Rock Progressivo Italiano
Vol. 6
Il progressive rock italiano degli anni '70 rappresenta un'epoca di sperimentazione e innovazione. Caratterizzato da un'estrema varietà di stili e dall'uso innovativo egli strumenti, il prog italiano si distingue per le sue composizioni complesse, le tematiche profonde e una tendenza generale verso la sperimentazione. Questo periodo vide la nascita e l'ascesa di band che avrebbero lasciato un segno nella storia della musica.
Tracks list:
"Hey Man", interpretata dai Circus 2000, è una traccia che spicca per l'energia e la fusione del rock con elementi di musica popolare. La struttura del brano presenta una serie di variazioni ritmiche e melodiche che mantengono l'attenzione dell'ascoltatore, illustrando così la capacità della band di giocare con le forme musicali pur mantenendo un'essenza rock.
Gli Area, con la loro traccia "Arbeit Macht Frei", hanno introdotto un sound rivoluzionario che combina il jazz, il rock e avanguardie sonore, rappresentato una critica socio-politica pungente. La struttura del brano è complessa, ricca di cambi di tempo e texture sonore che riflettono l'instabilità e l'urgenza del messaggio trasmesso.
"Stare Solo" degli Spettri evidenzia il lato più oscuro e introspettivo del prog italiano. Attraverso l'uso di melodie malinconiche e di una narrazione evocativa, la band esplora temi di solitudine e riflessione, impreziositi da una strumentazione densa di sfumature dark.
Roberto Cacciapaglia, con "Sonanze (terzo movimento)", si distingue per l'approccio sperimentale della composizione. L'opera si sviluppa attraverso una struttura non tradizionale, esplorando le potenzialità timbriche degli strumenti elettronici accanto a quelli classici, in una continua ricerca di nuove sonorità.
Franco Battiato, in "Aria di Rivoluzione", mescola il rock progressivo con elementi di musica elettronica, testi poetici e riferimenti culturali che spaziano in diverse direzioni. Il brano è un viaggio attraverso la storia e la critica sociale, arricchita dalla sofisticata elaborazione musicale che caratterizza il lavoro di Battiato.
La traccia "Miracolo" della Statale 17 si presenta come un esempio vibrante di come il rock progressivo sappia rinnovarsi, incorporando elementi folkloristici italiani. Il brano combina armonie complesse e narrazioni vivide, creando un ponte tra tradizione musicale italiana e le tendenze progressive contemporanee.
"Pianeta" degli Alluminogeni, esplora territori sonori etere e psichedelici. Il brano si contraddistingue per le sue atmosfere immersive, frutto di una ricerca timbrica che va oltre i confini del genere prog tradizionale, invitando in un viaggio sensoriale senza precedenti.
"Caro Fratello" dei Triade emoziona per la profondità lirica e la complessità musicale. I temi di fratellanza e introspezione sono incapsulati in melodiose strutture armoniche che dimostrano la maturità compositiva raggiunta dal prog italiano in quegli anni.
La composizione "Voce Recitante" dei Katharsis, con il talento di Alfredo Tisocco, fonde la narrazione recitata con la musica, creando un'opera unica che si situa al confine tra il teatro e il concerto. La scelta di unire parole e melodia in questo modo mette in luce la versatilità e l'innovativa del prog italiano.
Con la "Scimmia sulla Schiena del Re", i Mo.Do. propongono un brano che, con ironia e giocosa serietà, si cimenta nell'analisi delle dinamiche del potere. Musicalmente, il brano si distingue per la sua allegria contagiosa che nasconde, sotto una superficie apparentemente leggera, riflessioni acute e profonde.
Con i Mo.Do. si conclude il 6° volume della max compilation sul Progressive Italiano degli anni '70.
La compilation comprende 30 CD e comprende anche quei gruppi nati negli anni '70 che fanno però parte del cosiddetto tardo prog ( vedi appunto i Mo.Do. nati da una costola dei Dalton )
Con i Mo.Do. si conclude il 6° volume della max compilation sul Progressive Italiano degli anni '70.
La compilation comprende 30 CD e comprende anche quei gruppi nati negli anni '70 che fanno però parte del cosiddetto tardo prog ( vedi appunto i Mo.Do. nati da una costola dei Dalton )
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