sabato 2 novembre 2013

Tune - Lucid Moments 2011 (Polonia) Crossover Prog / Psychedelic

Tune - Lucid Moments


Tune - Lucid Moments


Che sorpresa ragazzi. TUNE – “Lucid Moments”. Questo e il nuovo progressive che aspettavo, un insieme di Post Rock Progressivo (Muse),Psychedelia (Eloy-Pink Floyd),Heavy Prog (Riverside), il tutto condito da un elemento veramente nuovo per il progressive (il suono della fisarmonica)

Finalmente, il progressive assume una identità nuova, niente a che vedere con il prog vintage ma egualmente progressive, anzi , un CAPOLAVORO. Il futuro del progressive sembra finalmente in buone mani. I Polacchi TUNE hanno dato inizio ad una nuova era, la speranza e' che il messaggio viaggi veloce ed altri gruppi proseguano sulla stessa strada tracciata dai TUNE.

Le musiche di questo album, sono un caleidoscopio di note intrise nella psychedelia.

La band si forma nel 2009, nella città di Lodz in Polonia, Lucid Moments e ' il loro primo lavoro.

Il modo più semplice per descrivere la loro musica, sarebbe, Art rock malinconico nella tradizione dei migliori Pink Floyd con la forza dei loro compatrioti “Riverside”, in pratica un Art Prog Psychedelico.

La musica è decisamente sublime.

La band è formata da: Jakub Krupski (voce), Adam Hajzer (chitarre), Leszek Swoboda (basso, voce), Wiktor Pogoda (batteria) e Janusz Kowalski (fisarmonica, pianoforte). L'album è stato masterizzato dall’ ingegnere del suono Robert Hadley , un professionista veramente notevole (ascoltate il risultato).

La ragione principale perche' le melodie suonano un po' diverse è data dall’apporto sonoro che la fisarmonica di Kowalski riesce a dare, praticamente prende il posto delle tastiere ed a volte è usata come strumento principale . Importante è anche il lavoro della chitarra di Hajzer, delicati arpeggi, riff croccanti ed una texture Space/Psychedelic sempre in primo piano. Entrambi gli strumenti sembra siano stati utilizzati per creare un'atmosfera melodico/ malinconica altamente efficace.

"Dependent" è il primo brano dell'album ed è indicativo del suono art rock della band. Armoniche sottili di chitarra miscelate ad onde sonore create dalla fisarmonica, una voce melodica e sognante che aggiunge atmosfera fino all' impennata dei riff chitarristici finali.

Nel brano "confused" la band unisce all’intensità sonora, fraseggi di chitarra delicata con frammenti di conversazione vocale sullo sfondo, che ricorda i Pink Floyd.

La strumentale "dimensions" a mio parere è il brano migliore dell’album, la chitarra è al clou della sua attività passando da passaggi morbidi a breve ed intenso riff psychedelico.

“Lucid Moments” è senza dubbio l’album migliore del 2011, e anche uno dei migliori album di sempre.

Track list:

 01) Dependent 
 02) Repose
 03) Confused
 04) Lucid Moments
 05) Mip
 06) Dimensions
 07) Cabin Fever
 08) Masquerade
 09) Dr Freeman

  Line-up:

 Adam Hajzer - Chitarre
Leszek Swoboda - basso, voce
 Janusz Kowalski - Fisarmonica,Pianoforte
Wiktor Pogoda - Batteria
Jakub Krupski-Maria - voce




mercoledì 11 settembre 2013

The Prog Collective - Epilogue 2013 (Progressive Rock)

                             The Prog Collective - Epiloque


The Prog Collective - Epiloque

Supergruppo di grandi musicisti dell'area  progressiva. Il loro debutto  gia' era stato salutato con entusiasmo grazie alla line-up presente. Questo secondo lavoro, e' reso ancora piu' appetibile e interessante dai musicisti talentuosi e stellari che hanno preso parte a questo incredibile nuovo progetto. (Vedi line-up pubblicata di seguito)


Track List:

1. Are We To Believe?
2. What Can Be Done?
3. Adding Fuel To The Fire
4. Tomorrow Becomes Today
5. Shining Diamonds
6. In Our Time
7. Memory Tracks
8. Just Another Day
9. Epilogue

Line-up:

Billy Sherwood
Colin Moulding, Rick Wakeman, Steve Hillage, Mel Collins — brano 1
John Wetton, Derek Sherinian, John Wesley — brano 2
Sonja Kristina, Peter Banks, Larry Fast — brano 3
Fee Waybil, Steve Morse, Jordan Rudess — brano 4
Gary Green, Tony Kaye — brano 5
Nik Turner, Geoff Downes — brano 6
Alan Parsons, Steve Stevens, Patrick Moraz, Chris Squire — brano 7
Roye Albrighton — brano 8
William Shatner, Jim Cuomo — brano 9

Disponibile dal 09/10/2013

http://www.cduniverse.com/productinfo.asp?pid=9000278

lunedì 9 settembre 2013

L Albero del Veleno - Le Radici del Male 2013 (Rock ProgressivoItaliano)

L' Albero del Veleno - Le Radici del Male

L' Albero del Veleno - Le Radici del Male

"Un fantastico nuovo progetto strumentale, con grandi affinità con la musica filmica  "orrorifica" dei Goblin (più prog-rock che jazz), le atmosfere incombenti, le forte tensione emozionale. Ensemble di tastiere-chitarra-basso-batteria-flauto-viola. L'Albero del Veleno: una nuova straordinaria band italiana!!!

L'ALBERO DEL VELENO pianta le sue radici nel 2010 per creare musica strumentale seguendo lo stile nato dalle colonne sonore dei film thriller e horror degli anni '60, '70 e '80. Le varie influenze musicali, assieme alla passione per il cinema, vanno a formare un progetto fortemente introspettivo ed emozionale, reso ancor più particolare dall'apporto video presente in tutte le performance dal vivo; ogni brano scritto è infatti affiancato da una sceneggiatura originale per la realizzazione di cortometraggi. La band si occupa inoltre della composizione di colonne sonore per film horror su richiesta.

Fonte: Buy

Tracks List:

01. Dove Danzano Le Streghe 
02. ...E Resta Il Respiro 
03. Presenze Dal Passato 
04. Un Altro Giorno Di Terrore 
05. Due Anime Nella Notte 
06. Al Di La' Del Sogno... L'Incubo Riaffiora

Line-up:

 Nadin Petricelli / Keyboards, synths, piano
Lorenzo Picchi / Guitars
Michele Andreuccetti / Bass Francesco Catoni / Viola
Marco Brenzini / Flute
Claudio Miniati / Drums

Link esterni:

The Psychedelic Ensemble - The Tale Of The Golden King 2013 (SymphonicProg) USA

The Psychedelic Ensemble

"The Tale Of The Golden King"

The Psychedelic Ensemble - The Tale Of The Golden King


New Release.

In uscita a settembre il  4 lavoro dell'anonimo  polistrumentista compositore Americano.

Tracks List:

1 - Overture-Our Great Kingdom (7:23)
2 - The Prophecy of the Seer-The Transformation of the King (6:02)
3 - The Golden King (9:33)
4 -  Captive Days (4:11)
5 -  The Queen of Sorrow (8:22)
6 -  Save Yourself (6:09)
7 - Make a Plan-Golden Swords (7:00)
8 -  The Battle (4:15)
9 - Great Day (7:35)
10 - Finale-Arise!-Great Kingdom (11:41)

Line-up:

The Psychedelic Ensemble:

guitars, synthesizers, organs, piano, mellotron, bass, drums, percussion, cigar box guitar, dulcimer, mandolin, lead and backing vocals
Con - 
Ann Caren: lead and backing vocals
The Psychedelic Ensemble Orchestra: conducted by Jonathan Roberts

lunedì 2 settembre 2013

Il Tempio Delle Clessidre - AlieNatura 2013 (Symphonic Prog Italy)

Il Tempio delle Clessidre - AlieNatura


Il Tempio delle Clessidre - AlieNatura

A quasi tre anni dall’uscita del primo album omonimo Il Tempio delle Clessidre è lieto di annunciare la realizzazione del secondo disco.

Alienatura è una parola di fantasia, composta dall’intersezione delle parole aliena e natura: essa racchiude molteplici interpretazioni che vedono protagonista la Natura in quanto Entità e Spirito. La copertina (dipinta dal bravissimo pittore “cosmiconirico” Alessandro Sala) raffigura la Natura che strappa un sipario (elemento che delinea la teatralità dell’espressione artistica musicale) e invade le abitazioni e i villaggi spingendosi verso il mare e brandendo in modo surreale la luna, tentando di riprendersi ciò che le è stato strappato via. Nelle liriche è presente l’ambivalenza della parola alienatura, esse narrano di come l’uomo spesso si dimentichi dell’arcano legame con la Natura e cerchi (quasi sempre invano) di governarla e soggiogarla, alienandosi dunque da essa. La Luna e il Vento sono due elementi fondamentali dell’immagine. L’introduzione del disco è una sorta di traduzione in musica di una corrente di vento che attraversa diversi angoli del mondo fino a raggiungere le menti di chi suona (e ascolta), fornendo così una chiave di lettura per l’intero disco. Le voci sono un altro elemento importante di questo secondo lavoro: il nuovo cantante Francesco Ciapica, regala inediti colori alle interpretazioni musicali e ogni componente del gruppo presta la propria voce per cori e armonizzazioni, frutto di un consistente lavoro di composizione: inoltre Elisa interpreta il legame tra spirito femminile e Natura raccontando l’arrivo della notte in una poesia musicale dedicata alla Luna. Cura del suono, arricchimenti vocali, arrangiamenti ricercati, lirismi e teatralità, simbolismi correlati tra musica e immagine, ampio lavoro sulla fotografia e la comunicazione visiva, sono fattori che rendono AlieNatura una dettagliata rappresentazione del mondo de Il Tempio delle Clessidre, naturale proseguimento del primo disco, ma con una accresciuta coscienza musicale e un intento ancora più tangibile di esprimere una propria identità sonora, concettuale e stilistica. Il Tempio delle Clessidre vi invita ad avventurarvi in questo caleidoscopico viaggio e a partecipare all’ascolto riscoprendo quella sensibilità arcana, ormai troppo spesso dimenticata, che lega ogni essere vivente e che comunica attraverso il linguaggio universale della Musica.
Fonte - btf.it

Tracklist:

01 – Kaze (Ciò Che Il Vento Porta Con sé) [04:15]
02 – Senza Colori [08:30]
03 – Il Passo [09:25]
04 – Fino alla Vetta [07:42]
05 – Onirica Possessione [09:08]
06 – Notturna [02:40]
07 – Il Cacciatore [14:50]

     I) La Vera Preda
    II) Volo di Rapace
   III) La Lince
   IV) Il Lupo
    V) Il Cacciatore

Line-up

ELISA MONTALDO: Tastiere, voci, cori, strumenti etnici
FABIO GREMO: Basso, chitarra classica, cori
GIULIO CANEPA: Chitarra elettrica, chitarra acustica, cori
PAOLO TIXI: Batteria, cori
FRANCESCO CIAPICA: Voce, cori







sabato 24 agosto 2013

Il Cinema e la Violenza: Un Legame Pericoloso

                Il Cinema e la Violenza: Un Legame Pericoloso

Il Cinema e la Violenza: Un Legame Pericoloso

Una riflessione critica sul ruolo del cinema nella formazione di atteggiamenti violenti nella società moderna.

Negli ultimi decenni, il cinema si è trasformato in una potente industria che, per ottenere successo commerciale, ha privilegiato un approccio sempre più sensazionalista. Innumerevoli pellicole si basano ormai su una rappresentazione esplicita della violenza, in cui morti, omicidi e atti terroristici sono stilizzati come semplici strumenti narrativi. Tale dinamica, lungi dall’essere priva di conseguenze, sembra risvegliare la natura più primitiva dell’essere umano, alimentando comportamenti antisociali e una pericolosa normalizzazione dell’atto violento. Questo post, rivolto sia agli esperti di cinematografia sia al grande pubblico appassionato di film, intende denunciare la responsabilità che il grande schermo si fa portavoce, esortando una riflessione critica sul rapporto tra arte audiovisiva e fenomeni sociali estremi come terrorismo e criminalità comune.

La logica che sostiene l’industria cinematografica contemporanea è spietata: per incrementare gli incassi, si punta su un pubblico sempre più attratto da spettacoli di violenza gratuita. Non di rado, il confine tra finzione e realtà viene deliberatamente sfumato, inducendo gli spettatori a interiorizzare comportamenti grotteschi e devianti. Questo fenomeno non può essere preso alla leggera, poiché vi sono chi sostengono che l’esposizione prolungata a tali contenuti rappresenti un vero e proprio terreno fertile per lo sviluppo di tendenze aggressive, tanto da fungere da catalizzatore per atti di terrorismo o omicidi di massa.

La correlazione tra la violenza nei film e comportamenti antisociali procura una forte inquietudine. È imperativo porre l’accento su come l’arte, quando usata in maniera irresponsabile, diventi un megafono per diffondere un messaggio che rompe i confini etici e legali. La denuncia qui non riguarda solo gli eventi di cronaca che continuano a scuotere le nostre società, ma piuttosto il modo in cui l’intrattenimento audiovisivo riesce a legittimare, in maniera subdola, la violenza come mezzo per risolvere i conflitti. La rappresentazione della violenza a fini di profitto ha, senza ombra di dubbio, un impatto tangibile sul comportamento umano, trasformando la visione dei film in un processo quasi educativo in cui si imparano modelli di comportamento estremamente pericolosi.

È altresì importante sottolineare i limiti etici e legali che devono essere imposti al mondo del cinema. La libertà artistica, pur essendo un valore imprescindibile, non può essere utilizzata come scudo per giustificare la diffusione di contenuti che possano avere ripercussioni tangibili e dannose sulla nostra società. Dev’essere chiaro che, all’interno dei filoni narrativi, la violenza gratuita a scopo di intrattenimento non è solo inefficace, ma addirittura pericolosa. La soggettività dell’interpretazione artistica deve incontrare un limite netto che tuteli la sicurezza e il benessere collettivo, garantendo un ambiente culturale in cui si promuovano valori costruttivi e non distruttivi.

Tale critica si estende ben oltre il semplice giudizio estetico: essa si pone l’obiettivo di stimolare un dibattito attivo e partecipativo. È necessario che registi, sceneggiatori e produttori riflettano sul valore etico delle loro opere e sull’influenza che queste esercitano su un pubblico in costante crescita, reso sempre più capillare dall’evoluzione dei mezzi di comunicazione. Il cinema ha il potere straordinario di educare e trasformare, ma questo potere diventa una condanna quando viene utilizzato per promuovere una cultura della violenza. Paradossalmente, nel tentativo di mostrare la crudezza della realtà, il grande schermo contribuisce a banalizzare la sofferenza umana, alimentando un circolo vizioso in cui i modelli di comportamento distruttivi si autoalimentano.

Non possiamo esimerci dal paragonare il fenomeno cinematografico a una sorta di "lezione di violenza" per un pubblico variegato, formato da giovani e meno giovani, in cerca di identità e appartenenza. La rappresentazione di atti violenti nei film, sebbene possa avere finalità artistiche o narrative, rischia di essere interpretata come un manuale operativo per chi, in situazioni di disperazione o ribellione, non trova alternative costruttive alla risoluzione dei conflitti. È doveroso quindi promuovere un uso responsabile dei contenuti narrativi, privilegiando opere che stimolino la riflessione, anziché il mero spettacolo della brutalità.

Conclusione

In sintesi, il cinema moderno, con la sua ossessione per la violenza, si rivela essere un terreno minato sul quale si sviluppano comportamenti devianti e atti criminali estremi. Ci troviamo di fronte a un fenomeno che, invece di stimolare una sana riflessione, alimenta una spirale di aggressività e terrore, incitando il pubblico a replicare modelli distruttivi. È indispensabile, perciò, un richiamo inderogabile alla responsabilità di chi opera nel mondo dell’arte audiovisiva: la violenza non può essere presa come mero strumento di intrattenimento e profitto, ma deve essere trattata con il rispetto e la severità che la questione richiede.

Rivolgo un appello diretto a tutti i cineasti, critici e appassionati di film affinché si impegnino nella condivisione di un pensiero critico e consapevole: basta con il facile spettacolo della brutalità secoli dopo secoli. Siamo chiamati a riflettere e a discutere apertamente, sempre nel rispetto dei confini etici e legali, su quanto questo tipo di contenuti possa compromettere la sicurezza e l’armonia sociale.

Infine, vi invito a condividere questo post sui vostri social network, diffondendo il dibattito e contribuendo a una visione più responsabile dell’arte cinematografica. Utilizzate gli hashtag #CriticaCinematografica, #ViolenzaCinematografica, #CinemaResponsabile per rendere questa discussione sempre più ampia e partecipata.




domenica 11 agosto 2013

Reale Accademia Di Musica - La Cometa (1974 - 2013) Italian SymphonicProg

Reale Accademia di Musica - La Cometa


Reale Accademia di Musica - La Cometa


Registrato nel 1974, “La Cometa” non fu mai stampato e distribuito e per ben 39 anni è rimasto celato al grande pubblico; un disco per suoni e contenuti ancora attualissimo, che sarebbe dovuto uscire su etichetta RCA.
Nel corso degli anni il nome Reale Accademia di Musica è stato utilizzato anche da altri session-men, ma la vera formazione si sciolse proprio all’indomani delle registrazioni di questo LP, e mai chiese spiegazioni sull’utilizzo improprio di tale denominazione. Chi pensava o ha sempre pensato di ascoltare la vera “Reale Accademia di Musica” in quelle realizzazioni ‘apocrife’, non solo può eventualmente essere rimasto deluso, ma avrà certamente notato la netta diversità con le loro storiche prime incisioni.
Ma “La Cometa”, che esce ora dopo quasi 40 anni di oblio, è quello realmente suonato e registrato dai componenti storici della Reale Accademia: vi troviamo i fondatori storici Herik Topel, Federico Troiani e Pericle Sponzilli, insieme a una serie di nuovi amici che li hanno aiutati a realizzare in studio l’intero disco. Un’altra gemma nascosta nello sterminato panorama del rock progressivo italiano!


Tracklist:

1.La cometa
2.Nenae
3.Quando morirò
4.Aeroporto
5.Macumba hotel
6.Oratorio
7.Una Canzone
8.Uomo rosa
9.Topolino Topel

Line-up

Henryk Topel Cabanes / vocals
Federico Troiani / keyboards, vocals
Gianfranco Coletta / guitar
Roberto Senzasono / drums
Cappa / bass

Fonte: www.btf.it

Link





venerdì 19 luglio 2013

Closure - Closure (Rock Progressivo Italiano)

Closure - Closure


Closure - Closure

PROG NEWS - CLOSURE (Album in uscita entro Dicembre 2013)

Biografia in inglese:

Closure is an idea that grew inside the mind of five guys and, like any idea which takes over people, it wasn't recognized right away, and in the beginning it was buried in their unconscious.
This is what happend to the members of this band who met in January 2009 to start this project.
Two years later Closure released their first work "Striving for Knowledge", an instrumental concept album which unites different art forms: Music, Writing and Painting.
The band, with this self-produced album, took part in different local festivals and competitions (Emergenza Festival,Rock Targato Italia, Band Aid), always arriving among the top 3.
In September 2011 they presented "Striving for Knowledge" at the important independent music festival "Mei Supersound" in Faenza.
But it was during that winter that the band realized that a small, nearly paranoid idea had taken possession of them.
With the help of Fabio Piotto, a sound technician, and the addition of a singer in the project, Closure began to identify the idea in the imaginary character of Mark Mullighan.
At that point the band underwent a change in style becoming a sort of psychedelic medium through which Mr. Mullighan comes alive and speaks.
Psychedelic-Rock? Art-Rock? Progressive-Rock? You can't give an idea a static structure, and this is at the foundation of Closure's new important project: to be against the idea that everything has to be labeled always and at all costs.
Mark Mullighan and his story make their appearance in various venues in Piedmont and Lombardy.
With this project Closure won first price at the 2012 "Cuorgné Rock Festival", which gives them the chance to play at the 2013 "Tavagnasco Rock Festival".
In September 2012 the band too the stage at the "Festoria" festival in Saronno, receiving many compliments and widespread appreciation.
In Saronno Fabio Piotto recoded the performance from which five original tracks have been published in a demo album which will be released at the end of 2012 or the beginning of 2013.
Their sound and lyrics, at times full of anguish and suppressed anger, (like Mark Mullighan's life is repressed, full of psychopharmacological drugs and subjected to electroshock treatment), caught the attention of the jury of Nico Spinosa from RNC Music, who was at the final of the "Band Aid" competition in Milan, which the band won.
At the moment Closure are still working on their project and will shortly record a studio album, which will be followed by a promotional tour intended to bring to light the Mark Mullighan who is in each one of you...

"Look at us Edwin, you're the psychiatrist and I'm the patient, but as we both wear a smock tell me...where's the difference?"

Closure, an idea inside your head...





















domenica 23 giugno 2013

Cristiano Roversi - AntiQua 2012 (Italian Crossover Prog)

Cristiano Roversi - AntiQua


Cristiano Roversi - AntiQua

Cristiano Roversi è un compositore e produttore dei nostri giorni. Meglio conosciuto come il tastierista e co-fondatore del gruppo prog. “Moongarden”. E’ anche membro dei "Mangala Vallis" (dal 2009), e dei "Submarine Silence" (album nel 2001)

AntiQua (suo terzo lavoro) è un disco assolutamente interessante e fresco, né consiglio vivamente l’ascolto.


Tracks list:   

01) Morning in AntiQua
02) Tales From Solitude Suite

     a – A Silent Rite
     b – Tales From Solitude
     c – Crave Some Loneliness
     d – East Or West

03) L’Amore
04) Nessie Revealed
05) Falling

    a – Falling
    b – Celestial Slowfall

06) Dimlit Tavern
07) Nirayede’s Secret Diary
08) AntiQua
09) AntiQua’s Evening

Line-up:

Cristiano Roversi / 12-String Guitar, Classical Guitar, Electric Guitar , Grand Piano, Various Synthesizers, Taurus Bass Pedals, Polymoog, Mellotron, Hammond Organ L100, Drum Machine Roland CR-78, Samples & Cinematic Efx



Aldo Tagliapietra / Vocals, Lyrics & Acoustic Guitars on "L'amore"

Bernardo Lanzetti / Vocals, Lyrics & Concept on "Tales from Solitude"

David Cremoni / Electric Guitar on "Crave some Loneliness"

Erik Montanari / Acoustic Guitars on "Crave some Loneliness" and "L'amore"

Fabio Serra / Electric Guitar on "Morning in AntiQua", "East or West?" "Celestial Slowfall" & "AntiQua"

Gigi Cavalli Cocchi / Drums on "AntiQua"

James Larcombe / Hurdy-Gurdy on "Dimlit Tavern"

Leonora / Vocals, & Lyrics on "Falling"

Mirko Tagliasacchi / Fretless Bass on "AntiQua"

Link esterno:
https://www.youtube.com/watch?v=3Wq8yPMA3CM