albanese Defrim Mala, il tastierista americano Jack Julian, la violinista russa Nadia Khomoutova, il sassofonista greco Spiros Nikas e il flautista Gianluca Milanese, noto per le sue collaborazioni con artisti del calibro di Riccardo Muti, Alirio Diaz, Richard Sinclair, Phil Miller, Franco Battiato, Lucio Dalla e Joe Zawinul. Inoltre, il celebre Cristiano Roversi (Moongarden, Submarine Silence, John Wetton) partecipa al progetto suonando basso e stick e curando il mastering finale dell'album.
Dopo il successo ottenuto sia a livello nazionale sia internazionale con "Let Them Say", il nuovo album strumentale dei 'Notturno C' esplora una vasta gamma di influenze, mantenendo un costante equilibrio grazie a un tessuto musicale omogeneo. Con 14 brani che spaziano dalla musica etnica all'elettronica, dal rock alla musica classica, si presenta come un incrocio di generi che rispecchia la miglior tradizione della band campana. Durante le registrazioni, sono state utilizzate due chitarre classiche, realizzate da un noto liutaio italiano, suonate in modo creativo e accompagnate da un drumming eclettico e energico. La fusione di strumenti acustici con synth e pianoforte crea un sound nitido e potente. Nonostante si tratti di un album strumentale, i Notturno Concertante hanno optato per un approccio più diretto e meno riflessivo, curando con attenzione l'intreccio dei vari suoni per realizzare un prodotto equilibrato e originale.
L'artwork, concepito da Raffaele Villanova, riflette i "colori angosciati" della title-track, rappresentando un gruppo di migranti in cerca di speranza ma con un futuro incerto.
In conclusione, "Distressed Colours" rappresenta un'evoluzione significativa per i Notturno Concertante, evidenziando la capacità della band di fondere vari generi musicali in un'armonia unica. Con la nuova formazione e l'ausilio di talentuosi musicisti ospiti, l'album non solo afferma il loro posto nella scena musicale, ma offre anche un'esperienza sonora che invita l'ascoltatore a riflettere sulla complessità della vita.
In sintesi, l'opera pone al centro un lavoro meticolosamente cesellato, dove ogni brano diventa una narrazione unica, esplorando temi di speranza e incertezza. Il risultato finale è un album strumentale che va oltre il semplice intrattenimento, catturando emozioni profonde e immergendo l’ascoltatore in un viaggio sonoro che rimarrà impresso nella memoria.
Per concludere, la scelta del titolo "Distressed Colours" riflette perfettamente le tematiche striscianti dell'album, rendendo omaggio alle sfide affrontate da molti. Con un sound potente e chiaro, e un artwork evocativo che accompagna il progetto, i Notturno Concertante riescono a trasmettere un messaggio profondo di resistenza e bellezza, consolidando la propria identità musicale e il proprio impegno sociale.
Fonte: BTF ( https://btf.it/en/categoria-prodotto/italian-prog-en/ )
Il Miracolo di San Gennaro
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| La Bufala del Miracolo di San Gennaro |
Il “miracolo di San Gennaro” ha da tempo catturato l’immaginazione di molte persone, con la narrazione che il sangue del santo si solidifichi e poi ritorni liquido in maniera quasi miracolosa. Tuttavia, una spiegazione basata su reazioni chimiche semplici e ben note mette in luce una realtà ben diversa: un fenomeno che utilizza un gel tissotropico e che, da un punto di vista scientifico, rientra chiaramente nella categoria delle bufale. In questo articolo analizziamo in maniera accessibile il meccanismo alla base di questo “miracolo”, esaminando la composizione chimica del gel tissotropico e individuando chi trae vantaggio dalla diffusione della bufala.
Chimica
Per comprendere il fenomeno, è utile analizzare la composizione chimica del gel tissotropico, il quale è formato essenzialmente da tre ingredienti: cloruro ferrico, carbonato di calcio e sale da cucina (cloruro di sodio).
Partendo dal cloruro ferrico, questo composto è noto per le sue proprietà ossidanti e per la sua capacità di interagire con altri componenti in soluzioni e gel. In un ambiente controllato, il cloruro ferrico può contribuire a creare una struttura correlata al cambiamento di consistenza, passando da uno stato più fluido a uno più solido.
Il carbonato di calcio è un composto molto comune, presente ad esempio nelle rocce calcaree e nelle conchiglie. Nel gel, il carbonato di calcio agisce come agente strutturante, fornendo quella componente solida che può dare l’apparenza di un “coagulo” o di una solidificazione. La presenza di particelle di carbonato di calcio, mescolate con il cloruro ferrico, permette la formazione di un reticolo fisico che può sembrare, ai non addetti ai lavori, un fenomeno quasi “miracoloso”.
Infine, il sale da cucina, ovvero il cloruro di sodio, viene utilizzato per regolare l’equilibrio tra solubilità e precipitazione dei componenti. Il sale da cucina, agendo come elettrolita, favorisce la dispersione dei composti nella soluzione e la successiva formazione del gel. L’interazione di questi ingredienti porta alla creazione di un sistema che cambia consistenza in risposta a determinati stimoli fisici, come variazioni di temperatura o agitazione.
In sintesi, il processo di “solidificazione” e “scioglimento” del sangue di San Gennaro non è frutto di un intervento soprannaturale, ma di ben definite reazioni chimiche e fisiche, facilmente replicabili in laboratorio. Questo tipo di preparazione è stato anche definito “bufala chimica”, ovvero una bufala che si basa su fenomeni scientifici manipolati per produrre un effetto impressionante ma ingannevole.
Beneficiari
Chi trae vantaggio dalla diffusione di una bufala come quella del "miracolo di San Gennaro"? Innanzitutto, è importante notare che tale fenomeno attira l’attenzione di diverse categorie di persone e istituzioni, sia a livello economico che culturale.
Le istituzioni religiose e gli organizzatori di eventi legati alla tradizione possono sfruttare queste narrazioni per rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione della comunità. Anche se da un punto di vista scientifico l’effetto è spiegabile, la tradizione e la fede continuano a rappresentare un forte elemento motivazionale per molti fedeli.
Inoltre, il fenomeno può essere utilizzato da operatori del settore turistico per attrarre visitatori e incrementare il flusso di persone verso luoghi storici o di interesse religioso. La prospettiva di assistere a un “miracolo” suscita interesse e curiosità, contribuendo a generare ricavi economici attraverso il turismo.
Anche alcuni commercianti e produttori, che forniscono materiali per la preparazione del gel tissotropico, possono beneficiare indirettamente dalla popolarità di questo fenomeno. La richiesta di ingredienti e la spettacolarizzazione del procedimento offrono opportunità di profitto, soprattutto in contesti dove la narrazione di un miracolo attira grandi folle.
Infine, le piattaforme mediatiche, sia tradizionali che digitali, svolgono un ruolo importante: la diffusione di storie sensazionalistiche attira clic e visualizzazioni, apportando vantaggi pubblicitari e contribuendo alla viralizzazione della bufala. In questo modo, il fenomeno si trasforma in una fonte di reddito per gli operatori del settore dell'informazione, rendendo la bufala chimica un circolo che si autoalimenta.
Conseguenze
La diffusione della bufala del “miracolo di San Gennaro” comporta diverse conseguenze sociali ed economiche. Dal punto di vista sociale, l’accettazione e propagazione di una narrazione non scientifica può condurre ad una perdita di fiducia nei confronti della ricerca e dell’approccio scientifico. Quando un fenomeno spiegabile attraverso semplici reazioni chimiche viene presentato come un miracolo, si rischia di confondere il pubblico, con conseguenze che vanno al di là della mera curiosità.
Un altro aspetto importante riguarda il fenomeno della disinformazione. La diffusione incontrollata di informazioni parzialmente vere o manipolate mina la credibilità delle fonti informative e può portare a una polarizzazione del dibattito pubblico. Questo è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la comunicazione digitale permette la rapida propagazione di contenuti, senza un adeguato controllo sulla loro veridicità.
Dal punto di vista economico, l’utilizzo della narrazione miracolosa per attrarre turisti o per promuovere vendite di prodotti specifici può portare a un fenomeno di sfruttamento commerciale. Tale strategia, seppur efficace nel breve termine, rischia di compromettere l’integrità sia dei prodotti che dell’identità culturale legata alle tradizioni religiose. In altre parole, l’interesse economico può trasformare una manifestazione culturale in un’opportunità di profitto commerciale, con il rischio di snaturare il significato originario della tradizione.
Inoltre, il perpetuarsi di bufale come quella del "miracolo di San Gennaro" può indurre a sottovalutare il valore della scienza e della ricerca. Un pubblico mal informato o troppo incline a credere al sensazionalismo potrebbe rinunciare ad approfondire questioni scientifiche, affidandosi invece a spiegazioni semplicistiche e non verificate. Questo porta a un impoverimento del dibattito pubblico e a un rallentamento nell’accettazione di conoscenze basate su studi e sperimentazioni.
Conclusione
In conclusione, il caso del “miracolo di San Gennaro” rappresenta un esempio emblematico di come fenomeni spiegabili attraverso la chimica possano essere travisati e trasformati in narrazioni miracolose. L’utilizzo di ingredienti come il cloruro ferrico, il carbonato di calcio e il sale da cucina per creare un gel tissotropico è un procedimento ben documentato e replicabile, sul quale si basa ciò che viene definito "bufala chimica".
I beneficiari di questa narrazione, che vanno dalle istituzioni religiose ai settori turistico e mediatico, sfruttano la capacità di questa bufala di attrarre interesse e generare profitti, ma le conseguenze sono molteplici. Dal rischio di diffusione di disinformazione alla commercializzazione eccessiva delle tradizioni, il fenomeno evidenzia l’importanza di un approccio critico e informato nei confronti delle narrazioni che sembrano andare contro la logica scientifica.
È fondamentale che il pubblico comprenda che il presunto miracolo non ha fondamento soprannaturale, ma dipende da semplici reazioni fisiche e chimiche. Solo attraverso la diffusione di informazioni accurate e di una corretta interpretazione dei fatti sarà possibile contrastare le bufale e promuovere una cultura basata sul rigore scientifico e sulla verifica dei dati.
In questo contesto, il “miracolo di San Gennaro”, il gel tissotropico e la cosiddetta bufala chimica offrono un utile spunto di riflessione: la necessità di distinguere tra tradizione e credulità, da un lato, e conoscenza scientifica dall’altro. Per comprendere la vera natura dei fenomeni, è importante approfondire le cause che li determinano, utilizzando il sapere scientifico come strumento per decostruire miti e bufale.
Invitiamo i lettori a condividere questo testo per sensibilizzare sulla falsità delle bufale e sull'importanza di promuovere una visione informata e critica dei fatti. Conoscere la composizione del gel tissotropico e sapere chi beneficia di queste narrazioni è un primo passo per valorizzare la diversità di opinioni e per mantenere un dialogo basato su fatti verificati e trasparenti.
Nino A.