sabato 20 settembre 2025

Il Miracolo di San Gennaro: Il Perpetuarsi di una Bufala

                                               Il Miracolo di San Gennaro

                                      Una Bufala Chimica

La Bufala del Miracolo di San Gennaro

Il Miracolo di San Gennaro: Un Caso di Bufala Chimica

Il “miracolo di San Gennaro” ha da tempo catturato l’immaginazione di molte persone, con la narrazione che il sangue del santo si solidifichi e poi ritorni liquido in maniera quasi miracolosa. Tuttavia, una spiegazione basata su reazioni chimiche semplici e ben note mette in luce una realtà ben diversa: un fenomeno che utilizza un gel tissotropico e che, da un punto di vista scientifico, rientra chiaramente nella categoria delle bufale. In questo articolo analizziamo in maniera accessibile il meccanismo alla base di questo “miracolo”, esaminando la composizione chimica del gel tissotropico e individuando chi trae vantaggio dalla diffusione della bufala.

Chimica

Per comprendere il fenomeno, è utile analizzare la composizione chimica del gel tissotropico, il quale è formato essenzialmente da tre ingredienti: cloruro ferrico, carbonato di calcio e sale da cucina (cloruro di sodio).

Partendo dal cloruro ferrico, questo composto è noto per le sue proprietà ossidanti e per la sua capacità di interagire con altri componenti in soluzioni e gel. In un ambiente controllato, il cloruro ferrico può contribuire a creare una struttura correlata al cambiamento di consistenza, passando da uno stato più fluido a uno più solido.

Il carbonato di calcio è un composto molto comune, presente ad esempio nelle rocce calcaree e nelle conchiglie. Nel gel, il carbonato di calcio agisce come agente strutturante, fornendo quella componente solida che può dare l’apparenza di un “coagulo” o di una solidificazione. La presenza di particelle di carbonato di calcio, mescolate con il cloruro ferrico, permette la formazione di un reticolo fisico che può sembrare, ai non addetti ai lavori, un fenomeno quasi “miracoloso”.

Infine, il sale da cucina, ovvero il cloruro di sodio, viene utilizzato per regolare l’equilibrio tra solubilità e precipitazione dei componenti. Il sale da cucina, agendo come elettrolita, favorisce la dispersione dei composti nella soluzione e la successiva formazione del gel. L’interazione di questi ingredienti porta alla creazione di un sistema che cambia consistenza in risposta a determinati stimoli fisici, come variazioni di temperatura o agitazione.

In sintesi, il processo di “solidificazione” e “scioglimento” del sangue di San Gennaro non è frutto di un intervento soprannaturale, ma di ben definite reazioni chimiche e fisiche, facilmente replicabili in laboratorio. Questo tipo di preparazione è stato anche definito “bufala chimica”, ovvero una bufala che si basa su fenomeni scientifici manipolati per produrre un effetto impressionante ma ingannevole.

Beneficiari

Chi trae vantaggio dalla diffusione di una bufala come quella del "miracolo di San Gennaro"? Innanzitutto, è importante notare che tale fenomeno attira l’attenzione di diverse categorie di persone e istituzioni, sia a livello economico che culturale.

Le istituzioni religiose e gli organizzatori di eventi legati alla tradizione possono sfruttare queste narrazioni per rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione della comunità. Anche se da un punto di vista scientifico l’effetto è spiegabile, la tradizione e la fede continuano a rappresentare un forte elemento motivazionale per molti fedeli.

Inoltre, il fenomeno può essere utilizzato da operatori del settore turistico per attrarre visitatori e incrementare il flusso di persone verso luoghi storici o di interesse religioso. La prospettiva di assistere a un “miracolo” suscita interesse e curiosità, contribuendo a generare ricavi economici attraverso il turismo.

Anche alcuni commercianti e produttori, che forniscono materiali per la preparazione del gel tissotropico, possono beneficiare indirettamente dalla popolarità di questo fenomeno. La richiesta di ingredienti e la spettacolarizzazione del procedimento offrono opportunità di profitto, soprattutto in contesti dove la narrazione di un miracolo attira grandi folle.

Infine, le piattaforme mediatiche, sia tradizionali che digitali, svolgono un ruolo importante: la diffusione di storie sensazionalistiche attira clic e visualizzazioni, apportando vantaggi pubblicitari e contribuendo alla viralizzazione della bufala. In questo modo, il fenomeno si trasforma in una fonte di reddito per gli operatori del settore dell'informazione, rendendo la bufala chimica un circolo che si autoalimenta.

Conseguenze

La diffusione della bufala del “miracolo di San Gennaro” comporta diverse conseguenze sociali ed economiche. Dal punto di vista sociale, l’accettazione e propagazione di una narrazione non scientifica può condurre ad una perdita di fiducia nei confronti della ricerca e dell’approccio scientifico. Quando un fenomeno spiegabile attraverso semplici reazioni chimiche viene presentato come un miracolo, si rischia di confondere il pubblico, con conseguenze che vanno al di là della mera curiosità.

Un altro aspetto importante riguarda il fenomeno della disinformazione. La diffusione incontrollata di informazioni parzialmente vere o manipolate mina la credibilità delle fonti informative e può portare a una polarizzazione del dibattito pubblico. Questo è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la comunicazione digitale permette la rapida propagazione di contenuti, senza un adeguato controllo sulla loro veridicità.

Dal punto di vista economico, l’utilizzo della narrazione miracolosa per attrarre turisti o per promuovere vendite di prodotti specifici può portare a un fenomeno di sfruttamento commerciale. Tale strategia, seppur efficace nel breve termine, rischia di compromettere l’integrità sia dei prodotti che dell’identità culturale legata alle tradizioni religiose. In altre parole, l’interesse economico può trasformare una manifestazione culturale in un’opportunità di profitto commerciale, con il rischio di snaturare il significato originario della tradizione.

Inoltre, il perpetuarsi di bufale come quella del "miracolo di San Gennaro" può indurre a sottovalutare il valore della scienza e della ricerca. Un pubblico mal informato o troppo incline a credere al sensazionalismo potrebbe rinunciare ad approfondire questioni scientifiche, affidandosi invece a spiegazioni semplicistiche e non verificate. Questo porta a un impoverimento del dibattito pubblico e a un rallentamento nell’accettazione di conoscenze basate su studi e sperimentazioni.

Conclusione

In conclusione, il caso del “miracolo di San Gennaro” rappresenta un esempio emblematico di come fenomeni spiegabili attraverso la chimica possano essere travisati e trasformati in narrazioni miracolose. L’utilizzo di ingredienti come il cloruro ferrico, il carbonato di calcio e il sale da cucina per creare un gel tissotropico è un procedimento ben documentato e replicabile, sul quale si basa ciò che viene definito "bufala chimica".

I beneficiari di questa narrazione, che vanno dalle istituzioni religiose ai settori turistico e mediatico, sfruttano la capacità di questa bufala di attrarre interesse e generare profitti, ma le conseguenze sono molteplici. Dal rischio di diffusione di disinformazione alla commercializzazione eccessiva delle tradizioni, il fenomeno evidenzia l’importanza di un approccio critico e informato nei confronti delle narrazioni che sembrano andare contro la logica scientifica.

È fondamentale che il pubblico comprenda che il presunto miracolo non ha fondamento soprannaturale, ma dipende da semplici reazioni fisiche e chimiche. Solo attraverso la diffusione di informazioni accurate e di una corretta interpretazione dei fatti sarà possibile contrastare le bufale e promuovere una cultura basata sul rigore scientifico e sulla verifica dei dati.

In questo contesto, il “miracolo di San Gennaro”, il gel tissotropico e la cosiddetta bufala chimica offrono un utile spunto di riflessione: la necessità di distinguere tra tradizione e credulità, da un lato, e conoscenza scientifica dall’altro. Per comprendere la vera natura dei fenomeni, è importante approfondire le cause che li determinano, utilizzando il sapere scientifico come strumento per decostruire miti e bufale.

Invitiamo i lettori a condividere questo testo per sensibilizzare sulla falsità delle bufale e sull'importanza di promuovere una visione informata e critica dei fatti. Conoscere la composizione del gel tissotropico e sapere chi beneficia di queste narrazioni è un primo passo per valorizzare la diversità di opinioni e per mantenere un dialogo basato su fatti verificati e trasparenti.

Nino A.

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