Tritop - Tritop 120
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| Tritop - Tritop 120 |
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| Tritop - Tritop 120 |
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| Plenilunio - Nascere Quì |
Immaginate di intraprendere un viaggio sonoro che non solo racconta la vostra vita, ma ricrea la magia di una città strettamente legata alle vostre esperienze. "Nascere Qui", il nuovo album dei Plenilunio, si propone come un autentico omaggio all'anima di Acqui Terme, combinando melodie progressive rock a storie nostalgiche che si intrecciano con i ricordi e le emozioni. Ogni traccia è un capitolo di una fiaba che ci invita a esplorare le bellezze e i luoghi significativi che caratterizzano il nostro passato.
In un'epoca in cui le esperienze individuali sembrano svanire nella frenesia quotidiana, "Nascere Qui" dei Plenilunio emerge come un faro di nostalgia e celebrazione. Questo concept album è un percorso attraverso memorie preziose e paesaggi sonori che rimandano a momenti magici delle nostre vite. Con riferimenti poetici a luoghi iconici di Acqui Terme, ogni traccia ci invita a riflettere sulla nostra essenza mentre ci riconnettiamo con le radici della nostra storia.
“Nascere Qui” è un invito a riscoprire le radici, le emozioni e le storie che definiscono la nostra esistenza attraverso la musica. Questo nuovo album dei Plenilunio ci porta in un viaggio intimo e coinvolgente, abbinando sonorità progressive a evocazioni di notti estive e celebrazioni di amicizie e passioni. Con il supporto dell'artista Carmelina Barbato, che ha immortalato visivamente questi momenti, ci troviamo di fronte a un'opera che è tanto un festival di suoni quanto un tributo alla bellezza della città di Acqui Terme. "Nascere Qui" è un'esperienza sensoriale che connette il passato e il presente, celebrando la bellezza e la complessità delle memorie legate ad Acqui Terme. Ogni traccia ci invita a riflettere sulle nostre esperienze personali, rendendo l'opera un viaggio unico che tutti possiamo condividere.
La dedica a figure influenti come Alberto Gaviglio, scomparso nell’agosto del 2021 (coo-fondatore della Locanda delle Fate, flautista e chitarrista oltre ad essere l’autore di molti testi dello storico ed imperdibile album del 1977 “Forse le Lucciole non si Amano Più”) ed all'illustrazione dei luoghi simbolici da parte di Carmelina Barbato arricchiscono ulteriormente il racconto, trasformando il concept album in un'opera collettiva che esprime non solo la profondità dei legami umani, ma anche l'amore per la musica come linguaggio universale.
Infine, con "Nascere Qui" si compie un ciclo di esplorazione interiore e di omaggio alla propria città, offrendo agli ascoltatori un messaggio potente: la musica ha il potere di evocare ricordi, emozioni e connessioni, creando un ponte tra epoche e anime, lasciando una testimonianza duratura del nostro cammino.
Tracks list:
1) Il Gatto e le Lucciole
2) C'erano una Volta (Acqui e Noi)
3) Ci Sentiamo
4) E Rimani un Fiore
5) Lacrime dall'Aldilà
6) Ebbro di Te
7) Signora della Notte
https://plenilunio1.bandcamp.
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| Glass Hammer |
Questa band neoprogressive, originaria del Tennessee, ha saputo catturare l'immaginazione di fan in tutto il mondo, combinando abilmente un virtuosismo senza pari con una narrativa evocativa. Dalla loro nascita nel 1992, i membri dei Glass Hammer hanno intrapreso un viaggio musicale che affonda le radici nel rock sinfonico degli anni '70, ispirandosi a grandi opere letterarie come quelle di J.R.R. Tolkien. Scopriremo insieme come la loro musica continua a influenzare generazioni, rendendo i Glass Hammer non solo una band, ma un vero e proprio fenomeno culturale.
Quando si parla di rock progressivo, i Glass Hammer emergono come un faro di creatività e innovazione. Fondata da due polistrumentisti straordinari, Steve Babb e Fred Schendel, la band ha saputo creare un'atmosfera musicale che si distingue per la sua ricchezza melodica e la profondità dei testi. Sin dal loro debutto con "Journey of the Dunadan", i Glass Hammer hanno attratto l'attenzione di appassionati e critici, offrendo un ascolto che mescola sapientemente virtuosismo e poesia. In questo viaggio attraverso la loro storia e discografia, esploreremo come la band abbia continuato a sfidare le convenzioni e a consolidare la propria eredità nel mondo della musica.
Come una sinfonia di suoni e storie, i Glass Hammer sono riusciti a catturare il cuore degli amanti della musica con il loro stile distintivo di rock progressivo. Fin dal 1992, il duo Steve Babb e Fred Schendel ha dato vita a una serie di album concettuali che non solo deliziano le orecchie, ma nutrono anche l'anima. Con testi che traggono ispirazione da leggende letterarie e una musica intrisa di complessità, questa band ha definito il suo spazio nel vasto universo del rock. Prima di immergerci nella loro affascinante discografia e nelle innovazioni musicali che continuano a spingere i confini del genere, lasciate che vi raccontiamo perché i Glass Hammer meritano un posto d'onore nella vostra playlist.
I Glass Hammer sono una band neoprogressive americana, originaria del Tennessee, che è emersa nel 1992 grazie ai talentuosi polistrumentisti Steve Babb e Fred Schendel. Sin dalla loro nascita, i due musicisti hanno tracciato un sentiero innovativo nel panorama musicale, combinando sapientemente virtuosismo strumentale e composizioni complesse. Nel corso degli anni, la band ha presentato diversi vocalist, tra cui Michelle Young, Walter Moore e Jon Davison. Quest'ultimo, divenuto cantante degli Yes nel 2012, ha lasciato i Glass Hammer nel 2014 dopo la registrazione dell'album "Ode to Echo". Il legame tra Davison e la band è ancora evidente; infatti, ha fatto un’apparizione speciale con i membri originali nel 2018, evidenziando la connessione duratura e l'affetto reciproco che continua ad esistere nel tempo.
Famosa per il suo stile ragguardevole di symphonic-progressive rock, la band trae significativa ispirazione dal rock sinfonico degli anni '70, un'epoca in cui molte delle più grandi innovazioni musicali iniziarono a prendere forma. La loro avventura musicale ha preso il via con "Journey of the Dunadan", un concept album che omaggia la figura di Aragorn della trilogia de "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien. Questo primo lavoro, addirittura considerato un tributo alle epopee classiche, ha riscosso un notevole successo, vendendo migliaia di copie via Internet e tramite ordini telefonici. Questo imprevisto trionfo ha incentivato i fondatori a proseguire con il progetto, consolidando la loro reputazione nel panorama musicale già competitivo degli anni '90 e portando a una crescente fandom che si sarebbe sviluppata nel corso degli anni.
Sebbene molti musicisti abbiano collaborato agli album nel corso degli anni, Babb e Schendel sono rimasti il nucleo centrale e creativo della band. Entrambi suonano più strumenti: Babb si specializza principalmente in basso e tastiere, mentre Schendel gestisce tastiere, chitarre e batteria, con l'aggiunta di Matt Mendians come batterista dal 2004. Tra i vocalist che hanno arricchito il gruppo ci sono anche Carl Groves e Susie Bogdanowicz, con Jon Anderson, il celebre cantante degli Yes, che ha apportato cori per due brani dell'album "Culture of Ascent" del 2007, rendendo onore alla tradizione del rock progressivo e alle avanguardie musicali.
I testi dei Glass Hammer attingono profondamente dal loro amore per la letteratura, traendo ispirazione da grandi autori come Tolkien, C.S. Lewis e John Krakauer. La scrittura di Babb riflette una passione autentica per la prosa vittoriana e la mitologia medievale, creando una fusione perfetta tra testo e musica che offre all’ascoltatore una narrazione avvincente. Musicalmente, la band si distingue per un rock sinfonico che enfatizza l'uso delle tastiere, in particolare dell’organo Hammond, richiamando la tradizione degli ELP. La loro musica è rinomata per i ricchi flussi melodici, che mantengono una potenza e dinamicità elevate senza risultare eccessivi. Le principali influenze musicali comprendono band iconiche come Yes, ELP, Genesis. Sebbene i Glass Hammer abbiano sviluppato un proprio stile distintivo, hanno reso omaggio ai gruppi citati in modo più diretto con i lavori del 2000 "Chronometree", celebrato per la sua abilità nel tessere trame narrative intricate, e del 2010 "If", che ha spinto ulteriormente i confini della loro creatività.
Considerati uno dei gruppi più apprezzati nel panorama del progressive rock, i Glass Hammer continuano a produrre album concettuali di straordinaria qualità musicale, attraendo un pubblico sempre più variegato. L'attuale formazione include i co-fondatori Steve Babb (basso e tastiere) e Fred Schendel (drums, tastiere e chitarra), insieme ad Oliver Day (chitarra) e ai vocalist Thomas Jakob e Olivia Tharpe, tutti uniti da una visione creativa unica e dalla passione di continuare a esplorare nuovi orizzonti musicali attraverso il loro lavoro, mantenendo viva la tradizione del rock progressivo per le generazioni a venire.
Questo album di debutto rappresenta un'epica avventura musicale, ispirata alle opere di J.R.R. Tolkien. Con melodie intricate e testi poetici, gli ascoltatori vengono trasportati in un mondo fantastico di eroi e battaglie.
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| Glass Hammer - Journey of the Dunadan |
1995 – Perelandra
Continuando il loro viaggio nella musica concettuale, i Glass Hammer esplorano temi di redenzione e speranza, creando sonorità sognanti e complesse che catturano l'immaginazione.
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| Glass Hammer - Perelandra |
1998 – On To Evermore ( The Story Of Arianna And The Sculptor )
Con una produzione più ricca e stratificata, questo album segna una fase di evoluzione per la band. Portando la loro narrazione a nuovi livelli, i brani offrono un mix di virtuosismo tecnico e profondità emotiva.
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| Glass Hammer - On To Evermore ( The Story Of Arianna And The Sculptor ) |
2000 – Chronometree
In questo lavoro, i Glass Hammer si avventurano in un concept album che esplora la dimensione del tempo attraverso una serie di ritratti sonori, ciascuno dei quali invita all'ascolto riflessivo.
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| Glass Hammer - Chronometree |
2001 – The Middle Earth Album
Questo omaggio alla mitologia di Tolkien è ricco di arrangiamenti orchestrali e melodie incantevoli, creando un'esperienza immersiva che affascina i fan del genere.
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| Glass Hammer - The Middle Earth Album |
2002 – Lex Rex
Questa produzione rappresenta un ritorno alle radici del progressive rock. Con forti riferimenti a temi storici e letterari, l'album presenta sezioni strumentali complesse e narrazioni liriche avvincenti.
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| Glass Hammer - Lex Rex |
2004 – Shadowlands
Attraverso atmosfere più oscure e introspective, i Glass Hammer affrontano le fragilità dell'esperienza umana, abbinando testi profondi a melodie avvolgenti.
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| Glass Hammer - Shadowlands |
2005 – The Inconsolable Secret
Un'opera ambiziosa che racconta una storia di perdita e ricerca, l'album si distingue per la sua narrazione articolata e per la fusione di vari stili musicali, mantenendo sempre la signature della band.
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| Glass Hammer - The Inconsolable Secret |
2007 – Culture of Ascent
Con questo album, i Glass Hammer hanno spinto i confini della loro musica, sperimentando nuove sonorità e collaborando con diversi artisti per creare un lavoro che esplora la connessione tra arte e cultura.
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| Glass Hammer - Culture of Ascent |
2009 – Three Cheers for the Broken-Hearted
In questo album, il tema dell'amore e della perdita è centrale; i brani oscillano tra dolcezza e malinconia, regalando momenti di pura eleganza musicale.
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| Glass Hammer - Three Cheers for the Broken-Hearted |
2010 – If
Con un approccio più minimalista ma non meno potente, i Glass Hammer mettono in mostra l’essenza della loro creatività, invitando gli ascoltatori a riflettere sulle possibilità attraverso la musica.
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| Glass Hammer - If |
2011 – Cor Cordium
Questo album, noto per la sua profondità lirica e i paesaggi sonori evocativi, immerge l’ascoltatore in un viaggio emotivo che esplora il cuore della condizione umana.
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| Glass Hammer - Cor Cordium |
2012 – Perilous
In un mondo sempre più incerto, questo lavoro affronta le sfide contemporanee attraverso un mix audace di rock progressive e riflessioni filosofiche, mantenendo il loro marchio di fabbrica di narrazione avvincente.
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| Glass Hammer - Perilous |
2014 – Ode to Echo
In questo album, i Glass Hammer si cimentano in un tributo ai temi della memoria e del riflesso. I brani si snodano come un'ode alla bellezza e ai ricordi che ci accompagnano nel nostro cammino.
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| Glass Hammer - Ode To Echo |
2015 – The Breaking of the World
Con una produzione straordinaria, questo album affronta le crisi globali del nostro tempo, combinando elementi di rock progressivo con una narrativa potente e provocatoria.
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| Glass Hammer - The Breaking of the World |
Questo lavoro esplora temi mitologici attraverso una lente musicale moderna, intrecciando storie di guerriere e eroi con una sonorità audace e coinvolgente.
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| Glass Hammer - Valkyrie |
2018 – Chronomonaut
Un'affascinante esplorazione del tempo e dello spazio, quest'album porta gli ascoltatori in un viaggio attraverso dimensioni sconosciute, offrendosi come un'esperienza di ascolto multidimensionale.
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| Glass Hammer - Chronomonaut |
2020 – Dreaming City
Questo lavoro, intriso di atmosfere oniriche, trasporta l’ascoltatore in luoghi fantastici, evocando immagini vivide e suoni eterei che rimangono impressi nella mente.
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| Glass Hammer - Dreaming City |
2021 – Skallagrim: Into the Breach
Un'opera musicale audace che affronta il tema della battaglia e della resistenza, questo album è caratterizzato da arrangiamenti epici e da una narrativa avvincente, che fa eco agli eroi delle saghe nordiche.
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| Glass Hammer - Skallagrim: Into the Breach |
2022 – At The Gate
Attraverso un mix di introspezione e riflessione sociale, questo album invita l’ascoltatore a considerare il futuro, ponendo interrogativi importanti sull’umanità e sulla nostra relazione con il mondo.
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| Glass Hammer - At The Gate |
2023 – Arise
Questa penultima pubblicazione segna un nuovo capitolo nella storia della band, con sonorità innovative e testi che riflettono la resilienza umana, offrendo speranza e ispirazione in tempi difficili.
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2025 – Rogue
l’ultima loro fatica, si preannuncia come un'opera audace che continuerà a spingere i confini del progressive rock, promettendo sorprese e innovazioni che stupiranno sia i fan di vecchia data che i nuovi ascoltatori.
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| Glass Hammer - Rogue |
In conclusione, i Glass Hammer si sono affermati come una delle band più influenti nel panorama del rock progressivo contemporaneo, sapendo mescolare con maestria le loro radicate influenze musicali con storie evocative ispirate alla letteratura. Con una discografia ricca e un sound distintivo che ricorda le sonorità dei grandi nomi del passato, il gruppo continua a catturare l'attenzione dei fan di lunga data e dei nuovi ascoltatori, consolidando la propria eredità musicale.
Nel corso degli anni, i Glass Hammer hanno dimostrato una straordinaria evoluzione artistica, mantenendo intatta la propria identità e una qualità musicale impeccabile. Il loro approccio sinfonico e i testi evocativi tratti dai mondi fantastici di autori come Tolkien sono un chiaro segno della loro abilità di trasmettere emozioni attraverso la musica, rendendo ogni album un viaggio unico e memorabile.
In definitiva, i Glass Hammer non sono solo un gruppo, ma un vero e proprio fenomeno musicale che ha saputo creare una connessione profonda con i fan di tutto il mondo attraverso la loro combinazione di composizione sofisticata e narrazione immersiva. La loro dedizione alla musica e l'amore per l'arte continueranno a ispirare le generazioni future, rendendo la loro discografia una parte fondamentale del panorama musicale internazionale.
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| Alfio Costa & Stefano Piazzi - Morgana 1994 - 2024 |
Un viaggio musicale senza tempo: Negli ultimi trent'anni, la musica ha attraversato cambiamenti inaspettati e sconvolgenti, ma pochi album hanno saputo resistere all'usura del tempo come “Morgana” dei Prowlers. Oggi, Alfio Costa e Stefano Piazzi celebrano il trentesimo anniversario di quest'opera iconica con una reinterpretazione audace che promette di trasportare gli ascoltatori in un'avventura sonora senza precedenti. Preparati a scoprire come l'essenza del loro lavoro originale sia stata rielaborata per creare qualcosa di innovativo e sorprendente. Un tributo che sfida le convenzioni: La musica non è mai solo una questione di note, ma di emozioni, esperienze e visioni. Con “Morgana 1994-2024”, Alfio Costa e Stefano Piazzi non si limitano a riproporre brani storici; piuttosto, li decostruiscono e ricompongono in un modo che invita l'ascoltatore a riflettere sul significato di progressione e innovazione. Quest'opera si pone come ponte tra il passato e il futuro, guidandoci all'esplorazione di nuove sonorità di un capolavoro ormai intramontabile.Alla ricerca di nuove frontiere sonore: “Morgana 1994-2024” è un'esperienza sensoriale che sfida le etichette e riporta alla luce l'anima creativa dei Prowlers. Alfio Costa e Stefano Piazzi ci invitano a immergerci in un viaggio che mescola nostalgia e avanguardismo, dove ogni traccia rielaborata svela segreti e sfumature inaspettate. Addentrandoci in questo laboratorio sonoro, scopriremo non solo il valore della memoria, ma anche il potere della reinvenzione musicale in un'epoca in continua evoluzione. In conclusione: “Morgana 1994-2024 – "An Unconvenzional celebration ” è un audace tentativo di riscrivere la propria storia musicale attraverso l’innovazione. Costa e Piazzi, con la loro esperienza trentennale, riescono a dare nuova vita ai brani storici, dimostrando che l’arte è un campo sempre fertile per la reinvenzione e l’esplorazione, dove la memoria si fonde con il futuro. Questa opera rappresenta quindi non solo un tributo, ma una sfida alle convenzioni musicali. “Morgana 1994-2024”, quindi, invita gli ascoltatori a percorrere un viaggio sonoro che trascende il tempo e lo spazio, rivelando nuove dimensioni di creatività. Essenzialmente, Costa e Piazzi ci ricordano che la musica può e deve evolversi, portando con sé il passato mentre si guarda verso l’ignoto. Infine, è proprio nella fusione tra nostalgia e avanguardia che troviamo il vero valore di questo progetto. “Morgana 1994-2024” non solo celebra un’opera storica, ma la reinventa per le generazioni future, confermando che l’arte può avere molteplici vite e significati. Con questo album, Costa e Piazzi ci incoraggiano a esplorare, osare e riscoprire, lasciando un’impronta indelebile nel panorama musicale contemporaneo. In occasione del trentesimo anniversario della pubblicazione di "Morgana", l'album d'esordio dei Prowlers, Alfio Costa e Stefano Piazzi – rispettivamente tastierista e chitarrista della band nonché autori e compositori dell'opera – si lanciano in un'esplorazione rinnovata della sua essenza. Il progetto "Morgana 1994–2024 – An Unconventional Celebration" va oltre una semplice riedizione e non si limita a evocare nostalgia; rappresenta un audace viaggio nei meandri del materiale originale, arricchito da trent'anni di esperienze e contaminazioni sonore. I brani storici vengono smontati, rielaborati e ricostruiti in una chiave sperimentale, creando spazio per nuove sonorità, atmosfere rarefatte e incursioni visionarie, tutte al di fuori delle categorie convenzionali. Questa rielaborazione emerge come un mosaico di sperimentazione e riflessione, dove le melodie originali si intrecciano con elementi moderni, dando vita a una fusione che parla sia ai fan storici che a una nuova generazione di ascoltatori. Gli arrangiamenti, reinterpretati attraverso lenti contemporanee, sfumano i confini tra rock, elettronica e jazz, rendendo ogni traccia un'esperienza unica. Per Costa e Piazzi, questo progetto non rappresenta solo un momento di celebrazione, ma è un manifesto della loro visione artistica, in cui ogni nota racconta una storia e ogni armonia risveglia emozioni vissute. Il risultato è un album che mantiene il cuore progressivo dell'opera originale, ampliandone però i confini, trasformando "Morgana" in un laboratorio sonoro senza tempo, dove memoria e avanguardia, melodia e destrutturazione si intrecciano. Con "Morgana 1994–2024", Costa e Piazzi realizzano un tributo audace, che abbraccia il rischio e riflette la loro dedizione a un'arte libera, personale e in continua evoluzione.
Track list:
1) Day After Day (Night after Night) 07:31
2) I See Love in Your Eyes 08:29
3) Lookin' at the Sky 04:58
4) Solitude 07:42
5) Morgana's Shadows 07:29
6) Earth and Rain 05:39
Un brano del 1994 per l'ascolto:
Morgana's ShadowsAscolto e acquisto: Quì sotto
https://maracashrecords.
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| Hora Prima - Hora Prima |
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| Wippy Bonstack - Tactile Demons |
Immergetevi in un viaggio sonoro che sfida le convenzioni: Wippy Bonstack, un nome intrigante, è diventato sinonimo di pura creatività musicale e innovazione. Ideato dal talentuoso Ben Conigulario, il progetto di Wippy Bonstack non è solo un semplice lavoro, ma rappresenta il culmine della sua espressione artistica, culminando nel suo terzo album, Tactile Demons. Questo album non è solo una raccolta di brani strumentali, ma un affascinante affresco di emozioni, sostanze e visioni musicali, ricco di complessità e melodia. Quest'opera offre un'esperienza unica che promette di affascinare anche l'orecchio più critico e di catturare l'attenzione di chi ama esplorare nuove dimensioni sonore. Siete pronti a scoprire come la genialità di Bonstack si sviluppi in un panorama musicale inaspettato, dove il convenzionale si fonde con l'inusuale?
Negli intricati meandri della musica contemporanea, Wippy Bonstack emerge come un'originale sinfonia di stili e influenze, da melodie eteree a ritmi complessi che pulsano di vita. Con l'uscita del suo terzo album, Tactile Demons, Ben Conigulario invita l'ascoltatore a immergersi in un mondo sonoro caotico ma affascinante, un luogo in cui ogni nota sembra avere una storia da raccontare. I suoi passaggi oscillano tra il virtuosismo tecnico e l'umorismo ludico; la sua musica non è solo un'esperienza uditiva, ma un viaggio emozionale che stimola la mente e tocca il cuore. Ogni ascolto rivela sfumature uniche e sorprese che vi terranno incollati fino all'ultima nota, offrendo nuovi dettagli e interpretazioni ad ogni riproduzione. Questo album non è semplicemente da ascoltare; è un'esperienza da vivere, un'avventura che sfida le aspettative e invita l'ascoltatore a diventare parte di una narrazione musicale in continua evoluzione.
Se avete immaginato un album che sfida le aspettative e arricchisce l'anima, Tactile Demons di Wippy Bonstack è indubbiamente la risposta che fa per voi. Creato dal talentuoso polistrumentista Ben Conigulario, questo lavoro strumentale si presenta come un affascinante caleidoscopio musicale, un'opera che mescola suoni e stili in un modo inedito e coinvolgente. Ogni traccia è una miniatura di complessità e accessibilità, perfettamente equilibrata per attrarre sia gli intenditori di musica che i neofiti. Con influenze che spaziano dal genio di Frank Zappa, noto per le sue elaborate composizioni e il suo umorismo affilato, fino alle sofisticate sonorità del jazz moderno e della musica classica contemporanea, questo album promette di essere un'esperienza travolgente e multi-sfaccettata. Ogni ascolto è come un viaggio in terre sonore inesplorate, dove melodie inebrianti si intrecciano con ritmi audaci, e le armonie si sovrappongono in modi inaspettati.
Questo non è soltanto un invito a scoprire, ma anche a contemplare e a riflettere, rendendo questo album un compagno ideale per ogni stato d'animo e ogni momento della vita. Siete pronti a farvi sorprendere da un universo sonoro ricco, dove ogni nota, ogni pausa, ogni cambio di tempo vi trascinerà in un viaggio infinito attraverso una dimensione musicale senza confini? Tactile Demons non è solo un ascolto, è un'avventura immersiva che promette di far vibrare le corde più profonde della vostra anima.
In ultima analisi, l'album riesce a catturare l'attenzione e a rimanere nel cuore degli ascoltatori, spronandoli a riascoltare e approfondire ad ogni ascolto. Ogni traccia si svela come un mosaico sonoro, tessendo insieme emozioni, pensieri e storie che invitano a una riflessione più profonda. Tactile Demons non è solo un'esibizione tecnica; è una celebrazione vibrante della creatività e della libertà musicale, un viaggio che attraversa generi e stili, rompendo le barriere tradizionali. Attingendo da sonorità innovative e da influenze disparate, l'album trasmette un senso di urgenza e di esplorazione, facendo di Wippy Bonstack un artista da tenere d'occhio nel panorama musicale contemporaneo. Ogni ascolto è un'opportunità per scoprire nuove sfaccettature e dettagli nascosti, stimolando un dialogo interiore e una connessione più profonda con la musica. Questo approccio audace e autentico promette di lasciare un'impronta duratura nel cuore di chi si avventura nel suo mondo sonoro, creando un legame speciale tra l'artista e il pubblico.
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| The Rome Pro(G)ject - ... And Thus The End |
Dopo oltre un decennio dedicato a celebrare la storia e la grandezza dell'Antica Roma, Vincenzo Ricca presenta The Rome Pro(G)ject VI – "…And Thus The End", il capitolo finale dell'acclamata saga symphonic-progressive iniziata nel 2012.
Per questo atto conclusivo, Ricca è affiancato da una formazione stellare:
Steve Hackett (Genesis), David Jackson (Van der Graaf Generator), Bernardo Lanzetti (PFM, Acqua Fragile), Tony Levin (King Crimson, Peter Gabriel, Stickmen), Billy Sherwood (Yes), Franck Carducci, Paolo Ricca.
Un viaggio sinfonico cinematografico che ritrae la caduta di un impero e l'eterna rinascita della sua leggenda.
"Questo album chiude un cerchio iniziato quindici anni fa con un'idea che si è poi concretizzata nel 2012 e che oggi ci porta fino a noi. Che viaggio fantastico è stato quello con musicisti del genere attraverso la leggenda, la storia e il patrimonio della Città Eterna!" - Vincenzo Ricca.
CD autografato disponibile per il pre-ordine dal 7 novembre 2025 su richiesta scrivendo a theromeprogject@libero.it
Grazie per la collaborazione e il supporto.
Ecco il nostro EPK completo per voi.
EPK promozionale contenente:
1) album in CD in formato mp3 (formato 192 kbps);
2) copertina anteriore e posteriore;
3) libretto;
4) comunicato stampa completo;
5) discografia completa.
Puoi scaricare l'EPK a questo link:
https://www.swisstransfer.com/
Cordiali saluti
Ufficio Stampa The Rome Pro(G)ject di Vincenzo Ricca
Da un po di tempo, precisamente il giorno 9 di ogni mese (a partire dal 9 gennaio 2023) mi concedo delle divagazioni che si distaccano dal progetto centrale di questo blog: la musica. Queste divagazioni, tuttavia, nascono da pensieri e riflessioni che sono parte integrante della vita di ciascuno di noi. Pertanto, mi auguro sinceramente di non annoiarvi, ma piuttosto di stimolare la vostra curiosità e offrire una pausa riflessiva, senza distogliere l'attenzione dallo scopo principale di questo blog, che è la divulgazione del progressive rock. La musica è un linguaggio universale e, attraverso queste esplorazioni, desidero arricchire la nostra esperienza collettiva.
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| Multiverso e Coscienza Eterna |
Introduzione al Multiverso e alla Coscienza Eterna
Il concetto di multiverso rappresenta un’immensa rete di realtà interconnesse, un insieme di molteplici universi dove il tempo e lo spazio assumono sfumature e significati che vanno oltre la nostra percezione tradizionale. Secondo questa visione speculativa, la coscienza non è confinata ad un singolo corpo o ad una vita terrena, bensì è parte di un continuum infinito che attraversa vari livelli dell’esistenza.
In linea di principio, l’idea suggerisce che, prima di incarnarsi sulla Terra, il nostro io si trovasse in una dimensione dove le leggi fisiche e le esperienze della vita erano differenti e, in qualche modo, “più pure”. Le dimensioni parallele giocano un ruolo essenziale in questo quadro interpretativo. Esse si presentano come strati di realtà o piani esistenziali che coesistono con il nostro universo percepito. Questo concetto invita a riflettere su come la nostra identità e la nostra esperienza possano essere frutto di un percorso evolutivo molto più complesso di quanto suggerito dalla sola esistenza fisica.
Il Viaggio della Coscienza Attraverso Innumerevoli Dimensioni
Immaginare la coscienza umana come un’entità eternamente in movimento implica considerare che, ben prima della nascita, essa abbia attraversato centinaia, se non migliaia, di esperienze in realtà differenti. Questa visione, che si fonda su ipotesi speculative e non comprovate, afferma che l’io sia passato attraverso innumerevoli dimensioni parallele dove ogni universo offre differenti condizioni di esistenza e possibilità. In ciascuna di queste dimensioni, la coscienza avrebbe imparato lezioni fondamentali, accumulato esperienze e perfezionato il proprio percorso evolutivo, contribuendo alla formazione della propria identità complessiva.
L’idea è affascinante perché sfida la visione tradizionale della vita come un unico continuum lineare, proponendo invece un’immaginaria mappa esistenziale nelle cui coordinate il tempo si espande e si contraddistingue in modi che sfuggono al nostro senso ordinario. Si potrebbe dire che, se la nostra coscienza ha viaggiato attraverso il multiverso, ogni vita incarnata sia solo una tappa in un percorso ben più vasto. Questa riflessione invita a considerare che l’universo, o piuttosto il multiverso, sia un tessuto ricco di opportunità e possibilità infinite. Esistono, quindi, numerose teorie che cercano di riconciliare l’idea dell’eternità della coscienza con le scoperte della fisica moderna e della cosmologia. La nozione di un’eco dei nostri esperimenti esistenziali che riecheggiano in dimensioni parallele offre un ponte tra le credenze spirituali e le più recenti teorie scientifiche.
Il Multiverso come Spazio di Infinita Evoluzione
Il concetto di multiverso è spesso visto come una cornice teorica in grado di spiegare l’esistenza di numerosi universi, ciascuno caratterizzato da leggi fisiche che possono divergere notevolmente da quelle cui siamo abituati. Per alcuni, questo implica che la nostra realtà non sia l’unica possibile, ma semplicemente una delle innumerevoli varianti che compongono una struttura più ampia e articolata. Integrando il concetto di coscienza con quello di multiverso, emergono nuove domande: se la nostra essenza ha viaggiato in universi lontani e diversi, quali conoscenze e consapevolezze potrebbe aver acquisito? Come si intrecciano le esperienze fatte in dimensioni lontane con la nostra esistenza attuale? La risposta a tali domande potrebbe risiedere in un approccio olistico in cui l’evoluzione interdimensionale della coscienza è vista come un processo dinamico e continuo, capace di superare i limiti temporali e spaziali imposti dalla nostra realtà quotidiana. Inoltre, questo scenario apre la porta ad una riflessione profonda sull’identità e sull’interconnessione tra tutte le forme di vita e di consapevolezza. L’idea che la nostra coscienza sia parte integrante di un immenso sistema di esistenza, in costante mutamento e interazione, porta con sé un messaggio di continuità e speranza: nessun per sé è finito, e ogni esperienza, ogni vita, è un tassello di un mosaico immensamente più grande.
Riflessioni Filosofiche sulla Natura dell'Esistenza
Esaminando la relazione tra coscienza, multiverso e dimensioni parallele, ci troviamo di fronte a sfide epistemologiche e ontologiche che affascinano filosofi e scienziati allo stesso modo. Da un lato, da un punto di vista scientifico, la teoria degli universi multipli offre una prospettiva intrigante sulla possibilità di realtà ulteriori che coesistono insieme al nostro universo noto. Dall’altro lato, la prospettiva spirituale e filosofica ci spinge a considerare l’idea che la nostra esistenza sia molto più ampia di quella definita dai vincoli temporali e spaziali. La filosofia orientale, per esempio, ha da tempo abbracciato l’idea dell’eternità e della reincarnazione, suggerendo che la nostra anima compia un percorso di crescita attraverso molteplici esistenze, in cui le lezioni apprese e le esperienze accumulate risultano in una maggiore saggezza e consapevolezza. In maniera simile, il concetto di multiverso integra questa visione, suggerendo che le nostre vite terrene siano solo una delle tante tappe in un ciclo infinito di rinnovamento e trasformazione. È interessante notare che, all’interno di questa cornice, il concetto di dimensioni parallele viene inquadrato non tanto come una mera fantasia, ma come una rappresentazione della complessità e della ricchezza intrinseca dell’esistenza. Ogni dimensione potrebbe infatti essere vista come una specifica espressione della coscienza universale, dove ogni iterazione dell’io è destinata a contribuire all’evoluzione complessiva della realtà. Tale visione sostiene che la nostra identità non sia statica, ma in perenne divenire, in un processo evolutivo che attraversa diversi piani dell’essere.
Dimensioni Parallele e l'Eternità della Coscienza
L’ipotesi che la coscienza possa esistere in modo eterno e viaggiare attraverso differenti piani dimensionali invita a riconsiderare il concetto di tempo. Se il tempo è solo una dimensione all’interno del multiverso, allora la nostra esistenza potrebbe essere concepita non più come una sequenza lineare, ma come una serie di esperienze collocate in diverse, sovrapposte dimensioni. Immaginate un fiume che si ramifica in molteplici correnti: ogni corrente rappresenta una possibile traiettoria che la coscienza può seguire. La nostra identità, in questo contesto, diventa un insieme di ricordi, esperienze e apprendimento che si accumulano nel corso di innumerevoli incarnazioni. Questo scenario, pur rimanendo speculativo, suggerisce che l’essenza individuale non sia mai veramente “persa”, ma si trasformi continuamente in una serie di esistenze interconnesse. In quest’ottica, il multiverso non è solo uno spazio di infinite possibilità, ma anche un terreno fertile per la crescita spirituale e cognitiva. Accettare l’idea che il nostro io abbia viaggiato attraverso molteplici dimensioni significa anche riconoscere che ogni esperienza, ogni scelta, ha un valore inestimabile nel grande schema delle cose. La nostra evoluzione personale e collettiva è, pertanto, un processo dinamico e incompiuto, che si sviluppa su scale temporali e spaziali che sfidano la nostra comprensione immediata.
Conclusioni: Un Invito alla Riflessione e alla Condivisione
In conclusione, l’idea che la nostra coscienza abbia attraversato il multiverso, esplorando innumerevoli dimensioni parallele prima di incarnarsi in questa vita, rappresenta un affascinante punto di incontro tra la scienza moderna e la spiritualità antica. Sebbene questa ipotesi rimanga ancora in gran parte speculativa, essa stimola una riflessione profonda sull’origine della nostra esistenza e sul significato infinito del viaggio interiore. Considerare il multiverso come cornice dell’esistenza eterna ci permette di abbracciare l’idea che ogni vita sia solo una tappa in un percorso molto più ampio, e che ogni esperienza sia un insegnamento che arricchisce la nostra essenza. Questa visione non solo sfida le concezioni tradizionali della realtà, ma offre anche una prospettiva di speranza e continuità, in cui il nostro io è destinato a rinnovarsi e a evolversi attraverso le infinite possibilità che l’universo – o meglio, il multiverso – mette a nostra disposizione. E' anche un invito a guardare oltre le apparenze del quotidiano, a interrogarsi sul senso profondo dell’esistenza e a considerare ogni nuova esperienza come una porta aperta su realtà inesauribili. In questo modo, abbracciando l’idea che la nostra esistenza sia parte di un ciclo infinito, ci si apre a nuove modalità di pensiero e di percezione che sfidano i limiti imposti dalla nostra esperienza immediata.
Infine, vorremmo invitare i nostri lettori – appassionati di filosofia, scienza e spiritualità – a condividere questo percorso di riflessione con amici e conoscenti. Condividere questo articolo sui social non solo aiuta a diffondere idee che possono stimolare un dibattito profondo, ma permette anche di creare una comunità di persone che, come voi, sono curiose di esplorare i misteri dell'esistenza e dell'universo.
Grazie per aver dedicato il vostro tempo a questa riflessione. Continuate a interrogarvi, a sognare e a esplorare le infinite possibilità offerte dal multiverso, perché solo attraverso la curiosità e l'apertura mentale possiamo aspirare a comprendere le verità più profonde della nostra esistenza.
Nino A.