Nemrud - At The End Of The day
(Turchia)
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| Nemrud - At The End Of The Day |
Nel cuore della scena musicale Turca, una nuova luce si riaccende con il loro trionfale ritorno. Dopo anni di silenzio, i Nemrud sono tornati con "At The End of The Day", un ambizioso doppio LP che promette di affascinare e stimolare il pubblico, affrontando tematiche profonde e presentando un'evoluzione sonora sorprendente. Quest’album non è semplicemente un nuovo capitolo; è una riflessione intensa sulla condizione umana che invita ogni ascoltatore a esplorare conflitti interiori e la decadenza morale attraverso un’esperienza musicale unica. Immagina di essere avvolto in un viaggio sonoro, dove ogni nota e parola risuonano come un’eco di riflessioni sull’esistenza e le sfide dell’umanità. Con "At The End of The Day", i Nemrud ci guidano in questo viaggio attuale, presentando un’opera che rappresenta la loro crescita musicale e un ritorno alle radici del progressive. Preparati a lasciarti trasportare da atmosfere complesse, melodie indimenticabili e una critica poetica alla nostra società – un invito a proseguire e scoprire ciò che questa nuova offerta discografica ha in serbo. I Nemrud, con "At The End of The Day", band già iconica nel panorama progressive turco è tornata più forte e matura che mai, dopo anni di assenza. Questo loro quarto album si presenta come un’opera monumentale che esplora temi di grande rilevanza attraverso melodia e strumentazione innovativa. Il loro sound evolve e si trasforma, mantenendo le influenze che li hanno resi celebri, prepariamoci a immergerci in una nuova dimensione musicale che potrebbe cambiare il modo di tutti noi di percepire il rock progressivo. I Nemrud, con "At The End of The Day" pur mantenendo fede alle loro radici prog old-school, con questo ricco di forti innovazioni, offrono qualcosa di nuovo e stimolante. Gli album precedenti hanno preparato il terreno per questa evoluzione, guadagnando riconoscimento a livello mondiale. "At The End of the Day" non solo consolida questo cambiamento, ma lo perfeziona ulteriormente.
Questa nuova opera si rivela sorprendente sotto ogni aspetto, partendo da una complessa atmosfera sonora creata da strati di tastiere che catturano l’ascoltatore fin dall’inizio. Il brano di apertura, "The Fate", mette subito in evidenza l’uso sinfonico delle tastiere, arricchite da strumenti vintage come il Mellotron e l'organo Hammond. "Open Your Eyes" presenta passaggi delicati di chitarra e pianoforte pulito, seguiti da una sezione rock groovy che riporta a un’atmosfera sognante. La fantastica "Tool" si distingue come una jam influenzata dalla fusion, mentre "Let It Burn", considerata uno dei punti forti del disco, evoca atmosfere in stile Canterbury simili ai Jethro Tull, mescolate a suoni innovativi di Moog e una solida linea di basso. Arricchito da influenze orientali, il drammatico "Return to Void" si presenta come un vero gioiello psichedelico che mette in luce un'eccellente musicalità.
I momenti di grande enfasi compositiva e virtuosismo strumentale sono numerosi: dall'apertura pesante e aggressiva dei primi brani, alla drammaticità travolgente e ai continui cambi di tempo dell’epica "End of the Day", fino ai malinconici sustain della conclusiva "The Gate". Queste tracce si rivelano intense e soavi, elevate e delicate, criptiche e poetiche, tutte memorabili allo stesso tempo. Sebbene quest’album possa sembrare un omaggio alle band del passato del progressive rock, il suono retrò dell’organo e del Mellotron attirerà sicuramente i fan più esperti, mantenendo comunque lo stile distintivo dei Nemrud. Ogni traccia di questo album si presenta come un’opera completa, con melodie accattivanti, armonie ben articolate e composizioni brillanti, unite a una propensione ad esplorare diversi ambiti musicali, qualità rare al giorno d’oggi.

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