giovedì 1 agosto 2024

Mike Oldfield - Ommadawn 1975 (Symphonic Prog) UK

                              Mike Oldfield - Ommadawn

                                          Symphonic Prog       

                                                                          1975 (UK)



L'album "Ommadawn", pubblicato da Mike Oldfield nel 1975, rappresenta un momento cruciale nella storia del progressive rock. Questa lavoro è spesso considerato una pietra miliare del genere, emergendo in un'epoca caratterizzata da esperimenti musicali. Oldfield, già noto per il suo album d'esordio "Tubular Bells", spinge ulteriormente i confini della musica moderna con una combinazione originale di strumenti e stili. "Ommadawn" è una celebrazione della creatività musicale e del potere evocativo della musica strumentale, consolidando Oldfield come uno dei pionieri del Progressive Rock.

"Ommadawn" si compone di tre lunghe tracce, ognuna delle quali è una straordinaria fusione di melodie elaborate e ritmi complessi. La struttura delle tracce riflette la ricerca di Oldfield di trascendere la tradizionale forma canzone. Si possono notare passaggi delicati alternati a esplosioni musicali, creando un'esperienza sonora dinamica e coinvolgente. L'album è caratterizzato da un'attenzione certosina ai dettagli, con ogni sezione chiaramente definita ma connessa attraverso transizioni fluide che catturano l'ascoltatore dall'inizio alla fine.

Oldfield ha utilizzato una vasta gamma di strumenti per creare l'atmosfera unica di "Ommadawn". La chitarra classica, l'arpicordo e i flauti si intrecciano con il suono dei sintetizzatori, dando vita a un audace cocktail sonoro. La tecnica del multitracking, che permette di sovrapporre più tracce audio, è utilizzata in modo innovativo per creare profondità e complessità. Oldfield ha dimostrato una straordinaria abilità nel bilanciare gli strumenti acustici ed elettronici, cosa che rende "Ommadawn" un progetto pioneristico nel suo genere.

Le liriche di "Ommadawn", pur essendo in parte astratte, racchiudono una profonda intensità emotiva. Le immagini evocative invitano l'ascoltatore a esplorare non solo il suono, ma anche le emozioni scaturite da esso. La traccia "Ommadawn" in particolare riflette la ricerca della serenità interiore e della connessione con il mondo esterno. Le tematiche ricorrenti di crescita personale e ritorno alle origini si intrecciano con il virtuosismo musicale di Oldfield

All'uscita di "Ommadawn", l'album ricevette un'accoglienza entusiasta dalla critica musicale. Riconosciuto come un capolavoro, riuscì a posizionarsi nelle classifiche di vendita in diversi paesi, consolidando la reputazione di Oldfield come innovatore nel genere. La combinazione di tecniche audaci e melodie trascinanti ha affascinato sia i critici che il pubblico. Oltre al successo commerciale, l'album ha avuto un impatto duraturo, influenzando numerosi artisti nel corso degli anni.

"Ommadawn", continua a essere considerato un punto di riferimento nel panorama musicale anche a decenni dalla sua pubblicazione. La sua influenza è visibile in generi che spaziano dal Rock Progressivo alla musica New Age ed Ambient. Artisti contemporanei citano frequentemente Mike Oldfield e il suo lavoro come fonte d'ispirazione. La qualità intrinsecamente innovativa di "Ommadawn" garantisce che rimarrà un capitolo fondamentale nella storia della musica, testimoniando il potere della creatività e della passione artistica.

                                                                        "Full Album"


mercoledì 31 luglio 2024

Rubrica: Solo capolavori (Progressive Rock) '70 (Part One) UK

Progressive Rock - Rubrica: Solo Capolavori

Anni '70 (Part One)

                                  King Crimson - In The Court Of The Crimson King (1969) UK

"In The Court Of The Crimson King" è stato un album fondamentale, etichettato come il capolavoro del Progressive Rock. Pubblicato nel 1969, ha introdotto temi di oscurità e meraviglia attraverso brani come "21st Century Schizoid Man". L'album mescola rock, jazz e musica classica, creando un'esperienza sonora innovativa. Le liriche affrontano la fragilità dell'esistenza umana. La visione artistica dei King Crimson ha aperto la strada a molte delle band progressive che seguirono, rendendoli pionieri del genere.

                                                           "21st Century Schizoid Man"

                                                                            "Epitaph"


Gli anni '70 sono stati un decennio ricco di innovazioni musicali e artisti iconici. E' un periodo che ha visto la nascita e l'affermazione di generi come il Rock Progressivo. Si è scritto di tutto riguardo a questi anni, i numerosi libri alle innumerevoli recensioni online. Tuttavia, con questa rubrica, l'obiettivo è quello di fornire una guida sintetica e dettagliata sui capolavori dell'epoca.

La Nascita dei capolavori musicali

Nel corso degli anni '70 molte band hanno dato vita a opere significative che hanno segnato la storia della musica. La loro influenza si può ancora percepire oggi, in vari stili e generi. L'intento di questa guida è far luce su alcuni degli album più influenti del periodo. Ogni opera sarà descritta con poche righe, per offrire una visione d'insieme senza entrare in dettagli eccessivi.

Album iconici da ricordare

                                                        King Crimson - Red (1974) UK

"Red" dei King Crimson, pubblicato nel 1974, e un album che incarna l'intensità del progressive rock. Con brani come "Starless" e "One More Red Nightmare", l'album combina sezioni strumentali intricate con testi profondi e riflessivi. La chitarra di Robert Fripp e il contrabasso di Jamie Muir creano un'atmosfera oscura e avvincente, rendendo questo lavoro uno dei capolavori del genere.

                                                                            "Starless"
   
Gentle Giant - Octopus (1972) UK

"Octopus" dei Gentle Giant, uscito nel 1972, è un album che sfida le convenzioni musicali. La band è nota per le sue complesse polifonie e le armonie vocali. I testi affrontano temi surreali e metaforici, come si evince in brani iconici come "The Advent of Panurge". La densità musicale dell'album è un viaggio avvincente che avvolge l'ascoltatore in un mondo fantastico.

                                                                "The Advent of Panurge"
 

                                                       Yes - Close To The Edge (1972) UK

"Close To The Edge", pubblicato nel 1972, è considerato uno dei punti di riferimento del progressive rock: Con una struttura in tre movimenti, l'album è un'epopea musicale che esplora temi spirituali e filosofici. La perfezione tecnica della band si riflette nella complessità delle melodie, mentre le liriche evocano sentimenti di ricerca e trascendenza.

                                                                "Close To The Edge"

                Van Der Graaf Generator - "Pawn Hearts" (1971) Godbluff (1975) UK

I Van Der Graaf Generator Hanno rivoluzionato il Progressive Rock con le loro composizioni audaci e liriche intense. "Godbluff" del 1975 presenta una fusione di rock, jazz e elementi di musica classica, caratterizzata da arrangiamenti complessi e un'atmosfera oscura. Le liriche spesso riflettono temi di crisi esistenziali e introspezione. "Pawn Hearts", d'altro canto, contiene pezzi epici come "A Plague of Lighthouse Keepers", che raccontano storie suggestive e poetiche, evidenziando l'abilità della band nel dipingere scenari emozionali attraverso la musica. L'approccio unico dei Van Der Graaf Generator li ha resi pionieri del genere, influenzando innumerevoli artisti futuri.

                                                                Godbluff  (1975) UK

                                                                     "Scorched Earth"

                                                                Pawn Hearts (1971) UK
                                                        "A Plague of Lighthouse Keepers"

                                        Pink Floyd - The Dark Side of the Moon (1973) UK

Considerato uno dei migliori album di tutti i tempi, "The Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd, uscito nel 1973, affronta temi universali come il tempo, la follia e l'esistenza umana. la coesione tra le tracce è impeccabile, creando un'esperienza audiovisiva senza pari. Le liriche e la musica si intrecciano in un'opera che esplora la psiche umana in modo profondo.

                                                                              "Time"

                                Emerson Lake & Palmer - "Brain Salad Surgery" (1973) UK

Uscito nel 1973, "Brain Salad Surgery" è un'opera che combina rock e musica classica. La Famosa traccia "Karn Evil 9" è un viaggio sonoro che esplora temi futuristici e distopici, L'album si distingue per l'uso innovativo della sintesi elettronica e la maestria musicale dei suoi membri, rendendolo un pilastro del progressive rock.

                                                                         "Karn Evil 9"

                                                       Jethro Tull - Aqualung (1971) UK

"Aqualung" dei Jethro Tull, pubblicato nel 1971, è un concept album che esamina le ingiustizie sociali. La title track presenta un mix di rock acustico e testi incisivi, raccontando la storia di un vagabondo. Questi elementi, uniti alla flautistica virtuosistica di Ian Anderson, creano un'atmosfera unica che lascia un'impronta duratura.

                                                                           "My God"

                                      Genesis - "Selling England By The Pound" 1973 (UK)

"Selling England By The Pound", pubblicato nel 1973, mette in risalto la maestria narrativa dei Genesis. I testi sono ricchi di ironia e critiche sociali, mentre la musica è caratterizzata da arrangiamenti complessi e melodie indimenticabili. Questo album ha influenzato generazioni di musicisti e continua a essere un'interessante riflessione sulla cultura britannica.

                                                                   "The Cinema Show"

                                                       Camel - Moonmadness 1976 (UK)

"Moonmadness", pubblicato nel 1976, presenta una miscela di melodie sognanti e virtuose improvvisazioni strumentali. L'album è caratterizzato da un'atmosfera eterea e da testi che evocano paesaggi lunari. I Camel riescono a trasportare l'ascoltatore in un viaggio immaginario che esplora l'ignoto tra sogno e realtà.

                                                                            Full Album

Conclusione (Part One)

Il Progressive Rock degli anni '70 rappresenta un'epoca d'oro per la musica, con album che continuano a intrattenere e ispirare. Ogni opera analizzata in questa rubrica non solo mostra la bravura musicale delle band, ma anche la loro capacità di esplorare temi complessi e richiedere all'ascoltatore  di riflettere profondamente. questi capolavori sono una testimonianza dell'energia creativa dell'epoca e della continua rilevanza del genere. 

lunedì 29 luglio 2024

Arcansiel - Hard Times 2024 (Rock Progressivo Italiano)

                            Arcansiel - Hard Times 2024

                                                             Rock Progressivo Italiano


Arcansiel: Tra innovazione e tradizione nel Prog Rock Italiano

Nel 1986, il panorama musicale italiano assiste alla nascita degli Arcansiel, un gruppo che fin da subito si distingue per la sua peculiare fusione di sonorità e narrazioni. Fondati dall'incontro tra i tastierista Marco Galletti, mente creatrice degli arrangiamenti e delle composizioni, e il batterista Gianni Lavagno, gli Arcansiel rappresentano una delle formazioni più interessanti del progressive italiano degli anni '80 e '90.

Le Origini e le Prime Opere

La pubblicazione dei loro primi due album, "Four Daisies" e "Stillsearching", segna l'inizio di un percorso artistico ricco e apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, in particolar modo per la suite "I'm Still Searching", contenuta nel secondo album. Queste prime opere consolidano il loro stile e posizionano gli Arcansiel all'avanguardia nel panorama del prog italiano, grazie anche alla loro capacità di narrare, attraverso la musica, viaggi onirici e riflessioni profonde.

Il Cambio di Line-up negli Anni '90

L'ingresso di Paolo Baltaro nella formazione negli anni '90 segna una nuova fase nella storia degli Arcansiel. Con Baltaro, il gruppo pubblica altri due lavori importanti: "Normality Perversion" e "Swimming in the Sand". Questi album contribuiscono a sperimentare nuove sonorità, arricchendo ulteriormente il linguaggio musicale del gruppo e confermandone il ruolo di innovatori nel genere del rock progressivo.

Un Ritorno Atteso

Dopo vent'anni dall'ultimo lavoro e con una formazione rinnovata per quattro quinti rispetto agli esordi, gli Arcansiel sorprendono nuovamente il pubblico e la critica. Solo Gianni Lavagno rimane della formazione originale, a dimostrazione della continuità artistica ma anche della capacità di rinnovamento. Il quinto album frutto della collaborazione tra Lombardo, Sorella e Valvo, è un'opera che riflette le diverse influenze culturali dei membri, portando freschezza e profondità al loro  sound.

Nuove Atmosfere e Vecchie Analogie

Il nuovo album degli Arcansiel è caratterizzato da temi profondi che riflettono i tempi difficili attuali, dal punto di vista sociale, culturale ed etico. Ma è soprattutto interessante notare come il gruppo stabilisca un'analogia tra i tempi complicati che viviamo e la complessità ritmica che ha sempre caratterizzato il rock progressivo. Questa analogia evidenzia non solo la maestria tecnica della band ma anche la sua capacità di narrare e riflettere su tempi e temi contemporanei attraverso il linguaggio universale della musica.

Conclusione

La storia degli Arcansiel è un viaggio attraverso evoluzioni sonore, cambi di formazione e una costante ricerca musicale. Da "Four Daisies" al loro ultimo lavoro "Hard Times", la band ha dimostrato di saper unire innovazione e tradizione, raccontando attraverso la loro musica un cammino che è insieme personale e universale. Con un occhio rivolto al passato ma sempre con il desiderio di esplorare nuovi orizzonti sonori, gli Arcansiel continuano a essere una delle realtà più affascinanti del nuovo progressive rock italiano.

Track lists:

1) Too Late  17:51
2) Puppets and Puppeteers  07:51
3) Heaven is not Here  11:22
4) My Old Same Mistakes  07:27

Line-up

Gianni Lavagno - Batteria, percussioni
Marco Leccese - Voce solista
Felice Lombardo - Bassi elettrici a 6 corde fretted e fretless
Davide Sorella - Tastiere 
Sebastiano Valvo - Chitarra elettrica ed acustica, voce

Per un primo ascolto:
                                                                             Too Late

Discografia:

                                                                   Stillsearching (1989)
                                                               I'm Still Searching (Suite)

                                                                    Four Daisies (1990)
                                                                            Four Daisies

                                                           Normality of Perversion (1994)
                   The Girl From Heaven and the Wolf Don't Care if You Are Glade To Live
                                          Swimming in the Sand (2004) The Best 1988/2004
                                                                              Evelyn


domenica 28 luglio 2024

L'Uovo di Colombo - Schiavi del Tempo 2024 (Rock Progressivo Italiano)

                 L'Uovo di Colombo - Schiavi del Tempo

                                  Rock Progressivo Italiano

                                                                   (New Cover Edition)

Il Ritorno dell'Uovo di Colombo: Una Svolta Progressive a Cinquant'anni Dall'esordio

La scena musicale italiana degli anni '70 viene spesso ricordata per la sua vibrante innovazione e varietà. Uno dei gruppi di tale epoca fu L'Uovo di Colombo, noto per la sua abilità di fondere elementi classici con il rock e il folklore. La loro formazione originale capeggiata dal carismatico Elio Volpini, si distinse subito per l'originalità e la sperimentazione che ha contraddistinto la loro unica omonima produzione.
A distanza di cinquant'anni dall'uscita del loro omonimo LP, l'Uovo di Colombo sorprende nuovamente la scena musicale annunciando un ritorno tanto inaspettato quanto gradito. La band si ripresenta con una nuova formazione: , Elio Volpini, l'unico membro originale rimasto, viene affiancato da Stefano Vicarelli alle tastiere, Sabrina Scriva al basso e Lucrezio De Seta alla batteria. Questa rinascita artistica segna non solo il raggiungimento con il passato ma si propone anche come un ponte verso nuove sperimentazioni musicali.
Nuove Interpretazioni e Inediti
Nel loro recente lavoro, la band non si limita a rivisitare i gloriosi brani del passato ma si cimenta anche nell'introduzione di nuovi inediti. Questa alchimia tra vecchio e nuovo viene ulteriormente arricchita dalla partecipazione di ospiti d'eccezione come Antonio ed Agostino Marangolo, Carlo Pennisi, Fabio Cerrone e altri nomi illustri della scena musicale italiana. La decisione di includere pezzi dei Flea (da Topi o Uomini) e degli Etna (dall'omonimo album Etna) aggiunge un ulteriore livello di complessità e omaggio alle radici progressive del gruppo.
Impatto e Speranze Future
Il ritorno dell'Uovo di Colombo, oltre a rappresentare un significativo momento di nostalgia per gli amanti del genere, dimostra come la passione e l'ispirazione possano superare le barriere del tempo. La nuova formazione e l'approccio fresco alla musica hanno il potere di attrarre sia i fan di vecchia data sia le nuove generazioni, evidenziando la timelessness del vero talento artistico. L'Impatto sulla scena musicale attuale resta da vedere, ma le premesse suggeriscono un rinnovato interesse per il progressive rock italiano e le sue infinite possibilità espressive.
Conclusione
L'impegno dell'Uovo di Colombo nel rinnovarsi mantenendo vivo il legame con le proprie origini è una testimonianza della loro ineguagliabile passione per la musica: La nuova formazione, insieme ai celebri ospiti e ai brani reinterpretati e inediti, promette di portare una ventata di freschezza nel panorama musicale, collegando il passato, presente e futuro del rock progressivo italiano. Attendiamo con entusiasmo di scoprire quali nuovi orizzonti sonori questa band  storica esplorerà nel suo cammino artistico verso il futuro.


Track lists:

01) Sorvolando l'Arabia Saudita  08:27
02) Anja  05:39
03) Beneath the Geyser  04:37
04) Io  03:27
05) I Want Your Wife  03:52
06) French Picadores  03:36
07) Amazzone a Piedi  04: 05
08) L'Indecisione  05:19
09) South East Wind  06:25
10) L'Ultimo Volo  07:05 

Line-up

Elio Volpini - Chitarre, basso e voce
Lucrezio De Seta - Batteria
Sabrina Scriva - Basso
Stefano Vicarelli - Tastiere

Per un primo ascolto:
                                                                      L'ultimo volo

Discografia:
                                                              l'Uovo di Colombo (1973)
                                                                               Anja


Prog Legends - The Great Progressive Rock Show (Italian Cover Band)

                                     Prog Legends

                                                  Il Grande Spettacolo Progressive Rock

Prog Legends: Uno Spettacolo Senza Tempo

Il Progressive Rock, un genere che ha definito un'era, continua a vivere attraverso gli spettacoli che rendono omaggio  alle sue leggende. La musica di Genesis, Emerson Lake & Palmer, Yes, King Crimson, Pink Floyd, Jethro Tull, Rush, e Premiata Forneria Marconi, risuona ancora nei cuori dei Fan grazie a spettacoli appassionati che combinano talento musicale, teatralità e un omaggio fedele alle band che hanno segnato la storia del Prog Rock.  

Immergetevi quindi nello spettacolare mondo dei "Prog Legends", un concerto che offre ben più di una semplice esibizione musicale: è un viaggio a ritroso nel tempo, diretto verso l'epoca d'oro della musica progressive. Riscoprite la magia delle band che hanno segnato gli anni '70, come Genesis, Pink Floyd, Yes e King Crimson, attraverso un'esibizione che rende omaggio al loro genio ineguagliabile.  Lo show è una finestra aperta su quel decennio rivoluzionario, dove l'innovazione era regola e le convenzioni venivano sovvertite dalla creatività senza confini. La set list è ricca di brani classici che hanno fatto la storia del Prog Rock, da "Dancing With The Moonlit Knight" dei Genesis a "Hey You" dei Pink Floyd, passando per "Roundabout" degli Yes e "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson. Ogni esecuzione è pensata per ricreare l'esperienza teatrale  profondamente coinvolgente dei concerti originali, trasportandovi in un'era in cui la musica sfidava le aspettative e trasformava l'ascolto in un'esperienza multisensoriale.

Un Cast di Musicisti Straordinari

Al centro di questo straordinario ritorno negli anni '70 ci sono i musicisti, ognuno con un background impressionante. Andrea Cecchetto, polistrumentista di talento, guida la band con la sua maestria nella batteria, tastiere, chitarra e basso. Ha studiato con leggende come 'Peter Erskine' e 'Dave Weckl' ed ha collaborato con nomi di alto profilo nel panorama musicale. Marco Baldi porta in scena la sua eccellenza nella chitarra jazz, frutto di anni di studi e collaborazioni con giganti della chitarra come 'Carl Verheyen' e 'Mike Stern'. Marco Zago, pianista e tastierista, vanta collaborazioni con artisti internazionali e un talento compositivo che arricchisce ogni esecuzione. Lorenzo Di Prima, il bassista 'filosofo', è noto per la sua profondità interpretativa e tecnica impeccabile, mentre Fabio Dessi, con la sua potente voce, completa il quadro, portando in vita i brani con passione e precisione.

Perchè Vedere lo Spettacolo dei "Prog Legends"

. E' un'opportunità unica per rivivere l'epopea del Progressive Rock degli anni '70 attraverso un'esibizione fedele e appassionata.

. La scaletta comprende alcuni dei brani più iconici del genere, garantendo un'esperienza intensa e nostalgica.

. L'approccio teatrale delle show riesce a catturare l'essenza delle performance originali, garantendo un coinvolgimento totale.

. I membri della band sono musicisti di incredibile talento, con storie personali legate a collaborazioni prestigiose e successi individuali.

Assistere a uno spettacolo dei "Prog Legends" significa non solo godersi una serata di grande musica dal vivo, ma anche celebrare il contributo inestimabile di queste band leggendarie alla cultura musicale mondiale. Si tratta di un'esperienza che tocca l'anima di chiunque abbia un debole per il progressive rock, offrendo l'opportunità di rivivere un'epoca in cui la musica era sinonimo di sperimentazione, avanguardia e pura emozione. Non perdete l'occasione di fare un salto indietro nel tempo, in un viaggio indimenticabile attraverso le sonorità che hanno disegnato il panorama musicale degli anni '70.

                                                                PROSSIMI CONCERTI

                                                      https://proglegends.com/it/concerti/

Per un primo ascolto:

                                                                 Hey You (Pink Floyd)

                                               21st Century Schizoid Man (King Crimson)
                           Dancing With The Moonlit Knight / I Know What I Like (Genesis)
                                                                     Roundabout (Yes)
                                                                    Italian Prog Medley


giovedì 25 luglio 2024

Macroscream - Macrophonix 2024 (Progressive Rock Italiano)

                          Macroscream - Macrophonix 2024

                                   Progressive Rock Italiano


Terzo capitolo dei Macroscream: una fusione innovativa di Stili e Tradizioni

La band Macroscream ha inaugurato una nuova era della propria discografia con in lancio del suo terzo album: Rappresentando l'apice di un viaggio musicale iniziato quasi un decennio fa, questo progetto si distingue per aver sapientemente intessuto le radici del prog-rock degli anni '70 con una vibrante varietà di influenze moderne. Il risultato è un'opera che, pur rendendo omaggio al passato, si proietta audacemente verso nuovi orizzonti sonori. A tale proposito, l'evoluzione dello stile musicale dei Macrosceram emerge come un adattamento strategico alle dinamiche contemporanee, pur mantenendo inalterata la complessità e la profondità tipiche del genere progressive.

L'influenza delle Formazioni Passate sul Nuovo Sound

La metamorfosi stilistica dei Macroscream è in parte frutto degli avvicendamenti nella line-up della band. Ogni membro ha lasciato un'impronta indelebile sul tessuto sonoro del gruppo, contribuendo a definire un sound più diretto rispetto ai precedenti lavori. Questa transizione ha visto la band spostarsi da composizioni elaborate a brani che, pur conservando una certa complessità, risultano più immediati e fruibili. Tuttavia, l'essenza progressive non à stata abbandonata ma piuttosto rielaborata, manifestandosi in una forma rinnovata e avvincente.

Le Nuove Dimensioni dell'Album

Il terzo album dei Macroscream si distingue non solo per la sua qualità sonora, ma anche per l'articolata narrazione musicale che offre. La copertina, rappresentante una medusa dalle fattezze inusuali, simboleggia l'invito a un viaggio attraverso le diverse anime della musica progressive. Dalla melodia al ritmo, ogni traccia è una porta verso dimensioni sonore esplorative. In questa opera, la band ha saputo combinare sapientemente elementi sia classici che innovativi, confezionando un'esperienza uditiva senza precedenti.

Contributi della nuova line-up

Alessandro Patierno, con il suo eclettico approccio alla composizione, continua a essere il fulcro creativo del gruppo.
Davide Cirone, alle tastiere, impreziosisce ogni brano con tessiture sonore ricche e multiformi.
Daniele Pulcini alla chitarra elettrica introduce nuovi linguaggi armonici.
Giacomo Liò, dietro il set di batteria, fornisce il ritmo incalzante che è linfa vitale dell'album.
Giovanni Saulini, con la sua voce carismatica, arricchisce il tessuto sonoro con interpretazioni emotive e intense.

Tracce Rappresentative 

Analizzando le tracce più rappresentative dell'album, emerge una marcata predisposizione alla sperimentazione e ad una composizione musicale che sfida gli schemi tradizionali. Brani come "Follow Me Down" e "Road To The East" si  rivelano essere vere e proprie esplorazioni narrative, attraverso le quali la band comunica non solo con le note ma anche con le emozioni. In questo continuo dialogo tra passato e presente, i Macroscream dimostrano la propria capacità di reinventare un genere mentenendone inalterata l'anima.

L'eredità del Progressive Rock Anni '70 e l'Innovazione

L'impatto della matrice progressiva degli anni '70 è palpabile in ogni fase di questo disco, arricchito però da un ambizioso intento di innovazione. Questa dualità crea un ponte tra due epoche musicali, delineando un percorso che, pur ancorato alla tradizione, esplora nuove possibilità espressive. Elementi di continuità si mescolano a intuizioni avanguardistiche, delineando un'opera che è testimonianza della capacità dei Macroscream di navigare la complessità della musica progressive con una freschezza e una dinamicità sorprendenti.

Track lists:

01) Inside the tunnel  03:12
02) First Step  05:26
03) Sand Dunes  04:55
04) Follow Me Down  06:25
05) Bloody Noise  05:45
06) Macrophonix  03:09
07) Waiting For My Turn  05:18
08) Standing On A Miracle  06:37
09) Road To The East  09:41
10) Outside The Tunnel  01:11 

Per un primo ascolto:
                                                                    Road To The East

Discografia:
                                                                     Sisyphus (2012)

                                                                  Macroscream (2016)





mercoledì 24 luglio 2024

Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 2023 Symphonic Prog (Norvegia)

              Lars Fredrik Froislie - Fire Fortellinger 

                                      Symphonic Prog

                                                            Norvegia



                 L'Innovazione Musicale di Lars Fredrik Froislie in Fire Fortellinger

L'introduzione al panorama musicale di Lars Fredrik Froisle apre un capitolo affascinante nel libro del rock progressivo. Membro fondamentale di band come Wobbler e White Willow, Froislie ha sempre avuto un'inclinazione per la sperimentazione sonora. Il suo album solista "Fire Fortellinger" incarna questa passione, esplorando nuovi orizzonti musicali con una peculiarità: la totale assenza di chitarre.

Caratteristiche Distintive di "Fire Fortellinger"

"Fire Fortellinger" non è semplicemente un album; è un'epopea musicale che sfida le convenzioni del genere progressive. Fuggendo dalla norma chitarristica, Froislie apre le porte a una vastità sonora inesplorata. Questa scelta audace evidenzia un'innovazione senza precedenti nel rock progressivo, dove la musica si fa portavoce di storie e atmosfere densamente ricche e complesse senza l'uso del più tradizionale degli strumenti rock.

L'Innovazione Senza Chitarre e l'Utilizzo delle Tastiere Vintage

L'assenza di chitarre in "Fire Fortellinger" non è un limite, ma piuttosto un trampolino di lancio per l'innovazione. Froislie si avvale della sua vasta collezione di tastiere vintage per creare tessiture sonore che vanno ben oltre ciò che una chitarra potrebbe offrire. Dal mellifluo suono del Mellotron alle vibrazioni nostalgiche del Minimoog, passando per la delicatezza del pianoforte Rhodes, ogni strumento contribuisce a costruire un universo sonoro distintivo, così come l'uso del Clavinet attraverso un amplificatore, l'uso dell'organo con un pedale Fuzz, del Chamberlin (tastiere a nastro magnetico) per simulare le chitarre acustiche. Nell'eclettico arsenale di froislie, spicca la collaborazione con Nikolai Haengsle, il cui magistrale uso del Basso Rickenbacker impreziosisce l'album con nuances e dinamiche inaspettate.

L'Esperienza di Froislie nel suo Studio e la Descrizione Poetica del Chamberlin

Nel 'Sacta Sactorum' del suo studio domestico, l'entusiasmo di Froislie per i suoi strumenti traspare in ogni nota suonata: La sua affinità per il Chamberlin, ad esempio, va oltre il mero suono. E' una connessione emotiva, dove le sfumature acustiche ed elettromagnetiche si amalgamano a ricordi e sensazioni, rendendo l'esperienza di suonare un viaggio sensoriale senza eguali.

Il Confronto con i Lavori Precedenti e le Riflessioni su "Fire Fortellinger"

Confrontando "Fire Fortellinger" con le sue precedenti incursioni musicali in Wobbler e White Willow, emerge chiaramente come quest'album rappresenti l'essenza più pura della visione artistica di Froislie. Un'opera che, pur radicata nelle tradizioni del prog rock, spazza via ogni confine per esplorare nuove dimensioni musicali. E' un lavoro che riflette l'ampiezza della creatività di Froislie e il suo continuo desiderio di sperimentare, creando musica che è allo stesso tempo familiare e straordinariamente nuova.

Breve Recensione dell'Album

L'universo musicale creato da Lars Fredrik Froislie in "Fire Fortellinger" si propone come un viaggio attraverso quattro paesaggi sonori distinti, ciascuno dei quali conduce l'ascoltatore in profonde riflessioni storiche, mitologiche e naturalistiche. Le ambientazioni e le tematiche degli episodi musicali spaziano dal mitologico Ragnarok, a un giardino rinascimentale, passando per la metafora  del cavaliere eterno fino ad arrivare alla maestosità di una montagna invernale. Froislie, con maestria, riesce a far convivere la severità della natura con la delicatezza  dell'esperienza umana, in un'opera che trascende il tempo e lo spazio.
1) Rytter Av Dommedag
La prima composizione, "Rytter Av Dommedag", affonda le sue radici nella mitologia nordica del Ragnarok, l'apocalisse degli dei. Il risveglio di Re Rakne dal suo tumulo in Romerike diventa metafora della rinascita, della distruzione e del ciclo eterno della natura e della vita. L'approccio compositivo di Froislie porta all'attenzione i conflitti interni ed sterni che si manifestano nell'eterna lotta tra antico e nuovo, tra dimenticato e ricordato.
2) Et Sted Under Himmelhvelvet
"Et Sted Under Himmelvelvet" invita l'ascoltatore in un viaggio enigmatico in un giardino rinascimentale, forse nei dintorni di Firenze o nell'idilliaca Arcadia. Questa narrazione sonora esplora il tema der dèjà vu, della scoperta che il luogo che sentiamo nostro per la prima volta in realtà echeggia le vite dei nostri antenati. Froislie fa leva sulla nostalgia per luoghi mai visti e sull'eterna ricerca dell'uomo di connessioni con il passato.
3) Jaertegn
Con "Jaertegn", Froislie dipinge l'avventura frenetica di un cavallo e di un carro che, in una corsa disperata attraverso la foresta, si trovano all'improvviso vittime di un infortunio in concomitanza di un'eclissi solare. Questo evento sconvolgente trasforma i cavalieri in eterni vagabondi, condannati a vagare in un limbo oscuro, il cui solo barlume di speranza è l'illuminazione aurorale  che, di tanto in tanto, rischiara la loro strada. La musicalità del brano riflette la tensione e la disperazione della loro eterna ricerca.
4) Naturens Katedral
La chiusura dell'opera, "Naturens Katedral", è un inno alla solitudine e alla bellezza delle montagne norvegesi durante i mesi invernali. La capacità descrittiva della musica riesce a trasportare l'ascoltatore in queste lande desolate, dove il freddo e la neve dominano incontrastati. Questo pezzo non è solo un omaggio alla natura in una delle sue forme più austere, ma riflette anche una nostalgia per un'esistenza umana in armonia con l'ambiente circostante quando la vita seguiva i ritmi dettati dalla terra.
In "Fire Fortellinger", Lars Fredrik Froislie ci dimostra come la musica possa essere un potente veicolo narrativo, capace di trasportare l'ascoltatore attraverso epoche e paesaggi senza tempo. La complessità emotiva e l'impressionismo paesaggistico di quest'opera restano come testimoni della profondità dell'espressione artistica di froislie, permettendoci di esplorare territori sconosciuti sia fuori che dentro di noi.

Per un primo ascolto:



domenica 21 luglio 2024

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore 2014 (Rock Progressivo Italiano)

Il Volto e la Maschera - Ancora un Fiore

2014

Rock Progressivo Italiano


 

Il Volto e la Maschera: Un viaggio Musicale e Teatrale

A Santa Maria Capua Vetere, ridente e storico ( Capua) paesino a 6 km da Caserta, si formano Il Volto e la Maschera, la band emerge in un'epoca di rivoluzione musicale, tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70, un periodo riconosciuto universalmente come l'apice del rock progressivo. Questo contesto artistico rigoglioso vide gruppi del calibro di Genesis, Yes, Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Jethro Tull, Van Der Graaf Generator, Gentle Giant, i nostri Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, Le Orme etc. etc. ridisegnare i confini della musica. In questo ricco ambiente culturale, Il Volto e la Maschera si formò dalla fusione di artisti provenienti da background musicali diversificati, dando vita a un progetto , che sebbene circoscritto, nel suo piccolo sarebbe presto diventato una leggenda.

Evoluzione storica del gruppo

Da una configurazione iniziale che vedeva quattro componenti, la band attraversò una significativa evoluzione nel corso della seconda metà degli anni '70, consolidandosi infine come un trio. Questa trasformazione rifletteva la tipica composizioni di alcune importanti band di Rock Progressivo del tempo, con un'enfasi particolare sugli arrangiamenti complessi e sulla capacità di fusione tra il suono e la narrazione.

Influenze Musicali e contesto degli anni '60 e '70

Le radici musicali de Il Volto e la Maschera si estendono profondamente nella terra fertile del Rock Progressivo, un terreno condiviso con giganti della musica come Emerson, Lake & Palmer e Yes. Il gruppo non solo assorbì l'influenza di questi maestri ma cercò anche di tessere la propria identità unica attraverso l'integrazione di elementi teatrali e narrazioni profonde all'interno delle loro esibizioni live.

Integrazione di teatralità e narrazione

Gli Spettacoli de Il Volto e la Maschera non erano semplici concerti ma vere e proprie  opere narrative, dove la musica serviva da colonna sonora per le battaglie morali tra il Bene e il Male. Questo approccio non solo distingueva la band nell'ambiente musicale dell'epoca ma arricchiva ogni esibizione con un livello di profondità e significato raramente visto nei gruppi contemporanei.

Formazione originale e successiva riduzione a trio

La formazione del gruppo ha visto vari cambiamenti nel tempo, ma l'ossatura portante rimase sempre fedele ai fratelli Aulicino, Pasquale e Giancarlo, con la variazione di batteristi  e vocalisti che si succedettero. La perdita del loro vocalist segnò un momento oscuro nella storia della band, culminando nel suo scioglimento definitivo.

Ritorno e registrazione del CD "Ancora un Fiore"

Il 2014 segnò un tentativo di resurrezione per Il Volto e la Maschera, portando alla registrazione del CD "Ancora un Fiore". Quest'opera incapsula l'essenza delle tematiche care al gruppo: la lotta tra bene e male, il conflitto interiore e la speranza di redenzione attraverso la comprensione e l'accettazione di se. Ogni brano del CD si configura come un capitolo di un'ampia narrazione, offrendo agli ascoltatori un viaggio emotivo e intellettuale attraverso la musica.

Tematiche del CD: la lotta tra bene e male

L'album "Ancora un Fiore", una sessione dal vivo senza interruzioni, si sviluppa come un dialogo continuo sulla condizione umana, esplorando le dinamiche del conflitto interiore e la perenne tensione tra le forze opposte del Bene e del Male. Queste tematiche non sono nuove nell'ambito artistico, ma Il Volto e la Maschera le affronta con una freschezza e una profondità evocative, resi possibili grazie all'integrazione tra il liricismo delle loro composizioni e l'impatto della loro esecuzione musicale.

Analisi dei brani principali del CD

"Ancora un Fiore" si apre con "Prima Percezione", una traccia che mette in campo la complessità emotiva con cui l'album si svolge, seguita da "Non ci sono sogni" e "Io Burattino", che affondano ancora più a fondo nelle riflessioni sul libero arbitrio e sulla predestinazione. Seguono: "Ancora un Fiore" e "Notte Incolore" a rimarcare i concetti principali dell'opera.  "Il Buio nell'Anima" e "Tutto Scandisce il Tempo" rappresentano il culmine di questa esplorazione, portando gli ascoltatori attraverso un viaggio intenso nel cuore della psiche umana.

Scioglimento definitivo e ricordo del vocalist

La perdita del vocalist ha segnato un punto di non ritorno per Il Volto e la Maschera, conducendo alla decisione sofferta di porre fine alla loro avventura musicale. Tuttavia, l'eredità lasciata dalla band attraverso "Ancora un Fiore" permane come testimone della loro ricerca artistica, del loro talento e della loro passione, conservando vivo il ricordo di ciò che hanno condiviso con il mondo musicale e con i loro fan.

Track lists:

1) Prima percezione

2) Non ci sono sogni

3) Io burattino

4) Ancora un fiore

5) Notte incolore

6) Il buio nell'anima

7) Tutto scandisce il tempo

Line-up:

Pasquale Aulicino: Organo, Piano elettrico, Sintetizzatore, Eminent Solina B 106, Coro

Joseph Papetti: Voce solista, bar chimes, tamburino, chitarra elettrica

Oscar Canneto: Batteria, chitarra acustica

Giancarlo Aulicino: Basso, chitarra acustica

Nota: nella registrazione del CD non vi sono piste di sovrapposizioni, tutti gli strumenti sono stati suonati dal vivo.

Per un primo ascolto:



lunedì 8 luglio 2024

Religioni: Una inutile Piaga Sociale - Divisioni e Conflitti

 Da un po di tempo, precisamente il giorno 9 di ogni mese (a partire dal 9 gennaio 2023) mi concedo delle divagazioni che si distaccano dal progetto centrale di questo blog: la musica. Queste divagazioni, tuttavia, nascono da pensieri e riflessioni che sono parte integrante della vita di ciascuno di noi. Pertanto, mi auguro sinceramente di non annoiarvi, ma piuttosto di stimolare la vostra curiosità e offrire una pausa riflessiva, senza distogliere l'attenzione dallo scopo principale di questo blog, che è la divulgazione del progressive rock. La musica è un linguaggio universale e, attraverso queste esplorazioni, desidero arricchire la nostra esperienza collettiva.

Religioni

     Religioni: Una Inutile Piaga Sociale - Divisioni e Conflitti

Nel 2025, il panorama globale è segnato da numerosi turbamenti e tensioni, in cui il ruolo della religione esercita una notevole influenza nelle dinamiche sociali. Questo saggio si propone di offrire un'analisi critica sulla religione, enfatizzando l'impatto sociale che le religioni hanno avuto nel fomentare divisioni e conflitti. L'approccio adottato è fortemente provocatorio: la religione, lungi dall'essere una fonte unificante di valori elevati, si rivela, in molti casi, un agente destabilizzante e divisivo, capace di generare intolleranza e violenze.

Introduzione: Il Contesto del 2025

Nel contesto contemporaneo, caratterizzato da rapidi cambiamenti politici, economici e tecnologici, il ruolo delle religioni risulta sempre più discutibile. Diversi eventi e conflitti negli ultimi anni hanno evidenziato come, anziché contribuire all'unità, le religioni possano amplificare le disuguaglianze, generando un clima di tensione e scontro. In diverse parti del mondo, le credenze religiose sono state strumentalizzate per giustificare atti di violenza, discriminazione e abuso del potere, contribuendo a delineare una società frammentata e polarizzata.

Sviluppo: Tre Punti Fondamentali sulle Conseguenze Sociali Negative delle Religioni

1. Divisione Sociale e Sradicamento dell'Unità

Uno dei fenomeni più evidenti è la capacità delle religioni di creare una netta divisione tra gruppi sociali. La fede, invece di fungere da strumento di coesione, diventa un marchio distintivo che separa e isola. In molte situazioni, i simboli religiosi e le dottrine sono usati per delimitare un "noi" contro "loro", accentuando le differenze e creando barriere difficili da abbattere. Nel 2025, l’analisi critica sulla religione rivela che tali divisioni si manifestano non solo in conflitti ideologici, ma anche in scontri sociali che coinvolgono gruppi etnici, culturali e nazionali, portando a una frammentazione del tessuto sociale.

Ad esempio, numerose regioni del mondo hanno sperimentato l'escalation di tensioni dovute al fanatismo religiose, dove minoranze vengono emarginate e stigmatizzate, con conseguenze disastrose per la convivenza civile. La polarizzazione, resa ancor più evidente dalla diffusione mediatica e dai social network, amplifica ogni divergenza e ne sfrutta la narrativa per alimentare una retorica di odio e discriminazione.

2. Esacerbazione dei Conflitti e Strumentalizzazione Politica

Un ulteriore aspetto critico risiede nel ruolo strumentale che la religione assume nel giustificare e alimentare i conflitti. Nel mondo contemporaneo, si osserva come le ideologie religiose vengano spesso integrate in contesti politici per rafforzare il potere di determinati leader o per sostenere regimi autoritari. Questa connessione tra religione e politica porta a una dinamica in cui le divisioni religiose si traducono in vere e proprie guerre di religione, combattute sul terreno della politica e del controllo sociale.

Il 2025 ha visto numerosi esempi di conflitti in cui le questioni religiose sono state manipolate per scopi politici e strategici. Le tensioni in Medio Oriente, in Africa e in alcune regioni dell’Asia si sono aggravate grazie all'incapacità delle istituzioni di separare la fede dall'agenda politica. I conflitti religiosi, alimentati da una retorica che sfrutta la fede come arma politica, hanno portato a una destabilizzazione che continua a mietere vittime innocenti e a rompere il tessuto della società civile.

3. Controllo Sociale e Restrizioni della Libertà Individuale

Infine, il terzo punto cruciale riguarda il controllo sociale esercitato attraverso le istituzioni religiose. Le religioni, oltre a dividere e a esacerbare conflitti, impongono spesso un rigido insieme di norme e regole che limitano la libertà degli individui. La moralità prescritta da molte dottrine religiose ristrette e antiquate impone un codice di condotta che, sebbene dettato da ideali di purezza e rettitudine, si rivela a volte anticonformista e oppressivo. Le scelte individuali, dal comportamento personale all'orientamento sessuale, passano sotto la lente scrutatoria della comunità religiosa, contribuendo a creare un clima di repressione e censura.

Nel 2025, la crescente presenza di leggi e regolamentazioni ispirate a principi religiosi mette in discussione il diritto alla libera espressione e alla libertà di pensiero, elementi fondamentali in una società democratica. Le istituzioni religiose, in tal senso, agiscono non solo come custodi di tradizioni millenarie, ma anche come strumenti di potere che limitano l'innovazione sociale e la diversità culturale.

Riflessione Finale

Alla luce di questi punti, il panorama sociale globale appare fortemente segnato da quella che molti considerano una piaga. La religione, lungi dall'essere un catalizzatore di armonia e progresso, si conferma come una forza divisiva, un elemento che mina le fondamenta della convivenza civile e della democrazia. La sua capacità di sfruttare le differenze, di alimentare conflitti e di imporre rigide regole comporta conseguenze devastanti, soprattutto in un'epoca in cui il mondo avrebbe bisogno più che mai di unità e collaborazione.

L'analisi critica sulla religione e l'impatto sociale che ha ancora nel 2025, denunciati in questo saggio, rappresentano un invito a riflettere in maniera approfondita sulla strada che la società sta percorrendo. In un'epoca dominata da innovazioni tecnologiche e cambiamenti rapidi, è fondamentale riconsiderare il ruolo delle tradizioni religiose e valutare se esse possano essere riformate o, in alternativa, se sia necessario un ripensamento radicale per favorire una società veramente inclusiva e libera da pregiudizi.

In un mondo che ha troppo spesso fatto della differenza un motivo di divisione, risulta urgente interrogarsi sulle fonti di potere che stanno alla base di queste dinamiche. Le istituzioni religiose, col loro retaggio e il loro peso culturale, stanno contribuendo a consolidare un sistema di valori che, anziché essere evolutivo e adattabile, risulta statico e autolimitante. La loro influenza, che si estende dalla sfera privata a quella politica e sociale, determina un ambiente in cui l’innovazione e il progresso rischiano di essere soffocati sotto il peso di dogmi e tradizioni obsolete.

La critica non deve però essere intesa come un semplice attacco gratuito, bensì come uno spunto di riflessione per individuare le strutture che alimentano ingiustizie e squilibri. Attraverso una lettura attenta e obiettiva, è possibile comprendere che le divisioni create dalle religioni passano in rassegna una pluralità di problemi: dalla segregazione razziale alla discriminazione di genere, dalla politicizzazione dei conflitti fino alla limitazione della libertà individuale. Questi aspetti richiedono un dialogo aperto e onesto sulla necessità di riconfigurare il ruolo delle religioni nella società moderna.

In questo senso, l'analisi critica sulla religione diviene uno strumento indispensabile per dibattere non soltanto i recenti sviluppi caratteristici del 2025, ma anche per tracciare possibili scenari futuri. Quale sarà il destino di una società che, pur dotata di straordinarie potenzialità di progresso e innovazione, continua a riprodurre dinamiche distruttive e retrograde? La domanda resta aperta, e la risposta dipenderà dalla capacità degli individui e delle istituzioni di superare la logica divisiva e autoritaria che ancora oggi riecheggia in molte tradizioni religiose.

Conclusioni e Invito alla Discussione

Il saggio ha evidenziato tre aspetti fondamentali che delineano le conseguenze sociali negative delle religioni nel 2025: la divisione sociale, l'esacerbazione dei conflitti politici e la limitazione della libertà individuale. Attraverso una lettura critica e provocatoria, è emerso come la religione, anziché essere un baluardo di etica e moralità, si trasformi spesso in una forza che ostacola il progresso e alimenta l'intolleranza.

Le sfide poste da queste problematiche richiedono una riflessione profonda su come le società possano adattarsi e riformare quei meccanismi che impediscono una convivenza pacifica e inclusiva. È imperativo che il dibattito pubblico includa voci critiche capaci di analizzare e contestare le dinamiche che, pur essendo radicate in tradizioni millenarie, si rivelano oggi anacronistiche e dannose per l'equilibrio sociale.

Questo post, rivolto a un pubblico adulto interessato a sociologia e attualità politica, rappresenta un invito a non accettare passivamente le dinamiche storiche, ma a interrogarle, smascherando manipolazioni e abusi che hanno avuto ripercussioni dirette sulla vita quotidiana delle persone. La discussione non deve essere vista come un semplice dibattito teorico, bensì come una necessità pratica per ristabilire i termini di una convivenza fondata su rispetto e uguaglianza.

Concludendo, il saggio rappresenta un appello a riesaminare il ruolo della religione in una società in rapido mutamento, evidenziando come le divisioni e i conflitti che essa genera siano un ostacolo all'emancipazione e al progresso sociale. La riflessione su questi temi è fondamentale per chiunque desideri comprendere le cause profonde delle tensioni attuali e per chi è impegnato nel costruire un futuro più giusto e inclusivo.

Si invita pertanto ogni lettore a condividere questo post e a commentare le proprie opinioni, contribuendo al dibattito su un tema tanto complesso quanto cruciale per il nostro tempo. Le vostre riflessioni sono essenziali per alimentare un dialogo aperto e critico circa l'impatto sociale delle religioni nel 2025.